Paura degli anni che scorrono

Utente1988

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Non me ne frega di invecchiare, ho sempre detestato il giovanilismo diffuso dal consumismo perché ha creato una società vuota e superficiale che non da importanza alle cose davvero importanti. Inoltre ho sempre trovato affascinante l’età matura, purché ben tenuta.

Il fatto è che comincio a sentire una specie di sindrome da disorientamento storico, o non saprei in che altro modo definire la cosa...
Di che si tratta? Che tutti i miei riferimenti culturali cominciano a svanire poco per volta. Per esempio, quello che per me era un film della mia generazione adesso si avvia a diventare classico, un po’ come quando i nostri genitori ci ‘obbligavano’ a vedere i film della loro infanzia e che noi trovavamo eccessivamente melensi e un po’ pallosi.
Quando ero piccolo guardavo Ken Shiro e L’uomo tigre, adesso nessuno sa cosa sono, e mi chiedo se ancora i ragazzi leggano i manga che ai miei tempi erano quasi un’ossessione quella di anime e manga (direi che fra gli anni ‘90 e 2000 solo per questa moda migliaia di persone si siano consacrate al precariato studiando lingue orientali, per sentirsi più fanboy).
Oppure, immagino che le ragazze non siano più attratte da Leonardo di Caprio, e che ormai venga considerato un po’ come io consideravo Marlon Brandon o De Niro.
Poi leggo dalla pubblicità della posta elettronica che un po’ per volta stanno morendo tutti i principali attori del cinema holliwoodiano anni ‘70-‘80. Anche i membri delle principali band rock stanno morendo...
tutti i bambini dei miei film per ragazzi preferiti anno 50 anni!
Esistono ancora gli studenti di sinistra che parlano di politica giusto per far colpo sulle ragazze?
Si studia ancora alle facoltà umanistiche?
E poi le persone non vanno più al cinema, troppo costoso e socialmente privo dello stesso impatto che aveva ai miei tempi, in cui andare al cinema era inteso un po’ come andare al parco giochi.

E’ come se fosse finita la magia della mia epoca, che non è nemmeno lontanissima, ma i cambiamenti sono stati davvero rapidi, la società italiana è cambiata tantissimo, è diventata anche più cinica e pratica secondo me. Senza passioni, senza spirito di avventura. E poi tutti che parlano di pensioni e soldi, come se lo scopo della vita fosse arrivare allo status di pensionato ?

E vi ricordate gli internet cafè????? Io mi imboscavo da piccolo per guardare la roba osè ricordo!! Cambamenti così rapidi che hanno caratterizzato solo una brevissima stagione. Adesso c’è il wifii nei luoghi pubblici, quindi non servono più gli internet café
 

marlin

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Parlano tutti di pensione perché è un paese invecchiato, non è più da tempo un paese per giovani e di giovani, ai miei tempi da "baby boomer" nascevano più di 1 milione di bambini all'anno ora non si arriva alla metà. Il grosso della popolazione aspetta la pensione o è in pensione.

Ciao

MA - r l i n
 
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Utente1988

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12 Febbraio 2019
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Che l’Italia fosse un paese di vecchi lo dicevano anche quand’ero all’elementari. Anche la disoccupazione (che non esiste, in realtà non ci sono veri disoccupati ma eserciti di precari con contrattini o per prestazioni occasionali) era una questione su cui la menavano già 20 anni fa.
C’è sempre stato un lavoratore istituzionalizzato contro 10 senza posizione ben definita o pagati con mance
Ma questa è un’altra storia...
 

marlin

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Lo dicevano 20 anni fa perché era vero. il trend e non si è fermato quindi si stanno realizzando le peggiori previsioni. Non è che lo dicevano tanto per dire. Si fa in fretta a constatare che si fanno meno figli del periodo precedente, si pensa che poi può cambiare la tendenza, ma la tendenza può pure cambiare, ma se nel frattempo ci sono meno donne e coppie fertili disponibili ti sei cacciato in una trappola demografica da cui è difficile uscire.

