Studio su acidità/ph alterato e caduta.

marlin

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9 Maggio 2004
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Milano
A parte che io ho semplicemente tradotto l'articolo divulgativo della nutrizionista, devo dire che l'abbinamento calcio e vit.D3 si trova in pochi cibi e tra questi appunto i Dairies ossia i derivati del latte:

http://www.valori-alimenti.com/cerca/vitamina-d3.php

Sono diffuse peraltro delle diete alcalinizzanti estremiste di cui abbiamo dato conto qui, che coinvolgono un po' tutto, compresi alcuni tipi di frutta come fragole, mirtilli e prugne che notoriamente contengono fitonutrienti molto importanti (si pensi proprio ai mirtilli che sono la fonte più consigliata e diffusa per gli antociani).

Ciao

MA - r l i n


 

bruce23

Utente
24 Settembre 2009
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Se davvero l'uomo è un carnivoro (come molti, anzi moltissimi, credono), perché non mangia la carne come tutti gli altri veri carnivori, e cioè cruda? Sarebbe opportuno porsi di tanto in tanto questo genere di domande, senza dare tutto per scontato e senza dare credito alle altrui opinioni a scatola chiusa.

Ma allora il cervello che ci sta a fare? C'è da considerare il corpo nella sua interezza. Non abbiamo mica il cervello di gatti, cani, o leopardi. E' una parte importante, mica secondaria. La nostra struttura fisica che hai qui sopra elencato tralascia questo dettaglio.
E in ogni caso c'è il paradosso che abbiamo raggiunto la consapevolezza che non ci serve la carne, grazie all'aquisizione di capacità cerebrali nate per accaparrarci quest'ultima, come ci insegnano le scimmie (che sono onnivore, è dimostrato).
http://www.libreriauniversitaria.it/scimmie-cacciatrici-regime-carnivoro-origine/libro/9788830417984 (uno dei tanti testi di riferimento).

Per fare un esempio schematico di quello che intendo:

Lince --> cervello piccolo --> carne cruda

Uomo --> cervello grande --> carne cotta

Se no è come sommare pomodori con patate. Ci fosse un altro animale con facoltà cerebrali e fisiche paragonabili alle nostre, allora io penso che si possa sì fare un confronto. Il cervello non è un dettaglio!


mandibole deboli e non pronunciate

Falso. Possiede dei muscoli che proporzionalmente sono tra i più potenti del corpo umano, se non i più potenti.

'la forza massima degli elevatori della mandibola è di ca.400 kg, ma questa forza non viene mai raggiunta solo per i danni che si potrebbero produrre sulla mandibola e sui denti.'
http://it.wikipedia.org/wiki/Muscoli_della_testa#Massetere
 
18 Maggio 2003
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Proteina sono perfettamente daccordo con te. Diciamo che l'uomo si trova nella tabella tra l'onnivoro e il frugivoro. Non erbivoro che è un'altra cosa e non c'entra niente con il frugivoro(scusa marlin quando ho detto che l'uomo è erbivoro??).

Quindi l'uomo è un mangiatore di frutta che non disdegna in sua assenza o nel bisogno, di consumare anche carne.

La vitamina D è già nel nostro corpo in grandi dosi. Per attivarla basta l'esposizione al sole. Non ci servono assulutamente i latticini...per di più siamo l'unico animale al mondo a consumare latte(tra l'altro di altri animali) dopo lo svezzamento.

x bruce: sicuramente le scimmie non mangiano carne tutti i giorni. Le proteine che ingeriscono vengono prese sopratutto da piccoli insetti. Vuoi mettere con le bistecche che ci spariamo no?
L'orso è un onnivoro...tu pensi di essere come un orso? Unghie sviluppate, aggrssività canini molto svilupplati. Non penso che se vedi un cavallo correre ti venga in mente di mangiarlo. Cosa che succede ai predatori. Invece se vedi un bel frutto su una pianta l'istinto ti dice di mangiarlo. Questo è innegabile. Per di più per mangiare la carne sei costretto a cuocerla e a speziarla, cercando di rendere il gusto gradevole.

