Attacchi di panico

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Citazione:Attacchi di panico - Descrizione dettagliata


La caratteristica essenziale del Disturbo di Panico è la presenza di Attacchi di Panico ricorrenti, inaspettati, seguiti da almeno 1 mese di preoccupazione persistente di avere un altro Attacco di Panico.
La persona si preoccupa delle possibili implicazioni o conseguenze degli Attacchi di Panico e cambia il proprio comportamento in conseguenza degli attacchi, principalmente evitando le situazioni in cui teme che essi possano verificarsi.
Il primo Attacco di Panico è generalmente inaspettato, cioè si manifesta a ciel sereno, per cui il soggetto si spaventa enormemente e, spesso, ricorre al pronto soccorso.
Per la diagnosi sono richiesti almeno due Attacchi di Panico inaspettati, ma la maggior parte degli individui ne hanno molti di più.
La frequenza e la gravità degli Attacchi di Panico varia ampiamente. Ad esempio alcuni individui presentano attacchi moderatamente frequenti (per es., una volta a settimana), che si manifestano regolarmente per mesi. Altri riferiscono brevi serie di attacchi più frequenti (per es., quotidianamente per una settimana) intervallate da settimane o mesi senza attacchi o con attacchi meno frequenti (per es., due ogni mese) per molti anni.
Vi sono anche i cosiddetti attacchi paucisintomatici, molto comuni negli individui con Disturbo di Panico, che sono degli attacchi in cui si manifestano soltanto una parte dei sintomi del panico, senza esplodere in un vero attacco. La maggior parte degli individui con attacchi paucisintomatici, tuttavia, hanno avuto Attacchi di Panico completi in qualche momento nel corso del disturbo.
Gli individui con Disturbo di Panico mostrano caratteristiche preoccupazioni o interpretazioni sulle implicazioni o le conseguenze degli Attacchi di Panico. Alcuni temono che gli attacchi indichino la presenza di una malattia non diagnosticata, pericolosa per la vita (per es., cardiopatia, epilessia). Nonostante i ripetuti esami medici e la rassicurazione possono rimanere impauriti e convinti di avere una malattia pericolosa per la vita. Altri temono che gli Attacchi di Panico indichino che stanno impazzendo o perdendo il controllo, o che sono emotivamente deboli. La preoccupazione per il prossimo attacco o per le sue implicazioni sono spesso associate con lo sviluppo di condotte di evitamento che possono determinare una vera e propria Agorafobia, nel qual caso viene diagnosticato il Disturbo di Panico con Agorafobia.



Citazione:La psicoterapia è una disciplina molto poco omogenea; esistono decine di forme di psicoterapia individuale, familiare, di coppia e di gruppo.
Nel trattamento del disturbo di panico e dei disturbi d’ansia in generale, la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere più efficace, nei più brevi tempi possibile, è la cognitivo-comportamentale, individuale o di gruppo che sia.
Si tratta di una psicoterapia breve, a cadenza solitamente settimanale, in cui il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema e, insieme al terapeuta, si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali, nell’intento di spezzare i circoli viziosi del panico.

La terapia farmacologica degli attacchi di panico, per quanto spesso sconsigliabile, si basa fondamentalmente su due classi di farmaci: benzodiazepine e antidepressivi, spesso impiegati in associazione.
Nelle forme lievi la prescrizione di sole benzodiazepine può essere sufficiente. Le molecole più adoperate sono l'alprazolam, l'etizolam, il clonazepam, il lorazepam.
Degli antidepressivi si sono mostrati efficaci i triciclici - TCA - (es clorimipramina, imipramina, desimipramina), gli Inibitori delle mono amino ossidasi (IMAO) e gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina - SSRI - (es citalopram, paroxetina, fluoxetina, fluvoxamina, sertralina).
Quest'ultima classe presenta, rispetto alle precedenti, una maggiore maneggevolezza e minori effetti collaterali.
Nei casi che non rispondono agli SSRI, possono essere impiegati i TCA, anche se molti clinici utilizzano tali molecole come terapia di primo impiego.
Gli IMAO, pur essendo farmaci molto efficaci, sono quasi del tutto caduti in disuso per i gravi effetti collaterali che possono presentarsi qualora vi fosse l'associazione di alcune molecole o non venissero rispettate le restrizioni alimentari prescritte.