Ciao

MA - r l i n
 

marlin

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Un contributo di questo tipo, oggi come oggi, prevede dai quattro figli in su... :)

Comunque fa una certa impressione vedere la nostalgia per un periodo così recente. Io, nato negli anni '60, nei '70 (che erano anni di piombo, molto tetri, diciamo piombo tetraetile...:)) avevo nostalgia di quell'epoca che ho vissuto solo da bambino. Per fortuna che poi sono venuti gli anni '80 che emulavano un po' i '60 e avevo l'età giusta per godermeli. Coi '90 ho messo la testa a posto e quindi non ho nostalgie, meno brillanti degli '80, ma abbastanza allegri. Sugli anni successivi non ho rimpianti se non per il fatto che ero comunque più giovane.

Per me i tuoi riferimenti sono poco significativi, anzi li evitavo accuratamente. E' stato uno shock per noi generazione abituata ai cartoni USA vedere l'invasione di quelli giapponesi con la staticità e la ripetizione di immagini e con uno stile che mi è sempre sembrato molto kitch (di pessimo gusto) Mai avrei creduto che i manga avrebbero avuto tanto successo qui da noi, li ho sempre considerati una cosa "kitchissima" di basso livello.

Non è stato così per (una) mia figlia che infatti si è prima innamorata per questo del Giappone (paese che io non concepisco, anche se stimo per gli aspetti produttivi) per poi deviare sulla più popolare (oggi) repubblica cinese. Infatti si è laureata in cinese (avendo iniziato da piccola a studiare il giapponese, causa manga e cartoni nipponici insulsi).

Di fatto ogni generazione considera quelle successive come grette e prive di valori, cosa che è in parte è vero, ma poi con l'età si cambia anche se non sempre in meglio. Da parte mia con l'età ho iniziato ad apprezzare le generazioni che mi hanno preceduto e a provare una forte nostalgia per le epoche precedenti che non ho vissuto e che pure sono ricche di cose che oggi sarebbero giustamente inaccettabili. Perlomeno non sono il solito anziano per cui tutto era perfetto e bello ai propri tempi e poi basta.

Ciao

MA - r l i n
 

artiglio5825

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storicamente sono frasi ripetute da sempre, io non credo affatto che alcune generazioni siano peggiori di altre, come alcuni popoli siano peggiori di altri, ma l umanità è abituata alle discriminazioni spaziotemporali.
 
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No beh, io ricordo eccome il modo in cui la negatività ha preso piede nella cultura commerciale. Negli anni 50-60 tutto era eccessivamente melenso, un sacco di film borghesi di famiglie belle e ricche che cantano insieme ogni 5 minuti.però diamine, adesso c’è il gusto imperante di farvedere cose disgustose alla tv con lo scopo di scioccare.
C’è una gag dei Griffini dove i rapper dei film anni 80 incontrano quelli anni 90 che dice tutto
 

Utente1988

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Tipo ricordo come fosse ieri. Avevo 10-12 anni e al cinema fanno vedere per la prima volta un nuovo tipo di comicità: una persona sulla strada che senza alcuna ragione viene messa sotto da un camion. Nessuno era preparatoa cose simili, e la platea è scoppiata in una risata fortissima, anche io mi rotolavo dal ridere. Poi quella gag era diventatagià un cult in mille varianti, sempre durante momenti inaspettati e con soggetti innocenti, tipo vecchi e bambini. Poi south park e griffin hanno sdoganato questa comincità basata su disgrazie e disprezzo per la vita umana. Dopo un po’ non faceva più ridere, e comincio ora a domandarmi: che senso ha?
Cioè, ancora oggi mi fanno ridere griffin e south park, però è davvero tutto eccessivo
Poi quando ero alle medie ricordo benissimo che cominciava essere ‘da sfigati’ essere positivi e felici. C’erano i Nirvana e l’idea che la vita fa schifo e che bisogna attaccare la società buonista. A fine anni 90 sono arrivati gli emo con le vans e le lamette per tagliarsi le vene. Poi i rapper violenti, adesso sta tornando di moda il culto per la mafia e i criminali
 

marlin

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Sì appunto, poi si pretende che si facciano figli. Se la vita è così brutta sarebbe meglio risparmiargliela e risparmiare, perché i figli costano tantissimo. Da una parte non si fanno figli perché il mondo è brutto e cattivo (ma prima era anche peggio, hai presente, tanto per dire le cose più recenti, le guerre mondiali ?) dall'altra non li si fanno per godersi la vita egoisticamente. Sono due idee contrastanti che coesistono spesso nelle stesse persone e una giustifica l'altra.

