inci e bugiardino asquam ketokonazolo 2%

Dep

Moderatore Chimico
Staff
12 Febbraio 2003
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Modena
Esatto...l'obiettivo è portare il preparato ad un livello di pH fisiologico....poco importa da dove proviene la fonte di ioni H+
Un detergente non portato a pH fisiologico sarebbe certamente più aggressivo dello stesso portato a pH corretti con additivi vari (lattico, cloridrico, citrico o altro)...
Certamente a livello di immagine non trovo anche io il motivo per usare il cloridrico ...ma ai fini pratici è identico al lattico....


Posso farti un esempio stupido: devo salare l'acqua per cuocere gli spaghetti....se ho una soluzione di cloruro di sodio al 30% ne devo usare una certa quantità...se ho a disposizione una soluzione al 15% ne dovrò usare una quantità doppia....è questo il senso...

Quanto al resto..il colorante serve solo per questioni estetiche...

La soda caustica ossia idrossido di sodio ( o altra base forte come idrossido di potassio) nei saponi è una componente assolutamente essenziale per completare la reazione di saponificazione......quando si produce un sapone si parla sempre di sconto di soda ossia dell'eccesso di grassi rispetto alla soda per evitare presenza di soda libera e regolare le proprietà sgrassanti del sapone ottenuto...è un parametro da stabilire in base a ciò che si vuole ottenere dal prodotto ossia più potere lavante o più eudermicità...per i saponi da bucato siamo prossimi ad un rapporto stechiometrico 1-1 mentre per i saponi cosmetici occorre sempre essere in eccesso di grassi...tanto maggiore è questa quota tanto minore è il potere detergente e l'aggressività sulla cute...
Ciao

 

thecrow

Utente
18 Febbraio 2015
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grazie mille per la tua disponibilita' e spiegazione chiara e dettagliata.
oltre a usarne meno,e' possibileche usino il cloridrico anche perche' costa meno?
cmq stiamo parlando di un acido corrosivo esatto?
idem la soda caustica,giusto?
 

mary7876

Utente
18 Luglio 2015
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Ecco alcuni additivi usati nello shampoo :
• zolfo, catrami vegetali, hanno azione seboriducente
• catrami minerali, solfuro di selenio o cadmio, zinco piritione, hanno un effetto seboriducente e cheratolitico. Hanno effetto tossico sulla pelle inibendo il DNA, rallentando il turn-over della pelle rallentano la formazione di squame e sebo, possono essere controindicati nel defluvio in telogen. Hanno inoltre potente azione detergente la quale può essere ancora più potente se ci si espone al sole
• acido salicilico, ad azione cheratolitica
• sostanze grasse, lipoproteine, per apportare umettanti, per fissarsi alle strutture del fusto del capello, diminuendo così l'effetto di danni meccanici, diminuendo l'attrito superficiale
• balsami, stesso scopo del gruppo precedente, contengono sostanze grasse, lipoproteine, umettanti, sostanze filmogene
Nella formulazione degli shampoo delicati, troviamo spesso dei conservanti derivanti da sostanze tossiche. I conservanti, negli shampoo come in tutti gli altri cosmetici, servono a prevenire le eventuali contaminazioni di batteri, lieviti e funghi, causate involontariamente da chi li utilizza, ma sono di solito i primi indiziati in caso di irritazioni, dermatiti e allergie. Alcuni di questi oltre ad essere allergenizzanti sono ritenuti anche cancerogeni, come la formaldeide, e non meno pericolosi sono i parabeni e il methylchloroisothiazolinone (metilisotiazolinone).

I conservanti sono per lo più composti organici alogeni, si accumulano nell’ambiente e possono scatenare allergie, alcuni di essi sono sospettati di essere cancerogeni; sono sostanze che sulle etichette contengono le parole “bromo”, “iodo” o “chloro” come Methylchloroisothiazolinone. Ecco alcuni dei conservanti più utilizzati:

• Formaldeide
Numerosi conservanti contengono formaldeide o sostanze che decomponendosi si trasformano in formaldeide; è una sostanza cancerogena irritante che invecchia la pelle e può scatenare allergie.
• Kathon
È un conservante e battericida di sintesi ad ampio spettro, attivo anche a bassi dosaggi, è considerato un forte sensibilizzante. Non è ammesso in campo farmaceutico
• Quaternium 15 (sinonimi: Dowicil 200, Preventol D1)
È costituito da un sale di ammonio quaternario. Conservante e antisettico viene usato anche come disinfettante e deodorante in detergenti e deodoranti. Rilascia formaldeide, è tossico e produce sensibilizzazione.
• Imidazolidinyl urea
È un conservante di sintesi che rilascia formaldeide. È ammesso in cosmetica, ma non in farmaceutica. Causa sensibilizzazioni e allergie.
• Diazolidinyl urea
Come il precedente, ma più forte.
• Methyl paraben, Propyl paraben, Butyl paraben, Ethyl paraben.
La famiglia dei Parabeni costituisce il gruppo di conservanti più utilizzati dall'industria cosmetica.
Possono dare luogo ad intolleranze, soprattutto alle pelli particolarmente sensibili


