Gene relazionato con la calvizie

marlin

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9 Maggio 2004
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Capisco l'impostazione razionale della tua ricerca, dal momento che sei ingegnere[:D] e la apprezzo, ma devo dire che noi in tanti anni siamo andati discutendo di queste cose e non solo, nella sezione integratori del forum, probabilmente con meno metodo, ma con tanta ricerca di dati e dibattiti a più voci.

Molto in sintesi e a costo di ripetermi, dico che il danno è fatto perché è genetico (nel caso della calvizie comune), quindi si trasmette ereditariamente coi geni. Almeno il grosso del danno, poi ci possono essere fattori marginali che modificano la situazione in peggio o in meglio e con alimentazione e altre integrazioni e stile di vita si può ridurre il problema circoscrivendolo.

L'ipotesi citata sopra è che una parte dei nostri antenati abbia sviluppato calvizie per captare il maggior sole possibile tutto l'anno e quindi sintetizzare vit.D3 nella maggior misura possibile a certe latitudini (questo i maschi per la questione della prostata). Quando questa ipotesi è stata formulata per la prima volta pareva poco credibile, ma ora, a distanza di qualche anno, pare meno campata per aria (ma non certo sicura).

Per avere la calvizie e quindi ottenere questo effetto positivo per la salute di chi vive in zone poco soleggiate, c'è voluta una selezione positiva che ha favorito i geni della calvizie senza renderli magari maggioritari nella popolazione, ma comunque con una dominanza che può appunto finire per espandere il fenotipo nel tempo in mancanza di una contro-selezione negativa di questi geni, che probabilmente, per vari motivi, non c'è mai stata sinora (e difficilmente ci sarà in futuro se la calvizie verrà curata e comunque non sarà, come ora, di grande impedimento alla riproduzione).

In tutto questo processo può essere stato coinvolto il recettore della vitamina D (VDR) che infatti pare avere un ruolo importante per i capelli, con degli analoghi della vitamina stessa si può forse ottenere con l'uso topico qualche miglioramento o un mantenimento, perché in questo senso vanno alcuni studi recenti che però solo molto marginalmente hanno riguardato l'uomo.

Ma forse per vedere qualcosa di più bisognerà aspettare che si possa sintetizzare questo recettore, ma è una cosa che appunto fanno i geni e non è una cosa semplice (come non lo sarebbe il somministrarlo).

L'attuale diffusione della calvizie comune può essere quindi stata incentivata di recente dallo stile di vita prevalentemente al chiuso che da tempo conducono le popolazioni caucasiche (bianche), pertanto su soggetti già predisposti a reagire alla scarsa insolazione perdendo capelli. Ma va considerata anche la mancanza di statistiche e serie storiche e comunque la maggiore età media di queste popolazioni, considerando che la calvizie si manifesta nel terzo decennio di vita o anche dopo.

Ciao

MA - r l i n
 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
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Domanda stupida, ma mi sento in dovere di farla. Da più parti ho letto che non vi è un'effettiva certezza nello stabilire che un gene piuttosto che un altro possa essere responsabile della calvizie nei termini in cui se ne sta parlando in questa discussione. Insomma come facciamo a sapere che la trasmissione della calvizie sia legata proprio ad un gene e non magari a qualche altra cosa?
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Sono stati messi in evidenza diversi geni legati alla calvizie anche a seconda delle popolazioni esaminate, può anche essere che la calvizie sia apparsa più volte nell'evoluzione della specie e che si siano sovrapposti più meccanismi che portano a questo fenotipo.

In merito alla vit.D3 ho visto che esiste questo studio recente :

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20736230

In particolare (e per andare sul semplice) mi ha colpito questa conclusione:

We also observed significant enrichment of VDR intervals within regions of positive selection among individuals of Asian and European descent.

