Esperienze su Revivogen

marlin

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9 Maggio 2004
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Anch'io tengo molto alla cultura umanistica avendo alle spalle studi classici (ed essendo da oltre un decennio un cattolico praticante), però sono contento di aver fatto conoscenza approfondita anche della cultura scientifica (con precisa scelta dopo il liceo classico... ora mi meraviglio, visto che avevo solo 18 anni[:D]), perché così mi sento più completo (del resto il mio è il credo inclusivo degli et..et e non esclusivo degli aut...aut...).

Il propecia viene dagli USA, ma poteva venire anche da altri paesi che investono in ricerca, con la ricerca un paese ha futuro, senza no; il caso italiano lo sta dimostrando in pieno e come aggravante c'è appunto che noi abbiamo rinunciato pure all'approccio umanistico o per lo meno umano, perché non c'è futuro senza fare figli (che anche dal punto di vista solo materialista significa meno comsumi, mercati in contrazione ed estinzione...).

Comunque il mio più grande apprezzamento va agli uomini di scienza con ampia cultura umanistica, che però sono soprattutto figure del passato (i tipici giganti sulle cui spalle si ergono i molti nani attuali).

Ciao

MA - r l i n
 

iosef

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4 Ottobre 2011
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Ecco, appunto. Dato che parli di cattolicesimo, occorre anche osservare che il Propecia (e comunque tutti i farmaci e prodotti che agiscono sul corpo umano, onde migliorarlo sul piano estetico) è la tipica espressione di una cultura (quella protestante nordamericana) che considera il successo (nel lavoro e nella vita in genere) un segno della predestinazione divina, e l'eterna giovinezza in senso lato (vedi il culto sfrenato dei muscoli e dell'attività fisica, l'uso massiccio della chirurgia plastica ecc.) un corollario di questo.

Con ciò non voglio certo fare l'apologeta della nostra cultura cattolica, imperniata sulla mortificazione dei valori terreni e quindi anche del corpo (e l'uso degli anti dht a fini anticaduta è certamente incompatibile con questi valori), sull'annullamento dell' io e sulla solidarietà verso il prossimo.

Non ho infatti alcun senso di colpa cristiano (e non solo perché non sono praticante)se, per 15 anni, ho avuto come chiodo fisso, quotidianamente, l'esigenza di fare qualcosa per i miei capelli (quando con tutti i soldi spesi per lozioni e pillole avrei potuto salvare qualche centinaio di bambini africani). Sono un peccatore convinto.

Però avverto che i valori della civiltà nordatlantica sono più coerenti con i comportamenti, è una società cioè fondamentalista, con tutti i rischi che questo comporta.

Anche se il Propecia fosse stato inventato e lanciato in Europa, non c'è dubbio che rimarrebbe figlio di questa cultura.

 

marlin

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9 Maggio 2004
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Ti ricordo che il Propecia nasce per curare una affezione seria e diffusa che è l'iperplasia prostatica benigna, solo successivamente viene utilizzato e approvato anche per la calvizie, ma comunque i maggiori numeri li fa sul fronte prostata.
Visto che cura persone di solito un po' avanti con gli anni, non vedo proprio un nesso con la cultura edonistica targata USA, (non certo più di quanto ne abbia questo intero forum...).

Quanto al cattolicesimo non è certo la religione del piacere, ma il corpo non vale meno dell'anima, visto che alla fine resuscita (e in forma gloriosa, quindi perfetta). Appartengono alla cultura cattolica le maggiori rappresentazioni iconografiche del corpo umano in tutto il suo splendore e realismo che sono il vanto della arte nostrana e universale. In altre culture, anche cristiane, non si potevano addirittura riprodurre immagini...

Per fortuna anche gli USA sono stati debitamente contaminati dalla nostra cultura latina (per usare un termine aconfessionale...)che è molto vitale e sensuale

(si pensi alla conversione di McLuhan il massimo teorico della comunicazione che scelse il cattolicesimo : «La mia sete di verità era sensuale in origine - scrive McLuhan. - Volevo una soddisfazione materiale per la bellezza che la mente può percepire». Solo l'esperienza cattolica, che «non disprezza e non mortifica ingiustamente quegli attributi e quelle facoltà che Cristo si degnò di assumere», poteva rispondere a questo bisogno di una religiosità concreta, fisica, che esaltasse le facoltà che permettono all'uomo di creare il gioco e la filosofia, la poesia e la musica, l'allegria e l'amicizia.)