Le sostanze che possono liberare formaldeide individuate negli shampoo sono: DMDM Hydantoin, Methenamine, Imidazolidinyl urea, sono classificate come cancerogene dal Cancer International research center, e presenti nella lista dei composti chimici considerati dalle Unione Europea cancerogeni.
Controversi sono i pareri sul metilisotiazolinone (MIT), in uno studio americano condotto sui ratti dai ricercatori dell'università di Pittsburgh e presentato all'American Society for Cell Biology, è stata evidenziata la tossicità del MIT. Anche se sull’uomo al momento non ci sono studi, è stato ipotizzato un pericolo che riguarderebbe soprattutto le donne che per motivi di lavoro usano ogni giorno prodotti a base di MIT. Gli effetti potrebbero manifestarsi con danni allo sviluppo del sistema nervoso del feto.
Messaggi tranquillizzanti arrivano invece dal mondo dell'industria. Non c'è motivo di preoccupazione, riferisce alla Bbc on line Chris Flower, della Cosmetics, Toiletries and Perfumery Association. Il MIT ha superato numerosi test di sicurezza per l'uso cosmetico - assicura - anche da parte di un gruppo indipendente di esperti della Commissione europea.
I parabeni, come il sodium metylparaben o butylparaben, non sono del tutto innocui, in quanto si comportano come estrogeni, gli ormoni femminili. In alcuni shampoo sono state trovate elevate quantità di estrogeni (vedi Adolescenti).

Altro composto al quale fare attenzione è il triclosan, è un antibatterico presente in detergenti, detersivi per piatti, saponi, deodoranti, creme, lozioni e dentifrici. È un pesticida e la sua struttura è molto simile a quella della diossina. Se si è esposti ad alte dosi attraverso il contatto può causare irritazione cutanea; in caso di ingestione, può provocare convulsioni, coma, e perfino la morte; se si accumula nell’organismo, invece, può alterare la funziona epatica e polmonare, causare paralisi, sterilità e alterazione immunitaria.

Altri composti spesso presenti negli shampoo sono gli ftalati, una sostanza chimica presente anche in altri prodotti cosmetici e profumi. Gli ftalati spesso non sono indicati tra gli ingredienti del prodotto, per cui la gente non sa neppure quando li usa. Sono tossici per il sistema riproduttivo dei mammiferi, alterano il sistema ormonale

QUESTO PER DIRE CHE IL NUOVO TRIATOP NON VA BENE
 

mary7876

Utente
18 Luglio 2015
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Sensibilizzazione
A parte l’irritazione cutanea, le sostanze chimiche possono causare allergie in seguito al contatto con la pelle o le mucose. Lo sviluppo di una forma allergica è dipendente da alcuni requisiti indispensabili. Un fattore essenziale è la predisposizione individuale, che è prevalentemente determinata geneticamente.
Una circostanza supplementare importante è l’estensione del danno al tessuto nel punto di contatto con la sostanza chimica (infiammazione), che favorisce la sensibilizzazione. Il potenziale di sensibilizzazione di una sostanza è anche di importanza determinante. Per prodotti con basso peso molecolare, questo potenziale dipende dalle loro proprietà chimiche. Molecole di piccole dimensioni sono di per se stesse incapaci di scatenare una reazione del sistema immunitario. Diventano attive immunologicamente dopo essersi legate a proteine endogene. Dal momento che la maggioranza dei tensioattivi può solo formare legami deboli e reversibili mediante interazioni idrofobiche e elettrostatiche, questo requisito indispensabile non viene soddisfatto.
Una volta che l’organismo si è sensibilizzato verso una determinata sostanza chimica, contatti ripetuti con tracce di queste sostanze possono provocare reazioni allergiche che interessano in particolar modo la pelle e l’apparato respiratorio. Tipici sintomi sono: prurito, eczema, rinite e asma bronchiale.
I tensioattivi anionici e i prodotti contenenti tensioattivi sono stati testati per le loro proprietà sensibilizzanti da numerosi laboratori senza individuare un significativo aumento di rischio, ma è stato riportato un caso in cui un tensioattivo anionico era stato sospettato di causare allergia da contatto. Nel 1966, in Norvegia, dopo l’introduzione sul mercato di un detersivo per piatti liquido contenente alchil etero solfati, erano stati riscontrati parecchi casi di dermatite da contatto nelle casalinghe.
Gloxhuber e Walker dimostrarono che gli 1,3-sultoni insaturi e i clorosultoni erano i responsabili di queste reazioni allergiche e non i tensioattivi inizialmente accusati. Questi composti sono noti per essere potenti allergeni e si erano così formati dai prodotti durante lo sbiancamento degli alchil etero solfati con l’ipoclorito. In seguito con la modifica del processo di produzione questi problemi furono risolti.
Per quel che riguarda i tensioattivi non ionici non esiste alcuna prova sull’aumento del potenziale di sensibilizzazione. Allo stesso modo si comportano la maggioranza dei tensioattivi cationici, sebbene alcuni, che sono capaci di formare complessi stabili mediante la formazione di coppie ioniche con i gruppi anionici delle proteine, si sono rivelati essere allergenici.
In generale, è stato stabilito che nessun aumento di rischio di allergia per il consumatore origina dai tensioattivi che sono presenti nei prodotti cosmetici. Quanto detto non si può escludere per gli altri componenti chimici presenti nei prodotti cosmetici (profumi, conservanti, ecc.), in quanto l’aumento della permeabilità della pelle, ad opera dei tensioattivi, ne può facilitare la penetrazione superando la naturale barriera protettiva della pelle.
 

