Antica cura sarda.

benefabio

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18 Dicembre 2006
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in relazione al farmaco citato poco sopra cioe KEDOS DERM della famiglia Maureddu di Buddisò sembra essere già in commercio nelle farmacie della Sardegna dato che risulta inserito anche nel sito della pharmamarketing.it anche se visibile solo agli addetti del settore, qualche utente sardo potrebbe già testarlo

http://www.aslsassari.it/documenti/1_109_20081029111457.pdf

http://www.google.it/search?num=100&hl=it&safe=off&q=kedos+derm&btnG=Cerca&meta=lr%3Dlang_it

 

willi

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23 Marzo 2005
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vado a prenderlo se lo trovo, in farmacia comunque non ho visto niente.. chiedo.
ma sui capelli gli unguenti li vedo un pò male, fanno un pò schifo, in gel sarebbe stato meglio..
ma se li fa crescere mi ungo più che volentieri ahahaha
 

benefabio

Utente
18 Dicembre 2006
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x willi

dato che vedo che sei della Toscana come fai a trovarlo visto che sembra disponibile solo in Sardegna?

per gli unguenti ti posso dire che dato che uso diprosalic unguento sui capelli anche se pochissimo ti posso dire che alla fine i capelli non risultano unti
 

dexter80

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17 Settembre 2008
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Bah, è tutto molto strano susina: ammettiamo che la situazione funzioni, bisognerebbe appunto, come ha detto willi, stare sempre a nuchis,e quindi trasferirsi in sardegna, a meno che non si trovasse il modo per poter reperire anche solo una piccola goccia di questo unguento.
LA cute di coloro che soffrono di aga violente, lievi-moderate, ipotrichie semplici, miniaturizzazioni,ecc, non sono malate o ustionate: producono semplicemente meno capelli.
La logica della vecchia quindi non regge: forse è utile per dermatiti seborroiche, pitiriasi, desquamazioni, rossori, ma per quello esistono tanti prodotti ugualmente utili.
Susina facci sapere!
Ciao
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Devo dire che la signora dice le cose che affermano da anni tutti i tricologi, ossia che le aga recenti possono recuperare più in fretta, mentre quelle più stagionate fanno più fatica. Non è una cosa da poco per una persona che viene tratta da alcuni utenti qui come una megera, ma che pare avere un'esperienza in materia che non si improvvisa.

Chissà quante ne ha viste sia andate bene che andate male. Comunque consiglio a chi segue questa discussione di dare un'occhiata anche a quella sulle proteine WNT di questa sezione. Se non appassiona il dibattito tecnico sugli alcalodi, può sempre trastullarsi a guardare le foto di quel brasiliano che ha avuto una tremenda ricrescita con l'aloe selvatica (raccolta in strada).

Io ho sempre considerato quasi leggendarie le storie di chi si è curato con aloe (non quella che vendono in tubetto che è priva di alcaloidi irritanti), ma qui ci sono le foto. L'aloe è proprio della stessa famiglia dell'asfodelo sardo, ossia la pianta base della Keros Derma. Va però raccolto in determinati perdiodi dell'anno, altrimenti gli alcaloidi che possono fare effetto sono molto scarsi.

In quella zona della Gallura pare che queste cose le sappiano e ne abbiano custodito gelosamente il segreto sino a oggi. Credo quindi che meritino il maggior rispetto per tanta sapienza e tradizione fitoterapica.

Ciao

MA - r l i n
 

willi

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23 Marzo 2005
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benefabio, c'è scritto toscana perchè quando mi sono iscritto al forum abitavo in toscana, ora sto in sardegna.

marlin, puntualizzo dicendo che la pianta base della kedos non è l'asfodelo ma stando all'articolo sarebbe una pianta della famiglia dell'asfodelo. (cioè, non è detto che sia l'asfodelo..)
 

benefabio

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18 Dicembre 2006
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a allora gira tutta la Sardegna e trova questo benedetto KEDOS DERM credo che il tubo da 50 gr. sia crema ma mi pare che il 30 gr. sia gel che era quello che interessava a te a patto che abbia le stesse concentrazioni della pianta pare il 90%

