delusione

caropepe

Utente
25 Maggio 2009
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ragazzi, avete ragione... ma diciamocelo chiaramente: se non avessimo tutti - chi più, chi meno - questa difficoltà nell'accettare la caduta, il cambio di immagine e tutto il resto, non staremmo su questo forum. :)

alla fine il taglio l'ho fatto, quel giorno. ormai la stempiatura ed il progressivo assottigliamento sono abbastanza visibili, alla luce... c'è chi me lo fa (dispettosamente) notare, chi invece non fa altro che dirmi che sto molto meglio così.
la verità sta, ovviamente, nel mezzo.
per tutto il resto, pazienza: ho 31 anni e dell'inevitabile e progressivo peggioramento tento di farmene una ragione.
cerco di continuare con la fina finché dura. se non altro, lo sfizio di avere i capelli lunghi sono riuscito a togliermelo. :)

p.s. sulla storia del cranio, probabilmente esagero. o probabilmente no? lo scopriremo quando dovrò necessariamente radermi.
 

cactus king

Utente
26 Maggio 2011
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31 anni.. sei ancora giovane ma qui c'è gente che ha dovuto affrontare questi problemi negli anni più belli. Ti capirei se avessi avuto 20 anni ma alla tua età dovresti avere la maturità giusta per farti scorrere addosso tutto ciò. Comunque sia il ridimensionamento della capigliatura affetta da Aga è la prima cosa da prendere in considerazione per rientrare nella decenza, le lunghe chiome lasciamole a chi di capelli ne ha a mazzi.
 

yepes4

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22 Gennaio 2013
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JulienSorel ha scritto:
del resto la terza età è un mostro partorito dalla medicina moderna, specialmente dagli antibiotici.
cosa intendi?
 

bb

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13 Luglio 2011
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yepes4 ha scritto:
JulienSorel ha scritto:
del resto la terza età è un mostro partorito dalla medicina moderna, specialmente dagli antibiotici.
cosa intendi?

che una volta si moriva prima.
credo.
 

yepes4

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22 Gennaio 2013
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vi sono numerosi casi di ultracentenari precedenti alla scoperta degli antibiotici e della medicina moderna
 

bb

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13 Luglio 2011
423
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yepes4 ha scritto:
vi sono numerosi casi di ultracentenari precedenti alla scoperta degli antibiotici e della medicina moderna

numerosi quanto vuoi, ma sempre percentualmente trascurabili.
tralasciando gli ultracentenari, ormai 70-80 anni è la norma.
addirittura, non ricordo più dove, ho sentito che con tutto quello che ci finisce in corpo -tra medicinali e conservanti nei cibi- persino la decomposizione dei cadaveri ha raggiunto tempi lunghissimi.
 

yepes4

Utente
22 Gennaio 2013
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bb ha scritto:
yepes4 ha scritto:
vi sono numerosi casi di ultracentenari precedenti alla scoperta degli antibiotici e della medicina moderna

numerosi quanto vuoi, ma sempre percentualmente trascurabili.
tralasciando gli ultracentenari, ormai 70-80 anni è la norma.
addirittura, non ricordo più dove, ho sentito che con tutto quello che ci finisce in corpo -tra medicinali e conservanti nei cibi- persino la decomposizione dei cadaveri ha raggiunto tempi lunghissimi.
lo studio della demografia va ben oltre questi aneddoti e casi di ultra centenari da me citati. aspettativa di vita e durata della vita sono due concetti ben diversi e se anche secoli fa l'aspettativa di vita era inferiore a quella odierna non significa che non ci fossero 80enni e 90enni. liquidare il tutto con l'invenzione degli antibiotici e dei conservanti mi sembra un filo riduttivo.
 

bb

Utente
13 Luglio 2011
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a parità di aspettativa, la durata varia decisamente se aggiungiamo sulla bilancia antibiotici ecc ecc.
ci saranno stati senz'altro, ma sul fatto che fosse normale (e ritenuto tale) ho qualche dubbio.
non ho conoscenze specifiche, ma mi pare innegabile che il progresso scientifico sia stato e sia determinante in questo senso.
 

yepes4

Utente
22 Gennaio 2013
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bb ha scritto:
a parità di aspettativa, la durata varia decisamente se aggiungiamo sulla bilancia antibiotici ecc ecc.

