Tgf beta

juanitojuan

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19 Novembre 2010
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Ahahahah, allora una tazza di camomilla (sulla testa) is the Way [:D]
Ho trovato questo integratore che sembra avere un buon dosaggio :

https://www.swansonvitamins.com/swanson-ultra-apigenin-50-mg-90-caps

 

marlin

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Bisogna vedere se passa la dogana.

Oggi come oggi la camomilla la farei in idroalcoolica per la migliore penetrazione (con glicole pure).

Ciao

MA - r l i n
 

juanitojuan

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19 Novembre 2010
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Come riportato da calvizie.net tempo fa, segnalo questo studio sulla baicalina scutellaria, un flavone presente in un erba

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5810219/

Pare agire sulla segnalazione wnt/beta catenina e sulla papilla dermica, per la rigenerazione del follicolo. Sono gli stessi fattori su cui si stanno sviluppando le prossime nuove molecole per la cura della calvizie.
Sembra inoltre essere un antagonista (debole?) dei recettori degli androgeni.

@Marlin l’hai già provata o messa in idroalcolica? Quale potrebbe essere una percentuale giusta? Ho trovato questo estratto al 30 % :)

https://arganiascorbile.it/materie-prime/655-scutellaria-estratto-secco-tit-30-in-baicalina-100g.html

 

marlin

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L'avevo consigliata per il Reglandin (e lì c'è tuttora) intendo l'estratto di Scutellaria baicalensis che dovrebbe contenere la baicaleina.
Quindi ho provato pure questa, anche se magari il principio puro ad alta percentuale può fare la differenza.
Ciao
MA - r l i n 
 

juliensorel82

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25 Febbraio 2019
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>> i capelli hanno bisogno di proliferazione cellulare per essere prodotti, in questo assomigliano ai tumori

non mi pare una analogia realistica. Il tumore è una proliferazione di cellule che non sono più sottoposte a regolazione del ciclo cellulare per via di mutazioni (o silenziamento epiqgenetico) di geni oncosoppressori, formazione di geni chimerici (come nelle leucemie) con acquisto di funzione o mutazione/iper-espressione di geni oncogeni (la mutazione o l'iper-espressione li rende più attivi). Ne deriva non solo una alterazione della proliferazione ma soprattutto una perdita del DIFFERENZIAMENTO cellulare, cosa che NON avviene minimamente nei tessuti proliferanti del corpo umano, che sono TUTTI i tessuti (compresi i neuroni, stando alle ultime acquisizioni). L'elevata proliferazione in sé non è nemmeno una caratteristica distintiva di tutti i tumori in quanto molti di questi possono essere a crescita lenta (e non per questo necessariamente benigni).
 

marlin

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Sta di fatto che i fattori di crescita che fanno crescere i capelli sono gli stessi che agiscono e sono temuti per i tumori (e non potrebbe essere altrimenti), parlo di VEGF, IGF, TGF-beta, FGF e altri ancora, quindi l'analogia ci sta eccome. Non è un caso che molti attivi che potrebbero funzionare per i capelli non vengono utilizzati perché cancerogeni e che spesso le società biotech che avevano sviluppato una sostanza attiva hanno dovuto rinunciare a introdurla sul mercato per gli stessi timori (vedi Neosh 101 dopo anni di sperimentazione).

https://calvizie.net/tpa-peccato-che-sia-cancerogeno/

(esempio tra tanti, per cui ne è uscito un articolo nella home)

Comunque analogia non significa che sono identici, solo che hanno qualcosa di somigliante tra loro (es. dico che il cavallo assomiglia all'asino e tu mi descrivi dettagliatamente il cavallo per dire che non è un asino, ma questo lo si sapeva già prima:))

Ciao

MA - r l i n
 
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juliensorel82

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>> Sta di fatto che i fattori di crescita che fanno crescere i capelli sono gli stessi che agiscono e sono temuti per i tumori (e non potrebbe essere altrimenti), parlo di VEGF, IGF, TGF-beta, FGF e altri ancora, quindi l'analogia ci sta eccome.

