Cosa cambierà la Brexit?

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Marlin ha scritto:
Il Kraken, non sei l'unico laureato (o laureando) in economia...non puoi certo fare affermazioni così nette , anche perché l'economia non è una scienza esatta (e gli economisti non fanno previsioni unanimi).


Non ho fatto studi economici, ma comunque scientifici, e l'economia è per me una passione, un po come lo è per te la tricologia, dove ti ritengo molto competente.
Passione nata dalla volontà e la testardaggine di capire un fenomeno che ha distrutto i sogni e le speranze della mia generazione(e non solo), il crollo della Lehman del 2008 e il conseguente effetto domino.

Marlin ha scritto:
A fare le cassandre ci si azzecca ovviamente spesso, non so se erano grandi economisti (quali sarebbero, i Nobel ? ma non hanno mai avuto parere unanime e solo catastrofista...), ma ricordo previsioni terribili per l'anno successivo che non si sono poi verificate.


Ti ripeto, il parere degli studiosi e ricercatori dell'economia (o meglio quelli di un certo livello e non pagati per mentire) è pressochè unanime e allineato: L'Euro (non la UE) ha distrutto l'economia d'Europa e il suo smantellamento è condizione necessaria (non sufficente) per la ripresa economica.
Invito a leggere questo articolo che riassume la questione http://goofynomics.blogspot.it/2011/12/euro-una-catastrofe-annunciata.html
Ne riporterò i passi principali:
la critica più seria all’Unione monetaria è che abolendo gli aggiustamenti del tasso di cambio trasferisce al mercato del lavoro il compito di adeguare la competitività e i prezzi relativi... diventeranno preponderanti recessione, disoccupazione
Rudiger Dornbusch 1996 (NOTATE 1996!!!!) Ha vinto un premio Nobel nel 1999, insegna al MIT ecc ecc

l’Unione monetaria non è stata progettata per fare tutti contenti. È stata progettata per mantenere contenta la Germania – per offrire quella severa disciplina antinflazionistica che tutti sanno essere sempre stata desiderata dalla Germania, e che la Germania sempre vorrà in futuro
Paul Krugman 1998. Nobel nel 2008, professore Yale, MIT, Standord ecc

Muovere verso una compiuta unione monetaria dell’Europa è come mettere il carro davanti ai buoi. Uno shock importante provocherebbe una pressione insopportabile all’interno dell’unione, data la scarsa mobilità del lavoro, l’inadeguata redistribuzione fiscale, e l’atteggiamento della Bce che vorrebbe probabilmente perseguire una politica monetaria restrittiva per mantenere l’euro forte quanto il dollaro. Questa è certamente la ricetta per notevoli problemi futuri
Dominique Salvatore

Potrei andare avanti per ore. Vi garantisco che il curriculum scientifico di chi si oppone a queste tesi è del tutto ridicolo rispetto a questi.

Marlin ha scritto:
Ho conoscenti in Grecia e non è proprio così catastrofica la situazione, poi chi vuole trovare motivo per allargare la tragedia lo trova lì, come lo troverebbe qui o in qualsiasi altro Paese (ho sentito i tedeschi lamentarsi del lavoro precario e sottopagato...).


Per quanto riguarda la Grecia sono contento per i tuoi amici che non se la passano male, ma per farti un quadro più completo della faccenda ti suggerisco questi link, poi trai tu le conclusioni:
Video/DOcumnetario molto interessante
https://vimeo.com/122331366

Per quanto riguarda la Germania non mi stupisce il fatto di gente che si lamenti del lavoro sottopagato, visto che pure li sono state messe in atto delle riforme per precarizzare il lavoro (riforme Hartz 4 https://vimeo.com/121232901) e anche li la povertà sta aumentando. Infatti la Germania ha beneficiato dell'Euro fino a che la sua maggiore competitività gli consentiva di schiacciare i partner europei (italia in primis), quando tutti questi paesi sono andati in crisi di debito anche il mercato del lavoro tedesco sta cominciando a scricchiolare venendo a mancare i clienti per comprare i loro prodotti.





 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Janus ha scritto:

Esatto, l'Inghilterra era uno dei paesi più privilegiati d'Europa. Sarà divertente vederli tornare strisciando.


