Nell'uomo solo tramite i sali minerali presenti purtroppo..anche per questo di media la donna vive 10 anni in più rispetto all'uomo.. ah dimenticavo infatti nella donna i capelli iniziano a cascare seriamente dopo la menopausa proprio quando cessano le meustrazioni.
Come si producono gli acidi
Stress, rumore, irritazione, paura determinano la formazione di acido cloridrico e un eccesso di tale acido nello stomaco può provocare gastriti o ulcere.
L’ acido lattico che si forma nei muscoli quando l’organismo è sotto sforzo.
I dolciumi, cioè cereali raffinati e zucchero, vengono metabolizzati con la produzione di acido acetico, mentre té nero e caffè apportano acido tannico e acido cloridrico.
Tutte le proteine di origine animale, compreso i latticini, producono dopo la digestione, acido urico, acido solforico e acido nitrico. L’acido solforico (prodotto soprattutto dalla carne suina) indebolisce e rammollisce i dischi intervertebrali ed è la prima causa dei problemi alle cartilagini.
Tutti questi acidi devono essere neutralizzati il più rapidamente possibile dall’organismo, perché non ne vengano intaccate le cellule, organi, ghiandole e funzioni varie.
Le regolazioni di base
Il nostro stile di vita (stress, poco movimento) e una alimentazione basata su prodotti morti, raffinati, pastorizzati, ci stanno facendo andare verso le acidosi.
1) Regolazione del bilancio acido-baseIl bilancio acido-base ha l’importante funzione di filtrare ed espellere dal sangue le scorie del metabolismo (sostanze azotate derivate dalla decomposizione di proteine: urea e acido urico). A queste si aggiungono altri acidi che si formano nell’intestino dai processi di fermentazione e putrefazione;
2) Regolazione del bilancio idrico
Senz’acqua non c’è vita. L’acqua è il solvente per eccellenza, è indispensabile al trasporto delle sostanze nutritive, per il metabolismo cellulare e per l’espulsione dei prodotti di scarto mediante i reni.
3) Regolazione del bilancio elettrolitico (minerali)
Grazie ai minerali i liquidi del nostro corpo diventano dei conduttori di elettricità.
Queste sostanze sono sotto forma di particelle cariche (cationi con carica positiva e anioni con carica negativa). Purtroppo oggi questi elettroliti vengono usati dal corpo per neutralizzare le sostanze acide e questa perdita equivale a invecchiamento precoce.
Il tessuto connettivo e gli acidi
Il padre della teoria degli acidi e basi, il prof. Friedrich Sander, parla di maree di acidi e di basi. Questi flussi sono costantemente all’opera, tramite il sangue, tra il tessuto connettivo e i reni. Il tessuto connettivo, la matrice che struttura tutto il corpo, rimane efficiente e sano solo se, a intervalli, viene riempito e svuotato da acidi e basi.
Il pH medio del tessuto connettivo si trova tra 7,1 e 7,25.
Se questa alternanza ritmica viene a mancare, il tessuto viene danneggiato o si blocca. In questo caso il tessuto connettivo, non può attraverso il sangue, fornire alle cellule e agli organi ossigeno e sostanze nutritive in quantità sufficiente.
In tutte le malattie croniche si nota un danno dei processi di scorrimento, che avvengono attraverso il sangue tra i reni e il tessuto connettivo.
Nel caso in cui le ultime riserve di minerali siano esaurite, la natura cerca di relegare gli acidi in eccesso nei settori meno importanti per la circolazione sanguigna, negli strati più profondi dei tessuti connettivi e adiposi. Alla prima occasione utile, l’organismo cercherà di bruciare questi rifiuti con una bella febbre terapeutica…che giustamente noi spegneremo con tachipirina e altre porcherie chimiche.
Una intensa attività muscolare si produce molto acido lattico (le cellule muscolari dell’atleta arrivano a pH 4,5 - 5,5), e se questo non venisse assorbito dalla fibre colloidali del tessuto connettivo, il pH del sangue scenderebbe al di sotto del 7 e subentrerebbe la morte.
L’acido lattico deve essere neutralizzato con le sostanze minerali, ecco perché è importante assumerle a sufficienza prima dell’attività sportiva.
Il cuore e gli acidi
Un organo estremamente minacciato dall’eccesso di acidi è proprio il cuore.
Si tratta di un organo di grande potenza, ed essendo in continua attività, consuma molta energia. Questo richiede un intenso metabolismo il quale produce acido carbonico e acido lattico, che devono essere trasportati via.
Se il mezzo di trasporto stesso, cioè il sangue, è già saturo di acidi e tossine, può verificarsi un accumulo di scorie acide direttamente nel muscolo cardiaco: la conseguenza prende il nome di infarto!
