Ho colto qualche imprecisione teologica, studiando da Papa è una bella cosa che faccia chiarezza. Ecco i passi scritturali che incollo dal Genesi.
[4]Ma il serpente disse alla donna: <<Non morirete affatto!
[5]Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male>>.
[6]Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò.
(Gen. 3,4)
Eva rappresenta la donna che ama il potere, che si lascia sedurre dalla tentazione del medesimo. Diventerete come Dio, conoscendo il bene e il male, le suggerisce satana travestito da serpente. Eva abbocca all'amo nascosto nel boccone del potere. Il demonio sa ben mascherare le sue esche. Eva mangia il frutto proibito della disobbedienza e lo fa mangiare anche ad Adamo, con le conseguenze che tutti conosciamo. Nella figura di Eva si riconoscono molte donne che nel corso della storia hanno preferito piacere al mondo anziché a Dio. Clotilde Bersone, nelle sue memorie, racconta il patto diabolico per sedurre: cioè per potere esercitare il potere sugli uomini. E come lei, una lunga schiera di personaggi più o meno importanti hanno perpetuato, anche senza un espresso patto diabolico, la brama del potere, dimenticando l'ammonimento di Gesù Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni (Mt. 16,26 seg.).
Naturalmente una donna assetata di potere condiziona anche i rapporti familiari che sacrifica all'idolo scelto. Per questo dio sarà disposta a soffocare anche le esigenze più intime ed amorevoli. La donna-Eva porta necessariamente delle maschere in funzione delle aspettative degli altri; deve, infatti, rinunciare alla propria intima personalità per essere seducente agli occhi di quel mondo che giace sotto il potere del maligno ed incarna la malizia. Vuol essere sempre protagonista.
Maria rappresenta invece la semplicità, la trasparenza, la purezza, il servizio a Dio ed al prossimo (cominciando dai familiari Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele - 1 Tm. 5,8) e l'obbedienza ai comandamenti di Dio. Si preoccupa in primo luogo di piacere a Dio. La sua bellezza scaturisce dall'intima unione con Dio. Non ha bisogno di trucchi speciali per mettere in risalto lo splendore naturale che le deriva dalla comunione con il Signore Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui (Es. 34,35). Non si preoccupa d'essere messa in luce o di essere presente sui palcoscenici del mondo ma, sotto ispirazione dello Spirito Santo, con convinzione afferma L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre (Lc. 1,46 seg.).