Per quanto riguarda la fisiologia:

Muscoli facciali
Carnivori: ridotti, per permettere un’ampia apertura della bocca
Erbivori: ben sviluppati
Onnivori: ridotti
Umani: ben sviluppati

Tipo di mandibola
Carnivori: ad angolo non ampio
Erbivori: ad angolo ampio
Onnivori: ad angolo non ampio
Umani: ad angolo ampio

Posizione dell’articolazione mandibolare
Carnivori: sullo stesso piano dei denti molari
Erbivori: al di sopra del piano dei molari
Onnivori: sullo stesso piano dei denti molari
Umani: al di sopra del piano dei molari

Movimento mandibolare
Carnivori: tranciamento; minimo movimento laterale
Erbivori: nessun tranciamento; buon movimento laterale e anteriore-posteriore
Onnivori: tranciamento; minimo movimento laterale
Umani: nessun tranciamento; buon movimento laterale e anteriore-posteriore

Principali muscoli mandibolari
Carnivori: temporali
Erbivori: massetere e pterigoideo
Onnivori: temporali
Umani: massetere e pterigoideo

Apertura bocca della bocca in rapporto alla dimensione della testa
Carnivori: grande
Erbivori: piccola
Onnivori: grande
Umani: piccola

Denti incisivi
Carnivori: corti ed acuminati
Erbivori: ampi, piatti e a forma di spada
Onnivori: corti ed acuminati
Umani: ampi, piatti e a forma di spada

Denti canini
Carnivori: lunghi, affilati e curvi
Erbivori: non taglienti e corti o lunghi (per difesa), o assenti
Onnivori: lunghi, affilati e curvi
Umani: corti e smussati

Denti molari
Carnivori: affilati, a forma di lama frastagliata
Erbivori: piatti con cuspidi, superfici complesse
Onnivori: a lame affilate e/o piatti
Umani: piatti con cuspidi nodulari

Masticazione
Carnivori: nessuna; deglutizione del cibo intero
Erbivori: necessaria una prolungata masticazione
Onnivori: deglutizione del cibo intero e/o semplice schiacciamento
Umani: necessaria una prolungata masticazione

Saliva
Carnivori: assenza di enzimi digestivi
Erbivori: enzimi digestivi per i carboidrati
Onnivori: assenza di enzimi digestivi
Umani: enzimi digestivi per i carboidrati

Tipo di stomaco
Carnivori: semplice
Erbivori: semplice o a camere multiple
Onnivori: semplice
Umani: semplice

Acidità dello stomaco
Carnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco
Erbivori: pH 4 - 5 con cibo nello stomaco
Onnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco
Umani: pH 4 - 5 con cibo nello stomaco

Capacità dello stomaco
Carnivori: 60% - 70% del volume totale del tratto digestivo
Erbivori: inferiore al 30% del volume totale del tratto digestivo
Onnivori: 60% - 70% del volume totale del tratto digestivo
Umani: tra il 21% e il 27% del volume totale del tratto digestivo

Lunghezza dell’intestino tenue
Carnivori: da 3 a 6 volte la lunghezza del corpo
Erbivori: da 10 a piu’ di 12 volte la lunghezza del corpo
Onnivori: da 4 a 6 volte la lunghezza del corpo
Umani: da 10 a 11 volte la lunghezza del corpo

Colon
Carnivori: semplice, corto e liscio
Erbivori: lungo, complesso, puo’ essere con anse
Onnivori: semplice, corto e liscio
Umani: lungo, con anse

Fegato
Carnivori: puo’ detossificare la vitamina A
Erbivori: non puo’ detossificare la vitamina A
Onnivori: puo’ detossificare la vitamina A
Umani: non puo’ detossificare la vitamina A

Reni
Carnivori: urine estremamente concentrate
Erbivori: urine moderatamente concentrate
Onnivori: urine estremamente concentrate
Umani: urine moderatamente concentrate

Unghie
Carnivori: artigli affilati
Erbivori: unghie piatte o zoccoli
Onnivori: artigli affilati
Umani: unghie piatte



A VOI LE CONCLUSIONI

 

bruce23

Utente
24 Settembre 2009
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Ok, e riguardo al discorso del cervello come la pensi? non l'hai inserito nell'elenco (metti la fonte dell'elenco). Perchè?

