Dott. di ricerca prendono meno di un op. ecologico

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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sìsì quando mai..e allora creiamo una ingiustizia in più?

PRIMA si merita e POI si riceve. Così gira il mondo, e il resto sono chiacchere da vittimisti.

 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Brasi per favore... non facciamo filosofia dei massimi sistemi su gente brava, preparata, che a 40/42 anni è ancora precaria dietro a un ordinario che gli fa attaccare le fotocopie dei convegni... per favore siamo seri. Le persone hanno diritto alla DIGNITA'. Io ho solo ribadito che le retribuzioni in Italia - assegnate al mondo della ricerca - sono RIDICOLE e che nessun scienziato al mondo lavorerebbe mai per uno stipendio INFERIORE a quello di un bidello ATA delle scuole medie. Ci vuole un po' di serietà, credo.
[?]
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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Ivo, dovresti tentare di trovare qualche argomento più efficace per portare la tua posizione, invece di ripetere ossessivamente per giorni la stessa frase...la mia è una contastatazione: chi lavora male viene pagato male. Ci sono sacche di privilegio nel comparto pubblico e crearne un'altra alzando gli stipendi a gente mediamente poco efficiente è l'ultima cosa di cui si avrebbe bisogno.

Non trovi?
 

ronald

Utente
6 Maggio 2003
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alla fine bisogna vedere se lavorano così male come dici, anche lì ci sarà di tutto, e cmq se gli stipendi sono bassi è chiaro che i migliori migreranno all'estero, con grave danno per il paese
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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Se il sistema universitario / educativo fosse efficiente alzare lo stipendio sarebbe una cosa giusta.

Il punto è che i ricercatori quando entrano vengono a contatto con un mondo che impigrisce e addormenta tutte le qualità migliori che dovrebbe avere un ricercatore.

Se queste persone rimangono al loro posto per 5-10-20 anni guadagnando 2 lire non è certo per eroismo, ma perchè non trovano nessuna altra alternativa, nel senso che la loro professionalità non gliela fornisce.

La loro professionalità (in molti, non tutti i casi) non è appetibile e al di la del posto sicuro all'Università nessuno se li prende: è giusto alzare lo stipendio per una categoria che non ha mercato? se fossero così bravi se ne andrebbero, perchè troverebbero chi paga di più velocemente. E perchè se sono così bravi non fanno consulenza? Se sono così bravi dovrebbero avere la fila di aziende che li cercano per avere un servizio professionale.

E allora è proprio difficile credere alla favola del povero eroico ricercatore maltrattato dalla società. Il vero problema è l'ambiente e non i soldi.

E chi sceglie di andare all'Estero non lo fa solo per i soldi, ma perchè vede opportunità di sviluppo professionale ed intellettuale che qui non ci sono.Sa che puà essere a contatto con le migliori strutture le migliori persone le migliori opportunità. Questo fa sì che se qualcuno ti sbatte la porta in faccia ne trovi 10 aperte 1 secondo dopo.

Sai che bello guadagnare 2500 euro netti al mese per portare le borse di un professore? E dipendere in tutto e per tutto da una relazione di deferenza piuttoso che sapere di poter contare su quello che si sa fare. l'unica cosa che NESSUNO puà togliere.

E' veramente superfiiale pernsare che alzare lo stipendio basti ad invogliare i migliori ad entrare.

Se ne andrebbero comunque, perchè l'ambiente, quello è il vero problema.



 

ronald

Utente
6 Maggio 2003
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boh io non bazzico l'ambiente, se quello che dici è vero hai ragione tu brasileiro. ma a sentire ivo non è per niente così, percui eviterò di dare altri pareri visto che non conosco abbastanza la realtà della situazione.
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Demagogia sul sistema anglo-americano che conosco bene perchè comunque anche io sono stato in Inghilterra - qualche mese - a fare ricerca. E' tutto DIVERSO. Qui ed ora dobbiamo risolvere dei problemi concreti. E' vero che la ricerca qui è statalizzata e burocratizzata; ma i riformisti (sedicenti) non devono spostare le nuvole ma risolvere delle questioni concrete oggi e in Italia. Io la vedo cosi' amico Brasileiro.
A Bologna ci sarà - nei prossimi mesi - un rinvio a giudizio per l'ennesimo concorso truccato dalla solita massoneria legata al Rettorato (nientemeno) e a parenti/amanti/mogli... è uno schifo totale.
[?]