mary7876

Utente
18 Luglio 2015
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questa è la base funzionale che crea meno effetti collaterali:
LA BASE FUNZIONALE: è un'insieme di sostanze che servono per rendere funzionale lo shampoo: sostanze che rendono cremoso lo shampoo (alcol grassi), sostanze che veicolano i principi attivi (Propylene Glycol), sostanze che regolano il pH (acido citrico), sostanze che evitano che le sostanze che compongono lo shampoo si separino nel tempo, sostanze che addensano il preparato (Sodium Chloride, Ammide di cocco).
 

mary7876

Utente
18 Luglio 2015
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con questo termino dicendo che secondo me dovrebbero sostituire l' HCL anche se in piccole quantità come dite voi con l'acido citrico.......
 

thecrow

Utente
18 Febbraio 2015
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ma le case farmaceutiche come tutta l' industria,mira solo a guadagnare il piu' possibile.
non hanno rispetto x le vite animali,nemmeno x quelle umane.
 

thecrow

Utente
18 Febbraio 2015
1,895
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vero,io ho lavorato in passato negli alimentari(come dipemdente),e da che avevamo iniziato con prodotti di prima qualita' e puri e quasi tutti naturali,alla fine dalla scorza di limone(di molti limoni freschi grattugiata sul momento) eravamo passati all' aroma artificiale di limone,dal 100% di latte intero eravamo passati al 15% di latte scremato,eliminato poi il burro, il resto tutto acqua del rubinetto,dallo zafferano eravamo passati alla curcuma, ecc e potrei continuare a lungo...
 

mary7876

Utente
18 Luglio 2015
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non vi nego che per il vecchio triatop avrei speso anche 24 euro (il doppio del prezzo)....per me era favoloso, non avevo mai forfora, non mi irritava, capelli favolosi sempre puliti!Ora è un delirio sono sempre alla ricerca di uno schampoo adatto.
 

proxy

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12 Febbraio 2003
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Amen[:D]
Hai mai provato il ketodue della San Antonio?
http://shop.farmaciasantantonio.net/capelli-grassi-e-seborroici/1208-ketodue-shampoo-150ml.html

Comunque curandomi dal 98 ho provato dozzine e dozzine di shampoo di tutti i tipi.
Personalmente non ho mai dico mai avuto problemi,nemmeno con quelli da 2 euro per interci
Come si diceva sopra,tutto e' soggettivo,ci sta,ma una passata di shampoo non puo' far cadere i capelli a ciocche(almeno che non ci sia una FORTE allergia al prodotto,che crea GROSSI problemi per primo alla cute,dermatiti,irritazioni,infiammazioni ecc ecc che poi possono portare ad una caduta)
 

proxy

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12 Febbraio 2003
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Leggi la scheda,con questo non dovresti aver problemi,la base lavante e' molto delicata a me piace molto
 

banfro

Utente
11 Gennaio 2015
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Ciao,vi posso rispondere io che controllo la produzione del lauriletere solfato di sodio contenuto nel nizoral(vendiamo a Johnson diversey nome commerciale LES 3/SL)ovvero il tenside primario.In effetti l'acido e' utilizzato per portare a specifica il lauril etere ,ma nella stragrande maggioranza si usa acido fosforico,piu' economico e tamponante ,ma guardate che ce n'e' veramente poco, almeno nel lauril etere(che rappresentera' un 30-35 % sulla formulazione totale) e poi tutto dipende a che ph ci si trova penso che il Nizoral sara' a ph 5-5,5 ovvero avra' un acidita' molto bassa!State tranquilli ,anche perché se non si usasse l'acido,il lauril etere esce dalla produzione a pH attorno al 12 quidi....
 

proxy

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12 Febbraio 2003
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E base di keto 2%,lascia i capelli morbidi(poi e' soggettivo,vedi cosa hai scritto nella tua esperienza)
Non e' venduto online perché e'a base di keto 2% manda una mail alla farmacia
 

mary7876

Utente
18 Luglio 2015
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si capisco ....ma come mai in questi schampoo che dovrebbero curare usate questi tensioattivi cosi aggressivi? e come mai non tamponate con l'acido citrico?