Yolo, ti faccio una domanda
Non è che la dismorfofobia sia anche l’errata percezione del proprio fisico? Proprio perché parli di centinaia di foto... anche io quando ero ragazzo, ma ricordo che lo facevo perché non ero sicuro di quale fosse il mio vero aspetto. Capitava che mi vedevo bene allo specchio, e quasi credevo di vedere un’altra persona sulle foto. Hai presente quando arrivi al punto da chiedere a un tuo amico se sei normale? E questo ti risponde “non hai gli specchi a casa?”, il fatto è che mi pareva di avere 100 aspetti fisici diversi, e questo mi disturbava. Un po’ questo atteggiamento è rimasto chiaramente con la calvizie perché noti che avere anche solo un ciuffo di capelli che ti copre un angolo di stempiatura può cambiarti tantissimo la fisionomia del viso. Quindi ho preso a tenere i capelli cortissimi più per essere sicuro che la stempiatura sia visibile e non una ‘sorpresa’ al primo colpo di vento. Questo devo dire che mi ha tranquillizzato molto. Ma nel mio caso non è legato al timore di non piacere o piacermi (cioè anche si ma non in maniera assoluta), ma di non essere sicuro cosa vedono gli altri. A volte ho anche pensato che potesse trattarsi di un problema neurologico, che il cervello fa difficoltà a creare una mappa precisa del proprio fisico, e quindi vedere qualcosa di diverso in una particolare foto, filmato ecc. crea uno shock da disorientamento della propria identità
Però i capelli nel lavandino non sono proprio sintomo di dimorfismo...
Così come la rosacea, le cica d'acne ed il resto appresso.
Il problema è serio, non tanto perchè si vive lo stesso....ma come si vive? Qualitativamente che vita si può avere?
La società di adesso è pura m**da, i ragazzi di oggi (la maggior parte) è pura feccia a pensare che il mondo sarà loro un giorno mi fà venire i brividi.
Diciamocelo, detto papele papele, è molto complesso da spiegare, ma non sei nemmeno ascoltato da chi dovrebbe ascoltare, dottori, strutture, specialisti? Ma de chè? E' una gara a chi è più rifatto, bello e ricco....chi stà nella m**da ci rimane.
@yolo grazie per questo tuo intervento che fa più chiarezza. Vorrei aggiungere anche qualcosa, per esperienza (diretta e indiretta): la dismorfofobia o, come ora viene chiamata, disturbo da dismorfismo corporeo, può essere una patologia talmente invalidante da spingere chi ne soffre non solo ad evitare completamente qualunque relazione sociale fino a non riuscire a farsi vedere nemmeno dai propri cari se non coperti, ma anche, purtroppo, al suicidio. Purtroppo in rete e nei media si parla di questo disturbo solo quando racconta di esserne affetto un personaggio dello spettacolo, un attore, un cantante, una modella, e spesso con il classico "ne sono uscito/a con grande impegno accettandomi per quel che sono". Cosa che diventa fuorviante per chi non ne è affetto e non conosce la patologia, ma accentua anche il senso di vergogna di chi la soffre: gli altri ce la fanno, io no e sono chiuso in casa e nemmeno ho un lavoro. Non solo, e qui si aprirebbe un portone, ma è da rivedere la questione dell'impatto sociale di media e delle nuove tecnologie, e di quello che può essere considerato un narcisismo da rete. Su quest'ultima cosa, vorrei si facesse più chiarezza: siamo in un'epoca narcisistica, è fuori dubbio, ma la personalità patologica narcisistica è ben altra cosa. Se non avete avuto a che fare con uomini o donne seriamente narcisisti patologici, vi auguro che non vi accada mai (purtroppo, negli ultimi anni, di narcisismo si parla molto ma troppo spesso da non esperti in materia). Sull'impatto dei social, di una continua esposizione mediatica di volti e corpi, sulla performatività richiesta in ogni ambiente, anche su questo nulla da dire. Ma chi soffre di dismorfofobia, molto spesso comincia a soffrirne in età molto precoce, e una correlazione tra sviluppo della patologia con disturbi post traumatici complessi è dimostrata ormai da studi decennali. Che si parli di non curanza in una famiglia disfunzionale, che si tratti di genitori che trattano narcisisticamente i propri figli come un prolungamento di sé da esibire come oggetto, che si tratti di bullismo, che si tratti, e qui entriamo in un terreno molto scivoloso (quello che porta alle più gravi forme di questa patologia), abusi veri e propri, psicologici ma anche fisici e sessuali. Dove, in questi ultimi, il corpo, oggetto di violenza, lo si rinnega e ripudia come fosse una "cosa" schifosa, da strappare, da cancellare, nascondere. In questo senso, anche anoressia e bulimia sono forme di dismorfofobia: là dove l'anoressica annienta il proprio corpo, la persona bulimica crea un involucro di protezione con l'obesità. Su anoressia e bulimia ora c'è meno stigma, fortunatamente. Sulla dismorfofobia ancora molto, per quanto dovrebbero essere considerate patologie molto vicine: purtroppo non è raro che si associ la patologia ad un "voler essere belli", a "fisime", a "non è che tutti stanno a guardarti", a "ma va che problemi ti fai, sei normalissimo", "te dovresti vedere persone davvero brutte o menomate". Frasi che portano ad un incremento di vergogna e a spingere chi ne soffre a non parlarne più e ad isolarsi. Ragazzi, in forme gravi, il dismorfofobico si vede realmente "menomato" e deforme. Si vede oggetto di derisione, un mostro da gettare nel pattume o da impiccare (cosa che purtroppo accade).Studio psicologia e soffro di dismorfofobia quindi questo è il post perfetto.
