Noi esistiamo a spese di altri esseri appartenenti ai regni vegetale e animale, e dobbiamo essere grati per ogni boccone di cibo che mangiamo.
Il monaco zen Ryokan (1768-1831), ogni qual volta si imbatteva in contadini intenti a lavorare nelle risaie si inchinava profondamente al Buddha, chiedendo la sua benedizione, e trascorreva molte ore nel suo eremo salmodiando sutra per loro.
Era famoso per non sprecare mai nemmeno una briciola di cibo, e condivideva regolarmente i suoi magri pasti con gli uccelli e gli animali selvatici.
Un tempo i nativi americani, andando a caccia, non dimenticavano mai di ringraziare gli animali che generosamente si lasciavano uccidere.
La preda veniva considerata un amico e trattata con rispetto: Prendiamo la tua vita per necessità, non per ingordigia.