Mi sembrano particolarmente attinenti al discorso sull'approccio alle religioni, i versi che F.Pessoa ha scritto a tal riguardo nella sua opera più enigmatica ed affascinante, il Faust, del quale citerò alcuni versi:
Atto I; Il conflitto dell'intelligenza con se stessa:
La voce di Dio:
Chiudi i tuoi occhi profondi alla verità che fa male.
L'illusione è la madre della vita, solo la follia incompresa può salire al cielo; l'incoscienza profonda, non da mai una totale infelicità.
Dal fondo dell'incoscienza, io trassi poesia e scienza e non poca.
In sogno.. creai ..., universi.... e il mondo sente che è bello ciò che gli diedi;
mille altri mondi ed individui che vivono.., maglie d'una rete che da sola si disfa, ma che hanno sete di credere in se stessi..., illudendosi della realtà che li circonda,
ignari d'essere dei sogni...
che non sanno di essere solo sognati......
Voci:
Dormi..e non piangere
che niente è stabile.
Non senti la mia mano calma sulla tua fronte?
Dormi...e che la notte..,
racconti illusioni per il tuo cuore.
Mentre dormirai ..ti canterò melodie d'oltre-cielo..
..canti, siete le ombre della mia anima..,
la mia anima canta in voi, chiedendo quella quiete che non ha.
Perchè nessuno può fuggire da se stesso!
Allora..dormi e cancella i tuoi pensieri,
se pensare, è stato un tormento.
Chi, nel pensare e nell'amare...
ha sofferto, nella follia è stato felice...