Cosa cambierà la Brexit?

marlin

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9 Maggio 2004
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Brexit non è l'uscita dall'euro, anche se a molti pare la stessa cosa. UK non ha mai avuto l'euro. Era per gli antieuropeisti la dimostrazione di come senza l'euro si stesse meglio, ma si vede che non si stava così bene con la sterlina, così hanno voluto uscire dalla EU.

Adesso il problema per la EU è come trattare UK, ossia ci sono tanti stati che non sono nella EU, ma quasi come lo fossero (Svizzera, Norvegia) è possibile applicare a UK condizioni peggiorative rispetto a quelle di cui godono questi Paesi le cui economie non valgono quelle di UK ? Se tutto rimanesse come prima verso UK, sarebbe la dimostrazione che non serve essere membri EU per godere di certi vantaggi, quindi perché stare nella EU se stando fuori si gode quasi dello stesso trattamento ? Un bel dilemma anche questo che era meglio evitare.

Anche i referendum e la democrazia non sono valori assoluti, perché i risultati possono variare nel tempo, UK negli anni '70 aveva aderito alla EU con un referendum analogo, possibile che tra pochi anni seppelliti i vecchi nazionalisti di campagna per morte naturale, UK voglia tornare nella EU, ma ci sarà ancora la EU ?

Ciao

MA - r l i n
 

de rossi

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9 Agosto 2007
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Non voglio sviare il topic dall'argomento Brexit ma al momento sono più preoccupato per le banche. A gennaio di quest'anno il premier Renzi annunciava: Mps risanata, investire è un affare
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-01-22/il-premier-mps-e-risanata-ora-investire-e-affare-073837.shtml?uuid=ACA5HDFC&refresh_ce=1

A distanza di alcuni mesi avete visto com'è ridotta Mps?
http://www.nextquotidiano.it/massacro-del-montepaschi-oggi-borsa/

Insomma tutte le volte che dicono che va tutto bene dopo c'è sempre la sorpresa come quando Letta nel 2014 disse La crisi è finita
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/02/crisi-il-premier-letta-la-crisi-e-superata-obiettivo-e-tagliare-il-debito/866419/

Insomma sono tutti maestri coi soldi degli altri.





 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Si il problema ora sono le sofferenze bancarie. È notizia di questi giorni che il Fondo Monetario internazionale ha chiarito la sua posizione sugli aiuti di stato alle banche, dicendo che vanno utilizzati secondo le modalità descritte nei trattati(e quindi si se c'è rischio contagio). Questa dichiarazione si oppone alla linea sempre tenuta dai tedeschi, che li hanno sempre vietati (pur salvando all inizio della crisi nel 2008 le loro banche con una marea di soldi pubblici).
A me preoccupa il fatto che se anche il FMI sta cominciando a parlare di salvataggi, vuol dire che probabilmente qualcosa sta per saltare o ci è molto vicino.
Inoltre sulle parole di Renzi e di Padoan. Diffidate di quel che dicono sulle banche. Per 2 ragioni:
-la prima è che stanno difendendo il proprio lavoro, nessuno dice mai che la linea che sta adottando è fallimentare
-la seconda è che quando si parla di banche che stanno per saltare è utile tenere il più possibile il panico sotto controllo, altrimenti se si perde la fiducia nel sistema bancario crolla tutto, banalmente perché la gente va ritare i propri soldi (per primi quelli che ne hanno tanti), facendo aumentare le sofferenze.
Tenete a mente che di tutti i soldi che i correntisti mettono in banca, questa ne tiene disponibile solo un 10-15%. Vuol dire che se ipoteticamente molti di noi andassero a ritirare i propri risparmi in fila allo sportello, molti di noi non potrebbero farlo, perché a un certo punto finiscono. Questo sarebbe un disastro per un sistema capitalistico come il nostro.
 

de rossi

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9 Agosto 2007
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A volte la paura della malattia è più dannosa del male stesso (vedasi panic selling sulle borse). Intanto dopo la Brexit sei fondi inglesi hanno congelato 15 miliardi di sterline (circa 17.5 miliardi di euro) http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-07-05/brexit-e-fuga-fondi-immobiliari-inglesi-222243.shtml?uuid=AD8llco innescando probabilmente un effetto domino. Questo è solo l'inizio della mannaia Brexit per gli inglesi (e che sia d'esempio a tutti).