Ciao

MA - r l i n
 

iosef

Utente
4 Ottobre 2011
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Marlin ha scritto:
Ti ricordo che il Propecia nasce per curare una affezione seria e diffusa che è l'iperplasia prostatica benigna, solo successivamente viene utilizzato e approvato anche per la calvizie, ma comunque i maggiori numeri li fa sul fronte prostata.


Pensa che questo volevo anche scriverlo nel precedente post, per ridimensionare un po' quanto da te sostenuto a proposito del ruolo che ha avuto la ricerca scientifica nell' invenzione del propecia.

Infatti si è trattato della solita americanata, hanno visto che somministrando il proscar ricrescevano un po' di capelli e immediatamente hanno pensato bene di farne un business, commercializzandolo con un nome e per finalità diversi (davvero difficile, poi, che la FDA non lo autorizzasse, data l'enorme influenza esercitata su di essa dalle lobbyes delle case farmaceutiche...).

Quindi ciò va ad ulteriore loro demerito: non è stata la ricerca scientifica, ma la solita scoperta yankee del pozzo di petrolio...

Quanto alla perfezione e alla bellezza del corpo umano, per tali il cattolicesimo non intende certo quella che si esprime con la tendenza alla manipolazione genetica o ormonale per fini estetici o modaioli. Essa è in realtà un'allegoria della perfezione dell'anima, ereditata (come forma di rappresentazione) dalla tradizione classica pagana.

Sul rapporto tra Chiesa e ricerca scientifica, d'altra parte, è meglio stendere un velo pietoso. Ma non c'è dubbio che la Chiesa (che notoriamente non si pronuncia sul particolare), messa di fronte ad una scelta (cioè al gioco della torre) salverebbe il Viagra e condannerebbe il Propecia, in quanto il primo rappresenta un mezzo, il secondo un fine. Infatti il primo conserva o migliora una funzione (nobile e necessaria), il secondo addirittura (per fini esclusivamente legati alla mera vanità individuale) sembra che... la mortifichi !! (ma senza averne l'intenzione).
Sulla resurrezione del corpo (che è mito comune a tutte le religioni), infine, sono state offerte storicamente molte interpretazioni... Per il cristianesimo, in definitiva, simboleggia la sconfitta, la vittoria sulla morte.
Ma ciò, esattamente per ragioni opposte a quelle legate al mito di un'eternità terrena (magari ottenuta con il progresso scientifico, e chissà, un domani anche con un pillola ringiovanente). La vittoria sulla morte è appunto il non temerla, anzi accettarla come promessa di nuova e vera vita (in contrapposizione alla caducità e alle miserie di quella terrena).

Tutto questo per dire che la diffusione del Propecia e dei prodotti anti calvizie rappresenta (se non proprio sterco del demonio) pur sempre indice della paura di invecchiare, un sintomo cioé dell'estremo e illusorio tentativo di aggrapparci alle certezze (poche, in verità: neanche i capelli sono tra queste) e all'irripetibilità di questa vita terrena.
 

marlin

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La ricerca di base da cui nasce il Propecia sono gli studi di Imperato & Co. sui soggetti privi di 5 AR tipo II, questi tra le altre cose non sviluppavano calvizie, quindi non è stato un caso che si sia arrivati a questo farmaco....

Le questioni riguardanti la Chiesa sarebbe meglio non apprenderle da chi le si oppone, che al giorno d'oggi è la gran parte del pensiero dominante, altrimenti si dicono delle cose come minimo inesatte...

C'è in particolare pochissima conoscenza dei Vangeli, perché basterebbe conoscere alcuni passi di questi per capire che le cose non stanno come si è condizionati a dirle (si pensi, per questo caso, solo all'unguento usato per ungere i piedi al Cristo e a quanto costava e soprattutto a chi è che ha da ridire su questo utilizzo, cosa ha da ridire e il commento finale su costui...).

Ciao

MA - r l i n
 

iosef

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4 Ottobre 2011
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Sì, ti riferisci ad alcune comunità di S.Domingo (affette dal cd. pseudoermafroditismo) se non sbaglio... (ho letto qualcosa a proposito).