Quindi asiatici ed europei potrebbero essere diversi per quanto riguarda la genetica legata a questo recettore (che per i capelli è importante) e ci sono state delle selezioni positive (come quella trovata dagli studiosi tedeschi per l'aga in Germania) che li rendono diversi...(ovviamente non solo per l'aga, ma si tratta di differenze molto probabilmente collegabili al clima, all'ambiente, all'alimentazione che hanno portato alle attuali differenze anche per calvizie e capelli).

Se poi lo studio ha trovato queste divergenze nei soli europei ed asiatici significa che l'uomo tropicale non ha invece subito alcuna selezione in questo senso e quindi la calvizie comune rappresenta uno dei tanti adattamenti dell'uomo al variare dell'ecosistema in cui si è trovato migrando dalle zone in cui la specie è sorta e si è evoluta inizialmente.

Ciao

MA - r l i n
 

noob saibot

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30 Maggio 2010
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Ciao SelfDestroy, innanzi tutto la tua domanda non è stupida, semmai la mia, per il modo in cui l'ho posta.

Inizio un attimo con la mia per finire questo discorso: Ho letto che la Vitamina E inibisce la produzione di collagene, e quindi pensando che la Vitamina C invece produce collagene, ho avuto l'idea che forse il metabolismo del collagene può generare qualche differenza sostanziale per la calvizie. Se magari, quei vantaggi che io avevo percepito con la Vit.E fosse prodotto da un assottigliamento del cuoio capelluto. Definendo quindi la Vit.C come contro producente. Solo idee mie. (Ho notato per strada persone con la pelle sottile come aventi molti capelli forti (esempio 2: anche quelli asiatici aventi tanti capelli)). Attenzione: Solo idee molto remote, e in parte mi rispondo io stesso: Sarebbe stato evidente se questa era la causa, però non si sa mai.

Adesso parlando di cose serie, di genetica non so molto SelfDestroy, però possono essere più geni, quelli coinvolti, perchè ci sono tanti tipi di calvizie, e tanti tipi di aga, mescolate in varie combinazioni tra i diversi caucasici, asiatici, ecc. secondo me.

Marlin: Devo assolutamente vedere la sezione integratori che mi riporti, e leggere.

Sono d'accordo ed è molto profonda la ipotesi che descrivi. Prima perchè il clima freddo e le condizioni in cui vivevano i nostri antenati, erano senz'altro condizioni estreme che generano stress al corpo. Così come capita, con altri fattori, a coloro che sono stati in altre condizioni climatiche estreme. Non si può pretendere lo standard da coloro che non hanno prima potuto usufruirne.

Secondo aspetto: è chiaro che deve esserci obbligatoriamente (diretta o indirettamente) un parametro che faccia distinzione tra i sessi, vedo che in questo caso è la relazione prostata, Vit.D3.

Difendo questa affermazione: I geni si trasmettono in modo nascosto a lungo quello che produce tanta complessità.

La ipotesi che io avevo in mente prima di iniziare questo post, era quella in cui la alimentazione dei nostri genitori, può direttamente produrre cambi importanti (geneticamente, ai loro figli) in aspetti di calvizie e aga.












 

marlin

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9 Maggio 2004
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Io sapevo che vit.E e C sono sinergiche nella loro azione, quindi non dovrebbero ostacolarsi per la produzione di collagene, comunque c'è un tipo di collagene (il tipo I) che è quello che da fibrosi nel follicolo con alopecia e fibrosi, quindi non tutto quello che pare buono è poi buono per i capelli.

La sezione integratori è un mare (che sta qui sopra) in cui negli anni abbiamo affrontato vari argomenti, difficile capire cosa sia stato detto in passato da una visione dell'attuale situazione (infatti come mare risulta a volte un po' agitato [:)]). Puoi concentrarti, per semplificare un po', sulla mega-discussione Marlin, Juline, parere...(ma sono il primo a dirti che è un po' dispersiva...).

