joe fanni ha scritto:
Ecco [

] è arrivato Goldrale e mi ha messo a posto! Ho trovato la lettura di questa sera-notte...
Anche tu il Ribes Nigrum Goldrake? L'ho appena preso ed è formidabile. Lo utilizzo come antiinfiammatorio, anche se nei primi approcci fino a quando non ci si abitua, sarebbe bene tener conto delle sue proprietà cortisonosimili.
Come al solito i post di Marlin sono impegnativi anche quando sono corti perché s'impara sempre qualcosa di nuovo ed interessante.
A mio avviso però l'omeopatia non ha nessun diritto di assumere atteggiamenti avanguardistici quelli da nasino all'insù tanto per intenderci...perché sono pur sempre moltissimi i casi di fallimento delle terapie. Questo fatto è dovuto solo in parte alla variegata schiera dei suoi terapeuti. Io sospetto che l'omeopatia stessa si sia, come dire....si sia fermata a riposare sugli allori dopo aver espresso il meglio di sé nel secolo scorso dando definizioni definitive di determinati farmaci e relativi obiettivi, quasi rifiutando di modificare alcunché, diventando essa stessa medicina tradizionale e venendo a mancare al proprio ruolo innovativo di medicina in costante evoluzione.
Insomma, ci vorrebbe una bella scossa (che secondo me presto arriverà)
Infatti il ribes nigrum è un rimedio fitoterapico, che funziona perchè non è acqua fresca che da effetti placebo. I miei interventi banali sono eqiparabili alle tue idiozie che non hanno nulla di scientifico alla base.
L'omeopatia funziona solo con malattie cicliche, a scadenza o psicosomatiche, ovvero non funziona. Molte guarigioni sono dovute all' azione psicologica del terapeuta.
Le malattie cicliche sono quelle che alternano fasi positive a fasi negative: è ovvio che una cura omeopatica che finisce quando inizia la fase positiva sembra funzionare, ma il paziente al massimo dirà sembra andar meglio. Del resto anche per problemi quotidiani come le allergie, il mal di testa, gastriti, lievi depressioni se l'omeopatia funzionasse veramente le tante guarigioni sarebbero la miglior pubblicità e i rimedi omeopatici avrebbero mandato in soffitta quelli allopatici. Per queste malattie l'omeopatia sfrutta l'effetto coincidenza.
Le malattie a scadenza invece sono quelle che comunque sarebbero guarite, come influenza o raffreddore: si possono curare con l'omeopatia, ma come si fa a sapere se la guarigione è stata accelerata, visto che il tempo ha aiutato il rimedio? Appunto per queste malattie l'omeopatia sfrutta l'effetto tempo.
Nelle malattie psicosomatiche ancora, cioè in quelle dove la psicologia del soggetto ha un certo peso, l'omeopatia sfrutta l'effetto placebo.
La situazione più comune è la contraddittorietà di chi usa per patologie lievi l'omeopatia (ossia acqua fresca) e la medicina convenzionale per patologie gravi.