>>Nel secondo link che hai messo (quello su isoflavoni di soia e capsaicina) si parla proprio dell'incremento dell'IGF-1.
Si, ma l'IGF-1 correlato alla calvizie se ricordo bene era quello sierico, cioè prodotto dal fegato in risposta al GH, immesso nel sangue e distribuito a tutti i tessuti come ormone endocrino. Ma l'IGF-1 agisce anche a livello locale in piccolissime quantità (ad esempio nell'epidermide e nel derma), non come ormone endocrino, ma come ormone paracrino, sotto l'azione stimolatoria degli estrogeni sulle cellule bersaglio che esprimono il recettore ER-Beta e che sono capaci di secrezione umorale. Quindi si vede che gli isoflavoni hanno lo stesso effetto dell'estradiolo nell'epidermide (certamente non negativo), ma non su altri tessuti (es. prostata, dove IGF-1 è correlato a iperplasia, mentre il consumo di soia è protettivo e ostacola i fattori di crescita), in base all'azione ora estrogenica ora anti-estrogena.
Cosa decide fra le due è la sensibilità di ogni singolo tessuto?
L'ho già detto, ad es. il tamoxifene è un antiestrogeno usato nel trattamento del carcinoma mammario, ma agisce come estrogeno e in clinica è usato nel trattamento dell'osteoporosi (unico difetto, aumenta il rischio di tumori endometriali rispetto al controllo, quindi nell'endometrio ha azione prevalentemente estrogena).
i recettori molto spesso hanno un assemblaggio differente in base al tessuto (si legga su wikipedia la voce spliceing genico) che rende i diversi tessuti differenti quanto a soglie e sensibilità. E' tutto molto complesso, ma se si guarda agli studi epidemiologici il consumo di soia è nella gran parte dei casi associato a ridotto rischio di tumore e prevenzione dell'arteriosclerosi.