I nostri antenati erano messi meglio anche perché morivano prima di avere problemi seri di capelli, però quelli che sopravvivevano e invecchiavano potevano continuare a riprodursi sino a tarda età (i maschi) e quindi i problemi della prostata diventavano relativamente selettivi per questa elite di sopravvissuti.

Altre popolazioni hanno risposto in altro modo, anche alimentandosi diversamente, vedi gli eschimesi che sono asiatici di origine e capelloni, ma con dieta ricca di pesce e quindi di un certo tipo di grassi, ma anche vit.A e D (vedi olio di fegato di merluzzo).

Quanto ai genitori nostri in senso stretto, ci può essere un ipotesi per la donna incinta che assorbendo certe sostanze può eventualmente influire sull'embrione e il feto, ma la trasmissione della calvizie comune maschile non dipende da queste cose.

Ciao

MA - r l i n
 

noob saibot

Utente
30 Maggio 2010
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Parlando proprio della Vit. A, ho avuto la possibilità di parlare questa settimana con un amico medico, e gli ho raccontato tutte le mie preoccupazioni, riguardanti le vitamine, calvizie, acne, pelle e compagnia cantante. E gli ho anche chiesto consigli sul mio uso della Vit. E, e cosa potevo fare per migliorare (visto che non si parla di cura della calvizie) almeno la pelle e il viso, rendendola migliore, in prevenzione al futuro.

Bene, come già sapevo, posso seguire con la dosi ultra leggera di Vit. E, ovviamente più per scaramanzia che per un effetto determinante. Mi ha detto, che visto che sto giocando, se voglio intraprendere una strada più sicura, e che offre maggiori vantaggi ai capelli, acne e alla pelle, posso mangiare sporadicamente carote, le quali tra l'altro sono fitoestrogene, mi ha detto

Saluti!
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Puntare sul betacarotene delle carote e il loro fitoestrogeni mi pare un approccio molto blando e, penso, senza esito, verso queste problematiche. I medici, se non sono ultra-specializzati in capelli (dermatologi-tricologi), non sanno molto su cosa possa essere anche minimamente utile per la calvizie.

Ciao

MA - r l i n
 

noob saibot

Utente
30 Maggio 2010
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Sì è vero (infatti non è specializzato in tricologia ne dermatologia) Comunque proverò.

Ho letto una teoria che stabilisce che è la normale presenza della DHT che produce calvizie nei reccettori dei follicoli colpiti (per cui sono contrario alla finasteride) Quello che non mi rimane chiaro, è come sono fatti questi reccettori (se sono ghiandole o cosa siano in una maniera precisa) e la loro funzionalità.

Mi permetto di chiamare la ipotesi che citi La teoria della vitamina D3 però senza neanche sapere molto sulla differenza chimica tra Vit. D o Vit. D3. Da un lato, se si dimostra la influenza della sostanza di interesse (Vitamina D3, in questo caso) sullo sviluppo del recettore, si può confermare la teoria.

Poi, io ritengo che forse un'altra possibilità sia un'eccesso di vitamine specifiche che può nelle varie generazioni produrre aga genetica. Un'altra teoria che io prendo in considerazione, è quella che il caffè in varie generazioni può produrre aga genetica.

La prova che mette in primo posto La teoria della Vit.D3 è proprio il fatto che l'aga sviluppa calvizie nella parte più alta della testa favorendo l'assorzione dei raggi Solari. (Se ho capito bene quello che mi hai spiegato). La prova degli eschimesi è molto valida, però loro prendevano caffè? Forse il caffè riduce l'assorzione di Vit.D3?

Io penso che è più il caffè, che la mancanza di alimentazione a base di pesce, a produrre l'aga. Forse sono proprio questi due fattori Vit.D3 e Caffè che messi insieme, completano il quadro teorico dell'aga.