Ciao

MA - r l i n
 

simwe9one

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Ma non è vero, al giorno d'oggi sembra soltanto ci sia più violenza, questo principalmente per 2 motivi :

1 semplice matematica, mettiamo che le persone pericolose siano, sparo a caso, l'1% della popolazione mondiale, un conto è l''1% di 4 miliardi un conto è la stessa percentuale ma su 7 miliardi, ovvio che come numero assoluto sono di piu, ma la percentuale rimane invariata

2 adesso con internet appena succede qualcosa a 15mila km si sa subito, una volta si sapeva a malapena se succedeva a 50km da casa.

Ricordo poi che molti dei film più disturbanti e violenti, da cui poi quelli di oggi hanno preso idee anche per remake, sono degli anni 50 addirittura alcuni degli anni 30.
 

Utente1988

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Non avendo vissuto gli anni 80, per confronto mi vengono in mente questi due film: robocop e fuga da new york
Entrambi sono di denuncia all’aumento di criminalità nell’America del nord
 

joehope

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sarà, ma a me quest'ultima generazione di ragazzi che camminano per strada senza guardare e sentire nulla se non lo smartphone me li vedo male. sembra abbiano bisogno di una badante per attraversare la strada. Noi ragazzini degli anni 70 eravamo dei gatti per strada, correvamo tra le macchine che passavano e ci attaccavamo a i motocarri in corsa in 6/7 ragazzi, facendoli impennare...è finito anche il gioco di sguardi quando incrociavi una bella ragazza, che ora non guarda più nulla attorno a se... per non parlare delle prospettive sul futuro, lavorativo e non... taccio, per amor di Dio, sulla musica che gli tocca sbolognarsi, e credo non ci sia neanche bisogno di spiegazioni.
 

simwe9one

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Si ma eravate cosi semplicemente perché anche volendo non avevate i cellulari, metti i ragazzi d' oggi alla tua epoca avrebbero fatto uguale a voi, allo stesso modo voi sareste stati come quelli di oggi se aveste avuto il cell all' epoca. Nessuna generazione è eroe.
 
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joehope

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Si ma eravate cosi semplicemente perché anche volendo non avevate i cellulari, metti i ragazzi d' oggi alla tua epoca avrebbero fatto uguale a voi, allo stesso modo voi sareste stati come quelli di oggi se aveste avuto il cell all' epoca. Nessuna generazione è eroe.

si probabilmente. ma comunque, al di la della tecnologia (smartphone, playstation ecc., noi vivevamo tutta la giornata per strada, forse anche perchè non c'erano tutti i pericoli che ci sono oggi, e anche perchè i ns genitori non erano cosi apprensivi come oggi (in realtà non ci cagavano proprio)...
 

marlin

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Io sto ricostruendo la storia della mia famiglia, mio nonno aveva 3 fratelli (e 1 sorella) uno ha fatto il militare di carriera ed è morto in guerra nel 1918 era il più grande e aveva 29 anni, mio nonno, secondogenito, ha fatto il servizio militare che allora durava due anni, prima della guerra tipo nel 1912-13, poi tre anni al fronte e un anno in attesa della smobilitazione dell'esercito, sei anni di militare non voluti, ma fatti, di cui tre di guerra pesante. Gli altri due fratelli storie analoghe. Erano benestanti, ma travolti dagli eventi si sono beccati guerra e servizio militare per anni. Sono cose che ho saputo adesso ricostruendo con gli archivi, nessuno mi aveva detto questo, probabilmente si sono beccati tutto questo senza fiatare, come una cosa doverosa da fare. Non sono un fautore della guerra e un nazionalista (ora si dice sovranista), ma ho una grande ammirazione per quella generazione. Ammirazione che prima non avevo perché contestavo tutto quello che era il passato, persone comprese. Uno dovrebbe sempre mettersi nei panni degli altri prima di giudicare e magari dovrebbe conoscere un po' di storia.

Ciao

MA - r l i n
 
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joehope

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noi siamo stati tra le prime generazioni felici dopo decenni di terrore, guerre e fame. e questo clima di felicità lo si sentiva, proprio perchè si usciva da un periodo davvero orribile