Tornando alle banche l'Italia è il paese della Ue con maggior & di crediti deteriorati pari al 16,7% (la Germania è a quota 3.4%). Ma al di la di ciò la Bce ha una colpa grande: annullare il costo del denaro significa ridurre i ricavi per chi lavora intermediando il proprio denaro, cioè le banche.

Poi ci vengono a raccontare del Fondo Atlante (6 miliardi) quando le sofferenze sono a due zeri!! (si stima che solo Unicredit abbia bisogno di raccogliere un capitale di circa 6 miliardi http://www.wallstreetitalia.com/incubo-unicredit-ora-spaventa-anche-il-report-choc-di-barclays/

Si parla di aiuti ma non si considerano i costi (in Italia ci sono più sportelli bancari che pizzerie!!). Poi arrivano i commenti di Renzi che dice Le banche italiane sono solide (!!!!) e il ministro Padoan che dice I risparmiatori saranno salvaguardati (ma in Italia si stima che almeno 200 miliardi di investimenti siano detenuti da investitori privati, cioè cittadini che sarebbero colpiti dal Bail In).

Non voglio fare il Gufo ma per mia esperienza tutte le volte che ci sono troppe rassicurazioni la situazione è seria e non a caso l'Economist che non sono proprio gli ultimi arrivati hanno scritto un articolo dal titolo The Italian Job la cui tesi è che saranno proprio le banche italiane a scatenare la prossima crisi in Europa
http://www.economist.com/news/leaders/21701756-italys-teetering-banks-will-be-europes-next-crisis-italian-job?fsrc=scn/tw/te/pe/ed/theitalianjob

L'articolo è stato riportato in italiano anche dall'Huffington Post
http://www.huffingtonpost.it/2016/07/07/economist-italia-banche_n_10864782.html

Nb: cos'è e come funziona il Bail In:
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-12-11/come-funziona-bail-in-e-cosa-cambia-i-tuoi-risparmi-145638.shtml?uuid=AC0gGXrB





 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Per la prima volta condivido tutto quello che hai scritto. Ora però il passo successivo sarebbe capire cosa è stato fatto in america per rimediare, e perché in Europa, a causa dell' euro, tali misure non si possono attuare.
 

de rossi

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9 Agosto 2007
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ilkraken ha scritto:
Per la prima volta condivido tutto quello che hai scritto. Ora però il passo successivo sarebbe capire cosa è stato fatto in america per rimediare, e perché in Europa, a causa dell' euro, tali misure non si possono attuare.


Mi fa piacere che sei d'accordo ma a dirla tutta ciò che ho scritto è abbastanza deducibile. Io ho lavorato a lungo nell'azionario e conosco certi meccanismi o almeno credo di conoscerli.

Sulla tua domanda, provo a risponderti: In Usa alla crisi del sistema finanziario è stata data la priorità ed è stata affrontata con molta determinazione, anche con l'utilizzo di risorse pubbliche. In Europa la prima preoccupazione è stata di riportare in equilibrio i conti pubblici prendendo con superficialità la crisi del 2009 dichiarando pochi anni dopo che la crisi era finita (ricordate le parole di Letta?).

La mancata risoluzione dei problemi finanziari è stata invece un boomerang che ha creato un intreccio pericoloso tra i bilanci delle banche e il debito pubblico con le conseguenze che tutti conosciamo.

Mi spiace dirlo ma quelli della Ue a confronto degli americani sembrano dei dilettanti allo sbaraglio (degli economisti degni di questo titolo dovrebbero sapere che se il sistema finanziario non funziona la politica monetaria è inefficace e crescita e investimenti non ripartono).

