a beneficio dei non anglofoni e siccome me l'hanno gentilmente chiesto, posto la traduzione quasi completa dell'intervista linkata da nico. Mancano solo alcune piccole parti non direttamente rilevanti per la tecnica in oggetto. Tenete presente che è un'intervista, quindi ho evitato di tradurre tutti gli uhm, you know, yeah, tipici del modo bifolco in cui gli americani storpiano l'inglese. Comunque, nei punti salienti ho cercato di non allontanarmi troppo dai termini usati dal doc, anche se evidentemente non si tratta di un discorso che si addentra in particolari tecnici.
SK è l'intervistatore, JC è il dottor Jerry Cooley, uno dei due medici accreditati per questa prima clonazione di follicoli con acell.
Citazione:
SK: siamo online con il dr. Cooley, membro dell IAHRS, che ho portato qui qui nel nostro programma di stasera per discutere di quello
che davvero sembra un importante passo in avanti nella hair restoration, non solo nella hair restoration chirurgica ma nella hair restoration in generale.
SK: Dr Cooley grazie mille per essere con noi, devo dirti che sono davvero emozionato per il raggiungimento di questo traguardo... da quando ho iniziato a occuparmi di questo campo, 14 anni fa, abbiamo molto sentito parlare di clonazione dei capelli, hair multiplication etc; ci sono state molte compagnie e medici che hanno più volte fatto dichiarazioni circa i loro risultati nella rigenerazione o moltiplicazione dei capelli, anche se tutti si sono rivelati dei fuochi di paglia. Ma ora sembra che finalmente abbiamo qualcosa di concreto per le mani. Correggimi se sbaglio, ma da quello che ho appena letto sui giornali sembra che tu e Gary Hitzig sosteniate che è ora possibile riprodurre un follicolo capillifero usando acell MatriStem®, una polvere usata per favorire la guarigione delle ferite, ho capito bene?
JC: hai capito bene, sembra fantascienza ma se dai un'occhiata al sito di acell vedrai reports ancora più incredibili di questo, questa sostanza ha mostrato di essere in grado di far ricrescere dita amputate.
SK: credo di aver letto di questa notizia e di aver visto un frammento di video su youtube, era incredibile...
JC: è una cosa da perderci la testa, credo che questo sia il futuro, il risultato di anni di ricerca nella medicina rigenerativa, cellule staminali, clonazione... è davvero la prima generazione di prodotti che hanno un reale utilizzo pratico
SK
k, ma cos'è esattamente matristem? come è stato fatto e cosa fa?
JC: è un derivato della vescica urinaria dei maiali... si tratta di una parte anatomica molto particolare che contiene proteine della membrana basale e anche fattori di crescita; questa sostanza [acell] ha la capacità di stimolare il processo di guarigione naturale del corpo.
Quando c'è una ferita il corpo può seguire due strade: la strada rigenerativa, cosa che non succede molto spesso, e -più spesso- la strada cicatriziale, in cui il corpo riempie il difetto provocato dalla ferita con tessuto cicatriziale diverso da quello originale. Insomma, questa sostanza stimola il corpo affinchè segua naturalmente la strada della rigenerazione: cellule staminali vengono richiamate nell'area della ferita e rigenerano quello che c'era lì prima, il tessuto normale.
SK: è incredibile, sembra davvero fantascienza, stai dicendo che usando questa sostanza si può eliminare la cicatrice da qualsiasi tipo di operazione chirurgica?
JC: c'è questo potenziale. A questo punto delle ricerche preferisco usare le parole correzione delle cicatrici
SK: ok, mi sembra ragionevole
JC: Sì, descrivo subito in maggiori dettagli cosa ho visto negli esperimenti che abbiamo condotto, ma preferirei non creare troppe aspettative riguardo la possibilità di eliminare qualsiasi cicatrice.
SK: nei tuoi esperimenti,hai usato questa sostanza in alcune zone dell'area donatrice, cosa hai ossevato?
