Hmm, io per quel che vedo é proprio il lavoro che ammala, specie gli impiegati pubblici andrebbero seguiti un po' da questo punto di vista
Finasteride e domande
- Thread starter dragonscar
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Lo dico perché lo stesso succede a me, quando non ho impegni e la giornata libera senza nulla da fare, l'attenzione zione ritorna sempre sui capelli e su come cercare di arginare il problema. Quando invece ho molte cose da fare quasi me ne dimentico.
E come si elimina tutto il dht? Questa è la domanda giusta che deve avere una risposta edeguata.
In questi tempi incerti e di stagnazione del mercato essere nella pubblica amministrazione dovrebbe essere una sicurezza non qualcosa di negativo!
Se è il lavoro dei tuoi sogni è una cosa, se fai un lavoro che non ti piace, ma lo fai solo per portare la pagnotta a casa è un'altra.
Quando ti dicono di allontanare lo stress a me gira sempre la stessa domanda nella testa: Come si fà?
Eh perché guardate il posto fisso, e non la situazione dall'interno. Ora che è regolato "all'americana" da quando inizi il turno alla sera ogni fase é rigidamente strutturara, quindi a una tal ora tu devi aver finito tot task, e ci sono infinite riunioni e monitoraggi.
Ma é il meno, il peggio sono i colleghi che sparlano alle spalle cercando di far credere che sono gli unici a produrre. Oppure capita spesso che uno cerchi di addossare responsabilità del proprio disservizio a un'altro, che é la ragione di litigi quotidiani
Già di lavoro non c'è né, se poi seleziono solo quello che mi piace, stiamo freschi!
Ma come è stato detto da proxy ed altri, gli anti dht non c'entrano nulla con la caduta e di sicuro non la riducono. Io ogni volta che mi metto le mani tra i capelli me ne rimangono sempre tre o quattro tirando leggermente e se lo faccio per dieci minuti sul lavandino a secco lo riempio letteralmente tutto quindi direi posso confermare che la caduta di certo non si è arrestata. Gli anti dht dovrebbero invertire o, nel migliore delle ipotesi rallentare il processo di miniaturizzazione, niente più.
No guarda che lavoro c'è, da me quasi non si percepisce la disoccupazione, ma sono tutti part time o a chiamata e a malapena fanno 600 al mese. La crisi o il covid non c'entra una cippa, sono scelte politiche di sfruttamento queste
Siamo tutti più o meno coetanei, quindi sapete di che parlo... le cose sono tragicamente peggiorate da circa 20 anni quando hanno cominciato a spuntare le cooperative, che dovevano essere il salvagente anti crisi, e invece sono state causa della crisi insieme alla nascita del 'progetto', che ha eliminato la figura del dipendente. Io queste cose le ho capite perché inizialmente ero nella vigilanza dei musei e ho visto come delle figure totalmente antiprofessionali e sottopagate hanno cominciato a sostituire impiegati veri e propri. La cosa è accaduta ovunque. Man mano che c'è il turnover dei dipendenti statali questi non vengono rimpiazzati con nuovi concorsi, ma li si rimpiazza con appunto le cooperative, che inizialmente erano cinquantenni in scivolo verso la pensione, ma poi hanno cominciato a reclutare i laureati. ma sempre per paghe misere.
La vera 'rivoluzione' (in senso negativo) che c'è stata dalla cosiddetta crisi è stata la trasformazione del lavoro, e non una crisi di produttività come continuano a definirla, perché un conto è dire che io non assumo perché non produco, un'altro è dire che assumo ma solo temporaneamente e pago poco perché non produco (il che è una menzogna dell'imprenditore).
Il tragico culmine è stata l'abolizione dell'articolo 18 e l'introduzione dei voucher che hanno consacrato il precariato
Per adesso il gioco regge grazie alla pensione dei nostri parenti, ma quando non ci saranno loro? capite che nella situazione attuale, senza pensare ai genitori e parenti, se uno perde il lavoro finisce automaticamente sulla strada. Questo non accade perché appunto se perdi il lavoro torni a vivere dai tuoi, o coi tuoi fratelli. ma se non ci fossero?
Per adesso è tutto a carico delle famiglie, ma l'ideale dovrebbe essere che uno lavora per mantenersi e fare su una famiglia, non che lavora perché gli hanno martellato in testa che è un dovere (siamo nella Russia di Stalin? :O, mi viene in mente i Simpson "parassita e lavoratore", stanno facendo una propaganda pseudo- sovietica anni '50 con una puntina di revival del fascismo) e poi finisce a farsi mantenere comunque dalla famiglia.
L'unica configurazione possibile per una società sana è il contratto fisso indeterminato, e al momento solo il pubblico lo tiene, motivo di gelosie e rancori, che ogni tanto salta fuori qualcuno a dire "ma voi siete mantenuti e non fate nulla", ma questa è propaganda. Non ho mai conosciuto lavoro più logorante del pubblico, sei letteralmente un'ape operaia nella PA. Mio parente una volta che ha finito di lavorare basta, va a godersi la vita, nel pubblico in un certo senso continui a fare i compitini da casa anche fuori orario lavoro, e non hai impennate di stipendio, hai sempre quello per tutta la vita, quindi devi continuare a fare concorsi per fare carriera e avere qualcosa in più. La differenza è che almeno hai la certezza della pensione, cosa che non è poco, e a prescindere dal lavoro hai un'entrata regolare che ti permette di fare progetti. Nel privato se non hanno bisogno di te non lavori e sei improvvisamente tornato povero, e questo è ingiusto.