Puoi scommetterci che non succederà. Anzi il proprio il fatto che non succederà farà in modo che gli elettori degli altri paesi pensino che uscire non sia una cattiva idea.
 

artiglio5825

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ilkraken noi parlavamo dell'unione europea, non dell'unione monetaria, di cui uk come è risaputo non faceva parte.
 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Un altra balla della Brexit sono i giovani che hanno votato in massa per il Remain e che la colpa del Leave sarebbe dei vecchi ubriaconi razzisti delle campagne inglesi. Intanto non si ha la possibilità di sapere il voto di varie fasce d'età, banalmente perchè nella scheda tu metti solo la crocetta e la infili nella scatola, non c'è scritto come ti chiami e quanti anni hai. Ciò che afferma che i giovani hanno votato in massa per il remain è un sondaggio fatto su un campione di 1500 persone (l'abilità dei sondaggisti in UK l'abbiamo vista). Ma che comunque riflette un dato molto diverso:
http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2016/06/26/brexit-ma-quali-giovani-e-quali-laburisti/

Dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha votato SOLO il 36% !!!. QUindi ha vinto l'astensionismo e l'indifferenza, mentre la working class e i pensionati ha votato in massa per il leave senza astenersi. In pratica ciò che i giornali dipingono come i vecchi decidono per i giovani, è riferito al 72% del 36%, che fate un po i conti ma è comunque una percentuale minima. Ci vuole un bel coraggio a fare certe affermazioni
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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questo di sicuro, ma scozia e irlanda del nord non credo che siano venuti fuori dai sondaggi. specie per irlanda del nord mi auguro una sua unione a eire.
 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Facciamo un giochino. Qual'è l'indicatore che stabilisce se un paese è uscito o meno dalla crisi economica??? Difficile a dirsi, anche se gli economisti dibattono su questo. Comunque possono essere considerati 2 indicatori maggiormente significativi: uno è il tasso di disoccupazione, l'altro è l'andamento del PIL.
Ora vi mostro questa mappa http://www.indexmundi.com/map/?v=74&l=it. Mostra il tasso di disoccupazione di ogni stato, basta passarci sopra la freccettina del mouse. E' aggiornato al 2014 ma è comunque attendibile, e non è cambiato poi molto.
Escludiamo dalla mappa gli stati dell'Africa, che hanno economie difficilmente comparabili con le nostre, e gli stati del medio oriente in stato di guerra.
Domanda: Di quelli rimasti, quali sono gli stati che hanno un tasso di disoccupazione maggiore del 10%??? Che moneta hanno questi stati????
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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scusa ma uk aveva l'euro? ti ricordo di nuovo che sei off topic, si parlava di brexit e con l'euro non capisco cosa c'entri.
 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Rispsta. Faccio ovviamente prima a dirvi chi si salva in Europa. La germania(5,3%) e le sue economie satellite, ovvero stati che beneficiano della sua economia, per ragioni geografiche(vicinanza) e di lingua (Austria, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca).
Si salva l'UK che non ha l'euro (7%), svizzera che non ha l'euro, Norvegia, Svezia, Danimarca che non hanno l'euro. ISLANDA non ha l'euro.
C'è un eccezione: LA FINLANDIA!!!! Euro e tasso di disoccupazione intorno all 8%.
Andiamo a vedere il PIL della finlandia in relazione al PIL della svezia. SOno due economie molto simili quindi questa comparazione ha senso:
http://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2015/11/SVEZIA-FINLANDIA.png
Guardate l'andamento: fino al 2008 anno delle crisi viaggiavano praticamente appaiate: poi guardate come decolla il PIL della svezia e come cala la Finlandia. Leggete qui http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/06/crisi-la-finlandia-e-malata-come-la-grecia-anche-se-ha-fatto-tutte-le-riforme/2274658/
Questo è l'euro. Preparatevi e informatevi perchè sarà la guerra che la gente della nostra epoca dovrà combattere, i nostri nonni avevano le guerre mondiali, noi abbiamo questa.
 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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artiglio5825 ha scritto:
scusa ma uk aveva l'euro? ti ricordo di nuovo che sei off topic, si parlava di brexit e con l'euro non capisco cosa c'entri.


Come ho scritto sopra, il Brexit è l'evento storico che più di ogni altro accellererà la fine del dogma che dall'unione europea non ci si possa ribellare. La mia generazione in particolare considera la UE e l'euro qualcosa di eterno. Il significato del Brexit è politico più che economico ( e qui che il mio discorso sta in topic).
Quando gli altri stati capiranno che fuori dalla UE si sta bene, perchè l'UK non affonderà nell'atlantico, i partiti euroscettici in ascesa (LE PEN in francia, Lega e M5S in italia ecc) faranno pressioni per l'uscita dall'euro e dalla UE.
L'Euro è lo strumento che permette alla UE di controllare gli altri stati possedendone la moneta (vedi il referendum in grecia). Il referendum che è stato fatto in UK non si sarebbe potuto fare in italia o in francia proprio perchè c'è l'euro, quindi tale evento sarebbe potuto accadere solo in UK.
E' questo il significato della Brexit e le sue conseguenze. Tra qualche mese o anno vedrete se avrò ragione o meno, ma le cose stanno andando esattamente come i grandi economisti avevano previsto, la Brexit è stato il pretesto.
 

