La domanda che mi pongo leggendo la storia non è tanto sugli effetti collaterali della dutasteride, ma sulla nostra società nel suo complesso.
Mi dite in quale frangente storico un uomo è stato costretto ad assumere un farmaco inizialmente progettato per trattare il cancro per poter dire "Ciao" ad una coetanea? O a farsi sforacchiare la testa con un ago per poter essere accettato in società? O a farsi fratturare di proposito la mandibola per poter partecipare ad una cena? Perchè i capelli sono la punta dell'iceberg di un problema molto più ampio che riguarda gli standard estetici maschili di cui nessuno parla. Ci sono interi movimenti che lottano per abbattere le pressioni sul corpo delle donne, inizialmente condivisibli ma che oggi hanno preso pieghe tragicomiche (
video), ma delle pressioni sociali sul corpo degli uomini nessuno parla.
Mio padre e quelli della sua generazione accettavano di buon grado la pelata, si facevano il riportino e via. Nessuno si è mai fatto seghe mentali a riguardo, figurarsi arrivare a suicidarsi o a chiudersi in casa, perchè l'aspetto esteriore era messo in secondo piano rispetto a quello che avevi dentro. Ti bastava essere una persona per bene, rispettare la legge, avere una tua posizione lavorativa ed eri felice. Oggi se non hai una forma fisica al top, sei niente. Essere esteticamente gradevoli è considerata la base, condizione necessaria (ma non sufficiente) per poter partecipare al gioco della vita, lo si dà quasi per scontato, come nel lavoro si dà per scontata la conoscenza della lingua inglese e dell'informatica, tanto che nessuno lo chiede più negli annunci come accadeva invece 20 o 30 anni fa. E per essere esteticamente gradevoli i capelli servono, come serve avere un viso a diamante, un fisico ben allenato col six-pack. In fondo siamo uomini, mica donne che sono attraenti anche se pesano 120Kg e vanno in radio a raccontare quanto sono discriminate...
La depressione non è come il colore degli occhi che è interamente genetica, ma ha un contributo determinante dato dall'ambiente circostante. Esperienze traumatiche, paragoni costanti con gli altri, standard sempre più difficili da soddisfare, portano col tempo a sviluppare insicurezza, ansia, scarsa autostima. Da lì a pensare di farla finita è un attimo. I social network hanno dato il loro bel contributo a tutto questo, tanto che diversi studi mettono in correlazione l'uso costante dei social network (Instagram in particolare, e per i giovanissimi Tiktok) con lo sviluppo di ansia e depressione.
Social media (SM) use is increasing among U.S. young adults, and its association with mental well-being remains unclear. This study assessed the association between SM use and depression in a nationally-representative sample of young adults. We ...
pmc.ncbi.nlm.nih.gov
Depressione da social: cosa fare. L’utilizzo dei social sembra essere un fattore di rischio per la depressione. Come prevenire questo disturbo
www.my-personaltrainer.it
Quanto ai rischi suicidiari associati a duta, ma anche finasteride, sono sempre stato molto scettico perchè è difficile stabilire con certezza un nesso di causa-effetto quando il campione di riferimento è mentalmente instabile all'inizio della terapia. Studi come questo
Suicidal thoughts confirmed as side effect of finasteride tablets; no direct link found for dutasteride
www.ema.europa.eu
sono stati condotti su persone che assumevano 1mg di finasteride, quindi parliamo di un trattamento tricologico, non della fina data per l'ipertrofia prostatica, e uno che perde i capelli e inizia a curarsi una piccola ansietta di base riguardante il suo aspetto e la percezione che gli altri hanno di lui ce l'ha, altrimenti nemmeno si curerebbe. Questo nel migliore dei casi. Nel peggiore è gente che sta a pezzi, che piange, che non esce di casa perchè al mattino trova il cuscino pieno di capelli o se esce si mette il capello. Di storie simili è pieno il forum.