Comunque siamo arrivati a parlare dei massimi sistemi partendo dal mio semplice ragionamento sull'etica del protestantesimo (che è anche il titolo di un famoso testo di Max Weber, che spiega meglio di ogni altro lo spirito e la mentalità nordamericani): che, detta in soldoni, è l'etica degli affari, del lavoro e del successo come unica ragione di vita (il beruf luterano). Ad essa si contrappone indubbiamente l'etica cattolica della rinuncia, della penitenza, della contrizione.

Questo semplicemente per dire che tutti gli aspetti e i valori della nostra civiltà mediterranea che assomigliano e tendono a quel modello, altro non sono che un portato della società nordamericana (anche se nell'era della globalizzazione, ormai, queste riflessioni sembrano scontate, se non superate; non per me: forse perché mi sono trebbiato qualche esame di sociologia...).

Non c'è dubbio che il Propecia è un po' il paradigma, il prodotto che esemplifica i bisogni e i valori delle opulente società protestantiche. Non dimentichiamo che fino a 40 anni fa il mezzogiorno d'Italia evocava più le vandee rurali del sudamerica che non quel lembo di terra europea che è oggi, per certi versi più occidentalizzato di altri.

Non so a chi ti riferisci quando parli di oppositori della Chiesa, ma ti segnalo che la definizione è un po' altisonante se l'hai usata per qualificare quelli che sono, invece, semplici liberi pensatori.

D’altronde gli “oppositori” della Chiesa, nel corso della storia, sono stati più che altro quelli che hanno voluto (o per lo meno preteso ) di riportare il messaggio cristiano alla “lettera del Vangelo”, contro l’interpretazione dogmatica e le sovrastrutture dottrinarie che, notoriamente, hanno sorretto il potere temporale della Chiesa e ne hanno legittimato un esercizio spesso spregiudicato.

Costoro, comunque (gli eretici) non erano meno pericolosi dei loro inquisitori, giacché linesattezza (da essi invocata) è categoria che non attiene alla teologia e allo studio dei testi sacri, ma al fondamentalismo e al fanatismo. I testi sacri infatti non si leggono, ma si interpretano, e l'interpretazione sta nel tempo appunto perché varia nel corso dei secoli (si secolarizza, appunto).

Insomma, chi invoca la lettera del Vangelo o della Bibbia è sempre un interprete, solo un po' più fondamentalista di altri (si vedano i Testimoni di Geova, ad esempio).

Proprio la temporalità ha consentito alla Chiesa di rivelarsi molto più laica e umana di tanti suoi detrattori.


 

marlin

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9 Maggio 2004
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Max Weber si sbagliava (come hanno evidenziato tanti economisti e storici più recenti...), non avendo considerato che il capitalismo è cominciato con i comuni italiani, che erano appunto cattolicissimi...

Per oppositori basta prendere un medium (sing. di media) a caso e difficilmente troverai che sta dalla parte della Chiesa, sicuramente nella popolazione (nel popolo, si sarebbe detto un tempo) il cattolicesimo è molto più rappresentato, ma ha poca voce sulla pubblica opinione (che è fatta, o meglio orientata da poteri molto forti e non certo dal basso...). Gli eretici storici non c'entrano molto, comunque oggi eretici lo sono quasi tutti (e magari si credono degli originali liberi pensatori, peccato che sono fatti in serie...).

Tornando agli anti-dht a Santo Domingo questo tipo di ermafroditismo è endemico quindi ci sono diversi soggetti che nascono senza l'enzima che viene inibito da fina, ebbene è noto da sempre che questi conducono una vita adulta normale e si riproducono pure per questo sono endemici, hanno i capelli, non hanno problemi di prostata, vivono anche più a lungo.

Normale trovare un farmaco che permetta almeno in parte a chi ha invece problemi seri con la prostata di poterli risolvere, ogni bravo ricercatore coscenzioso avrebbe dovuto impegnarsi su questo (anche se non cattolico[:)]; questo per ricordare che se alla storia della scienza togli gli uomini di scienza cattolici resta in piedi poco, se poi togli tutti i credenti non resta quasi nulla, o forse qualche nano moderno, senza più i giganti sui quali salire...).

