Gli antichi Veda dicevano che prima che l’uomo consumasse carne le malattie conosciute erano solo tre, dopo di che se ne svilupparono 78. Oggi la società moderna è flagellata da migliaia di diverse malattie: solo negli ultimi 30 anni sono comparse 30 nuove malattie. Perché solo la specie umana è flagellata da malattie mentre il mondo animale, nel suo ambiente naturale difficilmente si ammala? Perché la morte di un essere umano è quasi sempre un calvario mentre la morte di un animale è sempre un passaggio sereno: l’animale sente che sta per arrivare la sua ora, si apparta e serenamente si spegne. Raduniamo idealmente in un prato una mandria di buoi, di pecore, di zebre ecc: nessun animale è sofferente, si lamenta o è incapace assolvere a tutte le sue necessità fisiche. Ora raduniamo sullo stesso prato una folla di esseri umani e ci accorgeremo di quanto la specie umana sia più malaticcia, più sofferente, più malconcia, più bisognosa di cure. Perché questo? Semplicemente perché gli esseri umani non vivono secondo leggi naturali, soprattutto perché mangiano alimenti incompatibili con le loro esigenze biologiche.
La nostra condizione fisica è sempre (o quasi) lo specchio del nostro modo di vivere, a parte fattori genetici spesso modificabili con un corretto modo di vivere. La vita impone dei codici di esistenza che se non vengono rispettati si pagano le conseguenze. Ogni “macchina” presente nell’universo, è progettata per essere alimentata con un determinato “carburante” e per compiere determinate azioni: ogni azione contraria alle sue funzioni la danneggia secondo una inesorabile legge fisica. Se ad un automobile progettata per funzionare a benzina si mette nel serbatoio anche gasolio è normale che non funzioni e che presto sia destinata alla rottamazione. Le ruote di gomma di un’automobile non possono camminare sui chiodi, se lo fa ne subisce le conseguenze. Mangiare prodotti animali, bere alcolici o fumare, prendere droghe o non fare esercizio fisico è contro le leggi biologiche della nostra natura, se lo facciamo ne paghiamo inevitabilmente le conseguenze.. Mangiare troppo è contro natura: in natura non esistono animali troppo grassi né troppo magri: se ciò si verifica vuol dire che è in atto qualche malattia. Il rischio di morte delle persone obese a 60 anni aumenta di 5 volte: sono 3 volte più a rischio di cardiopatie; 4 volte più a rischio di ipertensione; 5 volte in più di diabete e cancro. E’ stato stimato che per ogni 5 kg di peso in più rispetto
La nostra condizione fisica è sempre (o quasi) lo specchio del nostro modo di vivere, a parte fattori genetici spesso modificabili con un corretto modo di vivere. La vita impone dei codici di esistenza che se non vengono rispettati si pagano le conseguenze. Ogni “macchina” presente nell’universo, è progettata per essere alimentata con un determinato “carburante” e per compiere determinate azioni: ogni azione contraria alle sue funzioni la danneggia secondo una inesorabile legge fisica. Se ad un automobile progettata per funzionare a benzina si mette nel serbatoio anche gasolio è normale che non funzioni e che presto sia destinata alla rottamazione. Le ruote di gomma di un’automobile non possono camminare sui chiodi, se lo fa ne subisce le conseguenze. Mangiare prodotti animali, bere alcolici o fumare, prendere droghe o non fare esercizio fisico è contro le leggi biologiche della nostra natura, se lo facciamo ne paghiamo inevitabilmente le conseguenze.. Mangiare troppo è contro natura: in natura non esistono animali troppo grassi né troppo magri: se ciò si verifica vuol dire che è in atto qualche malattia. Il rischio di morte delle persone obese a 60 anni aumenta di 5 volte: sono 3 volte più a rischio di cardiopatie; 4 volte più a rischio di ipertensione; 5 volte in più di diabete e cancro. E’ stato stimato che per ogni 5 kg di peso in più rispetto