artiglio5825

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fuori dall'euro è una cosa, fuori dalla ue tutt'altro.
negli anni 80 l'italia aveva il boom economico ed era nella ue da piu di 20 anni.
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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ok mi correggo si trattava di cee e non ue che è nata nel 92 ma il concetto è quello, si poteva e si puo fare la ue senza euro come è stato in passato.
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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va be sempre dentto alla cee era.
comunque la groenlandia è uscita dalla cee senza uscire dalla danimarca, quindi a maggior ragione scozia e irlanda del nord possono rimanerci.
 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Certo ma cosa succede a scozia irlanda per noi cambia poco, a meno che qualcuno di noi abiti li. A noi interessa più cosa succede ora in italia francia e spagna e germania. La germania farà di tutto per tenere i cocci assieme senza riuscirci. La francia ha le ore contate, basta aspettare le elezioni presidenziali del 2017. La spagna è de facto ingovernabile.
Sfatiamo anche questo luigo comune:
Messaggio di De Rossi

Ma abbandonare specie per paesi come l'Italia sarebbe un grave rischio (crollo moneta, inflazione, abbassamento dei salari, del valore delle abitazioni, rischio cambio e tanto altro).


Tutto ciò che teme de rossi se uscissimo è già avvenuto!!!!! Crollo moneta, l'euro ha gia svalutato del 30% rispetto al dollaro. Abbassamento dei salari già avvenuto (Jobs act, LOI travai, precarizzazione, scioperi guardate in francia che casino sta succendendo).
Valore delle abitazioni, anche queste sono già crollate del 30-40 % (lo so perchè i miei hanno appena comprato casa).
Tutto ciò di cui si ha comunemente paura se si uscisse sta già avvenendo da dentro.
 

artiglio5825

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be ma in spagna l'effetto brexit ha fatto vincere rajoy, quindi la gente preferisce rimanere. poi che l'economia va male è innegabile ma la colpa è magari dell'euro e non della ue che come concetto va mantenuto.
 

artiglio5825

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m5s è a favore di una profonda revisione della ue, non di uscirne, e come quasi sempre accade mi vedono d'accordo.
 

ilkraken

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Bisogna vedere cosa si intende per UE. Ciò che va eliminato è Euro, Fiscal Compact (regola del 3% sul deficit/PIL non ha nessun fondamento ne nell'economia ne nella stroria), l'immigrazione va sicuramente regolamentata, le norme assurde che non tengono conto delle specificità delle varie nazioni, il carattere fortemente antidemocratico dell'istituzione (Chi elegge Draghi, Junker, LA lagarde ecc gente che prende le decisioni cruciali?????),il troppo forte peso politico della Germania. TOlto ciò cosa rimane della UE?? Poca roba, basterebbero una serie di accordi commerciali sul mercato unico europeo (ovvero favorire i commerci tra i vari stati), patti sulla difesa militare, regolamentazione della finanza.
 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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appunto, va revisionato tutto e tenuto ciò che è utile ai popoli, non alle banche. ma occhio a tornare a un nazionalismo troppo spinto perché si potrebbe finire dalla padella alla brace, due guerre mondiali lo insegnano e speriamo di averne capito qualcosa.
 

marlin

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Beh, ilKraken se sei giusto un appassionato di economia, sarebbe meglio non avere troppe certezze, queste le possono avere giusto le persone che hanno fatto una scelta ideologica, ma questa non può essere fatta passare come scientifica.

Sicuramente in economia i grandi numeri contano e i piccoli mercati pagano pegno, poi che ci siano economisti che si creino delle claque di gente che li approva facendo fosche previsioni e seguendo altrettanto fosche ideologie è un cosa risaputa e ricorrente, ma guai a scambiarli per gli oracoli della Sibilla.

Io sono cresciuto in un mondo con meno Europa e con la fantastica lira e posso assicurare che non era affatto meglio di adesso, sopratutto era poco adeguato alla globalizzazione che non è un obiettivo che si può o meno perseguire, ma è un fenomeno storico destinato a manifestarsi al di là del volerlo o meno.

Ciao

MA - r l i n
 

ilkraken

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La globalizzazione è inevitabile, è il modo di saperla gestire il problema. Nel mare della globalizzazione é meglio essere piccoli e flessibili, che grandi. La Storia e studi scientifici vanno in questa direzione.
Basti pensare che finita la guerra mondiale c erano si e no una sessantina di stati, ora sono quasi 200 se non ricordo male. Il mondo va frazionandosi, e il progetto di creare gli stati uniti d europa è antistorico e di certo non fatto per far star bene noi.
Non ho vissuto negli anni della liretta ma so per certo che le famiglie hanno accumulato ricchezza proprio in quegli anni, la disoccupazione non era stabile al 12% , e la gente non si suicidava per aver perso i risparmi di una vita. Avevamo altri problemi,questo si, ma dal punto di vista meramente macroeconomico si stava meglio.