No infatti, io non penso di essere come un orso. Tu pensi di essere come una mucca?
Le scimmie fanno battute di caccia in gruppi e mangiano piccole scimmie, non solo insetti (quelli i gorilla soprattutto).

Comunque io sono d'accordo con te sul discorso tra onnivoro e frugivoro.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Un bel sito su questi argomenti è questo:

http://www.beyondveg.com/nicholson-w/hb/hb-interview1a.shtml

Ciao

MA - r l i n
 
18 Maggio 2003
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Bruce ti dico che abbiamo il cervello diverso da ogni altro essere...Infatti ripeto come tu hai detto che siamo tra l'onnivoro e il frugivoro.

Le scimmie fanno battute di caccia raramente.Noi in una settimana quante volte mangiamo carne? Senza calcolare che perdipiù spesso è in scatola?

Io non penso di essere come una mucca...infatti non ho mai detto che l'uomo sia erbivoro. Come non mi viene in mente di azzannare una pecora, così non mi viene in mente di brucare l'erba...ma sicuramente vengo attratto da una bella mela su un albero...

ecco la fonte http://fotografandolavitablog.blogspot.com/2009/03/caratteristiche-fisiologiche-tra.html

ma questo conta poco...e il succo che è incontestabile.
 

marlin

Amministratore
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9 Maggio 2004
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Comunque proprio in quel sito ci sono le confutazioni a queste teorie vegan/vegetariane, fatte da ricercatori che sono stati vegani e vegetariani, è un dibattito non recentissimo e non so se è il caso di ripristinarlo qui in versione casereccia.


Restando On topic credo proprio che la dieta alcalinizzante possa fare bene a tante cose, compreso il controllo dei tumori, ma non possa contribuire più di tanto a beneficiare i capelli, meno che meno quelli con aga.

Ciao

MA - r l i n
 
18 Dicembre 2010
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Il nostro corpo trasforma il cibo che consumiamo e l'Ossigeno in nutrizione ed energia.
Nella trasformazione, l'organismo produce scorie metaboliche acide, espulse dalla pelle, dall'intestino, dai polmoni, veicolate (molte di esse) dal sangue.
Un deficit d'Ossigeno porta ugualmente all'accumulo di scorie acide (pensate, per es., alla fatica per una prestazione cruenta e prolungata, che dà nei muscoli un accumulo di acido lattico, con tutte le conseguenze successive, che credo conosciate).

Per acidosi (metabolica, tissutale, respiratoria, renale) si intende un pH che, da leggermente alcalino (quale dovrebbe essere), diminuisce sempre più, divenendo un pH acido, sempre più acido, e alterando, purtroppo, l'equilibrio acido-base.

Il pH, dal lat. P=Potentia e H=Hydrogeni, definisce la concentrazione di ioni Idrogeno all'interno di una sostanza.
L'equilibrio acido-base è regolato dai minerali alcalinizzanti (Magnesio, Potassio, Calcio, Sodio).
Accade, talvolta, nonostante tutte le attenzioni necessarie, che il corpo non ce la faccia a neutralizzare tutte le scorie acide: un po', per capirci, come i rifiuti dell'immondizia, sempre più in accumulo, perché non si riesce a smaltirli, con conseguente usura, per eccessivo deposito, degli organi interni, preposti alla neutralizzazione e alla metabolizzazione.
È di vitale importanza mantenere sani l'intestino (il quale ha circa i 3/4 delle difese immunitarie) e gli organi interni, che devono espellere le scorie acide: i reni, i polmoni, ...
Come pure il sangue.

L'industrializzazione, con le diete iperproteiche, la scarsa ossigenazione dei tessuti, la mancanza di movimento, le situazioni fisiche ed emozionali stressanti, i farmaci antinfiammatori, la flora intestinale inadeguata, certi conservanti (E338, E385) ci introducono scorie acide.

Anche il fumo, l'alcool e un'intensa attività sportiva contribuiscono all'accumulo di tali scorie.
Oggi giorno, introduciamo troppe, troppe proteine, a discapito della frutta e della verdura, e non esagero se affermo che l'80% degli uomini è in acidosi tissutale.
Il metodo più semplice per stimare l'acidosi è quello di controllare il pH urinario.

