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Lo rende noto il ministero degli Esteri di Oslo, la misura attiva da sabato
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Praticamente la Norvegia ha tolto dalla lista dei Paesi pericolosi la Svezia – limitandone il pericolo ad alcune regioni – e ha inserito l'Italia. Noi con il lockdown più lungo e feroce dell'occidente, le Svezia senza neanche un giorno e senza aver chiuso nulla. Un risultato fantastico!
Sul fronte mediatico continua imperterrita l'isteria collettiva intenta a cavalcare l'impennata dei contagi, dimenticando però di sottolineare che, stante la non proporziale impennata di ricoveri e decessi, due sono le ipotesi: 1) gli effetti reali del covid sono quelli che vediamo adesso, quindi all'inizio si è sbagliato tutto e i decessi sono stati provocati nella maggiornaza dei casi nelle Rsa e negli ospedali per la mancanza di adeguati protocolli; 2) il virus non è più aggressivo come prima, quindi alla fine è come dice Zangrillo – e se non è morto è moribondo.
Sulla scuola scopriamo oggi che il CtS non ne aveva richiesto la chiusura, il che aumenta ancor di più il delirio odierno. Non solo l'abbiamo chiusa senza nessuna evidenza scientifica, non solo siamo stati gli unici a non essere stati poi capaci di riaprirle ma ancora regna sovrana la confusione sulla riapertura dei prossimi giorni.
Regioni che sottoscrivono protocolli d'intesa per una riapertura comune e poi si tirano indietro.
Indicazioni scientifiche che contraddicono quelle politiche che contraddicono quelle sindacali che contraddicono le posizioni dei docenti che cotarddicono la decenza minima.
Mia moglie segue alcuni gruppi scolastici su facebook, dove scrivono anche insegnanti, e talvolta mi fa leggere qualche intervento: da brividi! Spesso anche sgrammaticati, oltre che indecenti nelle posizioni assunte. E questi dovrebbero formare le nuove generazioni...
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@ marlin
- Comunque l'emergenza Covid non è il momento ideale per ridurre il debito pubblico e fare aumentare il PIL. Mi vergogno perfino a scriverlo...
-Nelle costruzioni ci sono stati più decessi da Covid che nella sanità? Motivo in più per apprezzare i provvedimenti di emergenza, infatti se è scontato che il personale sanitario entri in contatto con chi è infetto, non è affatto normale che questo avvenga in altri settori.
Riguardo il primo punto, non c'è bisogno di vergognarsi e neppure di scriverlo: nessuno si è mai sognato di sostenere la necessità di far calare il debito in questa fase, ma non vedo l'automatismo per farlo poi esplodere nella misura attuale.
Per il secondo punto, specifico che i decessi nelle costruzioni non sono da covid ma da rischi inerenti l'attività, tipo cadute da ponteggi, carichi sospesi eccetera. Insomma, ogni campo di attività ha i suoi rischi correlati. E quello sanitario, nonostante il covid, non pare sia ai primi posti