Ripeto, solo teorie le mie, solo speculazioni che sto inventando, però a mio parere, un'alimento così diffuso come il caffè nelle zone colpite da aga (Europa principalmente), deve entrare nell'analisi come possibile coadiuvante della mancanza di Vit.D3

Ciao!
 

marlin

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9 Maggio 2004
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La teoria a cui ti riferisci è certamente la più accreditata e provata, ossia quella che fa dipendera l'aga dal DHT (e non da livelli di DHT) e finasteride sicuramente contribuisce a consolidarla, risultando spesso efficace (ma dando spesso sides sgraditi, per questo molti sono contrari a finasteride).

Il recettore è una molecola, una proteina, non una ghiandola, essendo interna alla cellula (una ghiandola sarebbe composta invece da molte cellule).

Il caffè e le vitamine come causa, diciamo così, lamarckiana, dell'aga sarebbero veramente una cosa inaudita, nel senso letterale di mai sentita prima.

Devo dire che in questi anni di ipotesi alternative a quella ufficiale detta sopra per l'aga ne ho sentite parecchie, ma queste sono proprio una novità.

Scarterei subito comunque la questione evolutiva, e quindi, in questo caso lamarckiana (ereditarietà dei caratteri acquisiti), perché comunque l'evoluzione si muove su tempi molto maggiori, anche quando viene etichettata come recente.

Il collegamento tra vit.D3 e aga può essere avvenuto di recente in Europa, ossia negli ultimi 20-30 mila anni. Questo a causa del clima e dell'alimentazione, probabilmente dei vestiti (pelli a quei tempi) e del diffuso tumore alla prostata. Per le donne un'analoga selezione non ha funzionato, non solo perché non hanno la prostata, ma perché non si riproducono dopo una certa età e comunque hanno un potenziale riproduttivo inferiore a quello dei maschi sopravvissuti che possono avere più figli da più donne (ricordiamoci che per i tempi precedenti ai nostri si parla appunto di società patriarcale, i patriarchi erano appunto questi anziani con molti figli).

Ciao

MA - r l i n

 

jtelmas

Utente
22 Settembre 2010
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Ragazzi , piu' informazioni nuove immettono questi scienziati meno le cose saranno chiare per tutti , sempre ha funcionato cosi....
e la genetica non c'entra niente!
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Lo studio è sempre quello:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19373488

il campione di tedeschi era particolarmente nutrito. Per recent credo che in termini evolutivi ci si debba riferire a periodi simili, tenendo conto magari dei fatti salienti di questi periodi e in questi luoghi (in questo caso pensavo appunto alla glaciazione Wuerm...).

Ciao

MA - r l i n
 

noob saibot

Utente
30 Maggio 2010
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Bene, devo arrendermi, quello che dici ha veramente molta logica (infatti ho detto Teoria della Vitamina D3 al primo posto) Non può essere un caso che l'aga produca calvizie proprio nella zona superiore. Cioè concordo con te Marlin.

Confesso che terrò comunque sotto controllo la prostata in futuro.

Però, perchè le donne sceglievano a volte gli uomini con aga all'epoca?

Non è facile infatti immaginarsi le cose 20-30 mila anni fa. La calvizie è nata con l'uomo, quindi, zero caffè. Allora si tratta di una selezione positiva molto lenta (visto che dopo 20-30 mila anni, ancora ci sono uomini con capelli) Invece di essere una selezione negativa come quella del colore degli occhi (colore azzurro per estinguersi?)

A me piace in parte la Teoria di Jean-Baptiste de Lamarck



 

marlin

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9 Maggio 2004
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Dunque selezione positiva significa che c'era un vantaggio riproduttivo, questo c'era pure, quasi per gli stessi motivi legati al clima a livello di pigmentazione chiara e quindi di occhi chiari-azzurri-verdi-grigi. Sempre di selezione positiva si trattava, ma una, la calvizie, purtroppo, pare geneticamente dominante, mentre l'altra è recessiva, ma questo non significa che la selezione non sia stata positiva in entrambi i casi (sono infatti due cose separate, selezione positiva e geni recessivi e dominanti).

