Vestirsi per un matrimonio, cosi' va bene?

modem

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23 Aprile 2005
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chi sa perche io ogni volta che vado a qualche cerimonia ste magliette sotto la giacca le vedo solo indosso a qualche paesanotto volgarotto e che poi ritrovo nei locali vestiti uguali....


 

vetriolo

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27 Marzo 2008
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salvy cosa vuol dire abb ?

qualche osservazione:

- mettere due foto di abiti informali di armani, accompagnati da t-shirt, è un po' riduttivo per pretendere di illustrare il suo pensiero in materia di eleganza(a parte il fatto che è del tutto ovvio che alle sfilate non si mostrano gli abiti da cerimonia); sarebbe fin troppo facile risponderti che armani fa pure cravatte, una delle quali sto meditando di comprare giustappunto per un matrimonio, e perfino - orrore!!! - camicie con polsino per gemelli. ma forse, in realtà, vanno usate come stracci per spolverare...

- di quel che pensa armani, ammesso e non concesso che due foto prese a casaccio possano rappresentare il suo pensiero, non mi interessa tantissimo. se mi piace una cosa marchiata armani la compro, se non mi piace non la compro, fine del discorso. l'eleganza - sottolineo: l'eleganza, non l'essere trendy - non l'ha inventata lui, e vestirsi elegante non è questione di marche o di firme, altrimenti si potrebbe essere eleganti perfino vestendosi da roberto cavalli.

- trovo che camicia e pantaloni, senza giacca, siano comunque più eleganti di abito+maglietta.

e poi quoto modem che mi ha fatto scompisciare dalle risate [:D]
 

vetriolo

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27 Marzo 2008
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è vero che dipende da come si è, però concorderai sul fatto che l'eleganza innata non appartiene a tutti anzi appartiene a molto pochi...
allora, a parità di condizioni, il signor X sarà sempre e comunque più elegante con abito classico, camicia e cravatta piuttosto che con abito trendy, maglietta e scarpette sportive.

PS ricordati che stiamo parlando di un matrimonio, non di una serata in giro per locali.
 

irvine welsh

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19 Giugno 2007
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facoltosi o non facoltosi io quando sono invitato cerco di vestirmi senza violentare la mia personalità. A me piace andare contro tendenza e non capisco quelli che mi si avvicinano ai matrimoni e mi dicono: beato te senza cravatta!. E chi te l'ha fatta mettere, rispondo io. Non farti problemi, questo è il consiglio.
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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Come dicono sempre D&G:essere elegante è stare vestito di modo comodo che sia compatibile colla tua personalità.
Da noi, le nozze sono quasi sempre di sera!!!
 

irvine welsh

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19 Giugno 2007
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x Modem: effettivamente fumo :), ma se è vero che ha messo una camicia e non un frac, è altrettanto vero che ha speso 600 euro.... E' pacifico che ognuno butta i soldi come e dove vuole, ma volevo solo dirgli che io, al suo posto, non mi sarei fatto troppe seghe mentali, soprattutto quando si è al cospetto dei cosìdetti facoltosi. Punti di vista.
 

qwerty__

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8 Settembre 2007
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x salvy : dove l 'hai prese quelle foto?

Riguardo l' abito e come mi vestirò, grazie dei pareri...io credo che nell' eleganza (cosa talvolta innata) ci sia anche uno star bene con quello che si indossa. Io penso che tutto sommato non sia fuoriluogo perchè la canotta, il collanone d' oro ecc..li lascio a casa.
Sinceramente mi sento bene con quello che ho acquistato, non penso di fare la mosca bianca...

Volevo dirvi una cosa...2-3 anni fà mi capitò di andare ad un matrimonio in Francia, metà degli invitati era italiana (come me, parenti) altri erano stranieri di un ottimo livello sociale.
Devo dirvi la verità noi italiani eravamo molto rigorosi...abito cosi', scarpe cosi' ma spesso mancavamo nei modi...gli stranieri li ho visti utilizzare più completi chiari, colori ...formali ma molto più disinvolti. Erano comunque eleganti.
 

