Dott. di ricerca prendono meno di un op. ecologico

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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Ivo, io penso quello che a mio parere banalizza (quasi sempre) sei tu. Hai una visione individuale del problema. Il punto è che il problema è collettivo e chi c'è dentro si deve dar da fare per migliorarlo. Lo stipendio che i PHD italiani guadagnano è funzione del contributo che l'Università italiana da alla formazione, evoluzione, innovazione del paese: quasi vicino allo 0.

Io frequento un MBA in una Università americana, i PHD fanno consulenza alle aziende, le Università fanno accordi molto buoni sotto il profilo finanziario con aziende e si autofinanziano. Ma è anche veroc che questi PHD sono persone dinamiche che fanno 2000 cose in parallelo, i nostri PHD sono degli addormentati (salvo qualche eccezione). E' proprio il tipico piagnisteo italiano il fatto di partire dallo stipendio e lamentarsi.

Il loro stipendio è l'ulirmo anello di una catena di problemi di cui loro sono come detto spesso complici diretti od indiretti.

 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
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come non quotare Braz....IVO tu hai spesso una visione compartimentale delle questioni....ove si verificassero per legge le condizioni elencate da Braz vedremmo migliaia di ricercatori scendere in piazza contro la politica liberista e selvaggia del governo.I soldi per la ricerca non si creano dal nulla e prima di versare danari nelle casse piene di buchi di spreco e inefficienze vergognose dell'università italiana si dovrebbbe porre mano alla sua riqualificazione.Nessuno è disposto ad accettarne le conseguenze inevitabili.
 

ronald

Utente
6 Maggio 2003
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interessante la posizione di brasileiro e khil, ma nella pratica uno nella situazione di ivo che avrebbe dovuto fare?
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Brasi il tuo discorso è ASTRATTO e TEOLOGICO. Ti ho posto un problema personale che affrontai nel 1993. E come scelsi, e come mi risolsi a lasciare la possibile carriera universitaria. Non parlo di filosofia e di massimi sistemi. Ma di soldi, utili per pagare affitti nelle nostre città carissime e a non vivere solo di pane e mortadella. che avrei dovuto fare? attaccare volantini di convegni per dieci anni sperando che in qualche Finanziaria si ricordassero di me?
no amico: quello che vive in un iperuranio sei proprio TU


Allo stato attuale sono contento della mia posizione... ma che sacrifici! e che lunghezza di carriera!

Oggi quando vedo ragazzotti di 17/18 anni sconsiglio loro anche solo di fare l'Università: è una scelta sbagliatissima. Devono fare altro; tipo aprire un chiosco di piadine a Cesenatico o cose simili; saranno molto più sereni e guadagneranno da subito parecchi soldi in grado di garantire loro felicità, stabilità economica e una famiglia da poter mantenere. Altrochè università. lasciate perdere e divertitevi che siete ancora giovani.
Ascoltatemi.

In Italia la carriera universitaria si fa solo per tre vie, e conosco bene il mondo anche perchè ho avuto un ragazzo ricercatore:

a) contagio venereo (mogli, amanti, mariti, amichetti)

b) contagio ereditario (figli, nipoti, pronipoti)

c) cordate. le cordate sono essenzialmente queste e solo queste
- MASSONERIA (vedi il caso Bologna...)
- COMUNIONE E LIBERAZIONE (potentissima)
- OPUS DEI (altrettanto potente)
- VICINANZA A PARLAMENTARI DI AREA GOVERNATIVA

se non appartenete ai quattro punti suelencati andate in Riviera e aprite un chiosco di piadine
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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Citazione:Messaggio inserito da khil
...vedremmo migliaia di ricercatori scendere in piazza...

A mio avviso, per vedere italiani scendendo in piazza, dobbiamo aspettare che l'Italia vinca il prossimo Mondiale oppure l'Eurocoppa.
La maggioranza degli italiani sono un po' come la maggioranza dei brasiliani, si accontentano con pane e circo. Anche perché, da quello che ho letto da Exterior, il pane sta ogni volta più difficile di ottenere e la gente si accontenta in semplicemente sopravvivere.Per cambiare tutte queste cose ci vorrebbe una rivoluzione nelle basi che potesse mettere una fine al nepotismo e tanti altri vizi che corrompono lo Stato.
 