E' stata una selezione positiva, quella per la calvizie, che probabilmente non dava un vantaggio estremo, ma moderato, da qui l'esistenza ancora oggi di uomini non calvi in Europa ([:)]!).

Le donne non sceglievano quelli con aga, quelli con aga invecchiavano e proliferavano proporzionalmente di più di quelli senza.

Una cosa che mi convince particolarmente di questa teoria è che l'aga non avviene di colpo, ma avanza con gli anni quindi si sposa bene con la maggiore esigenza di contrastare un cancro alla prostata che avanza anch'esso con l'età come probabilità di contrarlo.

Comunque ci sono mutazioni positive, negative (la maggior parte) e neutre, anche quelle neutre, ossia che non danno nessun vantaggio, si possono diffondere se sono portate da geni dominanti. Ma di solito ci sono tutte le sfumature tra i tre tipi di selezione e posta 0 quella neutra, le altre vengono essere espresse con -/+ davanti a un indice calcolabile e da qui prendono appunto il nome di negativa o positiva.

La teoria di Lamarck è stata data per defunta, ma ogni tanto c'è chi la rivisita.

Ciao

MA - r l i n
 

noob saibot

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30 Maggio 2010
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Buona spiegazione! Infatti ho commesso un errore veramente grave, perchè piuttosto gli occhi chiari (azzurri/verdi) possono far parte di una selezione positiva in quanto possono rappresentare un vantaggio riproduttivo, dovuto alla bellezza che essi aggiungono (ipotesi applicabile in certe circonstanze), indipendentemente dal fatto che siano vincolati a geni recessivi o meno.

Il mio primo obbiettivo, visto che sono al quinto (V) stadio della scala Hamilton, è quello di mantenere una pelle sana.

La tua affermazione Le donne non sceglievano quelli con aga, quelli con aga invecchiavano e proliferavano proporzionalmente di più di quelli senza. può implicare il fatto che gli uomini senza aga soffrivano ad una certa età di infertilità. Come già sappiamo, essendo gli anni di vita in cui questi uomini con aga avevano capelli, importanti per il corteggiamento, ecc.

Tutto concorda, abbastanza.

La teoria di Lamarck certamente fallisce quando si cerca di spiegare il fatto che le tartarughe hanno un guscio protettivo. Comunque, io non la darei per defunta. Le sorprese esistono.

Io vorrei provare, quindi, che in soggetti originari dei paesi tropicali ci sia un tasso di aga zero (purtroppo questo è estremamente difficile, ma non impossibile). Ripeto bene, io credo nel fatto che la teoria della vitamina D potrebbe (a seconda dei risultati) condividere aspetti della teoria del caffè. Diciamo cosi, un coadiuvante teorico non lo scarterei (che sia in grado di potenziare l'effetto della teoria della vitamina D).

Ciao!





 

marlin

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9 Maggio 2004
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Ufficialmente l'evoluzione non conosce il significato di bellezza che varia con le culture e nel tempo, quello che è bello è utile (o lo è stato in passato e adesso non influisce)...per farla breve, tieni conto che i caeruleos oculos (occhi azzurri) nell'antica Roma non erano affatto apprezzati.

Molte cose sono cambiate da quei tempi, gli stessi nostri bisnonni/bisnonne non erano spesso in grado di scegliere una moglie e tanto meno un marito e si dovevano prendere il partner che potevano o che gli spettava. L'accoppiamento romantico per scelta reciproca e per amore è cosa assai recente (iniziata nell'alta borghesia e trasmessa a tutta la società solo nell'ultimo secolo). Chi sopravviveva era bello..., la donna fertile non sopravviveva a lungo, parto dopo parto, pochissimi uomini invecchiavano e si trovavano automaticamente ai vertici della società detta appunto patriarcale (composta da molti loro figli e discendenti).