I fattori di crescita agiscono su TUTTE le cellule che presentano recettori per gli stessi (quindi per avere questi recettori deve esserci un differenziamento cellulare). i tumori rispondono ai fattori di crescita nella misura in cui hanno recettori per gli stessi (quindi nella misura in cui sono differenziati in un certo grado), ma spesso nei tumori la proliferazione incontrollata è INDIPENDENTE da questi (forme blastiche-indifferenziate). Alcuni esempi lampanti, nel k prostatico che diventa indipendente allo stimolo androgenico, oppure nei tumori triplo-negativi della mammella e altri ancora. Il VEGF non è che sia temuto perché se prodotto da cellule normali non è oncogeno di per sé, PERO' se invece viene prodotto DALLE cellule tumorali è responsabile della neovascolarizzazione anomala delle masse solide, finalizzata a dirottare il flusso ematico sistemico al fine di incrementare la crescita neoplastica (quindi ha un effetto collaterale-favorente la crescita nel momento in cui vi sia già una neoformazione).
L'IGF-1 non è di per se pro-oncogeno, è piuttosto la proliferazione - favorita dall'IGF-1 - che aumenta a lungo andare il rischio oncogeno, vuoi per le mutazioni che occorrono stocasticamente con la divisione cellulare, vuoi per l'infiammazione (inflammaging) collegata all'accumulo di cellule senescenti che risultano da cicli ripetuti di mitosi. Ma qui mi fermo perché si andrebbe off-topic.
 
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marlin

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Tutte cose risapute, ma, ripeto, un'analogia, non è un'identità, i cheratinociti dei capelli sono cellule a rapida e ordinata proliferazione, la rapidità di proliferazione non è di tutti i tessuti (qual'è l'effetto più temuto ed evidente della chemio ? La perdita di capelli). E che dire degli attivatori del percorso WNT-betacatenina che c'è prudenza e resistenza a usare, pur sapendo ormai che sono basilari per la crescita e la melanogenesi del capello, perché ne si teme la cancerogenicità ?
Peraltro del carcinoma prostatico che diventa indipendente dagli androgeni ne abbiamo parlato in passato proprio per fare un parallelo con le cure dell'aga a base di antiandrogeni (anche anti-dht, quindi) che non funzionano più dopo un po' di tempo. Addirittura era stata trovata una sostanza naturale che si riteneva potesse agire in questo senso e da qui era partito l'uso del olio essenziale di muschio quercino che la conteneva.

Alla base di questa diatriba c'è invece un problema di tipo "ideologico", ossia c'è chi pensa che l'aga sia causa di una cattiva condotta sanitaria, cattive abitudini e che le cose "sane" e la vita sana (ma veramente sana :) ) la possano evitare. Sbagliato, perché si tralascia la questione genetica dell'aga che è la più rilevante. Questo tipo di approccio viene spesso adottato da chi ha sostanzialmente una situazione buona o un'aga minima e stabile, al limite ha una capigliatura sana che può risentire dei nutrienti (capelli secchi, spenti, che si spezzano etc.). Per costoro quello che fa bene al corpo e alla mente fa bene ai capelli e quindi evita o combatte l'aga, questo è vero però solo se non si ha aga, l'approccio di questo tipo illude molti, perché non fa i conti con la genetica che è il vero "motore" dell'aga. Per questo da tempo vado sottolineando che quando c'è in ballo la genetica possono funzionare contromisure che non sono affatto "cure dolci" e innocue e vita sana con alimentazione mirata.

La questione è tutta qui, inutile ripetere che i capelli non sono dei tumori, perché è la scoperta dell'acqua calda, c'è invece una stretta affinità che ha portato anche a interessanti studi recenti per capire proprio in cosa i capelli differiscano dai tumori pur presentando evidenti analogie:

http://jcb.rupress.org/content/early/2019/09/18/jcb.201909042


Ciao

MA - r l i n
 
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