ecco gli attentati come sono diminuiti dopo l'11 settembre
e poi ci illudiamo di dire: ma magari un giorno il terrorismo sarà sconfitto per sempre !
impossibile!
ci sarà SEMPRE uno, due, tre ragazzini che non hanno niente da perdere e che decidono di farsi saltare per aria in europa
capisco che è impossibile controllare tutto, ma non è che perchè la situazione ci è scappata di mano e prendiamo consapevolezza della nostra impotenza dal punto di vista dei controlli che dobbiamo fare la guerra a chiunque ci passi davanti!
per la cronaca
Djerba (Tunisia), 11-04-02: Un camion riempito di gas naturale si schianta contro un muro dell’antica sinagoga di El Ghirba. I morti sono 20, 15 turisti (14 tedeschi e un francese) e 5 tunisini. La rivendicazione dell’attentato è di Al Qaeda.
Karachi (Pakistan), 8-05-02: Un attentatore suicida si scaglia con un’automobile imbottita di esplosivo contro un autobus della marina militare davanti all’hotel Sheraton, nel centro della città. I morti sono una quindicina. Di questi, 11 sono tecnici francesi impegnati in un progetto navale franco-pakistano. Karachi è una delle roccaforti dei gruppi integralisti islamici pachistani che si oppongono alla politica filo-occidentale del presidente Pervez Musharraf. Le forze di polizia ritengono che nell’azione sia implicato il gruppo terroristico che fa capo a Osama bin Laden.
Bali (Indonesia), 12-10-02: Una bomba colpisce il Padi Club, discoteca a due piani sul lato est di Jalan Legian, la via più frequentata di Kuta Beach. Pochi secondi dopo, mentre la gente corre fuori, un’auto bomba esplode all’interno del frequentatissimo Sari, a poche decine di metri più a nord, una grande area coperta da un tetto di paglia con grandi schermi su cui vengono proiettati video clip. Età media del pubblico: 20 anni. I morti - per la gran parte turisti occidentali di 22 diverse nazionalità - sono 202, i feriti più di 250. Le esplosioni vengono rivendicate dall'organizzazione Jemaah Islamiah, legata ad Al-Quaeda. In Indonesia vi sarà un altro attentato, il 5 agosto 2003, all’hotel Marriot di Giacarta. Per “sovversione” è stato processato e condannato a quattro anni di carcere il leader islamico Abu Bakar Bashir.
Mombasa (Kenya), 28-11-02: Tredici persone, tre israeliani e dieci kenioti, perdono la vita in un attentato contro l’hotel Paradise, frequentato da turisti israeliani. Più o meno nello stesso momento, due missili mancano un aereo della compagnia israeliana Arkya con 261 passeggeri appena decollato da Mombasa. L’8 dicembre Al Qaeda rivendica il doppio attentato.
Riad (Arabia Saudita), 12-05-03: Una colonna di auto formata da sette veicoli esplode contro un complesso residenziale abitato da occidentali. Nell’attentato perdono la vita 35 persone (tra cui 9 americani) e i feriti sono circa 200.
Casablanca (Marocco), 16-05-03: Oltre 40 persone vengono uccise e un centinaio ferite in una serie di attentati dinamitardi compiuti nella notte a Casablanca. Tra le vittime c’è anche un tecnico italiano. I terroristi sono legati alla rete Al Qaeda.
Ankara (Turchia), 15-11-03: Nel giorno del riposo ebraico, due camion imbottiti di esplosivo saltano in aria davanti a due sinagoghe (quella di Shishli e quella di Neve Shalom, nel quartiere di Beyoglu-Kuledibi) uccidendo 23 persone e ferendone circa 300. Tra le persone che hanno perso la vita c’è anche un cittadino italiano di 57 anni. Il giorno dopo, il quotidiano arabo Al-Quds Al-Arabi riceve una rivendicazione dalla rete terroristica di Osama Bin Laden. Pochi giorni dopo, il 20 settembre, a Istanbul due bombe esplodono contro il consolato britannico e la banca HSBC. Muore il console del Regno Unito. La Turchia si ritrova coinvolta nella lotta al terrorismo.
