Nessun post su Saddam?

brianmay

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6 Giugno 2006
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migliaia di bambini vittime di svariate malattie per colpa del nostro sistema cannibale...

si basta con il piagnisteo e pensate anche alle migliaia di vittime civili delle bombe intelligenti e ai centinaia di soldati mandati a morire per colpa dell oro nero, del dio denaro e del potere.
e ai migliaia di bambini rimasti invalidi dopo lo scoppio di mine assassine costruite nei nostri avanzati e pacifici e democratici paesi.
 

brasileiro

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28 Novembre 2003
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Citazione:Messaggio inserito da khil
perchè a Cuba Braz ci sono state per molti anni 42 testate nucleari sovietiche in rampa di lancio, perchè Cuba è stata l'avanposto sovietico in occidente mentre ceausescu per contro si caratterizzò per il suo antisovietismo.


mmm...le testate nucleari furono rimosse...a seguito dell'ultimatum di Kennedy...gi aiuti dell'URSS cessarono di fatto dalla seconda metà degli anni 80...ti ricorderai che quando cadderò tipo domino i paesi comunisti dell'europa dell'est si leggeva su tutti i giornali che Castro aveva le ore contate...le ore le stanno contando ancora e sono pareccchie..Ceasescu era un caso strano all'interno del blocco...ma di sicuro se non avesse messo alla fame letteralmente il suo popolo probabilmente ci sarebbe stato un avvicendamento tipo Ungheria o Cecoslovacchia...

Ripeto... non sono in disaccordo ma ci sono elementi per allargare la riflessione: non può essere solo oppressione.
 

brasileiro

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28 Novembre 2003
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Citazione:Messaggio inserito da brianmay
brasi fidel al potere fa comodo anke agli usa, altrimenti fidati non ci sarebbe stato...

in parte ti quoto perkè se le cose andavano davvero male, non cè tiranno che tenga in 50 anni, o almeno in 50 anni ci sarebbe stato un abbozzo di rivolta...

ma è vero anche cghe le rivoluzioni ormai le vedo poco possibili, sono cosa ke ha fatto il suo tempo, se si è deciso che Fidel deve essere li non cè rivoluzione che tenga...


calcolando che il peso geopolitico di Cuba dopo il dissolvimento del blocco sovietico è pari a 0, (a parte il patetico romanticismo che suscita Cuba in taluni)diciamo che gli USA dopo aver sostanzialmente riassettato l'America Latina se hanno rapporti con Cuba o no non cambia molto.

E' un capitolo di politica estera ormai morto, un ramo secco.

Li tengono sotto embargo a monito di future rappreaaglie per governi del sudamerica che volessero fare di testa loro un po' troppo.

Insomma..da circa 16 anni Cuba ha perso qualsiasi funzione importante nello scacchiere mondiale, e l'embargo per gli USA è una specie di dissuasione a costo 0.

Ma se i cubani vogliono ribellarsi, non è che gli USA non sarebbero contenti di screditare Castro e dire ve l'avevamo detto...
 

khil

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6 Febbraio 2004
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aggiungi la normalizzazione psichica di un popolo con scolarizzazione bassissima.
 

brasileiro

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28 Novembre 2003
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C'è un ampio movimento di dissidenti (non ufficiale e perseguitato ovviamente ma in essere), ci sono state proteste e via dicendo c'è una radio che trasmette da Miami e che arriva a Cuba...insomma non sono conciati come in Corea del Nord dove non possono parlare con gli stranieri.

Le strutture turistiche sono nate sulla base di accordi di cooperazione tra il governo cubano e imprese private europee (prevalentemente spagnole) circa 20 anni fa sulla base di un piano di investimenti che prevedeva esenzioni fiscali per 10 anni. (ti parlo della fine degli anni 80).

Non è un popolo isolato...i turisti non portano solo denaro per comprare le donne ma anche racconti, esperienze...continuo a pensare che ci sia qualcosa di più sotto che un semplice tirannucolo...opprimente...qualcosa che va studiato e capito.
 

brasileiro

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28 Novembre 2003
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inoltre l'indottrinamento, anche per esperienza indiretta, (parlo della Romania) fino ad un certo punto riesce...

Quando parli alle persone con slogan, quando batti e ribatti sempre sulle stesse cose, la gente si stufa, se è obbligata legge, recita, ma poi non crede in quello che vede, sente, legge.

Sempre tornando alla Romania, mi dicevano che negli ultimi anni prima della rivoluzione ogni libro che usciva portava la foto di Ceasescu e i ringraziamenti a lui come padre della patria (era un obbligo), i bambini dovevano cantare l'inno nazionale ogni giorno prima di iniziare le lezioni, o gridare W Ceasescu PCR se c'era una manifestazione politica.

