Sono appassionato di storia e sono abbonato al Corriere e posso consultare l'archivio, siccome mia nonna è scampata alla spagnola nel 1918, sono andato a vedere gli articoli dell'epoca e c'è un parallelo impressionante con quanto sta accadendo ora.
In breve, la prima ondata in primavera fu abbastanza blanda, con l'estate passò tutto, ma a settembre riprese con la seconda ondata che fece molti morti. Ci furono provvedimenti simili a quelli presi oggi, anche se meno restrittivi, poi quando l'epidemia declinò un poco si riaprì per le proteste sopratutto di chi gestiva locali pubblici, teatri, cinema e simili e probabilmente anche sull'onda dell'entusiasmo della vittoria italiana a novembre nella prima guerra mondiale.
Ebbene, la riapertura fu il vero disastro e c'è un articolo dell'inizio dell'anno 1919 che sarebbe da ripubblicare qui integralmente per quanto coglie nel segno e pare scritto ora. Fu questa riapertura frettolosa il vero disastro, nella sola Milano morirono 60 mila persone su 680mila (il 9% degli abitanti). Io ci ho rimesso un locale pubblico, quello di mia nonna, perché sul letto che doveva essere di morte e non lo fu, mia nonna fece giurare a suo padre, che era il proprietario, che quel locale dove si era beccata l'influenza malefica lo avrebbe venduto se si fosse salvata e così fu.
Ciao
MA - r l i n