Dal primo link segnalato da Cleopatra...
 

basilio

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25 Febbraio 2004
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Personalmente conosco molte persone che hanno attacchi di panico sopratutto ragazze (i segnali ci sono e sono comuni)..poi che ancora nella medicina tradionale prima di riconocerli ti facciano fare 6 mila analisi è un conto....Molto spesso sono il primo segnale del futuro male oscuro overo la depressione..e ve lo dice uno che ha la madre psicoterpeuta con indirzzo cognitivo-comportamentale..

Ciao

BASILIO
 

osho

Utente
25 Agosto 2003
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Citazione:Messaggio inserito da jmmda
Ok Osho, tu pensi che gli attacchi di panico siano molto frequenti, io invece no e ho conosciuto solo due persone nella mia vita che li hanno avuti: entrambe non sono soggetti ansiosi nè hanno mai sofferto di depressione. Ad una delle due è successo in treno e ha perso la vista per sei ore, all'altra è successo la sera ed è durato un minuto circa e poi stop. Emtrambi non ricordano cos'è accaduto in quei minuti ed è stato detto loro che si trattava di attacco di panico solo in un secondo temp (non è così intuitivo come si pensa....non erano nè ansiosi nè angosciati prima di caderci). Di comelichiamatevoi attacchi di panico comuni, ci soffrono in moltissimi, solo che non sono i veri attachi di panico.



Guarda Jmmda :io ti posso solo dire che di attacchi di panico ne ho sofferto per 4 e ripeto 4 lunghi anni.
Io mi ricordo perfettamente il disagio di quelle ore,i momenti dove ti sembra di lasciarci le penne da un momento all'altro,il cuore va a 180 battiti etc etc etc .
NOn c'e' un momento che io non ricordi e il fatto che tu dici che i tuoi amici non ricordano cosa sia successo mi lascia molto perplesso.
NOn penso ci siano attacchi di panico lievi o forti ma quando lo hai appena passato fidati che te lo ricordi eccome.
UNa cosa sola mi permetto:se non li hai provati davvero non puoi capire assolutamente cosa si prova e cio' che si deve in quel momento fare ecco perche' ripeto:le benzodiazepine sono ASSOULTAMENTE necessarie durante l'attacco a meno che uno non sia tanto in gamba da sedersi e ,tramite tecniche molto difficili come yoga o autotrainig che richiedono anni di preparazione,riuscirsi a calmare e riportare la situzione a livelli ottimali.

Ah dimenticavo ...neanche io ero una persona ansiosa eppure...

..una domanda:la temporanea perdita di vista non potrebbe essere stata causa di un semplice abbassamento di pressione..o altro? NOn so ..chiedo
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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Mi spiego meglio: non ricordano nulla di cosa sia successo ATTORNO a loro, esternamente. Il fatto che tu parli di TENTARE tecniche di rilassamento mi fa capire che davvero stiamo parlando di due cose diverse.

Gli attacchi di panico a cui ho fatto riferimento sono stati diagnosticati da medici, non da me.


 

osho

Utente
25 Agosto 2003
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Citazione:Messaggio inserito da jmmda
Mi spiego meglio: non ricordano nulla di cosa sia successo ATTORNO a loro, esternamente. Il fatto che tu parli di TENTARE tecniche di rilassamento mi fa capire che davvero stiamo parlando di due cose diverse.

Gli attacchi di panico a cui ho fatto riferimento sono stati diagnosticati da medici, non da me.



Ti invito a NON fare un cerca con attacco di panico tecniche di rilassamento ne rimarresti ...sbalordita.Uno dei tanti link..
http://www.fastcom.it/psico/panico3.htm
Ok Jmmda gli attacchi di panico sono quello che dici tu ok?
Forse per quattro anni la diagnosi l'hanno sbagliata a me.
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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Osho, ma perchè te la prendi tanto? Tu riporti la tua esperienza e io la mia, se ti disturba che io la pensi diversamente evita di leggermi.

Ho trovato un'articolo molto interessante, che distingue il vero attacco di panico da estremi attacchi di ansia e terrore.

L'attacco di panico, a meno che non sia provocato da una situazione altamente stressante o di pericolo (come un naufragio ad esempio), arriva, almeno le prime volte, in maniera improvvisa e del tutto imprevista, come un fulmine a ciel sereno. L'esperienza soggettiva riferita, piu' comunemente, è di stare sul punto di morire o di subire un infarto miocardico o un ictus cerebrale. Infatti quasi tutti quelli che subiscono il primo attacco si precipitano al pronto soccorso dell'ospedale o chiamano il proprio medico temendo il peggio. Ma puntualmente i primi accertamenti escludono qualsiasi tipo di patologia fisica.

