Citazione:Messaggio inserito da JulienSorel
Citazione:mi riferivo più strettamente a quegli aspetti endogeni, genetici o acquisiti accidentalmente, propri del soggetto, che apportano sofferenza. Per me patologico è tutto ciò che ingenera patos, che porta dolore e sofferenza e quindi incide sulla qualità della vita.
Vedi Kihl, il senso delle frasi non è dato una volta per tutte. Il senso eccede la frase e tentare di isolare una frase nel significato letterale per tentare puerilmente di estrapolarne il senso definitivo, che ci vuoi vedere te è disonesto.
Ti faccio sommessamente notare che anche ove compresa l'intera estensione del tuo scritto, il significato del medesimo non solo non cambia ma addirittura viene specificato ulteriormente nella direzione da me sottolineata, poichè nel quotarti ho preso in esame solo il tuo soffermarti sugli aspetti endogeni e ho omesso quello sugli aspetti genetici o acquisiti accidentalmente.Tu capisci immagino che sotto endogeni, genetici o acquisiti accidentalmente ci stia un mare di cose e non certo solo la calvizie.
Soprattutto ci stanno più cose che non solo in endogeni!
Si tratta semplicemente di prendere coscienza di quanto si scrive.Trovo ozioso e magari poco simpatico mettersi a discutere l'evidente alla portata di chiunque conosca la sintassi, così come sofismare con affermazioni tipo il senso eccede la frase....Il tuo periodo è netto e risonante perdonami, e si presta a considerazioni o cmq ribattute che appaiono doverose.
Lascio senza commento il puerile e il roboante disonesto.
Citazione:Qua ci riferivamo a un discorso clinico, tu l'hai portata sul piano sociologico, hai azzardato una definizioncella di società
ma no dai, ho premesso che banalmente la società siamo anche noi solo per alludere alla molteplicità di teorie che prendono in esame il singolo in quanto attore capace di modifica sostanziale e quindi per sintetizzare il non-valore assiomatico del termine società come da te usato, spesso tirato in ballo nel mezzo dei discorsi come se la versione filosofica o sociologica che se ne dà esaurisse tutti gli altri significati che al medesimo afferiscono.Questo trovo poco corretto da fare in assoluto, soprattutto in questo forum.
Citazione:hai parlato, chissà perché, di libero arbitrio (in modo del tutto acritico). E non fai che replicare in modo strumentale.
Parli di libero arbitrio scrivendo che esso non può collocarsi sul piano fisico, nè tantomento matematico o logico e poi accusi me di utilizzare società in modo intuitivo.
Mi piacerebbe capire su quali basi asserisci questo dato, anche perché ogni processo biologico ha una base nella fisica quantistica, che ha sua volta è una particolare base logico-matematica.
Il pensatore che parlò per primo di determinismo - introducendo una ben desolante dottrina - è stato Laplace, proprio un fisico del periodo classico. Recentemente c'é stato chi ha preteso dimostrare la libertà a partire dai teoremi limitativi della fisica e della matematica: il principio di indeterminaizone di heisemberg e il Teorema di incompletezza per i sistemi assiomatici che esprimono almeno l'aritmetica dei numeri primi, di Kurt Goedel.
cervello e mente umana sono sistemi complessi, neuroscienze, teoria dei sistemi, cibernetica e non ultimi proprio Heisemberg e Goedel ci dicono che esaurire matematicamente un fenomeno biochimico dà sempre luogo ad un certo livello di ambiguità o indeterminazione.Ma il concetto di libero arbitrio si sviluppa, si anima e trova pregnanza nel dibattito filosofico specificamente inteso, allo stesso modo in cui John Locke non è passato alla storia per la teoria dei quanti.
Citazione
oi non ho capito perché a me dovrebbe bastare la visione popperiana? (se non fossi popperiano?)
io ho accennato al libero arbitrio come fenomeno genericamente accessibile anche privi di evidenze scientifiche (!) (anche all'uomo della strada, anche al calvo ignorante dunque) mentre tu hai chiosato un pò spocchiosamente con la citazione sulla sua mancata cogitazione/dimostrazione ad opera delle menti elette.Ti rispondo dunque, anche qui banalmente ma tant'è, che la filosofia non si è occupata soltanto (!!)o non si è occupata che marginalmente di ciò che è dimostrabile matematicamente e che una posizione come quella di Popper o anche di Hume potrebbe rendere ragione dell'accennare al libero arbitrio senza timori d'inadeguatezza logico/matematica!
Citazione
ovrei anche preoccuparmi se usare o meno il termine società, se lo uso in modo problematico o meno? Io sono uno specialista in studi umanistici, non credo che per utilizzare una parola bisogna ad ogni passo scrivere una esegesi di quel termine.
E tu come l'hai utilizzato? A, già, a te basta dire che la società siamo anche noi, il che non può che rincurarci.rimando
alla nota sopra...
Citazione:Il naso acquilino è un fenotipo congenito. è una morphé, un tratto connotativo. La calvizie è la perdita di un organo un tratto privativo. Per carità, un organo senz'altra funzione se non estetica, ma proprio perché fortemente investito di valore simbolico in tutte le culture del pianeta mi sembra riduttivo bollarne la sua affezioni come non patologiche.
bè, siamo passati dal definire intolleranti e ideologici coloro i quali (i due medici di cui ho linkato ad esempio) non considerano la calvizie una patologia, a titolarli con riduttivi.Mi sembra cmq un passo in avanti.
Per l'appunto proprio nella (tua) dirimente aggiunta iniziale al periodo che di te avevo quotato proprio tu parli di aspetti endogeni, genetici etc....ora... anche ammesso e non concesso che tu possa affermare con inoppuggnabilità che chi perde i capelli soffre più di chi ha un brutto naso, questo sarebbe anche discriminante per decidere chi soffra di una patologia e chi no?!
non ho cmq intenzione di togliere spazio al merito del topic, per cui mi astraggo e mi scuso con vash, buon proseguimento!!