Però, a mio avviso, quello che è successo di recente in Europa è una ripresa di un meccanismo preesistente dovuto alla differenziazione sessuale in primo luogo e magari alla differenziazione collegata all'età in secondo luogo.
L'uomo è andato perdendo la pelliccia e tenendo pochi punti pelosi tra cui il più clamoroso è lo scalpo, ma qui abbiamo le femmine con una capigliatura molto più pronunciata e i maschi con capelli in tono minore. Questo di base e con collegamento diretto agli androgeni e ai loro effetti sui capelli.

Su questa base di perdita dei peli e di capelli sessualmente differenziati ci potrebbe essere stata una mutazione frequente per cui la capigliatura maschile, che si impoveriva più di quella femminile, col tempo subisse un'accelerazione in questo impoverimento col vantaggio per i portatori di calvizie, di apparire più anziani in tempi in cui l'anagrafe non esisteva e l'anziano, il sopravvissuto, era quasi automaticamente un'autorità.

Questo tipo di calvizie, insieme alla canizie (non per niente rimano le due parole in latino e in italiano) deve aver rappresentato sin dai tempi più remoti un segno di rispetto visibile legato all'anzianità vera (o presunta), da qui il loro parziale successo in un po' tutte le popolazioni (in particolare, a dire il vero, per la canizie, tanto che ancora oggi si chiede di portare rispetto verso chi porta i capelli bianchi...).

In tempi preistorici, al contrario di oggi, sviluppare prima i segni carismatici dell'invecchiamento può aver rappresentato una strategia di relativo successo per i maschi (ma non per le femmine) e comunque passare i 20 anni era effettivamente già un successo e quindi in qualche modo era anche giusto manifestare questa raggiunta anzianità, magari con la calvizie. Questa cosa può essere accaduta diverse volte in diverse epoche e in diverse popolazioni, che comunque avevano tutte subito con gli antenati comuni, il processo depilatorio e di differenziazione sessuale legato alla capigliatura (ossia già una base di partenza per la calvizie maschile).

Infine a queste basi diffuse, r-esistenti, pronte a riemergere, ma non prevalenti, in Eurasia deve essersi sovrapposta quest'ultima forma utile per captare i raggi solari in funzione anti-cancro, rispolverando vecchi meccanismi, magari un po' in disuso, ma appartenenti al patrimonio genetico della specie e quindi recuperabili e magari collegandoli a nuovi processi genetici.

Per queste sovrapposizioni successive e probabilmente non continue nello spazio e nel tempo, credo che si scoprano ora una marea di geni legati alla calvizie maschile classica e non uno solo su cui lavorare.

Però forse mirando alle mutazioni più vicine a noi sia in senso spaziale che temporale si potrà affrontare meglio il problema e arrivare a soluzioni più efficaci.

Ciao

MA - r l i n
 

noob saibot

Utente
30 Maggio 2010
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Interessante, io non conoscevo vari dettagli della storia dell'essere umano, certamente sapevo che in passato non esisteva proprio l'accoppiamento romantico, però pensavo che nella preistoria magari con un poco di libertinaggio la cosa poteva essere più o meno, diversa. E chiaro che per me, risulta impossibile parlare di questi argomenti storici, perchè non sono in grado di fare un giudizio critico, ho dato qualche opinione mia, qualcosa che io ho pensato così, nell'aria, perchè veramente sto piuttosto solo imparando. E' quindi importante dire che i miei commenti anteriori, avevano uno scopo nettamente ipotetico.

