tipo c'è gente che per fare il bibliotecario in una fondazione fa l'università, la scuola di specializzazione, il master, e li mettono a fare qualche servizio a tempo per risistemare qualche catalogo e altre cose che il loro personale non è in grado di fare, sai... i co.co.co... e loro lo fanno perché sperano che si ricorderanno un giorno, ma zero. A una certa capiscono che l'unica strada per una biblioteca è la cooperativa per appena 800 euro al mese, oppure aspettare 10 anni che esca il concorso per qualche comune, affrontando come ovvio una concorrenza di centinaia di persone, quindi alla fine rinunciano e cominciano a dare supplenze perché ormai sono troppo vecchi per reinserirsi. Invece poi ecco che spunta una quarantenne che non ha ne titoli, ne mai lavorato in vita sua, nipote di chissà chi, che la cacciano a forza a quel posto. E' deprimente il familismo italiano.