Luciano Moggi...

rik75

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18 Ottobre 2005
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Citazione:Messaggio inserito da Jake Chambers
Ragazzi che ridere!! [:D][:D]

Hanno indagato Giraudo per falso in bilancio, proprio lui che ha coniato il termine doping amministrativo!!!! [:D][:D][:D][:D]

Com'è bello parlare bene e razzolare male!!
Senza vergogna!!! [V]


scusa Jake, indagine non equivale a condanna definitiva, in Italia non vige la presunzione di colpa...
se fosse falso il bilancio della Juve, allora quelli delle altre squadre sarebbero inventati, anche dire falsissimi sarebbe poco...
 

jake chambers

Utente
14 Gennaio 2006
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Sì, lo sò che indagine non equivale a condanna definitiva, però mi fa ridere lo stesso, perchè fu proprio lui che coniò quel termine con quel suo fare da superiore(ma de che?) ed oggi finisce indagato per falso in bilancio! [:D][:D]
Tra l'altro lo inventò per allontanare il discorso dal doping vero (a proposito anche quella storia non è chiusa del tutto visto che c'è la cassazione e con il casino di adesso tira una brutta aria!!)
 

rik75

Utente
18 Ottobre 2005
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non preoccuparti che se tirano la Juve nella melma, non ci finisce da sola...
in effetti facci caso: come mai i dirigenti di certi importanti club sono in questi giorni estremamente silenziosi? usciranno tanti nomi, tanti...[:D][:D]
 

jake chambers

Utente
14 Gennaio 2006
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Sì di nomi ne usciranno a valanga, forse il marcio o una gran parte di esso sparirà una volta per tutte! [X]

Occhio a voi però che rischiate veramente la retrocessione, se si accerta che c'erano accordi tra il direttore generale e gli arbitri viene punita anche la società come successe al verona
 

jake chambers

Utente
14 Gennaio 2006
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Leggete cosa successe al verona nella stagione 1973/74 :

Estate del '74: la stagione regolare è finita da un pezzo, quando comincia il crudele torneo delle carte bollate, delle denunce e delle confessioni. Un altro torneo, sì: tutti contro tutti con sfide a eliminazione diretta. E' il Foggia, retrocesso sul campo insieme a Sampdoria e Genoa, a dare il calcio d'inizio. Basta spedire all'Ufficio Indagini la copia di un articolo apparso su un quotidiano napoletano: nel pezzo si accenna a una telefonata sospetta che il presidente del Verona, Garonzi, avrebbe fatto al suo ex calciatore Clerici, ora in forza al Napoli, proprio alla vigilia del match tra i veneti e i campani. Partita che si era giocata il 21 aprile - era la quintultima giornata - e che si era conclusa con la vittoria del Verona per 1-0. Due punti pesantissimi che alla fine avevano consentito ai gialloblù di sopravanzare (25 a 24) proprio il Foggia, terzultimo. Già, ma cosa si erano detti Garonzi e Clerici durante l'inopportuna conversazione? Clerici non ha problemi a raccontare tutto per filo e per segno: E' stata solo una telefonata tra vecchi amici. Garonzi sa che a fine carriera mi piacerebbe tornare in Brasile e mi ha promesso un interessamento per aiutarmi ad aprire una concessionaria Fiat. Che l'idea al presidente fosse venuta proprio alla vigilia di Verona-Napoli, per Clerici evidentemente era un particolare secondario. Garonzi però deve avere la coscienza meno tranquilla, se è vero che al primo interrogatorio nega tutto: Clerici? E' una vita che non lo sento. Posizione difficile da sostenere, vista l'ammissione del giocatore. E infatti, al secondo interrogatorio il presidente corregge il tiro: Sì, gli ho telefonato, ma non avevo nessuna intenzione di corromperlo. Peccato che agli inquirenti le intenzioni interessino il giusto: la telefonata c'è stata e fare certe promesse a un giocatore avversario pochi giorni prima della partita non è fatto catalogabile tra le coincidenze sfortunate. Il destino del Verona è segnato: è il Foggia a vincere la prima partita del torneo dei tribunali.