Devono togliere gli stage, i tirocini, i coccoco, le cooperative, i voucher, il part time per mascherare il nero. In Italia più che crisi e covid c'è proprio un bisogno di rimettere in regola tutto il sistema del lavoro e far si che quando uno inizia resta dentro al sistema e lo fa dalla mattina al tardo pomeriggio e con un equo compenso come era sempre stato
La vera 'rivoluzione' (in senso negativo) che c'è stata dalla cosiddetta crisi è stata la trasformazione del lavoro, e non una crisi di produttività come continuano a definirla, perché un conto è dire che io non assumo perché non produco, un'altro è dire che assumo ma solo temporaneamente e pago poco perché non produco (il che è una menzogna dell'imprenditore).
Il tragico culmine è stata l'abolizione dell'articolo 18 e l'introduzione dei voucher che hanno consacrato il precariato
Per adesso il gioco regge grazie alla pensione dei nostri parenti, ma quando non ci saranno loro? capite che nella situazione attuale, senza pensare ai genitori e parenti, se uno perde il lavoro finisce automaticamente sulla strada. Questo non accade perché appunto se perdi il lavoro torni a vivere dai tuoi, o coi tuoi fratelli. ma se non ci fossero?
Per adesso è tutto a carico delle famiglie, ma l'ideale dovrebbe essere che uno lavora per mantenersi e fare su una famiglia, non che lavora perché gli hanno martellato in testa che è un dovere (siamo nella Russia di Stalin? :O, mi viene in mente i Simpson "parassita e lavoratore", stanno facendo una propaganda pseudo- sovietica anni '50 con una puntina di revival del fascismo) e poi finisce a farsi mantenere comunque dalla famiglia.
L'unica configurazione possibile per una società sana è il contratto fisso indeterminato, e al momento solo il pubblico lo tiene, motivo di gelosie e rancori, che ogni tanto salta fuori qualcuno a dire "ma voi siete mantenuti e non fate nulla", ma questa è propaganda. Non ho mai conosciuto lavoro più logorante del pubblico, sei letteralmente un'ape operaia nella PA. Mio parente una volta che ha finito di lavorare basta, va a godersi la vita, nel pubblico in un certo senso continui a fare i compitini da casa anche fuori orario lavoro, e non hai impennate di stipendio, hai sempre quello per tutta la vita, quindi devi continuare a fare concorsi per fare carriera e avere qualcosa in più. La differenza è che almeno hai la certezza della pensione, cosa che non è poco, e a prescindere dal lavoro hai un'entrata regolare che ti permette di fare progetti. Nel privato se non hanno bisogno di te non lavori e sei improvvisamente tornato povero, e questo è ingiusto.
Devono togliere gli stage, i tirocini, i coccoco, le cooperative, i voucher, il part time per mascherare il nero. In Italia più che crisi e covid c'è proprio un bisogno di rimettere in regola tutto il sistema del lavoro e far si che quando uno inizia resta dentro al sistema e lo fa dalla mattina al tardo pomeriggio e con un equo compenso come era sempre stato
Il problema è la caduta, mi pare ovvio che bloccarla sia la priorità per far funzionare la cura.
Guarda io ho fatto la domanda per il reddito di cittadinanza, lavorare un paio di ore al giorno andava bene, ma essendo che nella mia famiglia entrano 3 pensioni, di cui 2 che non fanno reddito nel modello isee per legge, mi hanno detto che è il contrario di quello che la legge prevede.
Quindi in sostanza 2 volte fatta la richiesta, 2 volte cestinata. Devo aspettare che muoiono i miei per poter accedere al beneficio del reddito di cittadinanza.
Cose che in TV non dicono mai.
Si questo è il ping pong che adottano su di noi formiche operaie. Cosa abbastanza frequente.
Io ho capito quando facevano schifo nel 2007 quando fui colpito da una terribile colica renale, il medico del pronto soccorso mi consigliò di fare l'ecografia ai reni, nonostante avessi un dolore atroce e ticket gratuito, dovetti pagare 37 euro sennò dovevo aspettare 1 settima, pagato il ticket, lo stesso giorno mi fecero tutto.
Anche perché sono quelle cose un po' fuffa pro elettorale, Dio sa che governo ci ritroveremo fra 10 anni. Poi ti costringono a lavare i cessi in stazione, mica ti danno i soldi così...
Il reddito prima o poi lo toglieranno, non tutti i politici approvano questo modo di dare soldi alle famiglie/persone, anche perchè il 90% non lo merita o meglio non nè ha diritto.
A Napoli già a 22 anni sei vecchio per lavorare, vogliamo parlare sui 36 anni?