Hanno appena trasmesso la puntata di Fuori Tg dedicata agli omega3. C'erano in studio Gian Luigi Russo dell' Istituto di Scienza dell’alimentazione del Cnr di Avellino, e il nutrizionista Giorgio Calabrese.
A breve dovrebbe comparire a questo indirizzo (forse domani): http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-43c222fe-5717-4215-ac64-5824d3ba5fe6.html
Ad ogni modo si richiamavano dati già conosciuti, quasi inutile l'integrazione in capsule in soggetti sani e senza verificare la viscosità del sangue. Più che altro perchè il beneficio è dubbio (la difficoltà di studi in persone sane è alta ed esosa).
Poi hanno intervistato una farmacista che mostrava come era brava ad interpretare il ruolo di venditrice.
da qui: http://www.corriere.it/salute/cardiologia/12_ottobre_01/dossier-omega-tre-effetti-cuore-vasi_5df4711c-094c-11e2-8adc-b60256021bbc.shtml
PERSONE SANE: «Bisogna tuttavia sottolineare che molte delle ricerche in questo campo si sono occupate di prevenzione secondaria, ovvero di un uso degli omega-3 in pazienti che hanno già avuto danni cardiovascolari - aggiunge Gian Luigi Russo dell'Istituto di Scienza dell'Alimentazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Avellino -. Gli effetti positivi più evidenti sono stati dimostrati solo in questi casi, anche perché è molto difficile disegnare e finanziare studi per verificare gli effetti degli omega-3 in persone sane: dovremmo coinvolgere migliaia di partecipanti monitorandoli per anni, per poi misurare gli eventuali vantaggi in termini di ridotto rischio di eventi cardiovascolari gravi rispetto a chi non li ha presi. Per questo a oggi non ci sono indicazioni forti per consigliare i supplementi di omega-3 a persone sane: chi non ha problemi specifici e prende una capsula di omega-3 per sentirsi più protetto dall'infarto potrebbe piuttosto portare in tavola il pesce due, tre volte alla settimana».
da qui: http://www.corriere.it/salute/cardiologia/12_ottobre_01/omega-tre-pesce-noci_bb287314-094d-11e2-8adc-b60256021bbc.shtml
INTEGRATORI: Come sempre accade, tuttavia, quando si scopre che un componente della dieta ha effetti positivi, dalla consapevolezza della bontà e necessità degli omega-3 alla voglia di integratori il passo è breve: al solito si crede che se un'alimentazione ricca di un nutriente fa bene alla salute, allora una pillola che lo contiene sarà per forza un toccasana. In realtà non è mai così semplice: in passato non sono stati pochi i casi di sperimentazioni cliniche di nutrienti vari, ad esempio insospettabili e notoriamente preziosissime vitamine, interrotte perché ci si è accorti che assumere queste sostanze sotto forma di supplemento poteva portare più danni che vantaggi. Così la via dell'alimentazione equilibrata e completa è sempre la migliore, almeno in chi è sano. «Soprattutto perché quando si pensa a un'integrazione bisognerebbe sempre misurare da che livello si parte: se non c'è un deficit reale, un supplemento non serve - sottolinea Andrea Poli, direttore della Nutrition Foundation of Italy -. Trasformare i nutrienti essenziali in farmaci è di certo molto affascinante, ma è anche difficile perché gli studi per avere la dimostrazione di un effetto sono molto complessi». Quando si sperimenta un farmaco infatti è più facile accorgersi di ciò che fa, nel bene e nel male, perché si tratta di qualcosa di estraneo all'organismo; quando si vanno a testare nutrienti che chiunque di noi più o meno introduce è molto complicato capire se e quanto possa servire un aumento delle dosi, o anche solo sgombrare il campo da tutto ciò che potrebbe confondere le acque.
e buonanotte![Smile :) :)](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
A breve dovrebbe comparire a questo indirizzo (forse domani): http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-43c222fe-5717-4215-ac64-5824d3ba5fe6.html
Ad ogni modo si richiamavano dati già conosciuti, quasi inutile l'integrazione in capsule in soggetti sani e senza verificare la viscosità del sangue. Più che altro perchè il beneficio è dubbio (la difficoltà di studi in persone sane è alta ed esosa).
Poi hanno intervistato una farmacista che mostrava come era brava ad interpretare il ruolo di venditrice.
da qui: http://www.corriere.it/salute/cardiologia/12_ottobre_01/dossier-omega-tre-effetti-cuore-vasi_5df4711c-094c-11e2-8adc-b60256021bbc.shtml
PERSONE SANE: «Bisogna tuttavia sottolineare che molte delle ricerche in questo campo si sono occupate di prevenzione secondaria, ovvero di un uso degli omega-3 in pazienti che hanno già avuto danni cardiovascolari - aggiunge Gian Luigi Russo dell'Istituto di Scienza dell'Alimentazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Avellino -. Gli effetti positivi più evidenti sono stati dimostrati solo in questi casi, anche perché è molto difficile disegnare e finanziare studi per verificare gli effetti degli omega-3 in persone sane: dovremmo coinvolgere migliaia di partecipanti monitorandoli per anni, per poi misurare gli eventuali vantaggi in termini di ridotto rischio di eventi cardiovascolari gravi rispetto a chi non li ha presi. Per questo a oggi non ci sono indicazioni forti per consigliare i supplementi di omega-3 a persone sane: chi non ha problemi specifici e prende una capsula di omega-3 per sentirsi più protetto dall'infarto potrebbe piuttosto portare in tavola il pesce due, tre volte alla settimana».
da qui: http://www.corriere.it/salute/cardiologia/12_ottobre_01/omega-tre-pesce-noci_bb287314-094d-11e2-8adc-b60256021bbc.shtml
INTEGRATORI: Come sempre accade, tuttavia, quando si scopre che un componente della dieta ha effetti positivi, dalla consapevolezza della bontà e necessità degli omega-3 alla voglia di integratori il passo è breve: al solito si crede che se un'alimentazione ricca di un nutriente fa bene alla salute, allora una pillola che lo contiene sarà per forza un toccasana. In realtà non è mai così semplice: in passato non sono stati pochi i casi di sperimentazioni cliniche di nutrienti vari, ad esempio insospettabili e notoriamente preziosissime vitamine, interrotte perché ci si è accorti che assumere queste sostanze sotto forma di supplemento poteva portare più danni che vantaggi. Così la via dell'alimentazione equilibrata e completa è sempre la migliore, almeno in chi è sano. «Soprattutto perché quando si pensa a un'integrazione bisognerebbe sempre misurare da che livello si parte: se non c'è un deficit reale, un supplemento non serve - sottolinea Andrea Poli, direttore della Nutrition Foundation of Italy -. Trasformare i nutrienti essenziali in farmaci è di certo molto affascinante, ma è anche difficile perché gli studi per avere la dimostrazione di un effetto sono molto complessi». Quando si sperimenta un farmaco infatti è più facile accorgersi di ciò che fa, nel bene e nel male, perché si tratta di qualcosa di estraneo all'organismo; quando si vanno a testare nutrienti che chiunque di noi più o meno introduce è molto complicato capire se e quanto possa servire un aumento delle dosi, o anche solo sgombrare il campo da tutto ciò che potrebbe confondere le acque.
e buonanotte