JC: allora, all'inizio si nota un arrossamento dell'area e un certo gonfiore; quello che sta succedendo è che le cellule staminali stanno convergendo nella zona, i vasi sanguigni vengono stimolati e infine il tutto guarisce e non resta nessuna cicatrice o una cicatrice più piccola.
SK: parliamo dei tuoi studi, su quanti pazienti hai testato questa sostanza e da quanto la stai studiando?
JC: ho iniziato a lavorarci ad aprile, quindi sono quasi 9 mesi e l'ho usata su quasi 100 pazienti fin ora. Ho scoperto questa sostanza grazie al mio collega Hitzig, e ho lavorato con lui nell'ultimo anno
SK: lui da quanto se ne occupa?
JC: credo abbia iniziato qualche mese prima di me, quindi da circa un anno. E' stato contattato da quelli di acell, perchè avevno sentito parlare della sua tecnica di autoclonazione, che sostanzialmente usa peli della barba per ricavare grafts da trapiantare, e volevano vedere se usando acell si poteva migliorare la percenutale di successo dell'autoclonazione. Da allora Hitzig ha iniziato ad usare acell per altri tipi di applicazioni: revisione di cicatrici in persone con scarsa area donatrice e altro. Abbiamo iniziato a lavorare insieme assumendo un atteggiamento più volto alla ricerca: documentando quello che facevamo, facendo esperimenti... e siamo ancora in questa fase di ricerca, ci teniamo a sottolinearlo. Il protocollo attuale, la tecnica, la quantità di prodotto, sono tutte cose che stiamo cercando di determinare insieme ai ricercatori di acell. Perciò, non siamo ancora in grado di andare dalla comunità dei chirurghi e dire Ehy, questo è il modo migliore di affrontare questo problema
SK: quindi per ora vi state concentrando nel processo di guarigione delle ferite, nella correzione di cicatrici e potenzialmente nel aumentare la quantità di grafts nell'area donatrice, giusto?
JC: esatto, per chi ha esaurito l'area donatrice questa tecnica è un'alternativa possibile rispetto al trapianto di body hairs.
SK: in futuro, questa tecnica potrà aiutare anche una donna che non è un buon candidato per l'autotrapianto ma vuole fermare la sua calvizie farsi ricrescere i capelli persi? Sono possibili questo tipo di applicazioni?
JC: assolutamente, credo che questa tecnologia -acell o un altro prodotto simile- giocherà un ruolo fondamentale nel trattamento di tutte le forme di calvizie in futuro. Si potrà usare attraverso iniezioni o in combinazione con un intervento chirurgico, e come tu sai le donne hanno spesso problemi rispetto alla riserva di grafts nell'area donatrice, che non le rendono buoni candidati per un trapianto. Con questa tecnica noi possiamo estendere il numero dei candidati eligibili per un trapianto.
[segue parte in cui confrontano acell con il prp, boring]
SK: quindi con questa acell c'è clonazione di capelli?
JC: [fa tutta una manfrina sull'etimologia greca di clonare, sbagliata tra l'altro, e poi dice] questa terapia è molto più vicina alla clonazione di quanto lo sia la terapia con le staminali, quello che noi vediamo è la crezione di un nuovo follicolo del tutto identico a quello che non c'è più.
SK: Quindi tu pensi che una volta che avrete perfezionato questa tecnica sarà possibile avere donor illimitate?
JC: quello è uno dei traguardi, senza dubbio, ma vorrei essere molto cauto su queste previsioni. Questo sarebbe davvero un avanzamento che risolverebbe il problema di molti pazienti. Per ora posso dire quello che abbiamo visto, e cioè la rigenerazione di follicoli all'interno di ferite. Nuovi follicoli vengono creati, quindi sicuramente possiamo credere che c'è questa possibilità, ma preferisco ancora una volta essere cauto.
SK: Te lo chiedo in quest'altro modo: nelle aree trattate in cui sono ricresciuti dei capelli, ti sembra che questi nuovi capelli siano adatti per un ulteriore prelievo?
JC: se li vedessi non saresti in grado di notare nessuna differenza tra un capello rigenerato e uno originale
SK: