ADDIO A FACCHETTI

pl@stiko

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8 Maggio 2003
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mi spiace per l'uomo,ma sappiamo tutti cos'è successo (anche chi non vuole saperlo),riposi in pace...e che chi gli ha fatto questo non dorma più tranquillo.


armando picchi 36 anni tumore
marcello giusti cancro
carlo tagnin osteosarcome
mauro bicicli tumore
fernando miniussi epatite c
enea masiero è in chemio
pino longoni è sulla sedia a rotelle (non per incidenti)
e ultimo lui cancro,
tutti della stessa squadra.
tutti allenati da helenio herrera

poi:
«Quando Herrera passò alla Roma, portò gli stessi metodi che aveva usato all'Inter. Di che cosa pensa che sia morto il centravanti giallorosso Giuliano Taccola, a 26 anni, durante una trasferta a Cagliari, nel '69?».

e lo dice il fratello di mazzola mica io comunque c'è un processo in atto,mi spiace per l'uomo ma il calcio è uno schifo.

 

the cure

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7 Ottobre 2005
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Tutto vero, chi ha fatto certe cose paghi anche se poi il mago è già morto da tempo. Ho visto che più uno di quei calciatori è stato nerazzurro per poco tempo, magari solo nelle giovanili o facendo le riserve, viene da pensare che il sistema fosse diffuso ovunque oppure che le cose non siano legate tanto più che si tratta di patologie diversissime tra loro. Bisognerebbe vedere la sorte dei titolari e nell'elenco un paio ce ne sono. Di certo è cmq uno schifo tutto l'ambiente così omertoso. Mazzola jr tira in ballo anche Lazio e Fiorentina oltre alla Roma, le squadre dove ha giocato. Forse adesso c'è più rispetto di allora per la vita.
 

brasileiro

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28 Novembre 2003
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Citazione:Messaggio inserito da pl@stiko
mi spiace per l'uomo,ma sappiamo tutti cos'è successo (anche chi non vuole saperlo),riposi in pace...e che chi gli ha fatto questo non dorma più tranquillo.


armando picchi 36 anni tumore
marcello giusti cancro
carlo tagnin osteosarcome
mauro bicicli tumore
fernando miniussi epatite c
enea masiero è in chemio
pino longoni è sulla sedia a rotelle (non per incidenti)
e ultimo lui cancro,
tutti della stessa squadra.
tutti allenati da helenio herrera

poi:
«Quando Herrera passò alla Roma, portò gli stessi metodi che aveva usato all'Inter. Di che cosa pensa che sia morto il centravanti giallorosso Giuliano Taccola, a 26 anni, durante una trasferta a Cagliari, nel '69?».

e lo dice il fratello di mazzola mica io comunque c'è un processo in atto,mi spiace per l'uomo ma il calcio è uno schifo.




Plastiko hai scritto il post che avevo in mente, ma non sapevo se fosse opportuno, Ma quello che dici è purtroppo evidente.

Io amo moltissimo il calcio, ma il problema è che i calciatori sono trattati, da tempo, come delle cavie, come delle macchine per produrre risultti e se la loro salute è msssa a repentaglio, alle società non frega niente.

Ad onor di cronaca occorre dire che ho letto anche che la sorella di Facchetti aveva avuto lo stesso destino, forse una predisposizione genetica.

Voglio credere, in mancanza di altri elementi, a questo anche se credo che chiunque ami il calcio, sia della Juve, dell'Inter e della Roma etc etc dovrebbe combattere senza se e senza ma contro questo nale.
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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http://www.fortunecity.it/stadio/campioni/2/hel80.htm