Ed è proprio la presenza di questa intensa sintomatologia fisica che distingue l'attacco di panico da manifestazioni d'ansia anche forti. Infatti in quest'ultime emergono in primo piano aspetti emozionali e cognitivi ( apprensione, preoccupazione, tensione, ecc...) mentre la sintomatologia fisica è di sfondo. E, sopratutto, nella crisi d'ansia il soggetto attribuisce la sintomatologia fisica all'ansia stessa.

Come già detto, dopo il primo attacco la visita medica ed i primi esami rassicurano sulle proprie condizioni fisiche. Molti, dopo la sensazione di euforia per lo scampato pericolo, non accettano l'origine psicologica della sintomatologia fisica e ritengono che il medico possa essersi sbagliato. Si sottopongono, conseguentemente, a tutta una serie di esami clinici che escluderanno qualsiasi patologia organica.

Quando gli attacchi di panico si fanno inaspettati e ricorrenti, a cui fanno seguito, per un periodo non inferiore ad un mese, persistenti preoccupazioni di potere avere nuovi attacchi, con conseguente significative alterazioni del proprio comportamento, si parla di disturbo di panico. In poche parole è la paura di aver paura. Nel prosieguo del tempo e degli attacchi è possibile che si diventi sensibili a luoghi o situazioni contestuali agli attachi di panico. Conseguentemente, si è tentati di evitare questi luogi o sitazioni ed addirittura si provi ansia al pensiero di doverle affrontare.Ciò può portare, secondo le statistiche, oltre un terzo dei casi a sviluppare un disturbo di panico con agorafobia, vale a dire con paura degli spazi aperti.

Vari sono i modelli eziopatogenetici dell'attacco e del disturbo di panico. Uno dei più esplicativi circa l'insorgenza di attacchi di panico associata a fattori cognitivi, ritengo sia il modello di Clark (1986). Secondo questo modello, il disturbo di panico è il risultato di interpretazioni catastrofiche di normali reazioni corporee. La costante attenzione su dati provenienti dal proprio corpo e dall'ambiente favorisce uno costante stato d'apprensione, per la minaccia incombente che si verifichi un'attacco. Questo stato contribuisce ad elevare il livello d'ansia, gettando il soggetto in un circolo vizioso del tipo:

sintomi somatici-cognitivi = interpretazione erronea = ansia

Subentrano poi almeno tre fattori di mantenimento di questa trappola psicofisiologica: l'attenzione selettiva riguardo alle sensazioni corporee, i comportamenti protettivi associati alla situazione ed i comportamenti di evitamento.

 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Citazione:Il significato del disturbo è l’aspetto più personale e specifico, dove poco possono aiutare le generalizzazioni e dove ogni persona manifesta le sue caratteristiche uniche ed individuali.
Nella mia esperienza le persone che soffrono di DAP solitamente sono - anche senza rendersene conto - bloccate in alcuni punti essenziali del loro percorso evolutivo personale. Il DAP è il segnale psichico di questo impedimento: è il segnale che alcuni passaggi trasformativi sono diventati assolutamente necessari, ma di cui le persone sono invece totalmente ignare e inconsapevoli, o nel migliore dei casi quando se ne rendono conto, ne sono intimorite. Il DAP è quindi il segnale di una sofferenza che non riesce ad avere voce, che non riesce ad essere adeguatamente ascoltata, decodificata, e sciolta.
Uno degli elementi del protocollo terapeutico è basato sull'ascolto e su alcuni importanti interrogativi di fondo: “Cosa sta segnalando questo panico? Cosa vuole comunicare? Dentro la bottiglia c'è un messaggio: qual'è il messaggio che vuole consegnare e che invece la persona fino ad oggi si è rifiutata di ascoltare? Quali sono i grandi progetti della sua vita? A che punto è nella loro realizzazione e come posso dare il mio aiuto? Come entra l'ansia in questo contesto evolutivo, di realizzazione personale, di sviluppo esistenziale?”
L'ansia va sconfitta attraverso la comprensione del suo significato profondo all'interno del quadro del proprio progetto esistenziale e della vita attuale e quotidiana.
Rispondere autenticamente e profondamente a queste domande significa trovare il “perché” degli attacchi di panico: significa disinnescarli e significa riuscire ad integrare 'pezzi' importanti della propria persona che diversamente rimangono separati dalle 'strategie' di evitamento e dai trucchetti. Nessun protocollo terapeutico può essere valido nel tempo se non tiene in grande considerazione che la sofferenza delle persone ha radici che affondano nei bisogni esistenziali indispensabili. .