boschetto

Utente
12 Maggio 2003
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In parte sono d'accordo con Ivo. Sono un dottore di ricerca, e ho campato per tre anni a Firenze con 800 euro al mese. Dopo aver preso il titolo di dottore sono scappato dall'Università, dove per far carriera non bisognava essere in gamba, ma avere una serie di caratteristiche che bene o male tutti sappiamo. Il succo del discorso è che provavo anche un po' di imbarazzo nel lavorare in un ambiente in cui certa gente di poco intelletto e di poca dignità veniva onorata con il titolo di ricercatore, o addirittura di professore. La mia prospettiva lavorativa, invece, era invece quella di fare anticamera per parecchi anni, forse per sempre. E allora...
La Laurea no, quella nonostante tutto non mi sentirei di sconsigliarla. E' una bella esperienza e magari si può prendere facendo qualche lavoretto e mettendoci qualche anno in più.
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015
Bentornato, Bosch!!!
Era da tanto che non ti vedevo sul forum che ho pensato che i miei occhi stessero sbagliati!!!Qto tempo?!
[ov][ov][ov]
 

boschetto

Utente
12 Maggio 2003
590
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265
He he, ciao Bat. Ogni tanto torno, ma adesso ho fatto richiesta per l'ADSL e mi farò sentire più spesso.
A presto.[sm]
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
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Citazione:Messaggio inserito da Batgirl
Citazione:Messaggio inserito da khil
...vedremmo migliaia di ricercatori scendere in piazza...

A mio avviso, per vedere italiani scendendo in piazza, dobbiamo aspettare che l'Italia vinca il prossimo Mondiale oppure l'Eurocoppa.
La maggioranza degli italiani sono un po' come la maggioranza dei brasiliani, si accontentano con pane e circo. Anche perché, da quello che ho letto da Exterior, il pane sta ogni volta più difficile di ottenere e la gente si accontenta in semplicemente sopravvivere.Per cambiare tutte queste cose ci vorrebbe una rivoluzione nelle basi che potesse mettere una fine al nepotismo e tanti altri vizi che corrompono lo Stato.


non hai capito.....gli italiani di qualunque categoria sono sempre pronti a scendere in piazza per rivendicare diritti presuntamente lesi.Il problema è che finchè si tratta di rivendicare son tutti buoni
quando poi serve un'analisi obiettiva, anche della loro specifica situazione professionale e categoriale, allora omettono, sorvolano, distolgono lo sguardo come se i due piani fossero divergenti.

ma questa è solo incultura civica e qualunquismo.

io sono d'accordissimo che i ricercatori debbano prendere di più.
ma la coperta è corta, e allora responsabilmente dobbiamo fornire soluzioni su come recuperare soldi, non solo scendere in piazza a chiederli!!!

il problema dei ricercatori è lo stesso che hanno gli altri giovani all'entrata nel mercato del lavoro, vale a dire sono poco garantiti a scapito di una serie infinita di garanzie concesse ai 'tempo indeterminato' o in questo caso ai professori di ruolo a vario titolo, i quali poi bloccano carriere, selezionano gli incapaci etc etc etc .
competendo ognuno per la propria non piccola quota a rendere l'università italiana quel brontosauro vergognoso e inefficiente che è.

allora inizino i ricercatori a scendere in piazza contro quei koglioni
che stanno direttamente sopra di loro e che lavorano male e 1/5 di loro.Invece di accettare i dottorati o la carica di assistente, salvo poi lamentarsi dello stipendio basso, inizino a fare denunce di quanto vedono che, come sembra, non è poco e spesso penalmente rilevante.

organizzino manifestazioni nazionali contro la sperequazione esistente all'interno degli atenei e contro gli sprechi che osservano giorno dopo giorno.

 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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Ivo ti lascio solo a battibeccare con te stesso..[8D] [X]

Invece Proviamo a fare una agenda di una possibile protesta dei Phd italiani. Sono le nuove leve dell'insegnamento futuro, dovrebbero preoccuparsi di rendere l'ambiente dove vivono più a misura di merito no? Interessa a tutti.

Allora la capacità / efficienza delle Università Italiane perchè non le misuriamo con alcuni indicatori di performance come si fa negli USA?

per esempio

1) % di laureati che trovano lavoro a 3, 6, 9, 12 mesi dalla laurea
2) Stipendio medio del laureato uscito dall'Università nei primi 5 anni
3) % di utilizzo del Carreer Service da parte degli studenti nel trovare lavoro
4) ROE (Return On Education not on Equity!) mettendo in rapporto il costo complessivo dell'educazione universitaria (rette, acquisto di libri, vitto-alloggio, trasporti) con i flussi di cassa derivanti dallo stipendio susseguente alla laurea per n anni. Misuriamolo per diciamo, 3-4 anni.

Queste sono analisi normali negli USA.

Cosi capiamo chi è sottopagato o chi è vittima di una massa di fannulloni pagati per far nulla (con qualche eroica eccezione) ma che vogliono che lo Stato pompi denaro nelle loro tasche senza misurarne obiettivamente i ritorni.

Se i PHd ritengono di valere di più dovrebbero proporre una scorecard di questo tipo, così si vede se sono bravi con i loro professori.

E se sono bravi, stai sicuro che i soldi arrivano, ma non necessariamente dallo Stato ma dal mondo produttivo che a quel punto si interessa sì ad un centro di vera innovazione e di sviluppo professionale.

ciao

B.
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
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ecco l'apertura e l'incentivo del finanziamento privato alle facoltà sarebbe già un bel passo avanti.
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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E' quello che tentò di fare Ruberti nel 1990.