Citazione:
(...) La partitissima che si giocó domenica 7 giugno a Roma fu preceduta da due fatti straordinari che contribuirono ad accrescere le emozioni. Il 27 maggio, l'Inter affrontò e battè al Prater di Vienna il leggendario Real Madrid nella finale di Coppa dei Campioni. E il 3 giugno a Milano nella sede della Lega morì di crepacuore Renato Dall'Ara, presidente del Bologna dal 1934: era lì per concordare con Angelo Moratti, presidente dell'Inter, la portata dei premi-partita da elargire ai vincitori, in modo da evitare disparitá clamorose.
L'Inter sconfisse per 3-1 i madridisti in una partita che mostrò al mondo la terrificante efficacia del catenaccio di Helenio Herrera. Il Mago si difese togliendo la catena ai suoi mastini: Facchetti su Amancio, Burgnich su Gento, Guarnieri su Puskas e Tagnin su Di Stefano.Il contropiede micidiale fece il resto: due gol di Mazzola e uno di Milani. Alla fine Mazzola fu premiato direttamente da Puskas che gli regalò la sua maglia numero 10 e Moratti senior andó a godersi il trionfo in campo, lì chiamato dai nerazzurri che allora erano una squadra compatta e con gli attributi. La Milano interista impazzì di felicità. Come i giocatori che, esausti, si lasciarono un po' andare per togliersi di dosso i residui dell'enorme tensione. Mazzola per esempio si sposò, Suárez fece una vacanza a Parigi. Brera aggiunse che i nerazzurri erano stremati anche perché sicuramente avevano abbondato in additivi per sopportare il campionato ed il torneo continentale.
Se a Milano si gioiva, Bologna si preparava a piangere la morte del leggendario presidente che ai rossoblú aveva giá regalato 4 dei 6 scudetti in bacheca. La squadra guidata da Fulvio Bernardini, che dei suoi aveva detto cosí si gioca soltanto in Paradiso, andó in ritiro a Fregene e tenne gli allenamenti a Tor di Quinto fin dal lunedì. Fuffo conosceva bene il clima che incombeva su Roma giá da inizio giugno, (aveva giocato lí, ndt) e voleva abituare i suoi alla calura. In piú pretese, e ottenne, di giocarsela con l'Inter di pomeriggio anziché in notturna: il sole, pensava, avrebbe finito di cuocere gli interisti giá rosolati dalle fatiche di coppa. Fu a Fregene che quattro giorni prima dell'incontro il Bologna apprese della morte del suo presidente. E potete immaginare lo scoramento di tutti.
Il Mago HH, arrivato a Roma con i suoi soltanto il sabato, vigilia del match, sapeva di non poterne cavare tante energie Poteva contare sull'orgoglio, quello sì: quell'Inter ne aveva da vendere. Ma forse non sarebbe bastato nemmeno quello. E qui lasciamo la parola a Brera (Storia critica del calcio italiano, Bompiani, 1975) Accacone, giustamente preoccupato dal Bologna, avrebbe voluto ricorrere ai subdoli riti d'una volta. Un mago suo amico, metá olandese metá africano, certo Wanono, gli aveva garantito da Parigi che le tracce anfetaminiche scomparivano del tutto con un infuso di picciòli di ciliegia: era deciso a tentare. Lo seppero i medici dell'Inter e gli opposero dapprima l'obiezione dell'anti-doping. Caduta la ridicola gherminella dei picciòli di ciliegia, Herrera ebbe quest'altra gaia trovata: entusiasti per la vittoria, i tifosi interisti avrebbero invaso il campo dell'Olimpico, malamente protetto da un vallicello non piú largo di un fosso, e avrebbero rapito i suoi beniamini, portandoli subito fuori della portata dei medici antidoping. Moratti gli domandó se per caso era diventato matto. Herrera si rassegnó a perdere. Queste rivelazioni le debbo al medico Manlio Cipolla, mio amico papiensis, che faceva parte con Klinger e Quarenghi dello staff sanitario dell'Inter

Forse il Mago non era completamente rassegnato, se é vero che ricorse a rimedi-placebo: fece massaggiare i muscoli dei suoi con aceto e a ognuno fece trangugiare un intruglio amarissimo e verdognolo che altro non era se non una sorta di tè giapponese. Poi li mandò in campo sperando negli dei.


