Partendo dall'assunto che sono evenienze relativamente poco frequenti, rispetto a quanto accade ad esempio in altre specie animali, è complicato rispondere brevemente a questa domanda.
Bisognerebbe analizzare singolarmente la patogenesi, differenziando le follicoliti infiammatorie, perifollicoliti e foruncolosi per modello patologico, per distribuzione anatomica, e per cellule infiltranti. Ma non mi sembra questo il luogo adatto.
In linea generale per le piodermiti interfollicolari, giocano un ruolo l'alterazione della barriera cutanea, la sovraccrescita batterica e la reazione infiammatoria dell'organismo, ma se già analizziamo altre piodermiti superficiali, che coinvolgono il follicolo e l'epidermide interfollicolare, e che spesso si associano alla formazione di pustole follicolari (il pelo è al centro della pustola), il numero di germi è già inferiore.
Nelle piodermiti profonde, che implicano una distruzione del follicolo (foruncolosi), fino a interessare il derma profondo o il pannicolo, generalmente il numero di germi è basso (citologicamente), diminuiscono neutrofili ma spesso sono presenti i macrofagi o gli eosinofili.
Tutto ciò solo per fare qualche esempio e solo per farti comprendere come già dal punto di vista classificativo c'è una grande differenza, per cui la patogenesi è ancora più incerta e complicata.
I fattori che giocano un ruolo sono fattori fisici, chimici, biologici, predisposizioni/risposte immunologiche soggettive, stati immunodepressivi, carenze alimentari, effetti di terapie farmacologiche prolungate (antibiotici, steroidi), igiene errata, fattori ambientali (promiscuità, ambienti caldo-umidi).
Dal punto di vista della
prevenzione, in linea largamente generale, e questo vale anche per per il resto del corpo, non solo per il cuoio capelluto, bisogna sempre privilegiare l'integrità della barriera fisica cutanea (integrità anatomica), della barriera chimica (ph, sebo, acidi grassi, peptidi antimicrobici), delle barriere biologiche (microbioma - vedi competizione, dismicrobismi, terapie antibiotiche).
A livello cutaneo non dimentichiamo infatti che l'equilibrio dei secreti delle ghiandole sebacee, delle ghiandole sudoripare, e del materiale lipidico prodotto dallo strato corneo contribuiscono a creare un'ambiente favorevole alla flora microbica residente (microbioma da preservare), e ostile nei confronti di quella patogena.
Il mio consiglio è quindi quello di detergere sì il cuoio capelluto, al fine di rimuovere sporcizia ed eccesso di secrezioni, ma farlo in maniera delicata, con l'utilizzo di saponi non aggressivi, che preservino il più possibile l'integrità dell'epitelio. Evitare stress termici prolungati o frequenti (vedi asciugacapelli caldo, meglio tiepido o freddo, e ancor meglio con diffusore), o ancora acqua calda o bollente. Evitare traumi meccanici come rasatura con lama, e prestare attenzione all'igiene della stessa, e della cute, se necessario radersi.
Concludo dicendo, perché forse posso non aver reso l'idea.
La sola presenza di un patogeno sulla cute, ma vale anche per le mucose, non implica che si scateni l'infezione. Come hai visto anzi è necessario possedere una microflora residente come sistema barriera biologico. Affinchè si sviluppi un'infezione, è necessaria l'aderenza alla cute, una stabilizzazione (colonizzazione e moltiplicazione) e successivamente invasione con ingresso attraverso qualche via di accesso, sfruttando la possibilità fornita da qualche sistema di difesa di cui abbiamo parlato, che è saltato.
Considerando le terapie che molti utenti di questo forum seguono, che portano per forza di cose ad una detersione quotidiana, e per alcuni addirittura una doppia detersione, l'utilizzo di shampoo delicato e dermoaffine è assolutamente necessario.
Io utilizzo Biokap - uso frequente, che lo reputo un prodotto valido, ma se chiedi al tuo dermatologo di fiducia saprà consigliarti sicuramente quello più adatto al tuo caso.
In linea generale stai sereno ma tratta con cura la tua cute, e nella stragrande maggioranza dei casi, difficilmente avrai problemi di sorta.