Ciao

MA - r l i n


 

iosef

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4 Ottobre 2011
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Sull’inutilità (o funzione marginale) degli anti dht mi sono già espresso. La mia posizione è di assoluta fede nella ricerca scientifica, alla quale peraltro ho fornito il mio contributo (come cavia).

Spero che il crescente allarmismo sull’utilizzo improprio degli inibitori della 5 alfa, da parte di coloro che “purtroppo” possiedono questo enzima (i quali, per quanto questo sia inutile, sembra non corrano rischi di ermafroditismo[:D]), si rilevi alla fine infondato.

Non posso tuttavia che ancora stigmatizzare, proprio prendendo a prestito lo spirito dell' uomo di scienza (quale io non sono), le granitiche certezze che, sull’argomento, mostri di possedere. Ricordandoti quanto esse si rilevino oggi più che mai inopportune, messe alla prova dagli stessi, attuali imbarazzi della comunità scientifica dinanzi a coloro che, riguardati dalla faccenda (sempre come cavie), reclamano di esserne tranquillizzati.

Quanto al resto, beh, forse c’è un equivoco… (ed anche macroscopico). Secondo Weber con il protestantesimo nasce l’ETICA e lo spirito del capitalismo (e non il capitalismo): cioé, l’elaborazione di un sistema di valori a questo funzionale, idoneo a conferire un FONDAMENTO ANCHE METAFISICO al perseguimento del profitto e del successo nella vita mondana (il beruf luterano e la teoria della predestinazione divina).

Per questo parlavo prima di “coerenza” tra valori e comportamenti a proposito delle società nordamericane (dove l’arricchimento è vissuto senza alcun senso di colpa ed è il povero, anzi, ad esser guardato con sospetto e diffidenza: da noi accade esattamente l’inverso…).

Il capitalismo peraltro, come tale, nasce in medioriente. Conosce un'indubbia fioritura nell’ Italia medioevale (ma come economia mercantile e all’ombra di una società e di valori feudali, tutt’altro che capitalistici) dei Comuni (non a caso liberi); declina infine con la scoperta dell’America e per altri importanti fattori storico – culturali: fra i quali, in primis, la Controriforma cattolica, che reinstaura una sorta di “cappa feudale” sulla Penisola (specie nella “capitalista” Toscana, ove non a caso emergevano fra i ceti mercantili “strane” tendenze filoriformiste…) congiuntamente ad un severo regime inquisitorio ed oscurantista.

Gli stati cattolici del ‘600 (in primis la Spagna e il Vicereame borbonico del sud Italia) sono quelli anticapitalistici per eccellenza, riportando essi in auge i fasti e i vizi della più retriva e parassitaria aristocrazia terriera. Ancora oggi paghiamo le conseguenze di questo dato storico.

D’altra parte la riforma non solo preparò il terreno alla rivoluzione francese (e dunque a quella borghese), ma consentì l’espressione del libero pensiero, che da sempre vide (come “oppositrice”) la Chiesa romana (mi scuso dell’inversione… un po’ copernicana dei termini della questione).

Questo principalmente perché Lutero esortò ogni fedele ad istruirsi (cioè imparare a leggere e scrivere) per poter essere “sacerdote di se stesso”, sottraendo l’interpretazione e la dizione dei testi sacri al monopolio del prete. (Fattore che notoriamente determinò il permanere nell’ignoranza e nell’arretratezza dei popoli cattolici più a lungo di quelli riformati).

Non è un caso che l'editoria in larga scala, la diffusione tra le masse della lettura dei libri di testo e la formazione di una pubblica opinione ebbe luogo nel nordeuropa almeno 400 anni prima che da noi. E non è frutto di una congiura del destino se, ancora oggi, gli Italiani sono il popolo che legge di meno.

Peraltro è ovvio che la Chiesa non può considerare “liberi pensatori” coloro che, al massimo, le risulterebbero semplici pecorelle smarrite; e, d’altra parte, è con la censura e il potere repressivo (e i roghi, anche moderni) che essa ha, nolente o volente, fatto indegnamente assurgere ad “oppositori”, nella sua storia, anche coloro che oggi non meriterebbero nemmeno la qualifica di astrologi o cartomanti mediocri (o comunque adepti del paranormale, per non dire ciarlatani). No, per la Chiesa libertà ha sempre significato un'altra cosa, cioé la libertà di salvarsi (accettando la sua autorità e la grazia dei suoi sacramenti) o quella di non salvarsi. Tertium non datur.

