questo potrebbe essere la spiegazione dell'efficacia della nipo:
Si tratta di una pianta della famiglia delle urticariacee di origine giapponese, utilizzata sin dalla antichita' nella medicina orientale. Dalla foglia si estrae una specifica miscela di acidi grassi polinsaturi (composta prevalentemente da acido g-linolenico, acido linoleico, palmitico, oleico, elaidico e stearico) con azione di inibizione selettiva dell’enzima 5-a- reduttasi di tipo II, e in parte anche su quello di tipo I. La particolare miscela di acidi polinsaturi va a saturare l’enzima occupandone il recettore, disattivandolo, all’interno della papilla dermica e delle cellule della matrice del follicolo pilifero.
Infatti l’enzima e' legato alla parete della membrana cellulare, ed e' in grado di svolgere la sua attivita' solo se e' mantenuta una perfetta integrita' bilamellare della membrana cellulare: qualsiasi modificazione della sua matrice lipidica puo' alterare la configurazione dell’enzima in modo non specifico. Solo determinati acidi grassi insaturi con specifica configurazione sono potenti inibitori dell’enzima, e in particolare quelli con 14 - 22 catene di carbonio e da 1 a 6 doppi legami in configurazione cis. Gli acidi grassi saturi non hanno nessuna capacita' di inibizione.
L’effetto inibitorio dell’enzima non produce nessuna modificazione della componente ormonale, non e' competitivo rispetto al testosterone, e questo permette di non avere effetti collaterali che interessino la sfera sessuale (diminuzione della libido, riduzione della mobilita' degli spermatozoi) ne' di essere teratogenico. In tutti gli studi eseguiti non sono mai stati riportati casi di effetti collaterali. In linea generale e' stata individuata una controindicazione al suo uso solo nei soggetti affetti da allergia alle urticariacee. Sono stati effettuati numerosi test di tossicita' e di valutazione della LDL nel topo che non hanno messo in evidenza rischi alla salute derivanti dall’uso dei principi attivi della pianta