Questa realtà che descrivi, ci fa riflettere, perchè, da una parte, possiamo anche pensare ad un futuro fatto di persone calve, qualche ipotesi, magari nell'anno 4000, 5000 o 6000, con donne tranquillamente piene di aga e il 99,9% degli uomini completamente calvi a giovane età, tanto per fare un esempio a caso, sia numerico che nei fatti. Da un'altro lato, (tecnologia a parte, che può cambiare il corso di questo ipotetico cammino) possiamo pensare che ancora ci sono molti uomini che non soffrono di aga attualmente, infatti, qual'è la percentuale di uomini con aga presenti nel mondo? Difficile dare una risposta, dovuto alla dinamica dell'aga. Non a caso, si dice che l'87% degli uomini soffriranno almeno di una forma di aga nel corso di tutta la loro vita, quindi, non sappiamo ne il tipo di aga, ne l'età in cui inizieranno a soffrirne, ne fino a che stadio l'aga produrrà calvizie. Molte variabili dinamiche sconociute (quindi tempo-dipendenti), più il concetto stesso di calvizie, tutt'altro che obbiettivo, sia come definizione, che nell'ora di volerla misurare. E tutto questo essendo molto ottimisti, perchè anche se si riuscisse a quantificare le persone con aga (così sia (per ipotesi) con esami genetici, ecc) è poco quello che si può concludere, secondo me.

Un giorno scherzando mi hanno detto che non dovevo stressarmi al lavoro, e di non prendermela a fegato :) Bella ipotesi, il fegato può farne parte del processo evolutivo genetico dell'aga? Sempre tornando al discorso delle vitamine liposolubili.

Ciao!!





 

noob saibot

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30 Maggio 2010
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Anche se la teoria della Vit.D è molto buona, comunque, secondo me, è più una alimentazione a base di grassi, che una eventuale mancanza di pesce, a determinare con il passare degli anni, lo sviluppo dell'aga. Infatti nei paesi dove c'è una alimentazione più grassosa, si sviluppa di più l'aga. Rispetto ai paesi dove ciò non avviene.

Poi rimane il problema della presenza caratteristica della calvizie, nella zona superiore, la quale, secondo la mia ipotesi, avviene dovuta ad una maggiore influenza degli ormoni in questa zona, determinando le variazioni ricettive di questi capelli.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Milano
Scusa Noob, ma non avevo visto per tempo il tuo post precedente e l'ho letto solo ora.

Oggi ho meditato su almeno due argomenti profondi riguardanti l'aga, il primo è la chierica dei monaci. In pratica giovani capelluti si facevano la chierica per invecchiarsi e così redersi più umili (sino a quando si è consci di questo, poi se diventa uno stile si pensa magari anche di stare bene con una finto vertex alopecizzato); qui siamo sempre nel solco della nostra civiltà e della genetica delle popolazioni europee, altrove una cosa del genere non avrebbe avuto quel senso; questo ci dice anche che pure nei maschi i capelli hanno un appeal sessuale e giovanile e che rinunciarvi significa rinunciare a questo appeal per mete più alte e spiega con un esempio negativo perché c'è tutto questo interesse ad avere i capelli migliori e più numerosi possibili, almeno sinché si è relativamente giovani e attivi.

La seconda cosa è la lettura di un articolo sulla penetrazione degli indoeuropei in Europa (e non solo, sono appunto Indo-europei avendo invaso anche regioni dell'Asia tra cui in particolar modo il subcontinente indiano). Ora sono anche chiamati la civiltà di Kurgan (o dei cavalieri di Kurgan), riferendosi a tutti quei popoli che mossero dalle steppe russe prima verso l'Europa centrale, quindi verso il Nord e il Sud del nostro continente, almeno per quanto riguarda lo stesso.
Ecco per me fu questa civiltà a portare o a rafforzare l'aga che ora conosciamo e combattiamo, proprio perché abitavano da millenni in questi luoghi poco frequentati dal sole soprattutto in tempi preistorici (pare che in seguito allo scioglimento dei ghiacci dell'ultima glaciazione ci fossero anche nebbie e foschie persistenti).

Questo anche per dirti che i grassi c'entrano poco, perché p.es. i capelloni eschimesi hanno una dieta che abbonda di grassi solo che sono i grassi giusti ossia quelli che abbondano di omega 3 del pesce.