irvine welsh

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19 Giugno 2007
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sottoscrivo gwerty. Ho fatto il cameriere in Inghilterra e ho servito molti matrimoni: molto più informali, soprattutto gli invitati. I matrimoni all'italiana non li sopporto: il più delle volte rappresentano uno stress per i festeggiati, anzichè una giornata di gioia e felicità (per non parlare di quelli che sottoscrivono mutui per fare il matrimonio). Il problema è che siamo un pò tutti afflitti dalla sindrome dell'italiano medio (emblematici gli anni Ottanta, la sagra del cattivo gusto). Ricordo vari matrimoni di quando ero adolescente, con i miei che insistevano affinchè mi vestissi decorosamente. Forse, per reazione, sono divenuto allergico a certi usi e costumi italiani. Davvero non capisco le ragazze che dopo un'ora gettano la zavorra dei tacchi alti, o i ragazzi che soffocano con le cravatte perchè poco avvezzi a questa costumanza. Sarà per la mia visione ipercritica della mentalità borghese, dalla quale per altro provengo, ma i matrimoni ai quali ho partecipato (con entusiamso, è una festa per me) li ho trovati profondamente impregnati di ipocrisia. Così mi diverto a vedere la gente che mi guarda dall'alto in basso, giudicandomi per come sono vestito. Ma alla fine, quando tutto finisce, posso dire di avver portato me stesso, quello che sono ogni giorno. Per me questo è il rispetto. E' inutile vestirsi in giacca e cravatta, fare il signore per un giorno, e magari sparlare di tutto e di tutti. La classe, che non ho, è un dono: ci si nasce, non si acquista al mercato.
 

vetriolo

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27 Marzo 2008
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col discorso di irvine alla fine si da' più importanza a come ci si veste che a come si è: così si rischia di giungere al paradosso di rifiutare uno schema sociale (vestirsi elegante per certe occasioni) in nome della propria personalità, per entrare in un altro schema (vestirsi in maniera anticonformista per partito preso).

io sono sempre me stesso: in tribunale in giacca e cravatta, in giro per locali con polo e jeans, in palestra in pantaloncini e canottiera, al mare in costume e ciabatte.

l'abito non fa il monaco, fermo restando che esistono tempi e occasioni in cui è opportuno vestirsi in un certo modo.

my two cents.
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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...io credo che nell' eleganza (cosa talvolta innata) ci sia anche uno star bene con quello che si indossa...

Questo è il pensiero anche di Dolce & Gabbana!!![:D]
 

irvine welsh

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19 Giugno 2007
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x Vetriolo: Io non mi presento in pigiama ai matrimoni, ma in modo decoroso come direbbero i bacchettoni. Il mio intervento era chiaramente una provocazione, un inno a seguire il proprio ego senza scadere nell'egocentrismo (il passo è breve, ne convengo). Non sopporto l'omologazione (il mondo è a colori e si può scegliere), ma ciò non vuol dire che non tolleri gli omologati (non tollero semmai gli intolleranti). Il mio è un discorso sul bigottismo italiano. Chi ha avuto la fortuna (a volte la sfortuna) di lavorare all'estero, non può non fare raffronti con la mentalità italioide. Qui da noi, purtroppo, l'abito fa il monaco, in ogni ambito, ad ogni livello sociale. Non conta come sei, ma come ti presenti, o peggio ancora chi ti presenta (o raccomanda). Insomma, trovo il nostro paese profondamente provinciale, e i matrimoni rappresentano spesso, secondo il mio punto di vista, il riflesso della nostra società falsa ed ipocrita. Quanti matrimoni sono già falliti prima di sposarsi? Quanti utilizzano il matrimonio come extrema ratio per salvare (ovvero affondare definitivamente) il rapporto? Perchè molti matrimoni ai quali ho partecipato mi hanno trasmesso la stessa sensazione di tristezza, o di atmosfera di fine dell'estate (avete presente credo)? Insomma, quando i sentimenti veri in luogo dell'apparenza e dell'ostentazione? Le mie sono solo riflessioni, domande che mi pongo e vi pongo per capire. Forse sono solo problematiche esistenziali legate ai miei 32 anni. Forse a quaranta avrò le risposte che vado cercando, o semplicemente non le avrò mai, chi lo sa? Intanto mi godo questo scambio di opinioni tra ragazze/i che la pensano in un modo e altre/i che si pongono agli antipodi...E mi soffermo a riflettere su quanto siano belle e affascinanti le differenze. Da queste si può solo imparare.
P.S. X Susina: forse ho presente: cito al riguardo il film di Sergio Rubini, Mio cognato.