Una banda di studenti stupidi, appartenenti alla nostra generazione e principalmente alle facoltà di lettere e di scienze politiche mise in atto una ridicola protesta di massa (La Pantera). Sono molto orgoglioso di averli. all'epoca, avversati fortemente,

Le Università non devono diventare scuole aziendali, ma nemmeno essere quel carrozzone incosistente e fumoso che sono adesso. Un legame obiettivo con la realtà di mercato deve esserci, senza se e senza ma.
 

exterior

Utente
4 Aprile 2006
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Allora, il discorso ovviamente ha tante sfaccettature, ognuno ha le sue ragioni ed è giusto che ognuno metta in risalto le propria idea.
Voglio cmq dire che in italia abbiamo bravissimi ricercatori, anzi, potrei dire che molti di loro sono superiori a quelli stranieri, questo in base alle statistiche. Quante scoperte sono state fatte da italiani in paesi esteri, e quante volte l'italia si è dovuta vergognare per aver fatto vantare i paesi starnieri per scoperte fatte da noi!
Io non so quanta sia la gente che è raccomandata e fa ricerca: so solo che c'è un'infinità di persone, dal grande talento, che ha dovuto rinunciare alla ricerca o ha dovuto andar altrove.
Quasi tutti i professori che attualmente lavorano all'università di benevento sono stati ricercatori e nessuno l'ha fatto in italia, nessuno! Io solo questo posso dire e tutti ciò è ingiusto e vergognoso.
Adesso questi grandi professori sono tornati spinti dall'amore di migliorare questo paese, e li vedo afflitti quando non sanno come valorizzare con un'adeguata retribuzione economica i loro ricercatori.

Quello che so è che i ricercatori non hanno alcuna colpa, il loro lavoro non è valorizzato qui in italia, non lo è mai stato, e non hanno il dovere di protestare in piazza; è lo stato che ha il diritto di apprezzare il loro immenso lavoro e verificare che non ci siano favoritismi dannosi.
 

exterior

Utente
4 Aprile 2006
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Carrera non dire così, la ricerca non è cosa facile. Nessuno ha la palla di vetro! Se così non fosse adesso avremmo capelli in quantità e non ci sarebbe più alcuna malattia incurabile!
Occore un grande impegno, fantasia e anche un bel pò di fortuna. Certo è che più sono i ricercatori più c'è la possibilità di fare grandi scoperte.
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
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E, purtroppo, Exterior,basta guardare un bel documentario per capire che anche nel mondo dei grandi uomini di Scienza, molta cosa ottusa accade. Ci sono dei grossi conflitti di interesse che invece di spingere verso a delle ricerche serie, a volte, fanno con che non escano mai dell'armadio.
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
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Citazione:Messaggio inserito da exterior
Quello che so è che i ricercatori non hanno alcuna colpa, il loro lavoro non è valorizzato qui in italia, non lo è mai stato, e non hanno il dovere di protestare in piazza; è lo stato che ha il diritto di apprezzare il loro immenso lavoro e verificare che non ci siano favoritismi dannosi.


Extè...qui non si tratta di salvare l'onore e l'orgoglio di ricercatori senza colpe e senza doveri.Qui bisogna capirsi bene, perchè sembra che i problemi italiani abbiano sempre un'origine mistica e indecifrabile.

i ricercatori insieme ai presidi e ai rettori sono andati tante volte in piazza a chiedere soldi o a manifestare contro questa o quell'altra finanziaria, quindi o smettono di andarci o se lo fanno trovano dei motivi migliori, come appunto quelli suggeriti.

nessuno può controllare il sistema delle cattedre meglio di chi ci lavora dentro, questa si chiama coscienza civica e non ha nulla di eroico!!!

solo che i dottorandi e i ricercandi preferiscono accettare di essere compartecipi di quel gioco perverso in cui il mio silenzio sulle tue malefatte paga il mio avanzamento professionale, piuttosto che provare anche una sola timida sollevazione intercategoriale!!!

dopodichè si ha sempre l'obbligo di contestualizzare la propria condizione professionale nel panorama generale del paese nel quale si vive.

e allora appare dovuto riflettere sulla mancanza di risorse che colpisce trasversalmente tutte le categorie e a maggior ragione appare dovuto scagliarsi contro chi quelle risorse le spreca e in certo modo le sottrae a te ricercatore sottopagato.
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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Cro Brasi tu certamente hai tante belle idee... ma non hai risposto a una COSA PRATICA CHE IO TI HO POSTO. Cioè la mia scelta di vita del 1993. Dovuta a fatti veri e concreti. E non a chiacchiere. Capito?
Con le chiacchiere che qui si portano avanti
a) non paghi un affitto [tp]
b) non campi una famiglia [sp]
c) non hai la possibilità di uscire come gli altri ragazzi e condurre un'esistenza umana [ov]
Quindi - caro Brasi - quando il Governo, perlomeno, raddoppierà gli STIPENDI DA FAME E VERGOGNOSI dei ricercatori e dott. di ricerca italiani allora io comincero' a prendere sul serio quella manica di corrotti.
Grazie.