su quali studi/ricerche fondi questa ipotesi? ecc ecc cosa sarebbe?
 

bb

Utente
13 Luglio 2011
423
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su quali studi/ricerche fondi questa ipotesi?

mah, sulla storia?
se (a) e (b) contraggono la tubercolosi e solo ad (a) vengono somministrati gli antibiotici, non mi sembra difficile intuire quale tiri avanti.
non mi è ben chiaro a quale conclusione voglia arrivare: il fatto stesso che si parli di aspettativa di vita sta ad indicare come esistano determinati parametri in base ai quali stabilire una media.
 

yepes4

Utente
22 Gennaio 2013
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bb ha scritto:
su quali studi/ricerche fondi questa ipotesi?

mah, sulla storia?
mi sembra una logica impeccabile.
nei paesi in via di sviluppo vi è una aspettativa di vita che possiamo paragonare a quella di molti anni addietro del mondo occidentale i casi di tubercolosi sono in aumento
http://it.wikipedia.org/wiki/File:TB_incidence.png

quali sono i 'determinati parametri in base ai quali stabilire una media'?


In Europa le morti da TBC crollarono da 500 ogni 100.000 casi nel 1850 a 50 ogni 100.000 casi nel 1950. Miglioramenti nella salute pubblica ridussero la tubercolosi ancor prima dell'arrivo degli antibiotici, anche se la malattia rimase una considerevole minaccia alla salute pubblica, tanto che quando il Medical Research Council (consiglio medico della ricerca) venne formato nel Regno Unito nel 1913, il suo scopo principale era la ricerca sulla tubercolosi.[28]
 

bb

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13 Luglio 2011
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non mi risulta che i paesi in via di sviluppo abbiano protocolli sanitari pari ai paesi sviluppati[:)]
il mondo occidentale di molti (quanti?) anni addietro era comunque superiore sotto questo e molti altri aspetti a quei paesi, proprio come l'occidente di oggi lo è a quello di ieri. sinceramente, non vedo il fondamento del paragone.
la tubercolosi era un semplice esempio (e avevo specificato a parità di condizioni).
rimane, però, la domanda: qual è la tua tesi?

scusa eh, ma almeno evidenzia tutto, non solo quello che vuoi:

Miglioramenti nella salute pubblica ridussero la tubercolosi ancor prima dell'arrivo degli antibiotici, anche se la malattia rimase una considerevole minaccia alla salute pubblica, tanto che quando il Medical Research Council (consiglio medico della ricerca) venne formato nel Regno Unito nel 1913, il suo scopo principale era la ricerca sulla tubercolosi.
 

yepes4

Utente
22 Gennaio 2013
71
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bb ha scritto:
non mi risulta che i paesi in via di sviluppo abbiano protocolli sanitari pari ai paesi sviluppati[:)]

e dove ho scritto ciò?[:)]


quali sono i paramentri tramite i quali si stabilisce la 'media' di cui parlavi prima? hai mai fatto ricerche di carattere scientifico in questo senso?

io non ho nessuna tesi. chi ha espresso una tesi, nonostante quelle che a me paiono come scarse competenze in materia, sei tu. hai chiaramente stabilito che a parità di aspettative di vita una popolazione che è più esposta all'uso di antibiotici avrà un miglioramento dell'aspettativa di vita. ora se tu dovessi scrivere una tesi su queste premesse la giustificheresti dicendo 'ce lo dice la storia'? mi sembra una argomentazione molto debole. quali modelli 'storici' hai confrontato per giungere a tali conclusioni?
 

bb

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13 Luglio 2011
423
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hai mai fatto ricerche di carattere scientifico in questo senso?
e tu? io ho chiaramente scritto di non avere conoscenze specifiche, visto che i miei studi vanno in tutt'altra direzione. porto avanti la discussione per semplice interesse[:)]

io non ho nessuna tesi. e allora che scrivi a fare?^^
la tua tesi nasce dalla perplessità con cui hai accolto la mia ipotesi circa il significato del post dell'altro utente. chi ha espresso una tesi, nonostante quelle che a me paiono ma come ti paiono? ho chiaramente detto di non saperne un tubo! vedi di non polemizzare inutilmente^^ come scarse competenze in materia, sei tu. hai chiaramente stabilito che a parità di aspettative di vita una popolazione che è più esposta all'uso di antibiotici avrà un miglioramento. ora se tu dovessi scrivere una tesi su queste premesse la giustificheresti dicendo 'ce lo dice la storia'? mi sembra una argomentazione molto debole. quali modelli 'storici' hai confrontato per giungere a tali conclusioni?