http://www.new-dimension-software.com/saggistica/attacchi-di-panico.php

Ah, aggiungo anche questo DECISAMENTE interessante!
http://www.mybestlife.com/depressione/attacchi_di_panico_2.html
 

jmmda

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22 Ottobre 2004
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Osho, è evidente che la pensiamo in maniera diversa, ma perchè insistere nel cercare di convincere l'altro? Io non riporto la mia esperienza perchè non credo serva visto che ognuno elabora le proprie esperienze e le espone come crede. Tra il dilungarmi sulle mie esperienze o piuttosto accennarle solamente, riassumendole con articoli - scritti non da me ma da medici, - preferisco la seconda.

Mi ripeto: se ti turbano idee diverse dalle tue in fatto di attacchi di panico, NON LEGGERMI!

 

osho

Utente
25 Agosto 2003
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A tal proposito mi viene in mente una barzelletta.
Ci sono tre illustri professori fuori da una clinica che vedono passare un tizio piegato su se stesso e con le mani sulla pancia...deformazione professionale cominciano a dire la loro su cosa avesse mai quel poveretto...
IL primo:Secondo me quel tizio e' affetto da artite deformante congenita.
Il secondo : A mio parere ha avuto un incidente con rottura di costole e vertebre..notate come cammina chino su se stesso...
Il terzo..no no vi sbagliate :e' chiaramente affetto da qualche malattia alle gambe...
Incuriositi si avvicinano per togliersi il dubbio.

IL poveretto dopo avere ascoltato i professori candidamente risponde:
MI spiace ma vi siete sbagliati tutti e tre...sto semplicemente cercando un cesso.:

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SAi per dirti cosa..? POssiamo postare tutti i link di questo mondo ma IO personalmente non mi sognerei mai di parlare e sostenere il contrario di quello che dice una persona che ha vissuto questa malattia invalidante e credimi non c'e' nessuna polemica in questo mio post.
Ma ho sempre odiato chi non parla per esperienza diretta ma solo basandosi su dei sentito dire cosa che avviene molto spesso in questo forum.
Ripeto non c'e' l'ho con te ne me la sono presa:ma io non interverro' MAI in una discussione dove si parla che so: di ovaio policistico o di mestruazioni irregolari....non saprei cosa dire anche se di persone che hanno questo problema ne conosco ...capisci cosa intendo?

Senza rancore Jmmda...siamo qui per scambiare opinioni.
Dimenticavo:non evito di leggerti...io leggo sempre ATTENTAMENTE le dicussioni...anche se a volte faccio un po' il cretino eheh.[:D]
 

osho

Utente
25 Agosto 2003
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Citazione:Messaggio inserito da jmmda
Mi ripeto: se ti turbano idee diverse dalle tue in fatto di attacchi di panico, NON LEGGERMI!



A parte che turbare e' una parola un po' grossa...ma illuminami:
Come mai sei sempre cosi' incaz.zata con tutti?
Ti ritengo parecchio esagerata...

PArla piano dai...ho l'udito sensibile...ehehe sei riuscita a trovare da dire anche con me....pazzesco!
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Mah, a me personalmente sembra che spesso e volentieri sia necessario postare articoli con tanto di credenziali per poter essere creduti.... Mah, si vabbé, comunque i link e le spiegazioni sono per Danu....L'attacco di panico è strettamente legato all'ansia, che però è quasi sempre repressa, cioé nel subconscio. Deve diventare conscia per essere metabolizzata e digerita. Per questo le persone che soffrono di DAP sono proprio quelle che spesso e volentieri sembrano le più calme al mondo.
Se fate un cerca con attacco di panico ansia vi pioveranno centinaia di link.... Il DAP è una manifestazione ansiosa, c'è poco da fare.
Al di là di ogni possibile polemica, chi non ci è passato, mi spiace, non può sapere di che si tratta. Non sono cose che si possono riferire per sentito dire. Chi ha fatto psicoterapia e ne è uscito è più facile che sappia anche dare le indicazioni giuste a chi ne soffre. Io ci sono passata eccome...
Claudia
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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SAi per dirti cosa..? POssiamo postare tutti i link di questo mondo ma IO personalmente non mi sognerei mai di parlare e sostenere il contrario di quello che dice una persona che ha vissuto questa malattia invalidante e credimi non c'e' nessuna polemica in questo mio post.
Ma ho sempre odiato chi non parla per esperienza diretta ma solo basandosi su dei sentito dire cosa che avviene molto spesso in questo forum.
Ripeto non c'e' l'ho con te ne me la sono presa:ma io non interverro' MAI in una discussione dove si parla che so: di ovaio policistico o di mestruazioni irregolari....non saprei cosa dire anche se di persone che hanno questo problema ne conosco ...capisci cosa intendo?