In condizioni normali il pH del muscolo cardiaco è circa 6,9, quindi leggermente acido (il 7 è neutro), ma già con valori poco più bassi: 6,5 - 6,4 c’è il rischio d’infarto.
Anche l’angina pectoris e l’apoplessia, si tratta sempre di acidosi.
In pratica il sangue capillare, scorrendo nei tessuti che sono diventati chimicamente acidi, si inacidisce, mentre gli eritrociti (globuli rossi) si induriscono fino a diventare completamente rigidi.
I globuli rossi, seppur più grandi del diametro di un capillare, grazie alla loro plasticità riescono a passare lo stesso.
Quando però il pH diventa acido, a partire da 6,5 - 6,4 i globuli rossi s’irrigidiscono, bloccando e otturando il capillare. La zona non irrorata muore: apoplessia, infarto, tumore, ecc.
Un eccesso di acidità è letale, perché con l’aumento dell’acidità il sangue, che contiene proteine, si ispessisce, e il sangue “spesso” affatica il cuore, ostacolandone la circolazione.
Il colesterolo e gli acidi
Tutti gli acidi passano attraverso il sistema equilibratore del sangue.
Il sangue che tende all’acido, lega spontaneamente il calcio.
Il calcio può essere prelevato da ossa e denti solo molto lentamente mentre è indispensabile ricorrere a depositi di calcio in fretta. In questa condizione di urgenza, il calcio viene prelevato direttamente dalle pareti dei vasi sanguigni. Il calcio prelevato viene sostituito dalla colesterina, che è sempre presente ed è acido-resistente.
Quanto maggiore è la quantità di acido da neutralizzare, tanto maggiore sarà il prelievo di calcio dai vasi e quindi tanto maggiore la colesterina che andrà a rimpiazzare il calcio perduto. Poiché il sangue è pieno di tossine e scorie (acidi neutralizzati, cioè sali minerali), queste si combinano con la colesterina formando una colla impermeabile.
In questo modo aumenta il colesterolo e inizia a formarsi la placca arteriosa che crescendo, strato su strato, metterà in serio pericolo la vita della persona.
Da quanto appena detto, si capirà l’assurdità e la pericolosità dei trattamenti ufficiali per l’ipercolesterolemia. I farmaci, le statine, abbassano la produzione del colesterolo nel fegato (indebolendo a lungo andare questa ghiandola fondamentale), ma non vanno a monte del problema, cioè non riducono l’acidità dell’organismo, anzi la fanno aumentare!
L’ipercolesterolemia e l’arteriosclerosi cominciano con la decalcificazione delle arterie, cioè con la sostituzione del calcio con la colesterina. La colesterina, mischiata alle altre scorie presenti nel sangue, va a depositarsi sulle pareti, provocando alla fine l’indurimento e la perdita di elasticità. I vasi allora si possono rompere in qualsiasi momento (aneurismi, ecc.).
Capelli, cuoio capelluto e acidi
Il cuoio capelluto con le sue sostanze minerali e oligoelementi, è la squadra di pronto intervento della neutralizzazione degli acidi. Questo deposito viene consumato da acidi e tossici continuamente oppure in maniera improvvisa.
Acidi e veleni ininterrottamente si muovono verso il cuoio capelluto, per essere neutralizzati. Ma l’organismo è perfetto, ed elimina quante più tossine possibili prima che raggiungano la testa, ecco perché gli uomini sudano nel collo, nella nuca, nel viso e sulla fronte.
Soprattutto l’acido lattico (eccessivo sforzo fisico) determina una precoce perdita di capelli, ma non solo, anche l’acido tannico e muriatico (caffè), l’acido urico (proteine animali) e l’acido acetico (dolci, cereali e zuccheri raffinati), acido solforico (carne di suino), acido carbonico (bevande gassate e scarsa respirazione), acido dei farmaci, ecc.
Il cuoio capelluto è di regola il primo organo investito dalla perdita di sostanze minerali. In seguito alla neutralizzazione degli acidi si formano sali: urato di calcio, solfato di calcio, lattato di magnesio, ecc. che devono essere espulsi dal corpo.
Il grosso guaio è che una volta che le sostanze minerali sono state consumate per neutralizzare gli acidi, esse non sono più a disposizione per alimentare i capelli: la conseguenza è la loro caduta!
Menopausa, mestruazioni e acidi
Dopo la menopausa, quando cessano le mestruazioni che purificavano l’organismo e il sangue, la donna è in piena emergenza acida.
Le sudorazioni notturne, le ondate di calore, dette vampate, sono una febbre artificiale messa in atto dalla sapienza perfetta del corpo per purificare l’organismo dalle tossine e dagli acidi.