In farmacia, vendono le strisce indicatrici, con un range di valori tra 5,0 e 7,4, con le quali è possibile 2-3 volte al dì, per qualche giorno, autocontrollarsi, tenendo conto che:

-ore 6 del mattino: l'urina ha la massima acidità, perché nella notte c'è stata la scomposizione del carico di acido;

-ore 9, 2-3 ore dopo la colazione: l'urina di chi è sano è leggermente alcalina, per via del lieve deflusso delle sostanze alcalinizzanti della colazione;

-ore 12, prima del pranzo: pH leggermente acido, perché le sostanze alcalinizzanti, incamerate come riserve, o utilizzate, diminuiscono nel deflusso;

-ore 15: il pH è alcalino, perché c'è il maggior deflusso delle sostanze basiche;

-ore 18, prima della cena: il pH urinario di chi è sano è leggermente acido.

Se i rilievi si allontanano troppo dalla curva ideale, con valori frequentemente acidi, occorre tutelarsi con l'introduzione nella dieta di tanta frutta e verdura.
I cibi alcalinizzanti dovrebbero costituire il 75% delle nostre assunzioni quotidiane, particolarmente frutta e verdure (carote, cavoli, insalata, di tutti i tipi, pomodori, patate, peperoni, zucchine, piselli; arance, mele, Kiwi, albicocche, banane, ciliege, pompelmo, limone, nocciole, mandorle, pesche, pere, ananas, uva, anguria, birra scura, poco alcoolica, vino rosso, vino bianco secco, miele, marmellata, ... ).

Gli acidificanti, meno del 25%: carne (tutta), pesce, salumi, formaggi, farinacei e derivati, riso, uova, lenticchie secche, fagioli, arachidi, noci, burro, cioccolato al latte, birra poco alcolica, coca-cola.
L'olio extravergine d'oliva e l'olio di girasole sono neutri.
Va da sé, che una sana alimentazione includa anche cibi acidificanti di alto valore biologico, da compensare, naturalmente, con cibi alcalinizzanti.
Per capirci: 1,5 hg di legumi si possono neutralizzare con 40 g circa di cavolo.
Conviene inoltre bere acqua e ridurre il più possibile caffè, tè, dolci.

CONCLUSIONE.

Se l'organismo accumula più scorie acide di quante ne può neutralizzare e metabolizzare, esse si vanno a posizionare nel tessuto connettivo, per poi essere espulse quando nel sangue ci sarà una nuova disponibilità di sali minerali basici.
Purtroppo, l'alimentazione iperproteica dei Paesi industrializzati, povera di frutta e di verdura, sbilancia l'equilibrio acido-basico, come del resto una scarsa ossigenazione del sangue (sedentarietà, ambienti chiusi, eccesso di prestazione fisica), le alterazioni della flora batterica intestinale, una diminuita capacità renale, un'insufficiente introduzione di liquidi non consentono l'eliminazione idonea a espellere le scorie, disponendo all'acidosi, dunque, alla malattia.

Con l'età s'instaura uno stato di acidosi metabolica sempre più progressiva, che sottrae calcio all'osso e produce perdita di tessuto muscolare.
La sostanza migliore per contrastare l'acidosi è il bicarbonato, anche più del citrato.

Esso, infatti, neutralizza l'acidosi nella matrice extra-cellulare del tessuto connettivo, cosa che non fa il citrato; inoltre, elimina rapidamente l'acidosi intra-cellulare, perché riesce a oltrepassare la membrana cellulare (alto gradiente di diffusione).

Per mantenere un corretto equilibrio acido-base ed evitare l'acidità del sangue è sufficiente una sana alimentazione, che non produca scorie acide, a causa di una grande quantità di proteine animali ed, eventualmente, l'uso di una polvere basificante, per prevenire manifestazioni gastroenteriche, cutanee, nervose, osteoarticolari, endocrine, varie (deficit immunitari, carie, alitosi, paradontosi, varici, stipsi, infiammazioni agli occhi, ai genitali).