tanto per sapere, i tuoi modelli solidi, quali sarebbero? a parte qualche citazione a metà?
mi chiedo perchè i bambini vengano vaccinati. chissà su cosa si basa questa stramba abitudine[:)]
 

yepes4

Utente
22 Gennaio 2013
71
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bb ha scritto:
hai mai fatto ricerche di carattere scientifico in questo senso?
e tu? io ho chiaramente scritto di non avere conoscenze specifiche, visto che i miei studi vanno in tutt'altra direzione. porto avanti la discussione per semplice interesse[:)]

io non ho nessuna tesi. e allora che scrivi a fare?^^
la tua tesi nasce dalla perplessità con cui hai accolto la mia ipotesi circa il significato del post dell'altro utente. chi ha espresso una tesi, nonostante quelle che a me paiono ma come ti paiono? ho chiaramente detto di non saperne un tubo! vedi di non polemizzare inutilmente^^ come scarse competenze in materia, sei tu. hai chiaramente stabilito che a parità di aspettative di vita una popolazione che è più esposta all'uso di antibiotici avrà un miglioramento. ora se tu dovessi scrivere una tesi su queste premesse la giustificheresti dicendo 'ce lo dice la storia'? mi sembra una argomentazione molto debole. quali modelli 'storici' hai confrontato per giungere a tali conclusioni?

tanto per sapere, i tuoi modelli solidi, quali sarebbero? a parte qualche citazione a metà?
mi chiedo perchè i bambini vengano vaccinati. chissà su cosa si basa questa stramba abitudine[:)]
in italia si vaccinano i bambini per la tubercolosi? hai voglia di scherzare spero.
si, ho competenze in materia statistica avendo collaborato anche con istat e banca d'italia.
se si formula una ipotesi su una popolazione bisogna avere dei campioni in studio dai quali inferire statisticamente.


'la tua tesi nasce dalla perplessità con cui hai accolto la mia ipotesi circa il significato del post dell'altro utente'

e quale sarebbe questa mia tesi nata dalle mie perplessita?
vuoi sapere i miei modelli solidi in relazione a cosa?
 

bb

Utente
13 Luglio 2011
423
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in italia si vaccinano i bambini per la tubercolosi? hai voglia di scherzare spero.
ancora con 'sta tubercolosi?! era solo un esempio^^
non sono del mestiere, ma fin lì ci arrivo[:D]
si, ho competenze in materia statistica avendo collaboranto anche con istat e banca d'italia.
mm, addirittura.
ma di antibiotici e compagnia bella che sai?


e quale sarebbe questa mia tesi nata dalle mie perplessita?

il fatto che non sia così, o non necessariamente così.
dovessi tu scrivere quella famosa tesi al posto mio, da dove partiresti?
no, perchè altrimenti s'è punto a capo.
 

yepes4

Utente
22 Gennaio 2013
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dovessi scrivere una tesi partirei, ti può sembrare assurdo, da evidenze e dati scientifici.
poi svilupperei la mia ipotesi e cercherei di dimostrarla con il materiale di cui sopra.

io non ho effettuato nessun tipo di vaccino da quando sono nato. puoi spiegarmi il perchè?

ho qualche volume di chimica farmaceutica e cerco di interessarmi all'argomento compatibilmente al fatto che non è la mia professione. posso chiederti quali sono le tue competenze in campo di antibiotici 'e compagnia bella'?
 

bb

Utente
13 Luglio 2011
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yepes4 ha scritto:
dovessi scrivere una tesi partirei, ti può sembrare assurdo, da evidenze e dati scientifici.
poi svilupperei la mia ipotesi e cercherei di dimostrarla con il materiale di cui sopra. ok, ho preso appunti, ma ancora non hai dimostrato se e perchè la mia linea sia meno plausibile della tua

io non ho effettuato nessun tipo di vaccino da quando sono nato. puoi spiegarmi il perchè? chiedilo ai tuoi genitori, io che c'entro?