Solo oggi possiamo affermare che, grandi liberi pensatori (e grandi solo ex post), sono stati coloro che trasformarono e modernizzarono la stessa Chiesa, ponendola dinanzi al tempo e ai suoi errori, ossia giganti di nome Galileo, Cartesio, Erasmo, Voltaire ecc, nel cui solco tracciato (e in nome dell'esempio da essi fornito) continuano a pensare (liberamente o meno) i nani di oggi. Chissà se giganti di domani.
 

marlin

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Questa è la visione illuministica della storia che il lavoro di diversi storici più o meno recenti ha smontato a sufficienza per chi ha avuto la possibilità di seguirli...è una visione che è stata a lungo dominante e imposta (altro che libertà...), ma ha iniziato a scricchiolare negli ultimi decenni, quando si sono affinati gli strumenti di indagine depurandoli allo stesso tempo da una certa impostazione ideologica e smontando le numerose leggende nere o distorte interpretazioni dei fatti che sono serviti consciamente o meno a portare avanti questa versione ufficiale degli accadimenti storici.

Tanto per dire, per ogni frase che hai scritto sopra c'è tanto di lavoro di storici, anche laici (se non soprattutto laici, si pensi a un Leo Moulin...), che la smonta completamente....ma qui siamo veramente off topic e a me basta averti messo una mezza pulce nell'orecchio, la stessa che si è infilata diversi anni fa nel mio orecchio di (laicissimo) appassionato di storia.[:D]

Quanto alla questione anti-dht, non si tratta di granitiche certezze, ma di distribuzione statistica e quindi anche probabilistica che è un moderno strumento di comprensione della realtà che ha, almeno nelle scienze biologiche, prevalso sull'elementare dicotomia vero-falso. Nel senso che un fenomeno può essere vero in molti casi e falso in pochi e viceversa, quindi si parla di percentuali e volendo di probabilità che non sono ovviamente certezze e tanto meno granitiche, ma rappresentano i fenomeni con ottima approssimazione nella costanza del loro replicarsi, soprattutto quando si ha a che fare con campioni significativi (come sono ormai quelli rappresentati degli utilizzatori di queste sostanze).

Gli stessi campioni significativi sono all'origine dell'allarmismo che si è creato, perché se l'1% di 100 utilizzatori è una persona, l'1% di un miliardo di persone, sono già ben dieci milioni di persone (che si possono lamentare dei sides).

Ciao

MA - r l i n
 

iosef

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4 Ottobre 2011
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Beh... non so che dirti. Salvo che, limitarsi ad affermare che alcuni storici moderni mettono in discussione una determinata ricostruzione o interpretazione dei fatti, senza precisare perché e in che modo, opponendo il solito refrain della storia ideologizzata (nel caso di specie, peraltro, del tutto impropriamente) è un approccio ancor più ideologico e pregiudiziale di quello che si intende criticare. Capisco che siamo off - topic, ma ciò non è una ragione valida perché le affermazioni perentorie (di nuovo), direi dogmatiche, prendano il posto della sintesi.


L'illuminismo propugnava (al pari del materialismo storico, suo diretto derivato) una filosofia della storia, ed in particolare una lettura di questa come storia della ragione umana e del suo lento e progressivo affermarsi nel corso dei secoli. Cosa essa sia, e quale direzione debba imprimere all'attività umana, è sempre rimasto un po' nel vago (al pari del concetto di divinità).
Di certo gli illuministi consideravano tutte le religioni una forma di superstizione (qualcuno dirà poi “oppio” dei popoli), sottovalutando che il senso del mistero è condizione consustanziale alla natura umana (e quindi alla stessa ragione,ed in definitiva alla stessa dinamica del progresso umano).