Madrid (Spagna), 11-3-04: Alle 7,39 del mattino, la stazione Atocha a Madrid e due nei dintorni della capitale vengono investite da dieci violente esplosioni. È strage:192 morti e 1.427 feriti. Le vittime sono soprattutto operai dei sobborghi di Guadalajara e Alacalà de Henares, colpiti mentre si recano al lavoro. La linea è frequentata da 900mila passeggeri ogni giorno, tra cui molti studenti. Il terrorismo colpisce nel cuore dell’Unione Europea. Le prime indagini sono indirizzate verso l'Eta ma, a seguito di una rivendicazione delle sedicenti brigate Abu Hafs Al-Misri e del ritrovamento ad Alcalá de Henares di un furgone con detonatori e nastri in cui sono registrati versetti del Corano, prende consistenza la pista araba. Il 13 marzo sono compiuti i primi arresti, tre marocchini e due indiani, e nella notte viene ritrovato un video, nei pressi della moschea di Madrid, in cui Al Qaeda rivendica gli attentati. Vengono, quindi, arrestati altri 9 uomini, in gran parte marocchini, mentre si fa sempre più forte l’ipotesi che gli attentati di Madrid siano collegati a quelli di Casablanca del 16 maggio 2003.
Beslan (Cecenia) 3-10-04: Un commando di 17 guerriglieri ceceni prende in ostaggio centinaia di persone (la maggior parte sono bambini) nella scuola di Beslan, nell’Ossezia del nord, una regione della Cecenia. Dopo due giorni, un blitz delle forze dell’ordine sovietiche pone fine all’assedio. Anche i sequestratori sparano. È un massacro: i morti sono 394 morti, e tra questi 156 sono bambini. Wladimir Putin legittima sempre di più il pugno duro contro gli indipendentisti ceceni guidati a Shamil Basayev.
Taba (Egitto), 7-10-2004: Tre esplosioni, una dietro l’altra, sconvolgono tre diverse località turistiche egiziane. La più devastante a Taba, sul Mar Rosso, vicino al confine con Israele. Va in fiamme l'hotel Hilton (lo stesso in cui fallirono nel 2001 i colloqui di pace tra israeliani e palestinesi) devastato da un’esplosione che uccide almeno 35 persone. Tra loro, ci sono anche due italiane: due sorelle di Dronero per la prima volta in vacanza fuori il Belpaese. I feriti sono più di 120, alcuni in gravi condizioni. Il giorno dopo l’attentato, la sezione saudita della rete terroristica di Al-Qaeda rivendica e benedice la strage.
Iraq: La violenza non si ferma, gli attentati si susseguono e i kamikaze sono in azione quasi ogni giorno. E se all’inizio della guerra gli obiettivi sono principalmente - e strategicamente - militari, presto non vengono risparmiati mercati, autobus, centri commerciali. La città più colpita è Baghdad. Due episodi esemplari: il 19 agosto 2003 un camion bomba viene lanciato da un kamikaze contro l'Hotel Canal, sede del quartier generale dell’Onu. Nell’esplosione muoiono 22 persone: si tratta del più grave attentato nella storia dell’organizzazione internazionale. Sotto le macerie muore anche l’inviato speciale delle Nazioni Unite in Iraq, il brasiliano Sergio Vieira de Mello. Il secondo episodio, appena due mesi dopo: cinque attentati in poco meno di un’ora colpiscono e paralizzano la capitale. Nel più grave, un'ambulanza imbottita di esplosivo salta in aria davanti al quartier generale della Croce Rossa. Nel tremendo scoppio muoiono dodici persone. Venti giorni dopo è la volta dell’attacco a Nassiriya (è il 12 novembre): un camion bomba si schianta contro il quartier generale della missione italiana in Iraq. Perdono la vita 12 carabinieri, 5 soldati e 2 civili italiani. Le vittime tra gli iracheni sono 9. Gli attentati si susseguono per tutto il 2004 e il 2005, numerosi e cruenti. Diventano una vera e propria arma di guerra che, dal suo inizio, registra un bilancio complessivo di circa 25mila morti.