Sono rientrato dall' università nel primo pomeriggio sentendo un grosso vuoto dentro, arrivato a casa, ho mangiato e ho provato a ripassare per un esame di domani.
Avevo qualcosa che mi disturbava, era palese.
Ho terminato lo studio, e mi sono buttato sotto la doccia, forse l' acqua caldo avrebbe potuto giovare allo stato di insofferenza che mi prendeva dalla mattina.
Entro nella doccia, ho il desiderio di piangere. Non piango mai, non piango da anni, considero il pianto una debolezza. Avevo qualcosa dentro, come se mi fossi affogato di dolore, come se avessi ingoiato qualcosa che mi impedisse di respirare e di vivere.
Ho pianto come un disperato sotto la doccia, non ricordo mai di aver pianto tanto...forse saranno stati 7-8 anni che non piangevo in quel modo rotto. Non ho capito dentro la doccia, cosa mi bagnasse di più ...le lacrime o l' acqua che scendeva, ma ho ingoiato le lacrime e forse so la risposta.
E' da quasi 2 anni che vivo una relazione importante, dopo tanta ricerca mi sono fermato all' amore di questa ragazza, con la quale forse ho imparato veramente a conoscere l' amore.
A Settembre è partita, si è allontanata da questa maledetta provincia di Avellino per andare a Roma. Lei come me, frequentava l' Università a Napoli, ma ha superato finalmente lo scoglio di un numero chiuso e giustamente ha colto una opportunità importante per lei. Era il suo sogno, sin da quando l' ho conosciuta ed è giusto sia andata via per realizzarlo.
Abbiamo deciso di rimanere insieme perchè ci amiamo, con la speranza che un giorno (non lontano) io possa seguirla e andare da lei.
Da Settembre ad oggi, è stata dura, lei è tornata ogni fine settimana, si è accollata viaggi impossibili, con coincidenze di treni e pullman. Si è impegnata seriamente a vivere questa storia.
Le ho promesso che presto mi trasferirò da lei.
Ma chi sono? Come posso?
Mi mancano pochi esami alla triennale, e dopo dovrò fare la specialistica.
Non c' ho soldi, c' ho solo entusiasmo, non c' ho una famiglia alle spalle che può aiutarmi tantomeno mantenermi.
La laurea che sto per conseguire è un impresa, i miei genitori non puntavano un centesimo su di me e con rabbia sono riuscito a dare sui libri la mia risposta.
Poco importa, la vita è la mia ma oggi non posso fare ciò che voglio, non posso stare con lei e continuare li' gli studi.
Probabilmente non mi faranno neanche continuare a Napoli, visto che non vogliono più aiutarmi giacchè ormai da tempo mi invitano a trovare un lavoro dop
Avevo qualcosa che mi disturbava, era palese.
Ho terminato lo studio, e mi sono buttato sotto la doccia, forse l' acqua caldo avrebbe potuto giovare allo stato di insofferenza che mi prendeva dalla mattina.
Entro nella doccia, ho il desiderio di piangere. Non piango mai, non piango da anni, considero il pianto una debolezza. Avevo qualcosa dentro, come se mi fossi affogato di dolore, come se avessi ingoiato qualcosa che mi impedisse di respirare e di vivere.
Ho pianto come un disperato sotto la doccia, non ricordo mai di aver pianto tanto...forse saranno stati 7-8 anni che non piangevo in quel modo rotto. Non ho capito dentro la doccia, cosa mi bagnasse di più ...le lacrime o l' acqua che scendeva, ma ho ingoiato le lacrime e forse so la risposta.
E' da quasi 2 anni che vivo una relazione importante, dopo tanta ricerca mi sono fermato all' amore di questa ragazza, con la quale forse ho imparato veramente a conoscere l' amore.
A Settembre è partita, si è allontanata da questa maledetta provincia di Avellino per andare a Roma. Lei come me, frequentava l' Università a Napoli, ma ha superato finalmente lo scoglio di un numero chiuso e giustamente ha colto una opportunità importante per lei. Era il suo sogno, sin da quando l' ho conosciuta ed è giusto sia andata via per realizzarlo.
Abbiamo deciso di rimanere insieme perchè ci amiamo, con la speranza che un giorno (non lontano) io possa seguirla e andare da lei.
Da Settembre ad oggi, è stata dura, lei è tornata ogni fine settimana, si è accollata viaggi impossibili, con coincidenze di treni e pullman. Si è impegnata seriamente a vivere questa storia.
Le ho promesso che presto mi trasferirò da lei.
Ma chi sono? Come posso?
Mi mancano pochi esami alla triennale, e dopo dovrò fare la specialistica.
Non c' ho soldi, c' ho solo entusiasmo, non c' ho una famiglia alle spalle che può aiutarmi tantomeno mantenermi.
La laurea che sto per conseguire è un impresa, i miei genitori non puntavano un centesimo su di me e con rabbia sono riuscito a dare sui libri la mia risposta.
Poco importa, la vita è la mia ma oggi non posso fare ciò che voglio, non posso stare con lei e continuare li' gli studi.
Probabilmente non mi faranno neanche continuare a Napoli, visto che non vogliono più aiutarmi giacchè ormai da tempo mi invitano a trovare un lavoro dop