Studio Città della Salute di Torino - Integratori

romero

Utente
10 Maggio 2010
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zimmerman ha scritto:
per farla breve smettiamo di assumere integratori di te verde..?


C'è da dubitare. Il tè verde ha dato prove di funzionare contro le patologie della prostata. Non c'è dubbio. Questo ad esempio è uno studio in cui proprio 600 mg di catechine tè verde hanno avuto successo nel limitare drasticamente l'insorgenza di tumore in uomini che avevano neoplasia intraepiteliale della prostata, cioè la patologia di cui parlavamo. Del gruppo trattato con catechine, solo il 3% ha sviluppato tumore contro il 30% del gruppo placebo!

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16424063

Vi è da dire che in questo caso l'assunzione di catechine è stato di 200mg x 3 dosi giornaliere. E' stato così anche nello studio di cui parla il topic?

Poi per quanto riguarda il licopene, io non credo che abbia alcuna influenza negativa sul risultato finale. Per quanto ne so, non esiste alcun studio che abbia dato alcun tipo di allarme. Anzi, è proprio il World Cancer Research Fund, che in questi casi ci va con i piedi di piombo, anzi di più, a decretare che that there is a sufficient body of evidence for the protective effect of lycopene-containing foods, especially tomatoes and their derivates, on PCa


Ad esempio questi sono due studi sull'uso del licopene in volontari con neoplasia intaepiteliale della prostata. In tutti e due il licopene ha avuto effetti benefici:

http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/01635581.2015.1075560?journalCode=hnuc20

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16301113


 

juliensorel

Utente
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>> Il capello che cresce è poi più assimilabile a un cancro che a un tessuto che non si rinnova e che non ha cancro

vabbé queste ardite estrapolazioni farebbero inorridire un anatomo patologo.
Esistono tessuti che non si rinnovano? Nemmeno il cervello pare... in quanto hanno trovato degli elementi staminali anche li e si dice oggi che la neurogenesi nell'adulto è fondamentale.
Inoltre il cancro non è solo proliferazione, ma atipie cellulari, cromosomiche, anomalie, citoplasmatiche, displasia, anaplasia, disordine citoarchitetturale, angiogenesi caotica ecc... un capello è un organo, altro che cancro, con un particolare tipo di rinnovamento ciclico, e un ricambio totale (tra anagen e telogen) più veloce rispetto ad altri organi, punto.
 

marlin

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Lasciamo pure inorridire l'anatomo patologo...[:)] il concetto che ho espresso così è più chiaro a tutti (cellule in rapida moltiplicazione).

Chiaro che nel cancro ci sono cose che non vanno, non ci vuole un anatomo patologo per arrivarci, un organo non malato funziona in modo come minimo benigno, il cancro è invece fuori controllo, ma ciò che incentiva la proliferazione è in gran parte condiviso tra tumori e capelli, a partire dai fattori di crescita. Non penso che all'anatomo patologo non risulti che i vari VEGF, GH, IGF-1 etc. che portano alla crescita dei capelli non abbiano a che fare con la crescita dei tumori (anche se l'anatomo patologo non è di solito anche un tricologo...[:)]).

Comunque 53 pazienti hanno rifatto la biopsia, tra i tredici (seidici alla fine) che hanno sviluppato il tumore 10 avevano preso per sei mesi l'integratore, 6 non l'avevano preso, il tutto pare statisticamente significativo, ossia l'integratore ha perlomeno anticipato la comparsa del tumore in chi l'ha sviluppato. Per me è nella logica che antiossidare aiuti i tumori a crescere, la chiemio è altamente ossidante (con buona pace dell'anatomo patologo...[:)]).

Ciao

MA - r l i n



 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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>> ciò che incentiva la proliferazione è in gran parte condiviso tra tumori e capelli, a partire dai fattori di crescita. Non penso che all'anatomo patologo non risulti che i vari VEGF, GH, IGF-1 etc. che portano alla crescita dei capelli non abbiano a che fare con la crescita dei tumori.

i) i fattori di crescita agiscono su tutti i tessuti, mica solo a livello follicolare
ii) i le neoplasia non riduttivamente sono il risultato dell'azione dei fattori di crescita (magari di un loro eccesso) ma di lesioni genetiche che portano a una crescita incontrollata, non di rado anche in assenza di un eccesso di fattori di crescita o addirittura del tutto indipendentemente da questi, per autoattivazione dei recettori di questi (vedi cancro alla prostata irresponsivo agli ormoni).
finché un tumore è influenzabile dagli ormoni è ancora tutto sommato abbastanza differenziato, quanto diventa anaplastico i fattori di crescita centrano poco, le cellula proliferano indipendentemente da questi perché i geni oncosoppressori sono mutati o deleti, oppure perché i geni oncogeni sono de-regolati o insensibili, per lesioni genetiche innate o acquisite, agli elementi che dovrebbero regolarne la funzione.
direi che come paragone l'associazione capello - tumore (tutto ciò che favorisce i tumori favorisce anche i capelli) è fuorviante, non è che si può parlare così, un tanto al kilo.
 

marlin

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i) Ce lo so, ma quando parliamo di fare ricrescere il follicolo parliamo di questi e altri fattori di crescita che sono carenti o che necessitano di essere incrementati, sono gli stessi che gli oncologi tentano di bloccare...

ii) conosco queste dinamiche, sopratutto per il tumore alla prostata che è poi quello che più centra il parallelo con l'aga per il ruolo degli androgeni, ruolo iniziale, ma fondamentale. Ti dirò di più: la fase avanzata quando il tumore non è più dipendente dagli androgeni potrebbe coinvolgere un meccanismo simile a livello dei follicoli agati, quando dopo un po' non si mostrano più efficaci fina e altri antiandrogeni.

Magari ragionando un tanto al chilo si arriva dove ragionando milligrammo per milligrammo non si riesce...[:)]

Ciao

MA - r l i n