Un pensiero della Prof.ssa Levi-Montalcini domani 98enne:

Sono preoccupata più per i giovani che per il mio futuro che, presumo, non sarà ancora lunghissimo. Ma per i giovani di oggi - dice - sono davvero preoccupata, perché il paese non offre loro le opportunità che meritano; vedo solo promesse, promesse che non si tramutano, però, in realtà. Per questo, bisogna reagire ed impegnarsi, aggiunge, a partire dalla Ricerca: Va potenziata e finanziata, perché è il futuro, del Paese e dei giovani.
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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Ivo credo che ci possiamo fermare qui.

Tu ritieni che il problema principale siano i finanziamenti alla ricerca e gli stipendi dei ricercatori.

Io penso che il problema principale sia tutta la struttura e la cultura del sistema educativo italiano, di cui l'Università e la ricerca sono delle appendici coerenti.

In un contesto del genere pompare soldi non significa migliorare nè la ricerca nè la qualità dell'insegnamento ma solo rimpinguare le casse di chi sta a libro paga.

Concretamente, questo io non desidero che accada.

La logica che tu applichi al problema è la stessa che portò a destinare al sud del nostro paese i finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno.

Sappiamo dove poi sono finiti quei soldi...perchè se i soldi generano ricchezza e progresso diventano investimenti, ma se finiscono a persone con mentalità burocratica e clientelare diventono spese. O meglio, sperperi.
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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Sottoscrivo Brasi e suggerisco che lui sia candidato a premier italiano!!!
[ov][ov][ov]
Bras, se non ti avessi letto prima, seguirei avendo una visione frammentata della questione, prendendomi alle conseguenze senza valutare le cause.
Merci!!!
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Secondo la vostra logica, cari Brasi e Bat, nessun ragazzo normale e dotato scientificamente in Italia farà mai più ricerca. E a ragione. E se torno indietro nemmeno io la farei.
Molto bene: complimenti per la vostra piattaforma.
Del resto è meglio non studiare e cuocere piadine a Cesenatico, guadagnano molto di più che a fare il dottorato di ricerca. Ecco perchè siamo cosi' indietro come paese. Complimenti e... INDIETRO TUTTA!
[:(][:(][:(]
 

fabio84

Utente
29 Dicembre 2004
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Corre l'anno 2007, internet telefonia, comunicazione, robotica !?!? Come mai siamo avanti con la tecnologia, ma con la ricerca in campo medico no ?! Come mai virus, come HIV, tumori e compagnia bella decimano indistintamemnte chi capita davanti...

Forse forse perche se non cè un business dietro ogni cosa non se ne fa niente... ecco la realta.

Pagare un ricercatore, anni, senza che si scopra nulla di importante che interessa alla multinazionale o allo stato ?

 

modem

Utente
23 Aprile 2005
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è un po difficile sconfiggere l aids visto che in realtà il virus non è mai stato isolato.
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Ivo, non dire cose che non ho detto!!! Non ridurre le cose a formule semplice stile sí o no. Sono d'accordo col pensiero di Brasi e a favore dello sviluppo delle menti brillanti. Ma, non sono a favore che dei soldi siano impiegati di modo nepotista o che finiscano come sperperi sotto la falsa credenza che cosí avremo la cornucopia dorata.
Prima di investire soldi nelle MENTI brillanti, si fa necessario cambiare la MENTALITÀ della gente. Perché le menti brillanti, con o senza soldi, seguiranno brillanti.
Io sono favorevole ai cambiamenti in positivo;ma, perché questo accada, si deve colpire la base, la struttura.
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Intanto che questa riforma del sistema universitario in senso anglo-amreicano e meritocratico viene avanti (ci vorranno due secoli) vogliamo per intanto raddoppiare le retribuzioni di dottori di ricerca e ricercatori? E' solo una proposta, un fatto CONCRETO.
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
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nn ci vuole tanto a capire che se un ricercatore non scopre nulla non è perchè non è pagato abbastanza ma perchè le strutture nelle quali opera non sono tecnologicamente adeguate e al passo di quelle esistenti nei comparti di ricerca eccellenti di tutto il mondo.

se così non fosse dovremmo postulare l'inesistenza di ricercatori bravi sul suolo italico e dare implicitamente ragione a chi sostiene che pagarli poco non è ingiusto.

io dico che in rapporto al totale delle ore lavorate mediamente in una settimana, salvo settori particolari, salvo eccezioni, i ricercatori non prendono per nulla poco.

dunque premiare con uno stipendio maggiore chi si presume già dotato e applicato al massimo delle sue potenzialità potrebbe avere effetti solo sul suo sostentamento non certo sulla qualità della sua ricerca (ma, mi ripeto, la bassissima produttività
dei ricercatori italiani non è un dato che invento io e non è spiegabile solo con lo stipendio basso e con la carenza tecnologica e cmq da sola DEVE responsabilmente creare perplessità quando si affronta l'argomento dell'aumento stipendi).
infatti:

-se è bravo e ha scelto di stare qui a studiare si starà applicando già al massimo.I soldi in più non li spenderebbe certo in strutture e tecnologie.

