Anche se penso che tutto si sia appianato, quoto marcoyol sulla stretta di mano virtuale [
]
Per tornare IT, ho avuto modo di vedere il video di Bruce Lipton Mind over genes (durata 80 min circa, in inglese).
Anche se il video era estremamente divulgativo e l'80% degli argomenti era forse noto a un pubblico più colto di quello medio americano, c'erano alcuni spunti interessanti.
Primo fra tutti che la genetica, contrariamente all'epigenetica in un certo senso porta a una *deresponsabilizzazione* del soggetto. Renderò l'idea con un ragionamento che si può riassumere pressapoco così: nulla modifica l'espressione/fuonzionamento dei geni, quindi non si richiede alcun comportamento virtuso da parte dell'individuo. Il vizio in un certo senso non esiste, dato che (la regolazione de)i geni sono assolutamente indipendenti dal mio agire/volere. In un certo senso vita/morte e miracoli sono al di fuori della sfera tangibile dell’individuo. Ovviamente, Lipton afferma che ciò non è vero, anche se non mi sovviene qualche esempio. Io ricordo che, proprio recentemente, uno studio auterovole aveva dimostrato l’allungamento dei telomeri a seguito di una (continuativa) attività fisica.
L’argomento dell’epigenetica è comparso in altre parti del forum, ma per quanti non frequentino le altre sezioni, accettare tale concetto (non molto ben visto dalla medicina ufficiale) equivale a dire che l’uomo è capace di “stare al di sopra(sovrapporsi) della(alla) genetica”.
In secondo luogo, ho notato che contrariamente a Erickson (http://en.wikipedia.org/wiki/Milton_H._Erickson) egli ritiene che la parte cosciente dell'uomo sia quella creativa e non il subconscio che è quella routinaria. Infatti, quest'ultima è deputata a svolgere una serie di comportamenti abitudinari, preregistrati, frutto delle esperienze accumulate durante i primissimi anni di vita, i quali sono apparentemente immodificabili ma che cmq influenzano il corso degli eventi di tutta la vita del soggetto. Per Erickson la parte creativa è quella inconscia, e l’individuo è sempre “soprappensiero”. Famosa è la sua frase: L'ipnosi non esiste, tutto è ipnosi.
Da notare che Lipton, citi di sfuggita un concetto di Erickson, l’autoipnosi, utile a suo dire e di molti altri per modificare proprio la struttura dell’inconscio. Qui forse si potrebbe fare un parallelismo con il concetto di “corazza” di Reich che è (da wikipedia):” L’ancoraggio bio-psicologico della repressione emozionale, o più semplicemente, come indica il termine stesso, lo scudo sia fisico che mentale dietro il quale la personalità (da persona, maschera) si nasconde per proteggere l'individuo. La corazza ha la tendenza a fossilizzarsi e a non evolversi seguendo lo sviluppo dell'individuo durante il corso della propria vita”.
”È in questa fase che la corazza cessa progressivamente di svolgere il suo ruolo primario di difesa e si trasforma sempre più in una mera zavorra che limita la capacità di libertà e di felicità dell'individuo. Esattamente come Freud (ed in accordo con le moderne teorie sulla Reich ritiene che la corazza inizi a formarsi già nella prima infanzia, come risposta del bambino ai limiti che gli vengono posti. Possiamo considerarlo come un meccanismo di adattamento all'ambiente. A differenza delle successive teorie comportamentali, per Reich questo adattamento non è superficiale ma profondo. Essendo la corazza un'utile barriera al dolore, il suo sviluppo è tendenzialmente legato alla quantità di sofferenza prolungata cui è esposto il fanciullo (flusso)”.
Lipton pur non citando Reich parla apertamente di sofferenze, imposizioni e limitazioni a cui il bambino può essere sottoposto e che ne limiteranno le possibilità future sia in termini di autodeterminazione che di felicità.
Seguendo l’impostazione di Lipton, per semplice sillogismo, la GF si rivelerebbe molto più utile quindi di un esercizio fatto per “routinarietà” dove partecipi la parte non creativa. Ovviamente bisognerebbe chiedere il parere dall’oltretomba [
] di Erickson sulla validità di questa impostazione.