A questo punto mi pare evidente che il tuo problema non siano gli attacchi di panico, ma un analfabetismo manifesto.

Un link interessante per te.



 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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A parte che turbare e' una parola un po' grossa...ma illuminami:
Come mai sei sempre cosi' incaz.zata con tutti?
Ti ritengo parecchio esagerata...

PArla piano dai...ho l'udito sensibile...ehehe sei riuscita a trovare da dire anche con me....pazzesco!

Mi lusinghi, ...quindi mi spii di nascosto?



 

osho

Utente
25 Agosto 2003
1,420
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Citazione:Messaggio inserito da jmmda
SAi per dirti cosa..? POssiamo postare tutti i link di questo mondo ma IO personalmente non mi sognerei mai di parlare e sostenere il contrario di quello che dice una persona che ha vissuto questa malattia invalidante e credimi non c'e' nessuna polemica in questo mio post.
Ma ho sempre odiato chi non parla per esperienza diretta ma solo basandosi su dei sentito dire cosa che avviene molto spesso in questo forum.
Ripeto non c'e' l'ho con te ne me la sono presa:ma io non interverro' MAI in una discussione dove si parla che so: di ovaio policistico o di mestruazioni irregolari....non saprei cosa dire anche se di persone che hanno questo problema ne conosco ...capisci cosa intendo?

A questo punto mi pare evidente che il tuo problema non siano gli attacchi di panico, ma un analfabetismo manifesto.

Un link interessante per te.






Sei una persona maleducata Jmmda.

Scusa se mi sono permesso di parlare ed esporre la mia opinione .
Grazie per il link.

Vergognati.
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Ma possibile che ogni volta che si è a corto di argomenti sensati si va sul personale e sull'offensivo?
Questo post è per Danu, trovo assolutamente fuori luogo farne partire una diatriba personale. Jmmda per favore, cerca di non offendere. Secondo me si può anche non incaponirsi volendo avere per forza ragione e invece accettare i pareri di chi ci è passato. Non ci trovo nulla di male.
Claudia
 

jmmda

Utente
22 Ottobre 2004
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Osho, così mi spezzi il cuore.

Pensa, invece io quella la chiamo ironia...e nemmeno troppo velata, sai?

Sono una maleducata. E vabbè, c'è di peggio nella vita, e la maleducazione è uno dei mali minori.
Comunque quesa volta non mi pare di esserlo stata, nè ti ho impedito di esprimere la tua opinione, tant'è che ho scritto più volte che le nostre opinioni sono discordanti. Sei tu che non permetti che la si pensi diversamente da te.

E non stavo sottovalutando il tuo disturbo. Semplicemente ribadisco ancora una volta che la penso diversamente. Possibile che non riesci a capire che ci possono essere diverse scuole di pensiero in fatto di attacchi di panico? Ci sono per i capelli che crescono e cadono, ...figurati com'è facile che ci siano per una situazione tremenda come gli attacchi di panico.


Comunque ti ripeto: mi hai spezzato il cuore.

 

osho

Utente
25 Agosto 2003
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E io ti ripeto che sei una maleducata e non lo ritengo uno dei mali minori anzi..il contrario.
Mi meraviglio piu' di me stesso che sto anche a risponderti.
Dimostri chi sei.
 

danu

Utente
28 Ottobre 2004
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Comunque vi ringrazio per i link e per le vostre parole!E' ovvi oche ci possano essere punti di vista diversi, ma cerchiamo di non far degenerare il thread.
 

cleopatra

Utente
10 Agosto 2004
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Jmmda
mi sembra che ultimamente tu cerchi qualsiasi pretesto per attaccare qualcuno anche se non c'entra nulla con il discorso che si stà facendo!
Come già ti dissi durante la discussione che vedeva protagosta Batgirl e le sue foto questo tuo atteggiamento è fuori luogo e dispiace!
Evitiamo le offese personali e le considerazioni che nulla hanno a che fare con il discorso in atto!
Detto ciò spero che la discussione continui con l'argomento di partenza!

Stefania