Per come la vedo io se vogliono possono tranquillamente salvare la situazione, se non vogliono o non sanno mettersi d'accordo è un altro conto.







 

de rossi

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Quello che è accaduto in Puglia con lo scontro fra i due treni è lo specchio di questo paese che continua a investire in cose inutili come la TAV e lascia che mezza Italia si muova ancora su binario unico come ai tempi del Far West. C'entra poco con banche e Brexit ma è lo specchio di un paese che non funziona e che ad ogni disastro che sia meccanico o finanziario piange i propri morti e da la caccia ai colpevoli senza rendersi conto che il primo colpevole è se stesso.

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artiglio5825

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eh no figurati la tav bisognava farla, se in meridione hanno le ferrovie del far west non importa, poi se prima non succede un disastro non c'è proprio speranza che cambi qualcosa.
 

de rossi

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9 Agosto 2007
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artiglio5825 ha scritto:
eh no figurati la tav bisognava farla, se in meridione hanno le ferrovie del far west non importa, poi se prima non succede un disastro non c'è proprio speranza che cambi qualcosa.


Purtroppo il binario unico non riguarda solo il meridiun. Basta farsi un giro in Sardegna, sulla Genova-Ventimiglia o sulla Asso-Seveso dove il binario unico è molto diffuso. Se poi il via libera viene dato via telefono e mancano sistemi di sicurezza è facile che l'errore umano provochi il disastro.

Va inoltre considerato che queste linee spesso definite secondarie asservono una miriade di pendolari e studenti che chiaramente non usano l'alta velocità.

Invece come spesso accade si è fatto un sistema di serie A (Alta Velocità e Tav) e uno di serie B (reti secondarie) un po come quando si sono privilegiati i bancheri (serie A) rispetto a quei poveri obbligazionisti (serie B) che si sono visti bruciare un piccolo salvadanaio sudato una vita intera.

Questa è l'Italia, tutti bravi ad accogliere e a soccorrere ma poco bravi a prevenire e migliorare le cose.

Ps: L'Italia Riparte



 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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si ce ne sarebbe da fare ma si punta alla grande opera tipo ponte sullo stretto perché fa piu notizia, se metti un doppio binario non fa scalpore.
 

marlin

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E chi non ha il binario unico e ha lo stesso disastri ferroviari con chi se la dovrebbe prendere ?

http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/1278505/disastro-ferroviario-in-francia--sei-morti-e-30-feriti--ministro-esclude-l-errore-umano--.html

http://www.repubblica.it/esteri/2015/11/14/news/treno_deragliato-127362237/

http://www.corriere.it/esteri/16_giugno_06/belgio-scontro-treni-tre-morti-40-feriti-c1143b1a-2b80-11e6-9053-0e7395a81fb7.shtml

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/02/09/germania-incidente-ferroviario-morti_5fdc0d94-d8fd-4e26-a763-115155849ea3.html

Ciao

MA - r l i n


 

artiglio5825

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22 Luglio 2010
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non è solo questione di incidenti, ma di zone molto mal servite dalle ferrovie, un investimento in tal senso male non farebbe, poi magari più treni = piu incidenti ma a sto punto togliamo tutti i treni e avremo il record di zero incidenti, grazie al ca**o.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Era per dire che gli altri Paesi, anche più avanzati del nostro, non sono da meno da livello di incidenti ferroviari. A me questi, recenti, avevano colpito e mi dicevo qua non accadono così di frequente, ma ho parlato troppo presto. Comunque non siamo peggio di loro, oppure sì, però alla fine accadono qui come accadono altrove (e non solo in India...altro recente incidente ferroviario ancora più catastrofico).

Ciao

MA - r l i n
 

de rossi

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9 Agosto 2007
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Ricordo molto bene quel grave incidente accaduto in Spagna per incoscienza del conduttore del treno che affrontò la curva ad una velocità doppia rispetto a quella stabilita. Ma nel caso della Puglia la questione è diversa perché se qualcuno non avesse dato l'Ok per la partenza dell'altro treno e se vi fossero stati sistemi di sicurezza efficienti lo scontro non sarebbe avvenuto.