X marlin per esattezza il prodotto si chiama KEDOS DERM (c'è scritto nell'articolo dell'Unione Sarda e nel prontuario della pharmamarketing) e non keros derma e pare sia crema 50 gr e gel 30 gr
 

dexter80

Utente
17 Settembre 2008
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Caro marlin,
i termini adoperati per descrivere la vecchietta in sardegna sono ironici e non costituiscono assolutamente un giudizio di valore.
Anche io, come te, sono attratto dalle soluzioni fitoterapiche, e convinto che in alcuni casi possono essere maggiormente utili rispetto a tanti farmaci e ritrovati commerciali.
Esistono pero' dei punti che non mi sono ancora chiari, e verso i quali nutro profondi dubbi. In primo luogo, non riesco a capire l'associazione che spesso viene fatta fra cute lesionata (ustionata, malata, ecc) ed alopecia androgenetica. Spesso si prende in considerazione, come se fosse universale, che ogni aga parte dal presupposto che vi sia un attacco da parte del dht che rende la cute arrossata, irritata, ricca di desquamazioni,ecc, producendo di conseguenza un follicolo miniaturizzato ed insano.
Esistono pero' molti soggetti (credo che anche tu faccia parte di questa categoria) che soffrono semplicemente di ipotrichia senza alcuna patologia cutanea.
Da questo punto di vista, mi sembra artificiosa la convinzione che determinate piante con proprietà anti-micotiche, anti-infiammatorie, ed anti-ustionanti possano far ricrescere capelli in determinate zone e porre fine al fenomeno para-fisiolgico della miniaturizzazione (provocata dal dht a livello della matrice del follicolo).
In secondo luogo, sono convinto che le cure naturali siano efficaci se contestualizzate all'interno di un determinato microcosmo naturale.
Cosi', se fossimo tutti abitanti di un paesino della sardegna, con antenati che da sempre coltivano e curano patologie cutanee con piante lenitive, avremo sicuramente un stile di vita che ci renderebbe maggiormente ricettivi verso questi prodotti.
V'e' una bella differenza fra l'aloe vera comprata nel barattolone sotto casa e l'aloe coltivata in qualche serra naturale, cosi' come fra lo stile di vita frenetico e stressante di un giovane europeo e un giovane rurale e bucolico.
Quindi forse è anche utile modificare il proprio stile di vita, eliminare stressor, abolire il fumo e alimenti purtroppo sempre e cmq contaminati da conservanti, e possibilmnte vivere in un contesto sano privo di smog e agenti atmosferici,per poter avere successo con piante ed anti-ossidanti naturali.
Tutto questo diviene spesso impossibile, producendo risultati inefficaci che tendono ad irritare ancora di piu' coloro che intraprendono cure naturali (creando anche maggiore stress).
Mi piacerebbe davvero conoscere qualcuno che abita in un capoluogo di regione che ha adoperato cure naturalissime con stili di vita sani che ha posto definitivamente fine a qualsiasi problema inerente all'aga. Mi piacerebbe conoscerlo, confrontarmi e apprendere piu' consigli possibili, invece di acquistare barattoloni in pillolette sullo shop.
Ciao
 

marlin

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Sì Dexter, il tuo tono era ironico, ma la mia stima per questo tipo di persone all'antica che non chiedono compensi mi rende suscettibile anche all'ironia nei loro confronti[:)]

Il legame ustioni-aga esiste solo nel senso che con le ustioni si attivano le staminali che si cerca di attivare anche per guarire l'aga.

La mia è DPA, ossia aga con pattern classico anche se forse c'è qualche influenza psico che è un po' inevitabile con lo stress dei giorni nostri.

Per quanto riguarda lo stile di vita personalmente non posso fare di più di quanto fatto sin qui. Con i barattolini dello shop io sto andando bene come se utilizzassi fina (a mio avviso, mantenimento è quello che può dare a questa età e con aga attempate) e abito addirittura a Milano.