Per questo (e a prescindere da un mio, personale giudizio di valore), credo che un qualsiasi intellettuale o storico cattolico sottoscriverebbe in pieno quanto ho scritto nel precedente post, proprio perché in esso vedrebbe riconosciuto, in tutta evidenza, il ruolo di prodromo decisivo (e nefasto) che ebbero la Riforma protestante e il filone filosofico del materialismo storico (come naturale scaturigine di quella concezione dell’uomo propria degli stati liberali), nella realizzazione di quella società dell’usura e dei fantasmi giuridici oggi ben identificata da “Wall Street” (notoriamente il “diavolo dalla coda biforcuta”), in contrapposizione al regime del “dono” di epoca medioevale.

 

iosef

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4 Ottobre 2011
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Già, ho dimenticato di parlare degli anti dht. Per me è buon segno, significa che la questione non è cogente (e cocente, soprattutto a livello pelvico) come lo era nei giorni scorsi.

Sugli effetti a breve e a lungo termine degli anti dht è ovvio che deve applicarsi il metodo probabilistico. Fatte le debite distinzioni, anche per quanto riguarda il fumo e perfino per la radioattività i danni non sono certi, ma probabili.

E sul quantum (cioé il coefficiente di probabilità) che si gioca la partita, essendo tale fattore di per sé un deterrente (per chiunque: che giustamente teme di rientrare nella percentuale) all'uso di tali sostanze.

E qui consentimi di esprimere tutto il mio scetticismo sull'affidabilità delle stime ufficiali. Essendo d'altra parte questa la vera questione alla quale mi riferivo, quando parlavo di granitiche certezze.

Infatti, dato che tu stesso parli di poteri forti che coartano la libertà di pensiero, di inganno di una certa ortodossia storiografica, di poteri massonici che cospirano contro la verità dei fatti (consentimi l'esagerazione), non si capisce davvero perché, poi, dovremmo riporre tanta fiducia nelle statistiche della medicina di regime. Soprattutto quando in ballo ci sono miliardi di dollari o di euro.

La tua passione per le cure alternative (oltreché per la storia alternativa) dovrebbe quantomeno inocularti il dubbio (o metterti la pulce nell'orecchio, per usare la tua stessa espressione), di una statistica alternativa.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Sì è un dubbio che ho sempre coltivato su questo forum, ma che è stato sempre rintuzzato dal succedersi degli studi che hanno quasi sempre ribaltato il tutto parlando di suggestioni psicologiche (quindi diventa alternativo sostenere i dati ufficiali che sono peggiorativi rispetto a questi studi[:)]).

Come se non bastasse proprio nella sezione su finasteride di recente è apparso (o riapparso) uno specialista in psicologia per confermare la propria esperienza in questo senso...

La moderazione che devo assumere su questo forum, mi porta quindi a valutare tutto nelle dovute proporzioni, sapendo poi di mio quello che ho scritto sopra, ossia che con l'aumento dell'utilizzo di anti-dht cresce anche il numero assoluto di casi di sides, ma le percentuali possono restare le stesse.

Ciao

MA - r l i n
 

iosef

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4 Ottobre 2011
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Ti linko il resoconto di un'esperienza, molto simile alla mia, pregandoti di leggere attentamente la risposta del moderatore, che mi sembra assolutamente chiarificativa.
(non capisco perché non viene riportato il link esatto: cioé s a l u s master lozione-per-capelli-e-finasteride-causono-la-prostatite/ - se vai sui google potrai ricercarlo da te)

 

marlin

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Si parla di Finasteride, non di Revivogen, di un farmaco e non di principi naturali, di un sistemico e non di un topico, di un caso e non della norma...

Per queste questioni qui abbiamo i medici che rispondono, che penso possano essere più autorevoli in materia di qualsiasi moderatore...

Ciao

MA - r l i n
 

iosef

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4 Ottobre 2011
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Va be', con questa storia delle eccezioni siamo sempre punto e a capo... Sbaglio o in un forum come questo si discute non per reiterare le avvertenze contenute nei foglietti illustrativi (in quanto tali generiche e generali), ma anche per offrire qualche risposta individualizzata, cioé una spiegazione UTILE nel singolo caso? Mi sono iscritto anche per questo. Non certo per ascoltare la messa cantata (che altri per di più sanno cantare anche meglio...).

E poi: ammesso che lo siano (ed io non credo), anche i casi asseritamente particolari (qualificati tali non si capisce da chi...) sono degni di attenzione e meritano approfondimento. La medicina si occupa di individui, non della razza umana !! Ovvio, poi, che non chiedo risposte solo a te, benché ormai il tread ospiti un nostro dialogo a briglie sciolte.