Oggi, tornando al vecchio discorso del magna-magna e della corruzione (comune denominatore anche delle crisi economiche), il giudice Cantone ha detto Questo incidente, su cui dovrà fare chiarezza la magistratura, è frutto probabilmente di un errore umano, ma anche conseguenza di un problema atavico del nostro Paese di mettere in campo infrastrutture adeguate (premesso che Repubblica non è il mio giornale preferito)
http://www.repubblica.it/politica/2016/07/14/news/cantone_scontro_treni_collegato_anche_a_corruzione-144046281/?refresh_ce

E giusto per dirla tutta proprio loro, il Movimento 5 Stelle, avevano presentato nel 2013 un'interrogazione parlamentare su quel dannato binario unico della tratta Corato-Bari (interrogazione rimasta senza risposta)
http://www.giornalettismo.com/archives/2134357/interrogazione-m5s-ferrovia-andria-corato/

E comunque quella strage poteva essere evitata se fossero stati spesi i fondi di 180 mln di euro finanziati dall'Unione Europea. Quei cattivoni della Ue cui molti danno contro avevano concesso un fondo importante per realizzare il doppio binario ma non furono mai utilizzati! Colpa della Ue allora o dell'Italia con la sua intricata burocrazia?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/12/scontro-treni-puglia-raddoppio-linea-entro-il-30-giugno-2015-ma-i-lavori-finanziati-dalla-ue-con-180-milioni-non-sono-mai-partiti/2900976/

Per me il denominatore comune è sempre lo stesso, che si tratti di banche, crisi, disoccupazione e in ultimo il tragico scontro fra treni in Puglia: poca prevenzione e azioni non mirate alla soluzione dei problemi.

Non è certo un caso se negli Usa, dove si è data priorità alla crisi dei mutui Subprime e al sistema bancario, non si registrino i problemi che hanno oggi le banche italiane ed europee.




 

de rossi

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9 Agosto 2007
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Intanto tralasciando sulla Brexit, la crisi bancaria e la tragedia dei treni, il debito pubblico in Italia tocca la cifra record 2.230 miliardi di euro che comportano un interesse di 80 miliardi di euro l'anno di tasse tolti ai servizi pubblici e con la pressione fiscale più alta d'Europa.

Nella Italia che riparte (vista solo dal premier Renzi), dove si salvano le banche invece dei cittadini, l'Italia ha raggiunto un nuovo record (negativo) con 4 milioni e 598 mila persone in povertà assoluta:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/14/istat-poverta-assoluta-per-4-milioni-e-598mila-persone-colpite-le-famiglie-numerose-e-in-aumento-al-nord/2904359/
 

ilkraken

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19 Settembre 2010
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Non si può guardare il debito pubblico quando si parla di ripresa. Tutti gli stati al MONDO per far ripartire l'economia hanno aumentato il loro debito pubblico. Oltre al fatto che il debito pubblico, anche se alto nel caso dell'italia, non centra in nessun modo con la crisi, quando è stato universalmente riconosciuto che è stata una crisi di finanza privata.
http://www.movimentolibertario.com/wp-content/uploads/2014/06/DEBITOITALIANO.png
Cioè il debito pubblico dagli anni 50 è sempre aumentato e non è diventato improvvisamente ora il problema da risolvere.
Tra l'altro la crisi è avvenuta nel 2008, mentre il debito pubblico era stabile, o stava scendendo, già dagli anni 90.
Per'altro è universalmente riconosciuto che il debito si abbatte crescendo e non tagliando. Quando voi avete dei debiti avete 2 strade: o guadagnare di più per ripagarlo, o tagliare le spese. Nel resto del mondo si è deciso di crescere, nell'Euro si sceglie di tagliare, la chiamano austerità, perchè per crescere bisognerebbe finanziare dove serve, ovvero i paesi in crisi, ma a questo ai tedeschi non va bene, che infatti preferiscono attaccare i risparmi privati (non a caso difendono il bail in).
Ovvio che gli sprechi in uno stato vanno limitati, su questo non ci piove, ma quando si parla di tagliare qualsiasi posto di lavoro, anche inutile, (mi vengono in mente le migliaia di guardie forestali nel sud) sono tutti soldi che in qualche modo prima venivano spesi dai lavoratori, ora non più, e quindi tutto l'indotto generato da quelli stipendi viene a meno (venivano spesi da qualche parte questi soldi).
 

