Morfea ha scritto:
Ieri ho parlato con la mia dermatologa, per correttezza prima di pubblicare il suo nome sul forum, le ho chiesto il permesso, mi ha risposto che preferisce tutelare la sua privacy, visto che questo studio, quando sarà il momento, sarà pubblicato su una rivista scientifica. Posso però dire che lavora presso l'istituto Dermatologico I.D.I. di Roma.
Per quanto riguarda le risposte inserite nel topic, devo dire di essere rimasta abbastanza perplessa. Rispetto le opinioni di tutti, ma, se questa sperimentazione andassa a buon fine e la cura divenisse disponbile, saremmo di fronte ad una vera rivoluzione nel campo tricologico.
A coloro che hanno ironizzato, sull'idea di farsi fare lo scalpo o sulla follia di coloro che ricorrerebbero a tale intervento, posso dire che qui non si parla di farsi innestare 1500 unità follicolari e restare poi quasi nelle stesse condizioni estetiche di prima, ma si tratta sostanzialmente di tornare a riavere la propria capigliatura, con la densità che si aveva da ragazzi.
- Mio fratello ad esempio, ha iniziato a perdere i capelli a 17 anni, dico 17 anni! A 20 era già molto stempiato ed a 25 anni li ha persi completamente. Ha sofferto tantissimo di questa cosa, non solo perchè ha iniziato a non accettare più del tutto la propria immagine, con conseguenti ovvie difficoltà, ma devo aggiungere che proprio dai 17 ai 25, non ha fatto altro che trovare persone che rimarcassero il suo problema estetico.
- Beh, vi assicuro che qualora tale tecnica venisse perfezionata, non esiterebbe un attimo a sottoporsi ad un intervento che potrebbe restituirgli non solo la sua immagine, ma la tranquillità che ha perso insieme ai capelli.E mio fratello, non è nè matto, nè ha voglia di essere una cavia.
La stessa cosa vale per molti miei amici che si sono trovati a combattere con la difficoltà d'accettazione dovuta all'essere diventati calvi, farebbero i salti di gioia per tornare ad essere come prima, qualora vi fosse la possibilità. E non sono matti, si tratta di gente che ha una vita normale, un lavoro ed una famiglia.
- Per quanto attiene all'interpretazione data dal tipo d'intervento chirurgico e sull'idea che alcuni si son fatti che un trapianto di scalpo, equivalga ad una sorta di massacro, posso rispondere che la mia dottoressa mi ha detto che la fase chirurgica vera e propria non dovrebbe essere particolarmente lunga e sopratutto è del tutto indolore. Si tratta di compiere una resezione della zona colpita da calvizie, sostituire i lembi e poi suturarli.
Senz'altro è un intervento molto meno traumatico, rispetto a quello di autotrapianto massivo, che alcuni hanno compiuto in Italia (dove se va bene ti trapiantano 3000 u.f. alla densità di 30 unità follicolari) o all'estero, dove per farsi impiantare 6000 u.f. bisogna sottoporsi a diverse ore d'intervento, farsi bucare 6000 volte la testa e sperare che quanto inserito attecchisca almeno al 60%(e non è detto).
Inoltre l'autotrapianto può generare il famigerato shock loss (come successo al mio ex compagno) e portare alla caduta dei capelli indigeni. Senza considerare il fatto che dopo la fase chirurgica, per quasi due mesi occorre fare di tutto per nascondere la testa con un cappello o una bandana (cosa che quando si ha un lavoro normale, diventa piuttosto complessa e problematica).
Invece, in questo caso, i rischi d'attecchimento, di rigetto, d'infezione e quant'altro sarebbero ridotti praticamente a zero.
Voglio infine ricordare che, leggendo il forum da alcuni anni, pur avendo postato pochissimo (anche per l'atteggiamento polemico a priori, di alcuni utenti che non incoraggia di certo), ho visto proprio nella sezione relativa alle cure sperimentali e innovative, molti utenti entusiasmarsi di fronte a cure fantomatiche e puntualmente fallimentari,a cure che dopo la fase di sperimentazione cadevano nel dimenticatoio, a piccole novità che entro 30 anni avrebbero potuto portare a qualcosa di nuovo. Adesso,Io rispetto le opinioni di tutti, ma ora potrebbe esserci realmente la notizia d'un approccio potenzialmente rivoluzionario, nell'ambibito delle cura delle calvizie irrecuperabili con le terapie tradizionali. E si tratta di una tecnica già utilizzata con successo nel contesto della chirurgia ricostruttiva.
Per questo vorrei chiedere al dottor Gigli se ha avuto anche'egli notizia di tale tecnica e se può dire qualcosa riguardo al fatto che quest'ultima possa, in tempi ragionevoli, esser utilizzata anche per fini estetici.
Saluti
MORFEA TI QUOTO IN TUTTO... SIETE PARADOSSALI