D'altra parte, poiché conosco i medici che intervengono in questo forum (e che mi auguro non forniscano,in esso, responsi o risposte con la stessa fretta con cui digitano sulla tastiera), e poiché conosco anche le loro idee, preferisco, come dire?... non rovinare ulteriormente la mia salute.

Nel merito del contenuto del link (che mi auguro tu abbia letto attentamente): si parla anche di lozioni (spironattolone), e la risposta del moderatore mi sembra troppo qualificata per non celare una preparazione universitaria e specialistica in materia.

Egli afferma che gli anti dht (non solo il propecia) diminuiscono la secrezione prostatica (di qui quella sensazione di asciutezza nelle zone genitali, che almeno io ben conosco), causando una diminuzione del flusso urinario e, quindi, l'infiammazione dell'uretra ad opera dei batteri in fase ascendente (in pratica spiega che la prostatite è semplicemente una conseguenza di un banale ristagno urinario: quello che io ho sempre pensato...)

Spiega poi che, alla sospensione del trattamento con gli anti dht i sintomi peggiorano, perché la prostata (ormai già infiammata) aumenta del 20% (ossia di quel tanto quanto era stata precedentemente ridotta con la finasteride).

A me sembra una spiegazione molto convicente (naturalmente i termini che ho usato sono impropri... ma il concetto dovrebbe essere chiaro anche ai profani della materia).

Mi chiedo quanti di coloro che in questo forum lamentano la comparsa di sides alla sospensione, avrebbero anche pagato per leggere una risposta di questo tenore... (Che non avrebbe alleviato le loro pene, ma almeno approfondito, analizzato, se non fugato i loro dubbi...)

Anche se non è questa la sede più deputata (ho postato la questione in questo tread per non perdere il filo del discorso), mi auguro che la discussione si allarghi anche all' intervento di altri utenti. Un po' più aperti all'approfondimento e, magari (caso credo non difficile) anche toccati dalla problematica. Comunque ormai allergici alle messe cantate, e affamati di risposte alternative.

 

marlin

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9 Maggio 2004
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Posso solo dirti che se fai un cerca in merito a prostatite su questo forum trovi nel tempo una serie di post dove il dott. Gigli smentisce costantemente ogni collegamento tra fina e prostatite (figuriamoci quindi tra anti-dht naturali topici e questa infiammazione...):

http://www.ieson.com/topic.asp?TOPIC_ID=15932

http://www.ieson.com/topic.asp?TOPIC_ID=27729

http://www.ieson.com/topic.asp?TOPIC_ID=47393

Come vedi questa è la costante risposta di un professionista con tanta pratica clinica (che, per inciso, rende questo forum più affidabile nel mare magnum internettiano dove si trova tutto e il suo contrario...), tu hai scovato la risposta che ti soddisfa maggiormente (una specie di wishful thinking...), ma hai tirato il tutto, mi sia concesso, per i capelli, perché neanche lì si parlava di topici e nemmeno di principi naturali, trattandosi appunto di fina.

Ciao

MA - r l i n

 

iosef

Utente
4 Ottobre 2011
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Marlin ha scritto:
Posso solo dirti che se fai un cerca in merito a prostatite su questo forum trovi nel tempo una serie di post dove il dott. Gigli smentisce costantemente ogni collegamento tra fina e prostatite (figuriamoci quindi tra anti-dht naturali topici e questa infiammazione...):

Ah, grazie che me l’hai ricordato… [:0] Ma a chi pensi io mi riferissi quando parlavo di “messe cantate”? E chissà a quali responsi (se per tali possono intendersi semplici congiunzioni affermative o negative, senza spiegare il perché e il per come) pensavi che io alludessi, quando invocavo risposte alternative ?

