L'ultima cosa che avrei voluto fare, è tediarvi con le mie (amare) riflessioni. Perdonatemi, amici miei, ma sento il bisogno di sfogarmi, non posso farne a meno. Più il tempo passa, più le cose mi accadono e soprattutto non mi accadono, più ci rifletto, e più mi convinco che la mia vita è finita il giorno in cui ho iniziato a perdere i capelli. Non ho paura di dirlo chiaro e tondo, anche a costo di suscitare l'ilarità di molti di voi. Ma nessuno di voi mi conosce, così come io non conosco voi,e quindi se dico una cosa del genere voi dovete credermi. Da quando perdo i capelli, la persona che è vissuta in me fino a quel momento è morta, è sparita di colpo. Ne ha preso il posto un'altra persona, che più che vivere sopravvive, per inerzia, impotente sulle cose che accadono, incapace di costruire il tipo di vita che vorrebbe avere, una persona che non si toglie la vita solo ed esclusivamente per l'inferno in cui scaraventerebbe le (poche) persone che gli vogliono bene. Amici miei, credetemi, è dura. E' dura perdere sè stessi, all'improvviso, e non poter fare nulla, nulla, per ritrovarsi. E' dura non piacere alle donne. Ascoltare le storie dei tuoi amici, che fanno così poca fatica a piacere alle ragazze... Vivo in un appartamento con altri quattro compagni d'università. Manco a dirlo, sono l'unico ad avere problemi di capelli. Quando girano delle ragazze per casa, non pensiate che io sia il tipo che va a nascondersi, che si dimostra insicuro, tutt'altro. Ma non piaccio, punto. E non piaccio per il mio aspetto fisico. Quest'anno è arrivato in casa un ragazzo nuovo, un tipetto niente male, con dei bei capelli piantati in testa che, a giudicare da com'è suo padre, non lo abbandoneranno mai. Che bello osservare la mia V., la ragazza che mi piace da più di un anno, e che non ha mai voluto saperne di me, rimanere subito affascinata da questo tipo (nonostante sia fidanzato, ma questo è un optional, come noto),lasciargli bigliettini in stanza, vedercela spuntare per casa quasi tutti i giorni quando l'anno scorso veniva al massimo due volte al mese. Ed io che cosa posso fare? Assisto, impotente, e non è la prima volta. Certe cose mi fanno male, un male fisico, lancinante, insopportabile. Star lì a pensare di non poter avere ciò che per molti è così facile avere. Io non piaccio. A nessuna. Non così. Non è il carattere, vi prego, non tirate fuori le solite storie. Questa cosa mi uccide, ogni santo giorno. Tu cerchi di essere la persona migliore del mondo, ti impegni, lot