Innanzitutto la dismorfofobia non ha solo cause esterne, come moltissimi altri disturbi psicologici simili ha alla base il temperamento o genetica, e affonda le radici nelle interazioni infantili, che a loro volta sono in parte determinate dal proprio temperamento. Il temperamento è la parte immutabile della propria personalità, apprezzabile solo in tenera età. Le esperienze infantili che hanno più possibilità di generare la dismorfofobia in là nel tempo sono quelle in cui ci si sente profondamente indegni, può dipendere dai voti scolastici o dall'essere rifiutato dai coetanei così come dai genitori, il contesto è poco importante, ogni cosa può essere poi riversata sul proprio aspetto fisico a livello inconscio, quindi non è una cosa di cui siamo consapevoli. L'ossessione attuale della società per la perfezione diventa quindi una concausa, se fosse la causa chiunque non si trovi bello o non risponda agli standard ne soffrirebbe, ma non è così.
La dismorfofobia non è un "credersi brutti", è una profonda e limitante ossessione per il proprio aspetto fisico. Se a 15 anni mi svegliavo la mattina e i capelli non mi piacevano piuttosto che andare a scuola fingevo di star male; se volevo uscire la sera e mentre andavo mi specchiavo per caso nel finestrino di un'auto rientravo; se mi specchiavo casualmente quando ero fuori mi sentivo a disagio. A parte questo la mia adolescenza è stata totalmente normale, con amici, con partner, eppure ne soffro. Quando è iniziata la cosa dei capelli sono arrivato a fare anche 200 foto al giorno per evidenziare bene la situazione, capire com'ero messo, cosa si sarebbe potuto fare, ho spulciato ogni forum, tutto quello che potessi guardare. A volte va a giorni, un giorno è tutto ok e quello dopo mi vedo in una situazione irrecuperabile. È avere una percezione del tutto distorta, è come guardarsi allo specchio e ritrovarsi davanti uno di quegli specchi deformanti che si trovano nei luna park.
Si possono dare dei consigli a chi soffre di dismorfofobia, ovvero rivolgetevi a uno specialista. La dismorfofobia è davvero difficile da trattare, si parla di recuperare le proprie parti infantili, microtraumi eccetera, e doverli rivivere per annullarli. Da quando ho iniziato la terapia sicuramente le cose per me sono cambiati, i capelli continuano a generarmi abbastanza ansia anche se come ho detto va a giorni, ma con l'immagine allo specchio nella totalità ho davvero molti meno problemi. Da solo non ci sarei mai riuscito.
Ah, tanto per parlarne: la psicologia s'è un po' evoluta da Freud, di certo i suoi manuali non sono attualmente usati nella psicologia clinica.
Può essere come anche no Gigi…Io sono l'esempio di quello che dici.
Nelle foto che ho messo si vedono abbastanza capelli.
Nella vita di tutti i giorni ad esempio da colleghi o colleghe di lavoro mi capita di sentirmi dire frasi tipo :"i tuoi capelli sono patrimonio dell'umanità" oppure "guarda che bei capelli che ha Gigi, ricci, scuri, beato lui".
Eppure ho AGA, lieve, diagnosticata nelle fasi tutto sommato iniziali, ma pur sempre AGA purtroppo.
Le persone che conosco non sanno che ho questa patologia e se raccontassi tutta la mia ansia per l'alopecia mi prenderebbero per pazzo.
Forse se non mi fossi posto il problema e non fossi andato a farmi visitare e quindi senza alcuna terapia negli anni, magari adesso sarei arrivato a norwood 3 senza accorgermene.
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