Ragazzi, ancora sulla questione degli androgeni, leggete questo lavoro del dottore Campo:
Studi più recenti hanno dimostrato che le concentrazioni di androgeno urinario e di testosterone nel plasma sono simili in uomini calvi e non calvi, e che i livelli degli androgeni serici non sono legati al grado di calvizie maschile. Cipriani et al., invece, notarono un aumento della frazione slegata, o attiva, di testosterone, e Pitts osservò un aumento di deidroepiandrosterone (DHEA), un androgeno debole, in uomini con calvizie maschile. Nonostante ciò, non c'è relazione tra calvizie maschile ed altri caratteri legati ad androgeni, come il livello di escrezione sebacea; la densità di peli,etc(...)I livelli di androgeni negli uomini con calvizie maschile non corrispondono alla rapidità della caduta di capelli(...)Uomini con una completa femminilizzazione testicolare sono XY ma sono privi di recettori androgeni funzionali: non hanno alcuna caduta di capelli ed alcuna crescita di peli pubici, neanche femminili o ascellari.
Pazienti maschi con carenza di 5 alfa reduttasi tipo 2 hanno un livello di testosterone normale ma un basso livello di diidrotestosterone al momento della pubertà. Questi sviluppano peli pubici femminili e peli ascellari, ma nessuna o scarsa crescita di barba, recessione bitemporale, o calvizie maschile(...)Sembrerebbe, quindi, che la 5alfa reduttasi tipo 1 possa essere necessaria per l'espressione della calvizie maschile. E' stato determinato, invece, che quegli individui che mostrano il fenotipo di carenza di 5 alfa reduttasi (pseudo ermafroditi?) con la tipica mancanza di calvizie maschile hanno una carenza solo della 5 alfa reduttasi tipo 2. Non è chiaro, quindi, perché questi uomini non sviluppino calvizie: non possono manifestare calvizie a causa di una rarità razziale o genetica di alopecia androgenetica piuttosto che di una carenza di 5 alfa reduttasi. E' necessaria, quindi, un'ulteriore delineazione della differenza degli isoenzimi della 5 alfa reduttasi nel cuoio capelluto affetto da calvizie rispetto a quello non affetto. La 5 alfa reduttasi è un enzima dipendente da NADPH e può, in alcune posizioni, essere regolato da androgeni(...)Sebbene il livello di DHT può dipendere direttamente dall'attività della 5 alfa reduttasi, è influenzato evidentemente anche dalla scorta di precursori androgeni e dal metabolismo del DHT. Il testosterone è il principale precursore del DHT negli uomini, mentre altri ormoni più deboli come il DHEA sono i principali precursori del DHT nelle donne. La pelle è un luogo attivo del metabolismo androgeno dove il testosterone, l'androstenedione, e il DHEA sono largamente metabolizzati. In entrambi i sessi, la 17 beta idrossisteroido deidrogenasi (17 beta HSD) assume importanza a causa della sua conversione dei 17-chetosteroidi, che sono androgeni deboli, in 17-idrossisteroidi, che sono androgeni potenti. La 17 beta HSD è responsabile anche per la potenziale interconversione del testosterone e del DHT in androgeni meno potenti. Nei capelli staccati, inoltre, la Vmax per il percorso 17-ossidazione è pari a quattro volte quello della 5 alfa reduttasi. Hay e Hodgins dimostrarono le differenze nella direzione predominante dell'ossidoriduzione 17 beta nei vari tessuti sensibili agli androgeni ed ipotizzarono le differenze basate sulla concentrazione relativa dei coenzimi ossidati e ridotti NAD e NADP nei tessuti. Istochimicamente, la 17 beta HSD sembra essere localizzato principalmente nella guaina epiteliale esterna e nel bulbo dei follicoli del capello. L'attività del 17 beta HSD sembra maggiore in anagen che in telogen ma sembra diminuire nel follicolo anagen con il progresso della calvizie. Fazekas e Sandor mostrarono che in capelli staccati da cuoio capelluto affetto da calvizie c'è una minore formazione di 5 - androstene - 3b, 17 beta diolo dal DHEA in conseguenza di una diminuita funzione del 17 beta HSD ed una maggiore formazione di 4 - androstene - 3, 17 - dione. Anche la 3 beta idrossisteroide deidrogenasi isomerasi (delta 4-5 isomerasi o 3 beta HSD isomerasi) è importante per l'interconversione di androgeni deboli in testosterone. Sawaya, Honig, Garland, e Hsia hanno mostrato che c'è una maggiore attività del 3 beta HSD isomerasi citosolico nelle ghiandole sebacee nel cuoio capelluto affetto da calvizie. Non è determinato se il cambiamento nell'attività nelle ghiandole sebacee è equivalente a quella delle cellule delle papille dermiche del cuoio capelluto affetto da calvizie. Il testosterone può evitare il metabolismo in DHT essendo interconvertito dall'enzima aromatasi in estradiolo. Sawaya, Price e Harris hanno mostrato che l'aromatasi è più abbondante nell'area occipitale, rispetto all'area frontale, nelle donne con alopecia androgenetica, e trascurabile negli uomini. Ciò può aiutare a spiegare le differenze fenotipiche dell'alopecia androgenetica tra uomini e donne. Anche il livello di DHT è influenzato dal suo metabolismo in altri androgeni più deboli. Quasi tutto il DHT è ridotto in situ in 3 alfa e 3 beta androstenediolo dalle 3 alfa e 3 beta chetoreduttasi dipendenti da NADH e NADPH (idrossisteroido deidrogenasi). Questi enzimi sono presenti nel citosol e nei microsomi, e la predominanza relativa dell'uno sull'altro sembra dipendere da cofattori. La reazione catalizzata dal 3 alfa HSD è potenzialmente reversibile, mentre quella del 3 beta HSD non lo è, almeno nella pelle pubica. Quindi, i cofattori locali possono agire di nuovo sul livello cellulare di DHT. Schweikert e Wilson hanno mostrato che la formazione di 5 alfa androstenediolo è più alta nell'area frontale affetta da calvizie rispetto a quella non affetta. Clinicamente, l'androstenediolo urinario è una misura molto migliore del DHT stesso della conversione periferica di testosterone o androstenedione in DHT. Recettori degli androgeni gli androgeni, come altri steroidi, diffondono attraverso le membrane plasmatiche e si combinano con una proteina recettrice citosolica o nucleare. Il complesso androgeno-recettore subisce cambiamenti nella conformazione a livello nucleare, esponendo dei siti sterici che possono interagire nella cromatina con l'elemento di risposta dell'ormone rilevante. Il dominio che lega gli steroidi del recettore degli androgeni è la terminazione carbossi-idrofobica della proteina recettrice degli androgeni, ed il dominio che lega il DNA è vicino alla terminazione idrofilica amino-terminale. Il legame del complesso del recettore di androgeni al DNA risulta in un cambiamento nella trascrizione del DNA e nella sintesi della proteina. Studi su campioni di pelle prepuziale di maschi di varie età mostrano che benché il numero totale di siti recettoriali per gli androgeni era abbastanza costante per tutte le età studiate, la proporzione relativa di recettori di androgeni nel citosol rispetto al nucleo variava con l'età. I recettori per gli androgeni sembravano essere localizzati principalmente nei compartimenti nucleari in quelle fasi dello sviluppo caratterizzate da più alti livelli di androgeni circolanti nel sangue. Sembrerebbe esserci un solo recettore di androgeni che lega i vari ormoni steroidi in un ordine gerarchico di affinità: DHT > testosterone > estrogeno > progesterone. I diversi effetti degli steroidi legati sono determinati potenzialmente dall'effetto spaziale sugli elementi di risposta dell'ormone nella cromatina o sui fattori regolatori di trascrizione. Il complesso DHT-recettore ha una maggiore affinità per i recettori nella cromatina nucleare di quanta ne abbia il complesso testosterone-recettore. Il recettore degli androgeni non è regolato da androgeni, a differenza della 5 alfa reduttasi, ma, come è stato riportato da almeno uno studio, è indotto da estrogeni. Il recettore per gli androgeni è collegato a X con il gene (o con il cromosoma X ?) che codifica il recettore vicino al centromero sul braccio lungo del cromosoma X.