marlin

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Sì, la crisi l'abbiamo subita e non creata, però si è sempre detto, perché è una regola di economia politica, che nei periodi di crescita si deve contenere il debito pubblico e lo si diceva ovviamente anche poco prima della crisi, solo che essendo la cosa impopolare non c'è mai stato un governo deciso a farlo.

In Germania hanno invece deciso per tempo di farlo, ossia nel 2004. La Merkel, che era all'opposizione osteggiò l'iniziativa, ma poi prese il posto del coraggioso e previdente Schroeder che fu liquidato e la Cancelliera ha vissuto sin qui su quanto fatto dal suo predecessore, che ha fatto la cosa giusta, ma è stato punito dal voto, proprio perché queste manovre sono alquanto impopolari.

Diciamo che la democrazia è certamente una bella cosa, ma quasi mai premia le scelte giuste di politica economica.

Ciao

MA - r l i n
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
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ilkraken ha scritto:
Non si può guardare il debito pubblico quando si parla di ripresa. Tutti gli stati al MONDO per far ripartire l'economia hanno aumentato il loro debito pubblico. Oltre al fatto che il debito pubblico, anche se alto nel caso dell'italia, non centra in nessun modo con la crisi, quando è stato universalmente riconosciuto che è stata una crisi di finanza privata.


Quando si parla di debito pubblico bisogna andarci con le pinze perché i debiti pubblici non sono tutti uguali. Come si spiega ad esempio che in Giappone si campa meglio con un debito pubblico più elevato che in Italia??

Semplice, perchè sono i giapponesi a detenere oltre il 90% di tutto il debito pubblico nazionale mentre in Italia il debito pubblico è stato ceduto (che bravi!!), per circa il 35% a stranieri mentre un buon 45%, circa è posseduto da banche, assicurazioni e fondi comuni che non essendo crocerossine chiedono alti interessi e quindi come detto prima ciò si tramuta in pressione fiscale alta per pagare gli interessi e soldi tolti ai servizi pubblici e quindi ai cittadini.

E' un circolo vizioso e con Renzi al governo il debito pubblico italiano è aumentato e se ho letto bene quest'articolo esso aumenta di 66 mln di euro l'ora!

http://www.ilcittadinoonline.it/news-dal-mondo/adusbef-debito-pubblio-renzi-aumenta-66-milioni-euro-lora/

L'Italia riparte bruum!! bruum!!



 

marlin

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Milano
Beh, banche, assicurazioni e fondi comuni non possono chiedere interessi più alti di quelli di mercato, anzi con gli interventi BCE questi interessi si sono ridotti ai minimi, ti dirò di più, spesso sono stati costretti ad accollarsi i titoli del debito pubblico italiano, altrimenti avrebbero puntato su altro.

Il Giappone è ormai in coma da più di vent'anni, vive di rendita degli anni di crescita smisurata che l'hanno comunque reso una potenza industriale grandissima, comunque il debito italiano è tra quelli messi meglio proprio perché detenuto in massima parte dagli itialiani.

Quanto alla crescita del debito, parliamoci chiaro, lo Stato centrale e quindi il governo è da anni che hanno tirato la cinghia, la folle crescita è stata quella di comune, province, regioni, insomma quel famoso federalismo che sappiamo bene chi l'ha voluto a tutti i costi...gli stessi che ora vorrebbero uscire da euro ed EU e che addossano le colpe del dissesto a chi è al governo ora, quando il tutto è avvenuto quando erano al governo loro (italiani, memoria corta, disinformati, cornuti e mazziati...)

Ciao

MA - r l i n