Mi sembra che la situazione attuale sia ben più grave se risultassero vere tutte le ipotesi di reato fatte finora solo da quel poco che è trapelato. E chissà ancora quant'altro uscirà fuori!
Chi vivrà vedrà!
 

klaus meine

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8 Febbraio 2006
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La Juve che retrocede? Fantascienza!!!!! Hanno fatto il diavolo a 4 per far rimanere in A società minori, hanno inventato ripescaggi per meriti sportivi ed altre porcherie, e quindi vi pare plausibile che una società come la Juve, in un'epoca in cui il Dio Denaro è potentissimo, possa pagare dazio fino a questo punto? Mah!!![sp]



 

jake chambers

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14 Gennaio 2006
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Articolo 6: l’illecito sportivo: 'Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica'.

L’art. 2, comma 3 precisa che i club rispondono direttamente dell’operato di chi le rappresenta ai sensi delle norme federali, e sono oggettivamente responsabili agli effetti disciplinari dell’operato dei propri dirigenti, soci di associazione e tesserati. In questo caso, le pene vanno dalla retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza (o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria), all’esclusione dal torneo di riferimento, con assegnazione, da parte del Consiglio Federale, ad uno dei campionati di categoria inferiore.

Questo in teoria è quanto previsto dal regolamento
 

jake chambers

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14 Gennaio 2006
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Aggiornamento: la procura di napoli indaga su sei società di serie A (juventus, fiorentina, lazio, udinese, siena e messina) e tre società di serie B (arezzo, crotone ed avellino). Su tre di esse emergerebbero prove di frode sportiva su partite di campionato, sulle altre la prova del dominio assoluto di Moggi nella gestione dei trasferimenti di giocatori. Inoltre si ipotizzano pressioni politiche per favoritismi [:O]

Ogni giorno che passa sempre peggio, dove arriveremo?
 

pl@stiko

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8 Maggio 2003
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arriveremo al milan....è protetto dalla stampa te aspetta [^]
se è indagata la lazio c'è pure il milan fidati....
previti mica è amichetto mio...hai visto che ha fatto per salvare la lazio?
sicuramente è successo che per risalire in A o per rimanerci (ricordiamo che Lazio e Roma dovevano andare in B per lo schifo fatto negli ultimi anni dal punto di vista finanziario) fiore e lazio (credo anche la roma) abbiano fatto qualche accordo....se qualcuno accetta è complice.
 

pl@stiko

Utente
8 Maggio 2003
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Citazione:Messaggio inserito da pontiac
PER IL BENE DEL CALCIO E DELLA NOSTRA IMMAGINE FIRMIAMO LA PETIZIONE PER LA JUVE IN C2!!!!!

la petizione l'ha fatta uno accusato di collusione con le brigate rosse ed indagato negli anni passati per omicidio plurimo.....è come votare un pregiudicato.
 

bruce81

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30 Settembre 2005
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Molto piu' realistico che la JUVE rimanga in serie A, sempre ai vertici della classifica, perchè è una grande squadra, e con qualche nuovo amministratore e allenatore. Siamo in attesa del nuovo scudetto...[:D]
 