ho qualche volume di chimica farmaceutica e cerco di interessarmi all'argomento compatibilmente al fatto che non è la mia professione. posso chiederti quali sono le tue competenze in campo di antibiotici 'e compagnia bella'? ancora? è inutile che continui a cercare di insinuare la mia incompetenza in merito: l'ho già più volte ribadita[8D]

ora, visto che i volumi li hai e presumo li abbia pure letti, perchè non snoccioli qualche dato? sicuramente più interessante che non polemizzare a vuoto.
 

bb

Utente
13 Luglio 2011
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sto cercando del materiale (pro e contro, eh), ma salvo articoli specifici, niente che si possa applicare in generale.

Risks and Benefits Associated With Antibiotic Use for Acute Respiratory Infections: A Cohort Study
Sharon B. Meropol, MD, PhD1,2,3#8657;, A. Russell Localio, PhD3,4,5 and Joshua P. Metlay, MD, PhD3,4,5,6
+ Author Affiliations

1Department of Pediatrics, Case Western Reserve University School of Medicine, Cleveland, Ohio
2Department of Epidemiology and Biostastics, Case Western Reserve University School of Medicine, Cleveland, Ohio
3Penn Center for Education and Research on Therapeutics, University of Pennsylvania School of Medicine, Philadelphia, Pennsylvania
4Center for Clinical Epidemiology and Biostatistics, University of Pennsylvania School of Medicine, Philadelphia, Pennsylvania
5Department of Biostatistics and Epidemiology, University of Pennsylvania School of Medicine, Philadelphia, Pennsylvania
6Department of Medicine, University of Pennsylvania School of Medicine, Philadelphia, Pennsylvania
CORRESPONDING AUTHOR: Sharon B. Meropol, MD, PhD Rainbow Babies and Children’s Hospital 11100 Euclid Ave, Mailstop 6054 Cleveland, OH 44106sharon.meropol@case.edu

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Abstract

PURPOSE Antibiotics are frequently prescribed for acute nonspecific respiratory infections (ARIs), presumably to avoid small risks of progression to serious bacterial illness. However, even low risks of associated adverse drug events could result in many such events at the population level. Our objective was to assess the risks and benefits of antibiotic use in a cohort of patients with ARIs, comparing outcomes of patients who were prescribed antibiotics with outcomes of patients not receiving antibiotics.

METHODS We used a June 1986 to August 2006 cohort of adult patients with ARI visits from a UK primary care database. Exposure was an antibiotic prescribed with the visit. Primary outcomes were hospitalization within 15 days for (1) severe adverse drug events (hypersensitivity, diarrhea, seizure, arrhythmia, hepatic or renal failure), and (2) community-acquired pneumonia.

RESULTS The cohort included 1,531,019 visits with an ARI diagnosis; prescriptions for antibiotics were given in 65% of cases. The adjusted risk difference for treated vs untreated patients per 100,000 visits was 1.07 fewer adverse events (95% CI, #8722;4.52 to 2.38; P = .54) and 8.16 fewer pneumonia hospitalizations (95% CI, #8722;13.24 to #8722;3.08; P = .002). The number needed to treat to prevent 1 hospitalization for pneumonia was 12,255.

CONCLUSIONS Compared with patients with ARI who were not treated with antibiotics, patients who were treated with antibiotics were not at increased risk of severe adverse drug events and had a small decreased risk of pneumonia hospitalization.
 

yepes4

Utente
22 Gennaio 2013
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devo snocciolarti qualche dato su cosa esattamente?

io dovrei dimostrare una 'mia' linea su una tua affermazione chiaramente non fondata su alcun dato scientifico? spero tu stia ancora scherzando.

tu hai detto che i bambini oggi vengono vaccinati, di quali vaccini stai parlando esattamente? altrimenti anche quella mi sembra una frase buttata lì tanto per dire qualcosa. dove volevi andare a parare esattamente?

per favore risparmiami ricerche last minute con google e lo dico per te. mi sembra un pò surreale il dover intrattenere uno scambio di idee con una persona che afferma una tesi su un argomento del quale è del tutto all'oscuro.