La santa tedesca Ildegarda di Bingen già nel 1150 insegnava che “durante gli anni fertili, la donna espelle una volta al mese i suoi succhi maligni”.
L’espulsione mensile degli acidi spiega perché la donna vive di media 10 anni più dell’uomo.
Nell’uomo, a causa della mancanza del ciclo, ogni milligrammo di acido, tossina e veleno deve essere metabolizzato ricorrendo alla neutralizzazione.
Nella donna, durante il periodo fertile, quello che non fuoriesce dal corpo con le mestruazioni, viene parcheggiato in tre zone ben precise: sangue e linfa, placenta e il terzo sono le anche, sedere e cosce (vedi cellulite).
Il livello di acidità sale giorno dopo giorno fino alla mestruazione, dove il pH può raggiungere valore di 7,25.
Prima di questo giorno, i liquidi sono così pieni di acidi che l’acidità elevata fa insorgere brufoli, depressione, irritabilità, sensibilità psichica, dolori di testa, emicranie, edemi e anche cellulite.
Spesso in questi giorni le donne si lamentano di addomi e caviglie gonfie ed è così perché i liquidi vengono trattenuto per diluire gli acidi.
Una volta espulsi con il sangue, l’acidità diminuisce e spariscono i sintomi della cosiddetta “sindrome premestruale”.
Solo dopo la menopausa la donna si trova nella stessa situazione dell’uomo e finisce spesso in situazioni di difficoltà perché non è abituata alla metabolizzazione degli acidi come invece l’uomo. Possono allora insorgere problemi come osteoporosi, reumatismi, ecc.
Le emorroidi e gli acidi
Le emorroidi sono una valvola di emergenza per lo scarico di tossine e acidi, che il fegato non riesce a lavorare e detossificare. Allora si è in presenza di un ingolfamento della vena porta. L’affollamento di acidi e veleni vari è così grande che il fegato non ce la può fare e allora subentra la perfezione della natura che scarica tramite la vena emorroidale il sangue acido e pieno di scorie.
Le emorroidi sono le “mestruazioni dell’uomo” e non andrebbero mai bruciate, congelate, legate o operate.
La donna in gravidanza che si alimenta male, dopo il parto soffre spesso di emorroidi.
Il motivo è sempre lo stesso: l’organismo trattiene per nove mesi tutti i veleni e le tossine che non possono essere parcheggiati nella placenta perché c’è il feto e non possono essere scaricati tramite le mestruazioni.
Questo ingorgo si scarica tramite la vena emorroidale non appena il bambino viene al mondo o poco prima del primo flusso mestruale.
Estremamente e velocemente efficaci nelle emorroidi si sono rivelati i bagni basici.
I denti e gli acidi
Il tartaro si forma dalla placca dentale, che ininterrottamente, giorno e notte, preme verso l’esterno dalla cavità dentale e che rappresenta l’eliminazione di acidi dal corpo. Questa placca, insieme all’acido acetico che viene dai dolci, neutralizzato da calcio dei denti forma strato dopo strato il tartaro.
Il tartaro è acido con un pH tra 4 e 5, ed formato da acidi di diversa provenienza con sottrazione di oligoelementi e sali minerali basici. Quindi il tartaro non sopporta un ambiente basico con pH 8 - 8,5: si stacca e scioglie.
Esiste un solo rimedio: una igiene orale basica.
Micosi e acidi
Le micosi, le infezioni da funghi che colpiscono la persona malata vivono in un ambiente acido di pH tra 4 e 6.
Dermatomicosi e micosi del piede, unghie, sangue e vagina prolificano in ambiente acido.
In funghi parassiti possono espellere veleni del metabolismo come acetaldeide e aflatossine che possono provocare danni seri anche a funzioni cerebrali e nervose.
Alcalinizzando correttamente il corpo, dalla pelle, alla vagina, agli intestini, i funghi cessano di creare problemi.
Lavande vaginali, bidet, bagni, pediluvi e clisteri basici, eliminano alla radice i funghi facendoli tornare al loro posto.
L’importanza dei sintomi
I classici sintomi che la medicina classifica come “malattie”, sono di solito tentativi sensati e perfetti della Natura messi in atto dal corpo per guarire!
“Dovunque debba uscire qualcosa, lì il corpo ha un orifizio. E se qualcosa deve uscire lì dove il corpo non ha l’orifizio, allora fanne uno tu”. Paracelso
L’ulcera nella gamba e le emorroidi, come visto, rappresentano due banali esempi di come il corpo lavora per cercare di far uscire gli acidi e le tossine.
Sicuramente capirai meglio dal sito che ho linkato sopra, non sono tanto bravo a spiegare.
Devo riuscire a postare le foto del libro dell'argomento capelli (se non è illegale ahah

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