Però poi si rompevano talmente, che la sera quando alla televisione davano l'ennesimo discorso o l'ennesimo ringraziamento al Salvatore della Patria si incontravano con degli amici per fare delle copie di film americani taroccate con il videoregistratore per poi vedersele...

Insomma, quando è troppo è troppo...
 

khil

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6 Febbraio 2004
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sono aziende controllate Braz....i turisti arrivano ma il terreno per recepire elementi di insurrezione collettiva manca a livello di cultura media.
 

khil

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6 Febbraio 2004
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proprio quello dicevo...il lavaggio del cervello riesce meglio in popolazioni di bassissima scolarizzazione..come certo nn era la romania pre ceausescu
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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Il rapporto col mondo straniero è diverso da tutto qto tu possa immaginare, secondo le mie amiche. Le donne siano brutte o belle sono corteggiate da qualsiasi cameriere di Hotel di modo bizzarro (torniamo alle necessità basiche)come se non ci fossero altre donne nel pianeta. I turisti vengono diferenziati dai cubani, pagando di modo esagerato pure per una banana. Le gratificazioni che uno fa in ristorante ad un cameriere sono consegnate allo Stato e nel caso del turista si rifiutare a pagarla perché questa va per Fidel, deve scrivere una lettera di pugno dicendo che non gli è piaciuto il servizio del cameriere in questione (anche il turista si sente costretto a dire di sí a quello che non accetta per pena che quella gente umile possa subire le conseguenze della loro ostinazione). In Hotel, ti chiedono pure, se non potresti lasciare la tua crema dentifricia, una penna o qualcosa del genere. E qdo il turista prova di discutere Fidel, il cubano come se stesse parlando di dio grida: Viva Fidel!!!
A volte si dice che chi non ha nulla;non abbia paura di nulla, perché nulla ha da perdere;forse, è puro vero che chi non abbia mai avuto molto, si accontenti di poco...
 

ivobernardini

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20 Agosto 2006
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Per favore... l'economia di Cuba è sempre stata non autentica e ASSISTITA. Assistita dall'Unione Sovietica e molto anche dagli Stati Uniti d'America, parlo dell'economia della canna da zucchero, praticamente l'unica attività industriale di Cuba, oltre al turismo.
Cuba ha raggiunto, rispetto alle altre Nazioni latinoamericane, un grande progresso nel campo della scuola e dell'assistenza sanitaria; ma non è un paese che cammina con le proprie gambe! [?]
Poi io non accetto che in pratica la' ci siano due linee di distribuzione: i negozi per i turisti e quelli per cubani e che il cubano medio non abbia neanche i soldi per comperare una banale spugnetta da cucina (visto coi miei occhi). [V]
Sul machismo di Cuba è tutto da ridere perchè omosessuali ce ne sono molti, solo che si nascondono come ladri perchè è un reato punito con il carcere, anche se il fratello di Fidel, Raoul Castro è un noto omosessuale - copertissimo - e probabilmente le cose anche da quel punto di vista potrebbero cambiare.

 

clifford

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24 Ottobre 2004
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Citazione:Messaggio inserito da sal77
nessun essere umano può decidere della vita di un altro, a prescindere da tutto.



Quoto.
Tra l'altro, ma di quale processo si parla?
Il processo è stato tecnicamente una farsa: in realtà non c'è stata nessuna delibazione.
I Giudici di Appello hanno deciso in 15 minuti: la dice lunga sul livello della discussione.
La verità, a mio modo di vedere, è che Saddam doveva essere ucciso perchè sapeva troppe cose sul Medio Oriente, sulle azioni della CIA e degli Stati Uniti.
Se gli avessero irrogato la pena dell'ergastolo, avrebbe avuto molto tempo per parlare in carcere...
Buon anno a tutti![ov]
 

maverik

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26 Aprile 2004
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secondo me ci fa pena perche' abbiamo visto solo un povero vecchio insultato ed impiccato.pero' penso che se su internet avessero messo 5000 impiaccagioni impartite da saddam e sterminio di 5000 curdi, con gas tra cui donne e bambini forse non proveremmo qs pieta'....ovvio uccidere qualcuno e' sempre da condannare ma purtroppo quella legge l'ha propio messa lui in iraq e non vedo per quale motivo lui poteva decidere della vita altrui.tutto sommato vedere qualcuno morire a chi ha un cuore fa male
 

