Serenoa repens. Consiglio su aumento dosaggio.

solemare

Utente
29 Ottobre 2010
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marlin ma serenoa repens nella calvizia femminile ( aga ) puo'essere utile?e in eta' fertile e' consogliabile??
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Se è aga vera e propria può essere utile, diciamo che i problemi di menopausa a livello di capelli assomigliano di più all'aga maschile quindi è più consigliato in menopausa, ma non è che in età fertile faccia danni, magari non va presa in gravidanza.

Ciao

MA - r l i n
 

iosef

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4 Ottobre 2011
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Marlin ha scritto:
Passport ,gli acidi grassi non sono tutto nella serenoa, se così fosse perché prendere il saw e non il cocco che contiene gli stessi acidi grassi, ma in quantità infinitamente superiori e più economiche ?

Ciao

MA - r l i n

Quindi, se ho ben capito, rispetto all'olio di cocco la serenoa ha un quid pluris di efficacia anti dht, il quale non sarebbe dovuto agli acidi grassi in esso contenuti, ma ad altre sostanze?
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Non si sa con esattezza quanto conti la parte non grassa della serenoa, ma almeno uno studio recente fa ipotizzare che se gli acidi grassi hanno attività anti-dht, nella serenoa ci sono pure altre sostanze non lipidiche che hanno tale attività:

http://www.calvizie.net/documento.asp?args=6.1.1107

Ciao

MA - r l i n
 

iosef

Utente
4 Ottobre 2011
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Attualmente sto assumendo i seguenti integratori: Pigenil (a base di pigeum africanum), Flogmev (curcuma, ananas e quercetina),entrambi prescrittimi dall'urologo come terapia per la prostatite. Dato che essi hanno anche una blanda azione anti dht (il pigeum contiene infatti beta sitosterolo), per prendere due piccioni con una fava, approfitto degli effetti di queste sostanze anche a fini tricologici associando ad esse 1 cps. di Prostafactors (rigorosamente durante i pasti) e 2 - 3 cucchiaini di olio di cocco al giorno. Come prodotti ad uso topico utilizzo il Folligen e un Minoxidil galenico al 5%.

Le mie impressioni sui risultati conseguenti all'assunzione di questo pacchetto di integratori naturali, con particolare riguardo agli effetti collaterali (sul piano dell'efficacia anti calvizie è un po' presto per pronunciarmi), sono più che buone. Non accuso sides a livello dell'apparato uro-genitale (grazie all'azione anti infiammatoria dei primi due integratori), riscontrando, con mio grande sollievo, un sensibile aumento del desiderio sessuale e, dunque, il recupero della piena efficienza sotto questo profilo. Aggiungo che l'olio di cocco mi procura un effetto benefico a livello della massa muscolare.

Mi sorge un solo sospetto (considerata la mia lunga esperienza pregressa con la serenoa repens): non sarà che l'assenza di effetti collaterali (cioé quelli, sia pur in scala di gran lunga ridotta, propri di tutti gli anti dht ufficiali) sia dovuta soltanto al BASSO DOSAGGIO della serenoa? E non sarà che tale assenza sia d'altra parte sintomatica di una scarsa efficacia di tali sostanze sul piano antiandrogenico (e dunque, in definitiva, altresì anticalvizie)?

Difatti, pur assumendo l'olio di cocco in quantità industriali (per due giorni di seguito ne avrò ingurgitato l'equivalente di 5 - 6 cucchiai normali), non mi capita di avvertire alcuno di quei sintomi caratteristici delle sostanze ufficialmente riconosciute come anti dht (serenoa e finasteride). Di contro, 2 - 3 cps di Prostafactors mi procurano (cioé, mi procuravano) quelle inconfutabili sensazioni fisiche tipiche delle sostanze anti dht (ritenzione idrica, stanchezza, disfunzioni sessuali ecc.:sia pur, ripeto, in scala molto ridotta rispetto alla finasteride).


Tutto questo per arrivare alla seguente conclusione (personalmente, pure corroborata da una premessa implicita, non so se sbagliata: e cioé che gli effetti collaterali di una sostanza sono anche indicativi della sua efficacia antidht,e, dunque, della sua appurata funzione anticalvizie): non sarà che la scienza tricologica attribuisce una qualche efficacia terapica ad un solo antidht naturale, la Serenoa appunto, per ragioni che prescindono dalla presenza degli acidi grassi, ed in parte ancora non chiare e spiegabili (un po' come accade per il minoxidil)?

Insomma: è ragionevole o meno sospettare che altri integratori, pur contenenti acidi grassi ed altre sostanze sicuramente valide sulla carta siano in realtà, per usare un' espressione tranchant e che qui va di moda, acqua fresca o poco più?







 

marlin

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Comunque il Pigenil è un anti-dht dei più potenti, non è assolutamente blando. Il Pygeum non finisce più negli integratori, ma può finire in preparati farmaceutici come il Pigenil che è considerato da molti equivalente al Permixon (in particolare da molti urologi...).

Si è detto e ribadito anche altrove che i sides ed efficacia delle varie sostanze non sono correlate e io lo ribadisco qui, ci sono infatti alcuni utenti che dicono di aver avuto sides con serenoa a bassa titolazione e di non averne avuti col Permixon e alcuni di questi affermano che il Permixon gli avrebbe comunque dato migliori risultati.

Anche in base a questo tipo di esperienze posso pensare che gli acidi grassi non siano tutto come anti-dht, di certo ci sono anche gli steroli (e il betasitosterolo è in principale) e poi altre sostanze non lipidiche come l'acido antranilico identificato sopra.

Ciao

MA - r l i n
 

spike08

Utente
26 Giugno 2011
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Marlin, ma se gli acidi grassi non sono tutto come anti DHT e magari non sono neanche la parte più efficace i numerossisimi integratori presenti sul mercato con titolazioni molto basse (inferiori al 30%) dovrebbero dare grandi risultati....
Inoltre, correggimi se sbaglio, a parte lo studio che hai linkato sopra tutti gli altri studi su serenoa che dimostrerebbero la sua efficacia sono stati fatti con integratori ad alta titolazione giusto?
 

marlin

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Sono stati fatti da chi produce il Permixon...non dico che siano non veritieri, ma sicuramente non sono indipendenti.

Secondo me è accaduto che a un certo punto hanno individuato come attivi l'acido miristico e laurico, poi si sono accorti che questo portava dritti dritti all'olio di cocco, quindi (c'è un loro studio) hanno pensato di esaltare il fatto che fossero acidi grassi liberi (e non trigliceridi) senza dimostrazione, ma solo come ipotesi, infine, in studi più recenti, hanno provato a dimostrare che solo certi estratti sono efficaci, ma la comparazione l'hanno fatta con altri estratti ad alta titolazione e quindi non si è capito molto. Questi sono una ventina d'anni di studi riassunti in breve...

Attenzione quindi a cadere negli estremismi; dire che ci sono anche altri principi anti-dht, non significa affatto dire che gli acidi grassi non sono anti-dht...questo secondo logica.

Quindi io non butterei via niente, starei su estratti titolati non bassissimi, ma nemmeno troppo alti. Diciamo che approssimarsi al 50% di titolazione per me potrebbe essere ottimale.

Ciao

MA - r l i n