-se non è bravo non vedo come premiarlo e perchè a meno di ritenere inadeguato il suo stipendio, cosa che in base al parametro produttività e a quello delle ore lavorate personalmente non ritengo plausibile.

il problema è destinare maggiori fondi alla ricerca in modo da averne un ritorno effettivo e questo significa investire in strutture prima che in cervelli.

sarebbe come comprare ronaldinho e farlo giocare con le scarpe da trekking.

 

khil

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6 Febbraio 2004
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tanto per capirsi meglio:

http://www.radicali.it/view.php?id=93842

L’Italia non ha più la sua Oxford. A Siena, una delle più antiche università dopo Bologna, irrompono le inchieste della Procura. Ferite che non sarà facile guarire. I concorsi alterati, i patti segreti, gli accordi sottobanco per mandare in cattedra i protetti di questo o quel barone, hanno svilito la dignità dell’antica accademia che ha 766 anni di vita. Avere chiuso gli occhi sui conflitti di interesse, sulla politica dello “scambio” e sull’occupazione di posizioni di forza per accaparrare carriere, consulenze, e attività extra-universitarie, ha avuto effetti deleteri. I “finti” concorsi, che in tutti gli atenei sono stati funzionali alla continuità del potere, costituiscono l’aspetto più vistoso del declino al quale ora la nuova gestione di Siena cerca di mettere riparo.
Mentre i vertici accademici tentano di ripristinare regole certe, la Procura va avanti spedita. E’ di pochi giorni fa la decisione di chiedere il rinvio a giudizio di sei docenti, per due concorsi da associato e ricercatore su cui gravano pesanti sospetti. Due le denunce. La prima è di Antonella Fioravanti, reumatologa costretta a disertare il concorso. «Avevo scoperto racconta che tutto era stato deciso ancor prima delle prove. Per stare al gioco avrei dovuto piegare la testa, magari accettare una promessa di “sistemazione”. L’omertà, nel nostro mondo, nasce così. Mi avevano detto: altri due concorsi ora non li possiamo fare... Devi aspettare. Ma chi li vuole più i concorsi? Chiedo solo che la mia storia serva ad altri. Non dovevo risultare idonea, questa è la verità. Ormai ho la certezza di non avere più chances perché se denunci sei finito, ma non volevo accettare un futuro di compromessi». Il bando, fatto dall'università di Siena, era del 3 maggio 2005. Riguardava un posto da associato per la cattedra di Reumatologia. Su quei fatti ora indaga la Procura. Nell’atto di imputazione emesso dal pm Alessandra Chiavegatti si ipotizza un “disegno criminoso” per procurare “vantaggio” ad un certo candidato in modo da farlo vincere.

si tratta di capire quanto tutto ciò sia episodico e quanto invece sistemico e solo dopo valutare la plausibilità della richiesta di generici aumenti di stipendio dentro ad un sistema che, così com'è, ne uscirebbe assolutamente inalterato.


 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Caro Khil - in Italia - i concorsi per ricercatore, per associato e per ordinario sono (in tutte le Università) TRUCCATI.
[tp][tp][tp]
Il vincitore? Lo conoscono bene tutti e moooolto prima! [:p] Gli altri candidati sono semplicemente scoraggiati dal prendervi parte. Lo so perchè ho un amico ricercatore che doveva vincere e le altre due candidate le hanno scoraggiate dal presentarsi. Il caso Siena non è clamoroso. Se vengono a Bologna li mettono in galera tutti, solo che non lo fanno perchè dominano le logge massoniche. A Bari sono tutti parenti, amanti e famigliari. A Roma (Sapienza) poi... non ne parliamo nemmeno che è meglio.
E' uno schifo totale.
[:(]
 

khil

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6 Febbraio 2004
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bene IVO.

se i concorsi per ricercatore sono tutti truccati a chi diamo l'aumento dello stipendio?a quale categoria antropologica?Con quali effetti sociali?
 

khil

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6 Febbraio 2004
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Se, come convieni anche tu, i ricercatori sono in gran parte raccomandati proprio per l'uso epidemico di tali metodi selettivi, non vedo perchè concedergli aumenti di stipendio prima di provvedere ad una loro riselezione su base meritoria.

se i concorsi per i ricercatori son tutti truccati o quasi, la loro richiesta di vedersi aumentare lo stipendio è quanto mai inopportuna e improvvida.

in generale insomma trovo che le tue analisi siano spesso fondate se prese singolarmente, è che tu poi nn le metti in comunicazione, non le rendi sinaptiche.