Comunque gli alcaloidi che stiamo cercando sono abbastanza cattivi perchè nel caso del veratrum provano alterazioni nel feto che portano alla ciclopia (negli animali che li brucano) quindi agiscono potentemente a livello di staminali (embrionali in questo caso).

Per la denominazione dell'unguento in questione (che a mio avviso non può contenere alcaloidi in percentuali troppo attive o pericolose e quindi difficilmente sarà efficace) ho letto almeno in una pagina dell'Unione sarda la dcitura keros, pobabilmente un errore di stampa.
Ma non c'è dubbio a questo punto che si chiami Kedos derm e che l'introduzione in farmacia sia imminente, ma non immediata:

http://www.aslsassari.it/documenti/1_109_20081029111457.pdf

Comunque la famiglia dell'asfodelo è questa:

http://it.wikipedia.org/wiki/Asphodelaceae

Ciao

MA - r l i n
 

willi

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23 Marzo 2005
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marlin la famiglia della pianta utilizzata nello stesso articolo da te postato è Liliacee, quindi può trattarsi sia di Liliacee propriamente dette, che di piante che prima erano classificate come generi delle Liliacee e ora che hanno riclassificato come famiglie a parte (come Asphodelaceae appunto).
dipende da che criterio hanno usato nell'articolo per individuarle, se il nuovo o il vecchio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Liliacee
 

marlin

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Allora Willi, si parla di asfodelo sull'Unione Sarda, quindi la famiglia è quella delle Asfodelaceae che appartine alla più ampia classificazione delle Liliaceae, così ampia che è stata di recente divisa in varie sotto-famiglie tra cui appunto le Asfodelacee che oltre all'asfodelo comprendono l'aloe.

Comunque oltre i 600 mt non è che crescano tutte queste piante, soprattutto in specifiche zone-regioni.

Ciao

MA - r l i n

 

willi

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23 Marzo 2005
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Marlin è un problema di dialettica. dice pianta delle Liliacee e puntualizza che le Liliacee sono la famiglia a cui appartiene anche l'asfodelo, quindi ripeto, non sappiamo se il campo sia ristretto alle sole asfodelacee o anche a tutte le Liliacee.
perchè il riferimento all'asfodelo è solo puramente indicativo per citare una Liliacea.
 

marlin

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Per me ha voluto dare un indizio e restringere il campo senza indicare precisamente la pianta. Pensa al giornalista che avrà fatto le sue domande e avrà ricevuto una risposta prima molto generica tipo ...una liliacea, avrà detto ossia ? e gli sarà stato risposto hai presente l'asfodelo? che in Sardegna è una specie autoctona.

Che si tratti di un'informazione aggiuntiva è evidente, altrimenti sarebbe stato più facile indicare piante meno specifiche come appunto l'aloe o l'agave o persino l'aglio, tutte apparteneneti alla superfamiglia delle liliaceae, questo se si fosse trattato di fare solo un semplice esempio:

http://it.wikipedia.org/wiki/Liliaceae

Tieni conto che in Sardegna ci sono comunque almeno 2 tipi di asfodelo. E comunque come scritto sopra questa pianta ha queste curiose proprietà:

Utilizzato nella medicina popolare, ma non iscritto nella Farmacopea Ufficiale. La droga è data dai tubercoli che si raccolgono in estate, quando le foglie sono secche e si mettono a seccare all'ombra, tagliati in fettine sottili. Dei tubercoli si conosce soprattutto un uso esterno per la cura di dermatosi e scottature solari (decotto con 5 gr in 100 ml di acqua e applicato con pezzuole). Se ne fa anche un uso cosmetico per schiarire le efelidi (tubercoli freschi pestati e applicati in poltiglia sulle parti interessate). L'uso interno come astringente è sconsigliato per la presenza di alcuni alcaloidi. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico.


Alla fine comunque quello che interessa è comunque l'alcaloide attivo che potrebbe essere lo stesso contenuto in altre liliacee che sono magari meno imparentate con questa pianta, ma hanno lo stesso principio attivo.

