Prima dello scorso Natale, cercando di arrivare a dei dati scientifici sul contenuto in estrogeni della melagrana, sono capitato su un sito americano davvero interessante: il sito del dr. Duke , un sito governativo del Ministero dell’Agricoltura statunitense che è un archivio imponente di dati sui componenti chimici di tutte quelle specie di vegetali che sono state esaminate nel corso degli anni per individuarne i vari composti chimici.
L’archivio ha per base dei dati organizzati a metà dello scorso decennio che sono però stati costantemente aggiornati.
Si possono fare vari tipi di ricerche:
1) sapere quali composti chimici contiene una pianta (con nome scientifico oppure comune in inglese e alle volte in altre lingue usate in USA, tipo lo spagnolo);
2) partendo dall’attività (es. anti 5 alfa- reduttasi, antialopcico, propecico, atiossidante, etc, vi è una lista veramente vasta) trovare i composti chimici e di seguito le piante che li contengono;
3) trovare tutte le piante che contengono un definito composto chimico (es. acido azelaico, estrone, acido alfa linoleico etc, glutatione etc.) spesso con le ppm (parti per milione) di questi composti;
4) trovare le piante che hanno un quantitativo superiore alla media di un determinato composto chimico (ma questo è un query un po’ macchinoso da usare, il database è vasto ma come impostazione abbastanza datato; N.B. i query più efficaci ed aggiornati sono quelli scritti in verde);
5) tante altre interessanti ricerche incrociate tra quelle dette sopra. Inoltre N.B: di tutte le piante viene indicata dettagliatamente la parte (radice, foglia, seme, scorza germolio, etc) che contiene i composti cercati;
6) infine per chi ritiene che l’antica saggezza dei popoli sia in qualche modo valida nel curare c'’è anche l'archivio Etnobotanico con i vari utilizzi delle piante tra le differenti popolazioni per curare le diverse malattie, con un occhio di riguardo agli Indiani americani.
Bazzicandolo da più di quattro mesi posso dire che sono venute fuori conferme e sorprese.
Tra le prime l’Aloe Vera che sarebbe una vera miniera di cose utili per combattere la calvizie, anche se in quantità forse non decisive per risolvere il problema. Tra le seconde il sapere che la Vite (Vitis Vinifera)i semi e quindi l’olio è la pianta con il maggior numero di composti anti 5 alfa reduttasi (ben 7, altro tipo di ricerca che si può fare), mentre il trascuratissimo sedano (celery in inglese) sembrerebbe la pianta d
L’archivio ha per base dei dati organizzati a metà dello scorso decennio che sono però stati costantemente aggiornati.
Si possono fare vari tipi di ricerche:
1) sapere quali composti chimici contiene una pianta (con nome scientifico oppure comune in inglese e alle volte in altre lingue usate in USA, tipo lo spagnolo);
2) partendo dall’attività (es. anti 5 alfa- reduttasi, antialopcico, propecico, atiossidante, etc, vi è una lista veramente vasta) trovare i composti chimici e di seguito le piante che li contengono;
3) trovare tutte le piante che contengono un definito composto chimico (es. acido azelaico, estrone, acido alfa linoleico etc, glutatione etc.) spesso con le ppm (parti per milione) di questi composti;
4) trovare le piante che hanno un quantitativo superiore alla media di un determinato composto chimico (ma questo è un query un po’ macchinoso da usare, il database è vasto ma come impostazione abbastanza datato; N.B. i query più efficaci ed aggiornati sono quelli scritti in verde);
5) tante altre interessanti ricerche incrociate tra quelle dette sopra. Inoltre N.B: di tutte le piante viene indicata dettagliatamente la parte (radice, foglia, seme, scorza germolio, etc) che contiene i composti cercati;
6) infine per chi ritiene che l’antica saggezza dei popoli sia in qualche modo valida nel curare c'’è anche l'archivio Etnobotanico con i vari utilizzi delle piante tra le differenti popolazioni per curare le diverse malattie, con un occhio di riguardo agli Indiani americani.
Bazzicandolo da più di quattro mesi posso dire che sono venute fuori conferme e sorprese.
Tra le prime l’Aloe Vera che sarebbe una vera miniera di cose utili per combattere la calvizie, anche se in quantità forse non decisive per risolvere il problema. Tra le seconde il sapere che la Vite (Vitis Vinifera)i semi e quindi l’olio è la pianta con il maggior numero di composti anti 5 alfa reduttasi (ben 7, altro tipo di ricerca che si può fare), mentre il trascuratissimo sedano (celery in inglese) sembrerebbe la pianta d