ivobernardini

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20 Agosto 2006
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Il procedimento penale a carico di Saddam Hussein è durato anche troppo, con il contraddittorio e moltissime udienze. Rappresento che quando invece fu giustiziato Benito Mussolini il processo si svolse in meno di un minuto:
Dica il suo nome e cognome.
Sono il Presidente Benito Mussolini.
[}:)] BANG! [}:)]
Processo molto sintetico con impiccagione conseguente a Piazzale Loreto.
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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La questione va oltre alla polemica in sé. Perché stiamo a trattare di culture assolutamente diverse. Se Saddam fosse stato condannato alla prigione perpetua, ci sarebbe dei fanatici in attesa di che lui scappasse per riprendere il potere. La morte come è stata presentata in TV, d'altronde, attira ancora di più l'odio ai cosiddetti nemici di Saddam. Come detto da Maverik, chi vede la scena sente un certo disagio;ma,se dobbiamo scambiare il bene col bene, al male dobbiamo pagare con giustizia e di che altro modo, si riuscirebbe a fare giustizia, nel caso del dittatore? Purtroppo, il mondo arabo non è più il mondo del grande e saggio Saladino; la violenza cieca e l'alienazione culturale assieme alla xenofobia hanno fatto del popolo arabo, una sorta di allucinati crociati che lottano contro tutto e tutti. Purtroppo, anche noi occidentali non abbiamo cambiato molto dall'epoca dei crociati.Ci crediamo ancora investiti da un potere divino e da una superiorità che non abbiamo;ma, che ci porta a degli atteggiamenti veramente assurdi.
Ed il mondo attuale è questo: una botte di polvora che puo scoppiare a qualsiasi momento in mezzo all'odio razziale, religioso, politico e perché non dire ideologico che divide ancora di più gli uomini.
 

khil

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6 Febbraio 2004
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anche per rispondere a IVO, un bell'articolo dell' ottimo Luca Ricolfi

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...blog=25&ID_articolo=2157&ID_sezione=&sezione=

Citazione:Saddam, Mussolini e la storia





LUCA RICOLFI

«Contestualizzazione» è una parola che non amo. Suona male, come molte parole nuove che finiscono in «one». Anche il verbo contestualizzare non mi piace per niente, così come i suoi sinonimi storicizzare, relativizzare, inquadrare, troppo spesso usati per giustificare ogni sorta di nefandezze storiche e individuali: il ragazzo che uccide i genitori, lo spacciatore che spadroneggia nel quartiere, le tribù africane (ora gentilmente denominate etnie) che si massacrano, i fanatici di ogni angolo della terra che ammazzano innocenti in nome di una causa politica o religiosa. Però, però...

Però contestualizzare è anche un’attività naturale della mente, sempre esistita da quando esiste la civiltà umana, dunque ben prima che qualcuno inventasse quell’orribile verbo.

Il bambino che assiste a uno spettacolo di marionette si immedesima in quel che vede, ma sa - per parafrasare Bennato - che «sono solo marionette»: non scappa spaventato se una marionetta ne accoltella un’altra. Il buon cristiano di oggi, quando apprende che Nerone i cristiani li faceva sbranare dai leoni, prova al massimo un senso di stupore: non pretende un risarcimento postumo dagli attuali discendenti degli antichi romani.

Leggendo le cronache di questi giorni sulla pena di morte inflitta a Saddam - insieme allo sgomento di (quasi) tutti di fronte a un’istituzione che noi europei non siamo più disposti ad accettare - ho provato anche una sensazione strana, la sensazione di un generale venir meno di quella nostra antica e fondamentale facoltà della mente: non già la (deprecabile) capacità di tutto giustificare, bensì la spontanea, naturale, non costruita capacità di vedere la distanza dove c’è. Perché è questo che non sappiamo vedere più.

Giustamente le autorità irachene ci ricordano: e voi con Mussolini? È stato più giusto il processo cui è stato sottoposto il vostro dittatore? Qual è la differenza?

La differenza, anzi le differenze, cari iracheni, sono due. La prima è che oggi ci sono la tv e Internet, e chiunque può scaricarsi il film dell’esecuzione di Saddam; l’orrore è disponibile on line, e chi vuole indignarsi può servirsi «à la carte». La seconda differenza è che appena mezzo secolo fa, quando Mussolini venne «giustiziato» (altra parola detestabile), non esisteva ancora una «civiltà superiore» che ci potesse guardare, e stracciarsi le vesti per la nostra barbarie.

Adesso invece c’è: siamo noi. E soprattutto vede e si fa vedere, perché il mondo è completamente interconnesso, e noi viviamo - siamo costretti a vivere - in perenne mondovisione. Agli iracheni è toccato il guaio di celebrare il loro processo contro il loro dittatore in un momento storico in cui una parte del mondo è molto più avanti, o perlomeno presume di esserlo, in barba a ogni omaggio al pluralismo delle culture. Quando toccò a Mussolini, della civiltà europea come la conosciamo oggi non c’era la minima traccia: la maggior parte dei Paesi che contano aveva la pena di morte, e le sensibilità ecologiste-animaliste-umaniste di oggi erano largamente sconosciute. Sgozzare un maiale o una gallina nell’aia non faceva impressione a nessuno, la gente considerava normale morire per servire la patria, ma anche intervenire in un tram per fermare un tentativo di stupro. È di tutto questo, di questo suo recente (barbaro?) passato, che il sofisticato cittadino europeo pare non voler prendere atto.