Ciao

MA - r l i n
 

benefabio

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18 Dicembre 2006
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si potrebbero provare (tubercoli freschi pestati e applicati in poltiglia sulle parti interessate)ma credo che reperirli sia alquanto difficile, non mi ci vedo per campi a zappettare per raccogliere tubercoli di piante secche
 

willi

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23 Marzo 2005
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marlin, quindi pensi che abbiano detto in generale Liliacee proprio per estendere il campo per rimanere più vaghi.. in effetti comunque l'asfodelo è quella più presente in Sardegna.

benefabio io invece fin da piccolo, abitando in paese, ho sempre girato per i campi qui in Sardegna e noi bambini si andava proprio a caccia di frutti (pruni selvatici, more di rovo, ecc..) o di erbe (per esempio il famosissimo papanzolu ovvero i gambi del tarassaco, di cui eravamo ghiotti)
 

marlin

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Ho fatto ulteriori ricerche, pare che il più diffuso sia l'asfodelo microcarpus, anche in Gallura e che cresca sino a 800 mt.

Comunque alla fine le specie di asfodelo italiane, non sarde, sono in tutto sette, ma in Sardegna sono solo due, soprattutto quella più diffusa, da cui si possono ricavare sostanze senza diventare matti, visto che esistono distese di asfodelo sulle colline e sulle montagne.

http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=16847

http://www.fotodisardegna.it/flora.htm

http://www.montelinas.it/florasarda/214-asfodelo.htm

Effettivamente questa specie oltre all'aloe ricorda l'aglio (che pure cresce selvatico nelle stesse zone in Sardegna) tutte piante che vantano una consolidata tradizione tricologica.

Ciao

MA - r l i n

 

benefabio

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18 Dicembre 2006
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allora le sette specie di asfodelo presenti in italia sono queste:

Asphodeline liburnica Asfodelo della Liburnia
Asphodeline lutea Asfodelo giallo
Asphodelus albus Asfodelo montano
Asphodelus cerasifer Asfodelo maggiore
Asphodelus fistulosus Asfodelo fistoloso
Asphodelus microcarpus Asfodelo mediterraneo
Asphodelus tenuifolius Asfodelo minore

in Sardegna dalla ricerca che ho fatto io ci dovrebbero essere le ultime 4. credo che il microcarpus sia da escludere perchè il + diffuso e concentrarci sugli altri 3 che sembrano i + rari

è + facile pensare che il segreto di questo unguento sia nascosto in una cosa + rara a dispetto di una cosa tanto comune
 

marlin

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Io penso che la fonte deve essere abbondante e disponibile (per fare un prodotto che prevede raccolta e non coltivazione) e quindi lascerei in evidenza soprattutto il microcarpus

Tieni in oltre in conto che di sicuro si distinguono il fistulosus e il microcarpus, mentre il mediterraneo e il minore in alcuni casi sono usati per indicare del microcarpus o delle varietà dello stesso.

Il segreto resta peraltro nelle parti utilizzate e nel periodo di raccolta, visto che alcune fonti parlano di marzo-maggio e altre di aprile-luglio, ma l'altitudine e l'andamento climatico incidono sicuramente.

Ciao

MA - r l i n

 

benefabio

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forse intendevi il maggiore e non il mediterraneo che è il microcarpus, certo se la raccolta è marzo-maggio forse è il fiore se aprile-luglio forse i frutti o i semi, avevo letto anche estate a pianta secca x i bulbi
 

marlin

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Sì il fistolosus è detto anche maggiore(è più alto) e il microcarpus anche mediterraneo, quindi le specie si riducono a due, ma probabilmente è il più diffuso mediterraneo-microcarpus ad essere raccolto per questi unguenti.

L'uso tradizionale topico pare puntare soprattutto sui tubercoli ossia sulle radici che pare abbiano due periodi di raccolta, marzo e settembre-ottobre, ma forse questi periodi sono indicati proprio per stare bassi con il contenuto di alcaloidi:

http://www.annunciometro.com/salute/giardinaggio/asfodelo.htm

Ciao

MA - r l i n