Ciao Claudia!
Dicevo che se prendi 1 cm quadrato di scalpo e lo analizzi e' difficile vedere cosa accade a livello macroscopico. Perche' in quel cm quadrato di scalpo i follicoli non sono tutti dello stesso spessore. Come mai ? Perche' lo scalpo analizzato a livello chimico in un centimetro quadrato non risulta sempre omogeneo, qualche volta si', qualche volta no.
Invece se prendi 100 centimetri di scalpo, o prendi tanti pezzetti da 1 cm e li metti insieme a mosaico, allora ti fai una visione generale diversa da quella che ti fai analizzando un solo cm quadrato.
Ti faccio un esempio, io ho le tempie nude.
1. Se prendo un centimetro quadrato di scalpo delle tempie, in pratica non ci sono follicoli, o sono tutti molto miniaturizzati, e quindi sviluppo una teoria scientifica.
2. Se prendo un centimetro quadrato di scalpo situato nella linea di demarcazione tra la calvizie e la non calvizie, allora vedo che per meta' c'e' calvizie e per meta' non c'e' calvizie, eppure lo strato di pelle probabilemnte in quel centimetro quadrato risulta piu' o meno lo stesso. E allora sviluppo un'altra teoria scientifica.
3. Se invece prendo 100 centimetri quadrati di scalpo vedo il pattern della calvizie e sviluppo un'altra teoria a questo livello di astrazione.
E allora mi domando: qual e' la teoria giusta tra le tre?. Possono essere giuste tutte e tre, il problema e' il livello di astrazione che uso.
Questa cosa qua che ho detto e' altamente scientifica e importante per rispondere alla tua obiezione riguardante l'analisi chimica di campioni di scalpo in cui si vede che lo spessore della cute non varia eppure i capelli non hanno tutti lo stesso diametro. Basta prendere i due casi 1) e 2) che ti ho descritto per vedere che l'analisi microscopica puo' sviare la costruzione di una teoria, sebbene essa possa essere giusta.
Una trazione permanente esercitata da qualche tipo di sbilanciamento corporeo, causa delle modificazioni che a livello macroscopico si descrivono come il pattern della Hamilton e quindi parlo di trazioni, a livello microscopico si descrivono in un'altra maniera e in questo caso parlo di chimica del capello.
Ma il fenomeno e' lo stesso.
In pratica, la trazione meccanica puo' causare sensibilita' al DHT. Non stiamo parlando necessariamente di spessore della cute, ma anche solo la trazione meccanica puo' alterare il tessuto connettivo, causando delle modifiche chimiche all'interno dello scalpo.
Riguardo alla questione delle persone con il cranio deformato che hanno moltissimi capelli, volevo dire che e' riduttivo dire i maschi che non perdono i capelli non hanno i follicoli sensibili al DHT, cosi' come e' riduttivo dire le persone con il cranio deformato che non perdono i capelli non sono soggette a trazioni meccaniche.
Era solo un esempio per dire che le cose viste solo da un punto di vista chimico a volte non ci danno la visione nell'insieme, che e' utile per dare una spiegazione piu' logica del fenomeno.
Il fenomeno per essere descritto in maniera completa deve essere visto sotto tutte le sfaccettature. E' chiaro, qui si parla di spessore della pelle o di mobilita' dello scalpo, e possono essere descrizioni non corrette, ma il concetto di base riguardante la trazione che causa alterazioni chimiche rendendo i follicoli sensibili a livello chimico, secondo me e' valido
Sono sicuro che la calvizie puo' essere descritta a vari livelli, altrimenti non si spiega come mai assume esteticamente il famoso pattern Hamilton, e nelle donne invece un altro pattern che non e' quello Hamilton.
La sola chimica farebbe cose un po' piu' entropiche del pattern Hamilton, il quale invece suggerisce di affrontare il problema prendendo come livello di studio il livello macroscopico dell'anatomia del corpo.
Discorso non confutabile
