Vorrei sapere da Ciro perchè sinceramente non dice anche di essersi presentato con un quadro di calvizie del 6-7 grado di Hamilton e dopo anni che aveva sfruttato il suo cuoio capelluto con qualsiiasi terapia presentasse la scienza.
Cari ragazzi il problema è, e lo ripeto a tutti coloro i quali vengono al mio cospetto (naturalmente a Ronald non ho potuto dirlo, ahimè) che è fondamentale valutare le condizioni di ognuno al momento dell'inizio della terapia ed ogn i 2-3 mesi perchè oltre alla stagionalità, le aggravanti dello stato del cuoi capelluto sono tali e tante che intervengono positivamente ma più spesso negativamente a modificare il bilancio tra le entrate e le uscite, cioè tra i capelli che cadono e quelli che ricrescono.
Ricordate sempre che la calvizie è un processo cronico, cioè che quando inizia dura tutta la vita, e progressivamente ingravescente e che quindi già deve essere considerata efficace una terapia che nel corso dei mesi e degli anni soprattutto dimostri che , nonostante iuna continua e costante ed inesorabile caduta di capelli, dimostri che lo stadio clinico non sia mutato.
Se poi la terapia è capace di far vedere un aumento della consistenza dei capelli (miglioramento della miniaturizzazione, patognomonica della calvizie), del numero o dell'effetto ottico del volume , allora siamo di fronte ad uan terapia che sa erroneamente del miracoloso e che invece è stata impostata con un'esatta valutazione della forza degli eventi negativi contro i quali si è potuto utilizzare un mix terapeutico in grado di vincere quella forza malefica: E non è detto che ci si riesce sempre!
Se ci riuscissimo sempre saremmo santi e non uomini.
A presto e.....polemiche zero!