Quanto al vertex ossia la parte superiore è appunto quella più esposta nell'uomo ai raggi solari e quindi quella più adatta per sintetizzare quanta più possibile vit.D3 nel corso dell'anno. Certo gli ormoni sono il modo utilizzato dall'evoluzione per diradare questa zona e rendere più longevi e sani in questi climi i portatori di alopecia androgenetica.

Ciao

MA - r l i n
 

noob saibot

Utente
30 Maggio 2010
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Ciao Marlin!!

Scusami che non ho risposto, perchè non ho avuto tempo, tra una cosa e l'altra.

Bene, in materia di alimentazione contenente grassi, innanzi tutto sono stato poco specifico, come al mio solito!

Voglio però iniziare con il discorso che accenni per primo.

Bene, la verità, non sono nessuno per dire che l'aga, e la calvizie che questa comporta, sia da vedere come un difetto. Anche se ho sempre voluto creare uno stereotipo di idee che sia obbiettivo, ma chiaramente penso che ciò non è così.

Quello che mi spinge a parlare della causa dell'aga, non è il fatto che questo sia un problema da risolvere, visto che, ovviamente, non è neanche facile da risolverlo, tra l'altro, se no è un modo per passare il tempo, e anche per capire se esiste una connessione tra alimentazione e genetica, alla Lamarck stile, per intenderci.

Diciamo che sono contento se si scoprisse qualcosa del genere.

Bene, in materia di storia, io veramente non sono molto portato. Certamente è importante conoscere quello che dici, per definire il concetto di calvizie-bellezza, attraverso i secoli.

Adesso, parlando di quello che io ho chiamato molto vagamente come grassi.

Se si prende un pezzo di merluzzo, (crudo o cotto) o un tonno, o un salmone, con le mani, si può chiaramente percepire nelle dita, un certo però leggero, grado di grassosità. Come bene hai detto, sono i grassi giusti (Omega 3) invece di grassi saturi.

Con le mani, infatti, non è possibile distinguere tra i diversi tipi di grassi. Le persone che hanno acne mi raccontano, che per loro è diverso mangiare cioccolata, che maionese, anche se le due al tatto sono grassose.

Nelle etichette, quello che si legge è, grassi saturi, grassi insaturi (monoinsaturi, polinsaturi). Essendo quelli saturi pericolosi dovuto alla loro stabilità (quindi non si legano con nessun atomo, ne mollecola).

Gli Omega 3 (acido linolenico), Omega 6 (acido linoleico) e Omega 9 (acido oleico), cono grassi insaturi che si devono assumere tramite l'alimentazione (non li sintetizza il corpo), e sono necessari per la giusta nutrizione, tanto così che si devono prendere idealmente nella relazione (Omega 6):(Omega 3), 6:1 circa.

Ho voluto cercare se esiste una relazione tra grassi saturi e DHT. Oppure tra grassi saturi e aga. Non so se ricordi che una volta parlai del fegato, come organo involucrato, perchè la bile si incarica di emulsionare i grassi, rendendoli assimilabili. Però qui sbaglio io, se si pensa a un fattore genetico del tipo ricettori dei capelli, ecc. Credevo nel cane che si mangia la coda: Grassi -> Testosterone -> Ricettori. Perchè credevo nell'ipotesi che non fossero i ricettori quelli geneticamente definiti.

Bene, dico tutto questo perchè, gli eschimesi, forse, non assumevano grassi saturi, loro, tra l'altro, credo che non mangiavano olio d'oliva, mais, arachidi, girasole, ne carni rosse, ne maiali, ne pollo, in realtà.

Eschimesi a parte, nella stessa Europa, si potrebbe fare una ipotesi del genere, anche se è difficile. E la teoria della Vit.D si difende bene, però secondo me, lo potrebbe anche fare la teoria dei grassi saturi.

Spero di esserti stato utile

Saluti