Voglio precisare che il quote non è per dare addosso all'Inter, credo che altre squadre abbiano fatto esattamente come lei nè piu nè meno. Lo faccio solo per permettere a chi forse è piu giovane e malato di calcio di come si sia disposti a tutto pur di vincere e che questa malattia di imbrogliare era presente anche 40 anni fa.

ciao

B.
 

khil

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6 Febbraio 2004
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si.... a pensare che Facchetti sia l'ennesima vittima di pratiche dissennate viene male....una brava persona forse ingenua, in raltà poco valutata anche da chi adesso lo incensa, anche se presumo con dispiacere vero.Auspico la nascita della pur ennesima inchiesta da questa morte che appunto si aggiunge alle troppe altre.

 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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Concordo con te, Khil, purtroppo è triste constatare che nessun giornalista anche famoso abbia ad oggo ricordato quello che Plastiko ha fatto nel suo post.

Purtroppo i giornalisti hanno paura di inimicarsi le società. che poi non gli mandano i giocatori per le interviste... e poi i giornali vendono meno.....e via cosi'.

Lo stesso motivo per cui la Juve è in serie B e le altre no...vi immaginate una serie A e giornali sportivi senza Juve, Milan, Lazio, Fiorentina?

Si puo' sempre litigare ma facendo parte della stessa catena produttiva, ad un certo punto occorre fare pace e pari e patta.

disgustoso.[:(!]
 

khil

Utente
6 Febbraio 2004
1,883
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oltre al ricatto implicito e alla sudditanza c'è spesso la propria pochezza morale, l'ignoranza che porta all'autoinibizione.La libertà non si dà mai da sè, nemmeno quella di scrivere....ma esige una cultura su cui poggiare, fatta di atti e di precedenti.I titoloni gridati contro le sentenze scandalo e contro la juve li abbiamo letti ( non molti..) eppure la juve è certamente tuttora un potere forte nelle sue ramificate emanazioni.
E' che spesso il connotato sociologico spiega meglio di quello utilitaristico e strategico certe omissioni da parte di chi dovrebbe fare giornalismo d'inchiesta....tutto ciò non è meno deprimente....
 

the cure

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7 Ottobre 2005
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http://www.sportpro.it/doping/libri/avvelenata.htm
date un occhio qua, si parla di alcuni casi passati e presenti. Aggiungo che attualmente c'è in corso un processo per fatti accaduti nella Fiorentina anni '60/'70 sempre per il discorso morti misteriose
 

the cure

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7 Ottobre 2005
3,694
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E Firenze chiama Mazzone

E' a una svolta l'inchiesta sulla Fiorentina degli anni '60 e '70. Il tribunale di Firenze ha dato ragione

agli avvocati Odo Lombardo e Silvana Melardi, legali della vedova di Bruno Beatrice, e ha stabilito che

i presunti reati compiuti in quel periodo sarebbero stati reiterati nel tempo e che quindi l'indagine sulla morte del centrocampista viola non deve cadere

in prescrizione. Gli omicidi preterintenzionali (questo il capo d'accusa ipotizzato) sarebbero almeno tre: oltre al caso Beatrice (deceduto per leucemia nell'87, a 39 anni), i Nas di Firenze ora cercheranno di fare luce anche sulla morte di Nello Saltutti e

di Ugo Ferrante, altri due giocatori di quella squadra scomparsi per malattie che potrebbero essere legate al doping. È probabile che presto venga aggiunta anche l'ipotesi di lesioni personali per gli ex calciatori della Fiorentina che si sono ammalati di tumore o che hanno avuto gravi problemi di altro tipo, come Domenico Caso, Massimo Mattolini, Adriano Lombardi, Giancarlo De Sisti e Giancarlo Antognoni. Al momento nessuno è stato ancora iscritto nel registro degli indagati, un atto che farebbe scattare dei termini temporali ristretti per un'indagine che si preannuncia invece abbastanza lunga e complessa, soprattutto per le consulenze scientifiche di cui la procura vuole avvalersi. Tra i referti che i magistrati intendono esaminare, i vetrini del sangue di Beatrice, prelevati quando il giocatore era ormai in fin di vita all'ospedale Careggi di Firenze. Non c'è invece più alcuna traccia delle cartelle che riguardano il periodo trascorso

dal calciatore a Villa Camerata dove, per affrettarne la guarigione da un infortunio, fu sottoposto nel