jake chambers

Utente
14 Gennaio 2006
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Aggiornamento 2: In tutto sono 18 le partite del campionato 2004/5 nelle quali i magistrati hanno individuato il reato di «frode sportiva»: dodici della Juve, tre della Lazio, tre della Fiorentina. Ma anche questo, per quanto immenso, è riduttivo. Nell’inchiesta c’è soprattutto «un sodalizio criminoso», per usare un gergo tecnico, che ha al suo vertice il direttore generale della Juventus Luciano Moggi: è lui il capo assoluto, lui che controlla gli arbitri tramite i designatori Bergamo e Pairetto e il presidente dell’associazione di categoria Tullio Lanese. Lui che controlla Carraro dall’alto e dal basso, tramite rispettivamente il presidente di Capitalia Cesare Geronzi (che ogni tanto viene sollecitato a mettergli «il pepe al c**o») e il numero tre della Federcalcio Innocenzo Mazzini (che gli dava del «rimbambito», intanto proprio ieri si è dimesso: fuori due!).
E’ sempre lui che controlla la Lega calcio attraverso le pressioni del suo alleato principe, l’amministratore delegato della Juve Antonio Giraudo, figura chiave del sistema moggiano. Lui che controlla il mercato di calciatori e allenatori attraverso la Gea del figlio Alessandro. Lui che istruisce i giornalisti a libro paga su cosa debbono scrivere e dire in tv («Lucia’, che devo dire stasera?»). Lui che si servirebbe - e questo è il capitolo più spaventoso e probabilmente più difficile da dimostrare - di infiltrati alla procura della Repubblica di Torino, nelle questure di Roma e Torino, nella guardia di Finanza, nelle forze di polizia e persino nel governo.
Tornando all'ichiesta la cosa che più colpisce chi l'ha condotto è che il potere di Moggi, i suoi tentacoli, non si fermavano davanti al tentativo di far vincere la Juve con tutti i mezzi. Ma volevano controllare tutti e tutto. Determinare la classifica finale in ogni sua posizione. Nel campionato 2004/5 questo si estrinsecherà soprattutto negli aiuti alla Lazio di Lotito e alla Fiorentina dei fratelli Della Valle.
Le due vicende sono opposte e per questo complementari. Da un lato c’è un club, la Lazio che si è subito asservita a quello che i magistrati chiamano «il sistema di potere moggiano», e per questo viene aiutata. Dall’altro c’è un club, la Fiorentina, che si ripresenta in serie A con i proclami del suo patron «su un calcio da cambiare». Si mette di traverso alla rielezione di Galliani e per questo viene ripetutamente punita: fino a quando Della Valle non si piega al sistema, e allora in extremis viene salvato da una retrocessione che sembra ineluttabile. Tutto ruota per Lazio e Fiorentina attorno alla doppia rielezione di Franco Carraro in Federcalcio e di Adriano Galliani in Lega, avvenute rispettivamente nel febbraio e nel marzo del 2005. E’ questo, secondo i magistrati, lo snodo chiave della stagione, il momento in cui il sistema moggiano esprime tutta la sua potenza riuscendo così a piazzare i suoi candidati nei posti chiave del palazzo del calcio. Dirigenti, burocrati, ma anche potenti segretarie. Tutti servivano un unico padrone, tutti lavoravano per un solo scopo. Il condizionamento sui risultati delle gare avviene naturalmente attraverso un controllo sistematico del mondo arbitrale. Non si contano, nel 2004/5 le cene fra Moggi, Giraudo, Lanese, Bergamo e Pairetto: quasi sempre a casa di quest’ultimo, nei pressi di Torino, spesso con le rispettive consorti. Qualche volta però si incontrano tutti anche da Bergamo, nella campagna livornese.
Qui si mettono a punto le strategie il giorno prima dei presunti sorteggi degli arbitri per la domenica seguente (secondo le indagini: una presa per i fondelli). Qui si stabiliscono i guardalinee, che invece vengono designati direttamente e ai quali spesso è affidato l’esito della gara perché meno noti e meno esposti alle critiche. Qui si decidono le ammonizioni dei giocatori che dovranno incontrare la Juve nel turno successivo, per determinarne la squalifica. [:O][:O][:O][:O][:O][:O][:O][:O]


 

gordon

Utente
4 Marzo 2004
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di juventini che si vergognano ce ne sono tanti. non ne vogliono parlare di questa storia!
cmq questa è la dimostrazione che le voci popolari non sono sempre ca**ate. Quando un paese intero ti da del gobbo, del ladro ecc.. ecc.. qualcosa sotto sotto c'è ed eccone la dimostrazione!

Di fatti, domenica scorsa, il paese si è mostrato fortemente unito nella denuncia degli imbrogli architettati dalla dirigenza juventina esponendo striscioni eloquenti in tutti i campi di calcio d'Italia.

qua siamo a Firenze ma la lista completa è davvero lunga..