Quindi non aggiungo altro, salvo osservare che:
- il professionista che tu hai citato mi consta essere un dermatologo, non un andrologo (parliamo di due discipline che sono decisamente eterogenee. Anzi, l’una con l’altra c’entra come i cavoli a merenda);

- sarà quindi un eccellente e coscienzoso dermatologo nel diagnosticare le alopecie androgenetiche (ed altro), nonché nel prescrivere le terapie anticalvizie, ma non mi risulta abbia titoli specialistici per poter trattare di prostatiti e di cause scatenanti delle stesse. Infatti le prostatiti non le cura lui, ma l’andrologo;

- il fatto che sia l’unico utente in grado di fornire risposte “qualificate”, non implica di per sé che queste siano fondate ed esaustive. Insomma, il dott. Gigli non è il Vangelo, e ascoltare qualche altra voce non potrebbe che giovare alla discussione: ciò, soprattutto a fronte di una posizione della categoria medica degli andrologi la quale, sull’utilizzo “disinivolto degli anti dht, appare... (come dire?) molto meno “tranchant” di tanti loro colleghi dermatologi (ma non di tutti, per fortuna).

No, limitarsi a sostenere che chi accusa dei sides con l'assunzione di anti dht è solo sfortunato (perché nel mondo ci sono 5 milioni di consumatori che non si lamentano: e gli dobbiamo credere perché lo dice lui), oppure che disturbi all'apparato uro-genitale insorti (guarda caso) con la sospensione della finasteride non c'entrino nulla con questa, mi sembrano risposte... quasi surreali.

Sugli effetti sistemici degli anti dht (anche di quelli ad uso topico), pensavo che tre pagine di tread (anche grazie ad alcune fonti che tu stesso hai linkato, in proposito) avessero adeguatamente approfondito la questione e fugato ogni residuo dubbio. Ma evidentemente non è così. Prendo quindi atto che la discussione non procede.

Ma del resto, anche a prescindere da queste pagine: come si può pensare che una qualsiasi sostanza anti dht abbia effetto, se non a livello sistemico? Affermarlo mi sembra quasi una precisazione pleonastica, se non tautologica!! (e ciò a prescindere che io possa esserne una prova vivente).

Insomma, continuare ad insistere che l’assorbimento transdermico di potenti sostanze antiandrogene limiti il proprio effetto ai “bulbi piliferi, al cuoio capelluto, come se si trattasse di torlo d’uovo sbattuto, mi sembra un'altra di quelle solite “messe cantate”, con tanto di foglietto illustrativo - libretto d’accompagnamento (naturalmente con l’intestazione “prodotto cosmetico”), che non meriterebbe alcuna audizione in una sede come questa. Ossia, in un forum di liberi, curiosi e disincantati consumatori.
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Questo forum è si qualifica come affidabile per la presenza di specialisti in capelli che peraltro hanno un'esperienza clinica molto lunga (si pensi anche al dott. Marliani)....nessuno ha mai visto in tutti i casi che ha trattato o visto trattare questa correlazione tra anti-dht e prostatite.

Credo che i docs che frequentano questo forum siano più attendibili delle fonti da te riportate.

Il tuo caso è molto particolare perché con i principi naturali del Revivogen, in particolare con gli acidi grassi liberi ci dovrebbe essere l'effetto opposto ossia il contrasto dei percorsi innescati dal DHT (e non tanto del DHT stesso) che portano alla riduzione delle citochine infiammatorie a partite dalla IL-6 (che pare appunto connessa con la miniaturizzazione del capello). Quindi anche l'eventuale effetto sistemico di questi acidi dovrebbe appunto essere antinfiammatorio, più che anti-dht.

Quanto spiegato nell'altro forum con dovizia di particolari è un'azione meccanica che non ha molto riscontro, perché parte dalla riduzione del prodotto della prostata per immaginare un effetto risucchio che non mi pare sia stato mai riscontrato nemmeno dagli urologi che conoscono fina molto bene.

Se proprio vogliamo giocare alle ipotesi io ne avrei anche una migliore, ossia la riduzione anche di corticosteriodi antinfiammatori da parte della fina sempre attraverso l'inibizione della 5AR (c'è almeno uno studio che ora non riesco a rinvenire).

Comunque sempre spulciando sugli studi peer reviewed appare chiaro che non c'è una relazione tra finasteride e anti-dht in generale con la prostatite, nel senso che vengono proposti come cura della stessa...

Quindi non si può dire che i nostri dermatologici si oppongano più di tanto ai migliori ricercatori in campo urologico (ovviamente nulla esiste su prostatite e utilizzi topici di anti-dht...per questo ti consigliavo di contattare un medico ricercatore...)

Ciao

MA - r l i n