'76 a una quantità smodata di raggi Roentgen,

che potrebbero essere la causa della successiva leucemia. Gli avvocati delle vittime potrebbero chiedere anche la riesumazione delle salme, per verificare se nei capelli è rimasta traccia delle sostanze dopanti. A quanto emerge dalla Procura, tuttavia, l'inchiesta si baserà soprattutto su prove testimoniali: saranno chiamatia rispondere tutti i giocatori della Fiorentina di allora e l'allenatore di Beatrice in viola, Carlo Mazzone. Sicura anche la convocazione dell'ex medico sociale, Bruno Anselmi. I Nas di Firenze parlano di indagini che si aprono a ventaglio, anche in collaborazione con la procura di Torino, che ha indagato sul doping alla Juve. La vedova Beatrice

ha chiesto alla Federcalcio, finora invano, di esprimersi con un'autocritica pubblica su quegli anni. Quando a capo della Figc, peraltro, c'era lo stesso presidente

di oggi, Franco Carraro.
 

the cure

Utente
7 Ottobre 2005
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Londra 1908, Olimpiadi. Questa è la storia del mitico Dorndo Petri. Divenne una leggenda ma perse la maratona perchè aiutato dai giudici a rimanere in piedi prima di tagliare il traguardo. Si dice che fosse distrutto dalla fatica ma nella realtà dei fatti si trattava di doping, anfetamina probabilmente. La prendevano tutti solo che lui entrò in down troppo presto. la sua vicenda l'ha comunque fatto entrare nella leggenda, all'epoca era persino normale e non scandaloso utilizzare qsa!

http://it.wikipedia.org/wiki/Dorando_Pietri

 

the cure

Utente
7 Ottobre 2005
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Questa è la vicenda di Nello Saltutti che tra l'altro passò anche dalle parti di milanello

http://www.indiscreto.it/indiscreto.nsf/0/EBD1A7D8C129BF68C1256DB2003A4E07?OpenDocument
 

the cure

Utente
7 Ottobre 2005
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Per come la vedo io, tirare in ballo la morte di Facchetti insinuando il doping per poi svelare alla fine che anche la sorella ha avuto lo stesso problema e chissà....potrebbe essere la genetica e quindi smentire ciò che è stato detto prima, non è di buon gusto.
Se si legge l'intervista a Nello Saltutti si scopre come già nelle giovanili del Milan riceveva fior di beveroni. Perchè non dirlo? e anche tutto il resto. Un mondo del genere va condannato tutto, sbaglierò ma da come si è utilizzato l'argomento in questo topic si può dire che c'era soprattutto una malizia strumentale in chi lo ha fatto. Nella solita intervista si tira in ballo anche Nereo Rocco per esempio e pure Gigi Radice
 

neroazzurro

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2 Febbraio 2005
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Citazione:Messaggio inserito da brasileiro
Voglio precisare che il quote non è per dare addosso all'Inter, credo che altre squadre abbiano fatto esattamente come lei nè piu nè meno. Lo faccio solo per permettere a chi forse è piu giovane e malato di calcio di come si sia disposti a tutto pur di vincere e che questa malattia di imbrogliare era presente anche 40 anni fa.

ciao

B.

Citazione:Messaggio inserito da pl@stiko
e lo dice il fratello di mazzola mica io comunque c'è un processo in atto,mi spiace per l'uomo ma il calcio è uno schifo.

