Tornando a Cuba, per una coincidenza incredibile, ieri nella Tv hanno trasmesso uno speciale su Cuba. Il documentario mostrava la vita nell'isola di un modo abbastanza superficiale, si predendo più agli aspetti turistici, propriamente detti, che a degli aspetti sociali o politici. Cmq, anche cosí, ho giudicato assai interessante la divisione sociale del lavoro lí. Il popolo cubano ha assicurato per legge:abitazione, salute ed educazione (in questi 3 aspetti, non possiamo dire che lo Stato non faccia la sua funzione, anche se per abitazione abbiamo case assai semplici che sono fabbricate per il popolo stesso), oltre a quello che loro chiamano un cestino basico di sopravvivenza che deve durare il periodo di un mese indipendente dai numeri di figli di una coppia. Ma, tornando al lavoro, una persona che lavora manualmente 8 ore in una fabbrica dei famosi sigari cubani riceve l'equivalente a 5 euro al mese per il suo lavoro;mentre un medico di famiglia che lavora il mattino in ospedale e che di pomeriggio deve fare molti km per visitare i malati che non possono spostarsi, riceve circa di 8 euro al mese. Ossia, diverso da noi, in Cuba, non fa molta differenza essere dottore o operaio. Su un certo punto, non è che la cosa mi lasci stupita, tutto sommato, non va detto che il lavoro intelletuale deva essere considerato superiore a quello manuale;cmq, la cosa che mi lascia a pensare risiede nel fatto di che o il custo di vita li è meravigliosamente basso, o non vale la pena lavorare, sotto il punto di vista del binomio: lavoro X stipendio!!!