A maggio ho avuto, come molti sanno, una polmonite cosi forte che mi ha portato in pericolo di vita-
Per alcuni giorni sono stato attaccato all'ossigeno, non riuscivo a farcela da solo il cuore aveva delle aritmie, tanto che mi hanno dovuto dare continuativamente la morfina per riuscire ad arginare la situazione.
Nelle ore precedenti, quando la crisi è diventata acuta, e anche nei giorni dopo, dovevo mettere tutte le mie forze per inspirare e respirare. E' una cosa che solo se si prova la si può capire. è una sofferenza e una prova psicologica tremenda.
Dopo qualche giorno ho cominciato a migliorare: ma mi chiedo per il povero Welby, cosa abbia potuto significare passare anni in questa condizione, l'oceano senza fine di dolore in cui era immerso.
Lui ha chiesto di uscirne.
Io sono credente, cristiano, ma non credo che il Signor Buttiglione e nessuno di questi deficienti che hanno parlato in questi giorni abbia il diritto di mettersi a dire cosa è giusto e cosa è sbagliato in situazioni come questo.
Anche la Chiesa Cattolica che ha negato i funerali religiosi per Welby ha dimostrato una crudeltà ed insensibilità vergognose.
A chi osannava il precedente Papa, per le sue parole di pace e saggezza (parole che ciascuno di noi potrebbe dire senza doversi mettere la tonaca), occorrebbe far notare che, purtroppo, su queste cose nessun credente, nessun uomo di chiesa, nessun partito si azzarda a dare a addosso alla Chiesa, a criticarla aspramente. E' molto facile parlare di pace, misericordia, perdono, carità, fratellenza AGLI ALTRI e poi, per una piccola questione politica si nega ad un uomo il diritto ad un saluto religioso.
Non parliamo poi della questione del celibato dei preti...quando Gesù, nel Vangelo, ha detto che non bisogna caricare pesi insostenibili sulle spalle degli uomini.
Buon Natale a tutti e pace a Piergiorgio Welby, che Dio lo accolga e gli dia la felicità che non ha potuto cogliere in questa vita terrena.
E che qualche ipocrita cattolico romano si faccia qualche esame di coscienza.