Che questa malattia di imbrogliare sia sempre stata presente è risaputo, se l'inter ha imbrogliato 40 anni fa lo stabilirà il processo che mazzola jr ha innescato e delle eventuali verità che verranno fuori io, e tutti gli interisti che io conosco, non ne abbiamo paura.
Non ne abbiamo paura per il semplice fatto che noi tifiamo, gioiamo o ci disperiamo, per l'inter che scende in campo oggi non per quella di 40 anni fa, ci ha fatto molto piacere e ci ha inorgoglito che l'inter di Massimo Moratti (non di Angelo Moratti) sia uscita pulita da calciopoli e al contrario sarebbe stata il crollo totale del piacere di tifare inter se si fosse scoperto che Massimo Moratti comprava gli arbitri o dopava i giocatori, cosa che molti qua sul forum, mi spiace dirlo, ma non sottolineano mai.
Sembra però che tu dica questa cosa per svalutare la vicenda Calciopoli come per dire è sempre stato così, fanno tutti così, perciò non è poi così grave.
Prima di tutto non è vero che fanno tutti così e che il calcio è uno schifo, si parla solo dell'inter, e non capisco perchè, ma mi sembra che anche il Bologna, Chievo, Sampdoria, Livorno, Lecce, Udinese, Cagliari, Treviso, Palermo, Siena ed Empoli non abbiano comprato arbitri o siano stati oggetto di processi per doping.
 

the cure

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7 Ottobre 2005
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Non trasformiamolo in una vicenda interista questa storia Nerazzurro, come vedi dai link, era prassi per tutti purtroppo
 

neroazzurro

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2 Febbraio 2005
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Citazione:Messaggio inserito da khil
si.... a pensare che Facchetti sia l'ennesima vittima di pratiche dissennate viene male....una brava persona forse ingenua, in raltà poco valutata anche da chi adesso lo incensa, anche se presumo con dispiacere vero.Auspico la nascita della pur ennesima inchiesta da questa morte che appunto si aggiunge alle troppe altre.

Forse sei a conoscenza di fatti che io non conosco, ma non capisco perchè tu dica che Facchetti fosse una persona ingenua.
Se ti riferisci al fatto che sia stata l'ennesima vittima del doping degli anni 60, per prima cosa io credo che sia molto improbabile che il suo cancro sia stato dovuto a questo, vista l'età e il fatto che la sorella sia deceduta anche lei della stessa malattia.
I giocatori citati da pl@stico sono invece morti in età che rendono il sospetto molto probabile.
E seconda cosa i giocatori che assumevano quelle sostanze non avevano e non potevano avere la più pallida idea delle possibili conseguenze, come non l'avevano nemmeno i medici che le somministravano con la differenza che quest'ultimi erano consapevoli che non ne avevano idea e che probabilmente conoscevano la deontologia professionale.
C'è poi chi ritiene che sia ingenuo uno che non è capace di assoggettare e controllare gli arbitri o di controllare il mercato dei giocatori, in poche parole di fare il furbo nel mondo del calcio, per me uno così non è un ingenuo, è solo per natura profondamente onesto.
Anche perchè si dice che sia Facchetti che Morarri sapevano cosa succedeva e come andavano le cose ma non avevano le prove per denunciare.
 

neroazzurro

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2 Febbraio 2005
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Citazione:Messaggio inserito da the cure
Non trasformiamolo in una vicenda interista questa storia Nerazzurro, come vedi dai link, era prassi per tutti purtroppo

ok, se ho inteso male io meglio così.
 

khil

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6 Febbraio 2004
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ingenuo non nel senso dell'essere stato sottoposto a doping suo malgrado o a sua insaputa,ingenuo come profilo in generale...un uomo di non eccelsa personalità e di non memorabili considerazioni, però uno che si è fatto volere bene da molti e che sicuramente era un uomo per bene.
 

neroazzurro

Utente
2 Febbraio 2005
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Citazione:Messaggio inserito da khil
ingenuo non nel senso dell'essere stato sottoposto a doping suo malgrado o a sua insaputa,ingenuo come profilo in generale...un uomo di non eccelsa personalità e di non memorabili considerazioni, però uno che si è fatto volere bene da molti e che sicuramente era un uomo per bene.

forse è ancora peggio di ingenuo cmq ok, dato il momento preferisco pensare alla seconda parte della descrizione