Questo discorso sull'infertilità giovanile mi ha fatto sviluppare una riflessione che vorrei condividere con voi.
Pensavo che già sono molti i giovani colpiti da infertilità, molti di più sono quelli colpiti da alopecia e che si rivolgono ai dermatologi, se poi aggiungiamo la facilità con la quale questi prescrivono Propecia, vari antiandrogeni sintetici o naturali, topici o sistemici, estrogeni, vasodilatatori, porcate varie...che tutto fanno tranne migliorare la fertilità, rischiamo tra qualche anno che emerga un serio problema Fertilità a livello nazionale.
Pensiamo poi alle politiche assenti pro-natalità, alla difficile ed incerta situazione socio-economica, la crisi della famiglia ecc ecc...discorsi triti e ritriti, e non meravigliamoci se siamo un paese a natalità zero. Poi qualcuno ha pure il coraggio di lamentarsi quando i giovani extracomunitari vengono ad invaderci...ma qualcuno è davvero convinto che una società composta da una moltitudine di anziani, mantenuti (non solo economicamente, ma a livello assistenziale, sanitario, di strutture) da pochi milioni di giovani, sia un modello sostenibile? O forse l'immigrazione non è una tragedia come si vuole far pensare?
Pensavo che già sono molti i giovani colpiti da infertilità, molti di più sono quelli colpiti da alopecia e che si rivolgono ai dermatologi, se poi aggiungiamo la facilità con la quale questi prescrivono Propecia, vari antiandrogeni sintetici o naturali, topici o sistemici, estrogeni, vasodilatatori, porcate varie...che tutto fanno tranne migliorare la fertilità, rischiamo tra qualche anno che emerga un serio problema Fertilità a livello nazionale.
Pensiamo poi alle politiche assenti pro-natalità, alla difficile ed incerta situazione socio-economica, la crisi della famiglia ecc ecc...discorsi triti e ritriti, e non meravigliamoci se siamo un paese a natalità zero. Poi qualcuno ha pure il coraggio di lamentarsi quando i giovani extracomunitari vengono ad invaderci...ma qualcuno è davvero convinto che una società composta da una moltitudine di anziani, mantenuti (non solo economicamente, ma a livello assistenziale, sanitario, di strutture) da pochi milioni di giovani, sia un modello sostenibile? O forse l'immigrazione non è una tragedia come si vuole far pensare?