Mi sa che mi sono dilungato troppo [
]…continua…
Per tornare IT, ho avuto modo di vedere il video di Bruce Lipton Mind over genes (durata 80 min circa, in inglese).
Anche se il video era estremamente divulgativo e l'80% degli argomenti era forse noto a un pubblico più colto di quello medio americano, c'erano alcuni spunti interessanti.
Primo fra tutti che la genetica, contrariamente all'epigenetica in un certo senso porta a una *deresponsabilizzazione* del soggetto. Renderò l'idea con un ragionamento che si può riassumere pressapoco così: nulla modifica l'espressione/fuonzionamento dei geni, quindi non si richiede alcun comportamento virtuso da parte dell'individuo. Il vizio in un certo senso non esiste, dato che (la regolazione de)i geni sono assolutamente indipendenti dal mio agire/volere. In un certo senso vita/morte e miracoli sono al di fuori della sfera tangibile dell’individuo. Ovviamente, Lipton afferma che ciò non è vero, anche se non mi sovviene qualche esempio. Io ricordo che, proprio recentemente, uno studio auterovole aveva dimostrato l’allungamento dei telomeri a seguito di una (continuativa) attività fisica.
L’argomento dell’epigenetica è comparso in altre parti del forum, ma per quanti non frequentino le altre sezioni, accettare tale concetto (non molto ben visto dalla medicina ufficiale) equivale a dire che l’uomo è capace di “stare al di sopra(sovrapporsi) della(alla) genetica”.
In secondo luogo, ho notato che contrariamente a Erickson (http://en.wikipedia.org/wiki/Milton_H._Erickson) egli ritiene che la parte cosciente dell'uomo sia quella creativa e non il subconscio che è quella routinaria. Infatti, quest'ultima è deputata a svolgere una serie di comportamenti abitudinari, preregistrati, frutto delle esperienze accumulate durante i primissimi anni di vita, i quali sono apparentemente immodificabili ma che cmq influenzano il corso degli eventi di tutta la vita del soggetto. Per Erickson la parte creativa è quella inconscia, e l’individuo è sempre “soprappensiero”. Famosa è la sua frase: L'ipnosi non esiste, tutto è ipnosi.
Da notare che Lipton, citi di sfuggita un concetto di Erickson, l’autoipnosi, utile a suo dire e di molti altri per modificare proprio la struttura dell’inconscio. Qui forse si potrebbe fare un parallelismo con il concetto di “corazza” di Reich che è (da wikipedia):” L’ancoraggio bio-psicologico della repressione emozionale, o più semplicemente, come indica il termine stesso, lo scudo sia fisico che mentale dietro il quale la personalità (da persona, maschera) si nasconde per proteggere l'individuo. La corazza ha la tendenza a fossilizzarsi e a non evolversi seguendo lo sviluppo dell'individuo durante il corso della propria vita”.
”È in questa fase che la corazza cessa progressivamente di svolgere il suo ruolo primario di difesa e si trasforma sempre più in una mera zavorra che limita la capacità di libertà e di felicità dell'individuo. Esattamente come Freud (ed in accordo con le moderne teorie sulla Reich ritiene che la corazza inizi a formarsi già nella prima infanzia, come risposta del bambino ai limiti che gli vengono posti. Possiamo considerarlo come un meccanismo di adattamento all'ambiente. A differenza delle successive teorie comportamentali, per Reich questo adattamento non è superficiale ma profondo. Essendo la corazza un'utile barriera al dolore, il suo sviluppo è tendenzialmente legato alla quantità di sofferenza prolungata cui è esposto il fanciullo (flusso)”.
Lipton pur non citando Reich parla apertamente di sofferenze, imposizioni e limitazioni a cui il bambino può essere sottoposto e che ne limiteranno le possibilità future sia in termini di autodeterminazione che di felicità.
Seguendo l’impostazione di Lipton, per semplice sillogismo, la GF si rivelerebbe molto più utile quindi di un esercizio fatto per “routinarietà” dove partecipi la parte non creativa. Ovviamente bisognerebbe chiedere il parere dall’oltretomba [
Mi sa che mi sono dilungato troppo [