Citazione:Messaggio inserito da ivobernardini
Brasileiro ti faccio un'altra domanda:
UN RICERCATORE HA IL DIRITTO A PAGARSI UN AFFITTO, A MANGIARE E A CAMPARE UNA FAMIGLIA? E' UN ESSERE UMANO COME GLI ALTRI OPPURE VIVE IN UN MONDO DEI SOGNI E GLI PIOVONO I SOLDINI DAL CIELO?
A volte non comprendo dove vivi. Cosa vuole dire meritocrazia e che deve guadagnarsi... Ma ti rendi conto di quanto costa la vita in Italia? Ti rendi conto che anche uno bravo, come dice Exte, che scopre cose nuove ogni giorno deve comunque vivere?
Lo sai che l'ultima segretaria di un ufficio di Presidenza della Regione guadagna 2000 euro al mese?
[sm][sm][sm]
io credo molto nella iniziativa individuale, poco nel piagnisteo. Se uno ritiene che l'ambiente intorno lo frena o lo rende frustrato ha due possibilità
1) Cambiare l'ambiente dal di dentro
2) Andarsene
Oppure 3) accettare la sicurezza e il grigiore di una esistenza prevedibili barattondola con il mancato successo.
Questa è la parabola di molti, non solo ricercatori, sul posto di lavoro.
E' una questione di strategia. Strategia significa avere obiettivi precisi, solidi, consistenti (nel senso inglese del termine) ambiziosi ma realistici.
E piegare la propria esistenza, (fermo restando il rispetto di una etica di comportamento) per raggiungerli.
Le opportunità sono un mercato si prendono o si perdono.
Per la cronaca,ti dico dove vivo: vivo in Romania, (attualmente) dopo aver vissuto in Italia (Roma e Milano) Brasile, Grecia, Inghilterra e Stati Uniti.
Ho visto tante persone e storie incredibili, sul serio.
e l'unica cosa che mi sento di dire è: BASTA CON QUESTO PIAGNISTEO TIPICAMENTE ITALIANO.
Se uno pensa di valere, prenda quello che vuole, e superi in silenzio e con determinazione tutte le difficoltà senza recriminare.
C'è gente conciata molto peggio dei ricercatori per cui tanto ti scandalizzi che vedo ogni giorno davanti a me fare MIRACOLI con la loro forza e volontà.
E io dovrei avere pietà per i ricercatori? Ma che vadano a lavorare (quelli che piangono senza fare nulla)..e poi se ne riparla.
Ciao
B.
Brasileiro ti faccio un'altra domanda:
UN RICERCATORE HA IL DIRITTO A PAGARSI UN AFFITTO, A MANGIARE E A CAMPARE UNA FAMIGLIA? E' UN ESSERE UMANO COME GLI ALTRI OPPURE VIVE IN UN MONDO DEI SOGNI E GLI PIOVONO I SOLDINI DAL CIELO?
A volte non comprendo dove vivi. Cosa vuole dire meritocrazia e che deve guadagnarsi... Ma ti rendi conto di quanto costa la vita in Italia? Ti rendi conto che anche uno bravo, come dice Exte, che scopre cose nuove ogni giorno deve comunque vivere?
Lo sai che l'ultima segretaria di un ufficio di Presidenza della Regione guadagna 2000 euro al mese?
[sm][sm][sm]
io credo molto nella iniziativa individuale, poco nel piagnisteo. Se uno ritiene che l'ambiente intorno lo frena o lo rende frustrato ha due possibilità
1) Cambiare l'ambiente dal di dentro
2) Andarsene
Oppure 3) accettare la sicurezza e il grigiore di una esistenza prevedibili barattondola con il mancato successo.
Questa è la parabola di molti, non solo ricercatori, sul posto di lavoro.
E' una questione di strategia. Strategia significa avere obiettivi precisi, solidi, consistenti (nel senso inglese del termine) ambiziosi ma realistici.
E piegare la propria esistenza, (fermo restando il rispetto di una etica di comportamento) per raggiungerli.
Le opportunità sono un mercato si prendono o si perdono.
Per la cronaca,ti dico dove vivo: vivo in Romania, (attualmente) dopo aver vissuto in Italia (Roma e Milano) Brasile, Grecia, Inghilterra e Stati Uniti.
Ho visto tante persone e storie incredibili, sul serio.
e l'unica cosa che mi sento di dire è: BASTA CON QUESTO PIAGNISTEO TIPICAMENTE ITALIANO.
Se uno pensa di valere, prenda quello che vuole, e superi in silenzio e con determinazione tutte le difficoltà senza recriminare.
C'è gente conciata molto peggio dei ricercatori per cui tanto ti scandalizzi che vedo ogni giorno davanti a me fare MIRACOLI con la loro forza e volontà.
E io dovrei avere pietà per i ricercatori? Ma che vadano a lavorare (quelli che piangono senza fare nulla)..e poi se ne riparla.
Ciao
B.