Eppure sarebbe importante fermarci e riflettere. Perché l’astrattezza che ci porta oggi a indignarci per l’esecuzione di Saddam, non capendo che l’Iraq vive in un altro tempo storico, è la stessa che ci ha portati ieri a credere che la democrazia si possa instaurare d’emblée, senza tappe intermedie, come si esporta una tecnologia. I falchi americani che credono di poter imporre a tutto il mondo il modello democratico, e le colombe europee che ragionano come se tutti vivessimo nello stesso tempo, sono vittime della medesima mentalità astorica.

C’è un po’ di spocchia, o di superficiale alterigia, nella nostra pretesa di giudicare un popolo che - sulla scala più o meno arbitraria della nostra civiltà - vive in un tempo ben anteriore a quello che portò gli italiani a fare i conti con il loro duce. Ma c’è anche tanta ingenuità, come quella di un bambino che volesse far arrestare gli attori che impersonano i «cattivi» in un dramma shakespeariano. Nel caso dell’Iraq, lo spettacolo è purtroppo reale, ma la distanza rispetto a noi è abissale come quella di un dramma shakespeariano. Per questo - perché è reale - la politica si adopera per cambiare le cose, e fa bene a farlo. Per questo - perché gli eventi si snodano in un tempo storico che non è il nostro - suonano sgradevoli le lezioni di civiltà impartite agli iracheni. Spero anch’io, un giorno, di vivere in un mondo in cui tutti considereremo inaccettabile la pena capitale. Ma in attesa di quel giorno, l’umana pietà è il solo sentimento che riesco a provare.
 

haga

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7 Maggio 2003
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SEcondo me cmq il punto è che coloro che sono contrari alla pena di morte per i più svariati motivi, lo devono essere sempre indipendentemente da chi sia l'imputato e dai crimini commessi...
 

khil

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6 Febbraio 2004
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esatto....dal momento che si presuppone che la pena di morte nn venga mai proposta per ladri di polli.
 

claudia

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5 Maggio 2003
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Ah beh, leggetevi anche cosa scrive Beppe Grillo....
Citazione:Uccidere un assassino è un assassinio? La punizione per un delitto può essere applicata con lo stesso delitto? Lo stupro con lo stupro, il furto con il furto, la morte con la morte? Condannare l’omicidio e poi applicarlo per legge è un incantesimo. Una contraddizione della mente umana. E’ vendetta, non legge. Saddam è stato impiccato. Condannato dagli iracheni. Ma non ci crede nessuno. Le mani del boia erano irachene, ma il cappio era di Bush.
Saddam andava condannato all’ergastolo. Doveva invecchiare in carcere. Perdere la sua spocchia. Con l’esecuzione gli è stata regalata una dignità che non aveva. Una grandezza made in Texas.
In morte di Saddam, ora martire, bisognerebbe ricordarsi della guerra con l’Iran finanziata dagli Usa. Del buon Saddam alleato dell’Occidente contro Khomeini. Del Saddam laico e filo occidentale. Poi si è messo in proprio e questo è stato un affronto intollerabile per la democrazia americana. Quella dei due milioni di carcerati e dei bracci della morte. E del controllo del Golfo Persico.
Se Saddam era un criminale, allora lo sono alcuni capi di Stato che siedono all’Onu. Perchè Saddam sì e loro no? Il petrolio. Il mondo intero ha dichiarato la prima guerra all’Iraq a causa dell’invasione del Kuwait e dei suoi pozzi di petrolio. Nel Darfur sono morte centinaia di migliaia di persone. Nessuno ha mosso un dito. In Cecenia non sono rimasti in piedi neppure i palazzi. Nessuno ha mosso un dito. L’ipocrisia della condanna a morte giusta, occidentale e petrolifera.
Saddam è stato un criminale? Ha sterminato i curdi con il gas? Ucciso i suoi oppositori? Sì, certo. Ma quando sarà finita la guerra in Iraq si potrà fare una contabilità dei morti. E saranno molti, molti di più di quelli attribuiti al regime di Saddam. Qualcuno sarà appeso a una corda per i quarantamortialgiornochenonfannopiùnotizia? Sarà condannato a pagare una multa, un’ammenda, dovrà chiedere scusa? Saddam ha pagato, con dignità, il suo conto. Hiroshima, i Gulag e il Tibet non li pagherà mai nessuno.
 

maverik

Utente
26 Aprile 2004
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sono d'accordo che nessuno puo' uccidere nessuno e sono contro la pena di morte, ma dalle parole di beppe grillo traspare sempre una grande filo di estremo sinistra cosa che in circostanze come qs la politica deve esere messa da parte