17.jpg
 

the cure

Utente
7 Ottobre 2005
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Questo è un bel copia incolla di un articolo apparso su affari italiani........sarà questo il famoso stile juve????

Roma - E' un terremoto in piena regola. La voragine che sta inghiottendo il calcio si allarga ora dopo ora e rischia di mettere a serio rischio i prossimi campionati. Lo scandalo si è infatti allargato dalla Serie A alla Serie B coinvolgendo nelle intercettazioni in mano alla Procura di Napoli, oltre alla Juventus, già travolta dalla bufera abbattutasi su Luciano Moggi e prossima al terzo grado di giudizio nel processo per abuso di farmaci, altre otto società. Sono Lazio, Fiorentina, Udinese, Siena, Messina, Arezzo, Crotone ed Avellino. Gravissime le ipotesi al vaglio degli inquirenti, che per almeno tre di queste società potrebbero portare alla frode sportiva. Che, sul fronte della giustizia sportiva, potrebbe portare all'illecito sportivo e al forte rischio di retrocessioni.

Intanto, all'indomani dei primi interrogatori agli arbitri da parte dell'Ufficio Indagini della Figc, gli orizzonti dello scandalo arrivano a toccare anche il calcio-scommesse con puntate clandestine da centinaia di migliaia di euro fatte attraverso società schermo e prestanome per evitare che si potesse risalire alla vera identità dei giocatori. E al centro, anche in questo caso, c'è la Juventus. E' quanto rivela 'Il Giornale' in merito all'ultimo scandalo che si affaccia nel mondo dorato del calcio. Quattro o cinque tra calciatori ancora in forza a Torino o che solo fino al campionato scorso indossavano la maglia bianconera, si sarebbero infatti dedicati -secondo il quotidiano- a questa attività, investendo somme cospicue.

I fuoriclasse ovviamente non comparivano direttamente. Loro partner di gioco erano esperti del settore, gente con precedenti penali o di polizia proprio per scommesse. Insomma, amici fidati che raccoglievano i soldi, li trasferivano in un reticolo di conti correnti e poi scommettevano per conto dei giocatori in Italia e all'estero. Per cifre da capogiro: ci sarebbero quasi tre milioni di euro passati di mano in poco piu' di un anno di puntate. Un solo giocatore della Juventus avrebbe scommesso oltre un milione e 600mila euro. La vicenda è oggetto delle indagini delle Procure di Parma e Torino.

Tutto mentre secondo alcune anticipazioni del settimanale L'Espresso nel mirino della Procura di Napoli sarebbero finiti anche il presidente dimissionario della Figc, Franco Carraro, e l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. Mentre, anche, l'arbitro Nucini di Bergamo apre uno squarcio inquietante sul mondo dei fischietti, finora rimasto compatto. Ho aperto gli occhi il 14 gennaio 2001. Arbitravo Juventus-Bologna, a nove minuti dalla fine ho dato un rigore contro la Juventus. Mi hanno squalificato per quattro domeniche, ha detto il direttore di gara.

Il rigore c'era? Che importanza ha? Un arbitro può anche sbagliare. Invece quel giorno io venni punito come se avessi fatto la cosa più grave del mondo. Due giorni dopo ebbi un lungo colloquio con Pairetto, a Coverciano. Pairetto mi chiese conto del rigore, io gli risposi, e mi ritrovai squalificato. E allora ho capito come funzionava il gioco. Funzionava che bisognava essere amici. E amici degli amici. E che se non eri amico degli amici eri un nemico. E io lo ero. Funzionava così. Comunque, per la cronaca, secondo me quel rigore c'era. Tiro di Pecchia, Iuliano ci mette la mano. Vennero a protestare Davids e Zidane, ma Iluliano non aprì bocca. E in televisione, ammise il fallo. Ma quell'intervista è sparita.

http://sport.libero.it/calcio/seriea/news/ne.php?id=7444180