Integratori salini, dunque, e non farmaci (anti H2, inibitori della pompa protonica).
 

crack

Utente
26 Ottobre 2004
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Per Yuza: il fruttosio si trasforma molto facilmente in trigliceridi, soprattutto quando introitato in grosse quantita'.
 

max power

Utente
8 Giugno 2009
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Dico solo una cosa: quando gli scienziati vogliono fare degli esperimenti sugli animali se vogliono renderli insulino-resistenti li riempiono di fruttosio...
 
18 Maggio 2003
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Lo sapete come si formano i trigliceridi? Solo quando il fegato è saturo di fruttosio inizia la trasformazione in trigliceridi. Bisognerebbe mangiare chili e chili di frutta per far avvenire questo. praticamente è impossibile anche sotto tortura. Invece è molto più facile arrivare alla saturazione con i farinacei dolci etc...State tranquilli mangio 3 kg di frutta al giorno...ho i trigliceridi bassissimi.
 

crack

Utente
26 Ottobre 2004
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http://findarticles.com/p/articles/mi_m0887/is_12_19/ai_68615438/


High Intakes Of Fructose May Lead To Elevated Triglycerides In Men - Brief Article
Nutrition Research Newsletter, Dec, 2000


Currently, about 9% of the average daily energy intake in the US comes from dietary fructose. Neither the US Departments of Agriculture and Health and Human Services nor the American Heart Association has placed consumption guidelines on fructose, a sugar. Data from animal models suggest that fructose stimulates lipogenesis. Data from similar human studies is less conclusive; however, there is concern that such high consumptions of fructose could have an adverse effect on lipid levels in humans.

To determine whether dietary fructose does have such effects on plasma lipids, researchers underwent a randomized, cross-over design study. Twenty-four healthy volunteers participated (12 men and 12 women). Half of the women and half of the men were above 40 years of age. All subjects were randomized to receive two isoenergetic study diets. One diet provided 17% of the total energy as fructose, while the other was almost completely void of fructose and substituted glucose for fructose. The diets were prepared in a metabolic kitchen. The subjects remained on each diet for six weeks. On days 7, 14, 21, 28, 35, and 42 of each diet period, fasting blood samples were obtained and evaluated for plasma cholesterol, HDL cholesterol, triacylglycerols, and calculated for LDL cholesterol. On days 28 and 42, additional fasting blood samples were obtained for direct measurement of LDL cholesterol.

It was found that the responses to the study diet differed by sex. The male subjects had a significantly higher fasting, postprandial, and daylong plasma triacylglycerols concentrations when consuming the fructose diet than when consuming the glucose diet. The daylong fasting plasma triacylglycerols concentration after six weeks of following the fructose diet was 32% greater in men than the corresponding concentration following the glucose diet. The lipids of the women subjects were not significantly affected by the fructose diet and did not significantly change during the course of the study. The fructose diet did not have any persistent significant effect on fasting plasma cholesterol, HDL cholesterol, or LDL cholesterol in either men or women.

From these results, it appears that a diet high in fructose may cause men to have increased triglyceride levels. High triglycerides are a risk factor for heart disease. Diets high in fructose may be undesirable, particularly for men. So it appears that glucose can be equally substituted for fructose without adverse effects.



J. Bantle, S. Raatz, W. Thomas, et al., Effects of Dietary Fructose on Plasma Lipids in Healthy Subjects. Am J Clin Nutr; 72:1128-1134 (November, 2000) [Correspondence: JP Bantle, Box 504 FUMC, 420 Delaware St. SE, University of Minnesota, Minneapolis, MN 55455. E-mail: bant1001 @tc.umn.edu.]
 
18 Maggio 2003
524
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perchè deve essere uno degli ultimi post???

x beataignoranza: Io diefendo colui che mi cacciò ne suo forum....non so se il mio nick ti ricorda qualcosa...
 

crack

Utente
26 Ottobre 2004
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Leggiti qui, questi discorsi erano gia' stati fatti:

http://www.ieson.com/topic.asp?TOPIC_ID=47799

Solo che lui si diverte ogni volta a intasare il forum facendo milioni di copia e incolla delle stesse cose.